Quando il mare sembra un fiume

in , , , by I Dolci di Pinella, sabato, agosto 13, 2011
E cosi ci si è arrivati. A conservare nel cassetto del mobile con gli elefanti intagliati e le portine rivestite di broccato rosso Cina il mazzo di chiavi che uso per immergermi nel lavoro di tutti i giorni. E' la prima cosa che faccio in questo periodo. Come a dire che mi smonto in due pezzi esattamente uguali. Uno va a dormire per un po' di tempo, come la tartaruga Dulcinea, quella che andava avanti-indietro-avanti nel balcone della camera, da ragazza.

L'altro pezzo ha imboccato una strada di costiera e tiene fisso lo sguardo sul mare. Come a riconoscerlo dopo un lungo, lunghissimo tempo. E si ripromette, finalmente!, di andarci a infilare i piedi nell'acqua turchina,  in  quella spiaggia dalla sabbia ruvida e dorata che pare incastonata come una perla tra due ali di roccia.


Ce l'ho fatta, infine. Quando è mattina presto e il maestrale si è stancato di infuriare, l'acqua del mare è cosi simile a quella del fiume dove, da piccola, impazzivo dalla felicità a sbattere i piedi , tra una roccia e l'altra, attenta a non urtare i girini , a non ostacolare le piccole anguille che si infilavano velocissime tra le maglie dello sbarramento di corda, li a valle.

Se le sensazioni contano ed hanno un senso, per me sono associate all'acqua del fiume, quello del mio paese.

E allora, via i sandali. Seguo un signore che mi fa un sorriso leggero, come se  anche lui avesse un fiume da ricordare. Ed un'acqua trasparente in cui possa lavare gli affanni.


Per tuffare gli occhi in quest'acqua, mi sono svegliata presto, stamattina. Il paese si stava ancora riprendendo dall'aria frizzante della notte, i primi villeggianti  avevano già i giornali sotto braccio e le nonne spingevano senza affanni carrozzine ingombre di bimbi insonnoliti.

Io ho preso tutta la panna del market....che di fare una semplice panna cotta alla vaniglia e alla liquirizia me l'ero proprio ripromesso quando ho sentito una delicata ragazza ....una speciale e sorprendente gradevole ragazza....dire che lei, con questi profumi, viaggiava misteriosamente per paesi sconosciuti e lontani.

Dolce semplice. Che la mia cucina è lì, inaccessibile. A riposare anch'essa.
Ma lo spazio in valigia per la vaniglia, la  liquirizia, l'anice stellato, il cardamomo, l'acqua di fior d'arancio.....certo che l'ho trovato ...
No. No.
 Non mi si chieda di lasciarli a casa. Che il cuore di farlo mica ce l'ho.

Variazione di panna cotta: alla vaniglia e sapore di liquirizia
( da una ricetta di Leonardo di Carlo)



Per la panna cotta alla liquirizia

100 g di fresco intero

250 g di panna  fresca liquida
45 g  di zucchero semolato
4 g di gelatina in fogli da 2 g l'uno
125 g di panna fresca semimontata
4-5 g di liquirizia in polvere



Far idratare la gelatina in acqua fredda.
Far scaldare molto bene il latte con la panna. Mescolare lo zucchero con la liquirizia in una ciotola. Stemperare con un po' di liquido bollente e poi travasare il tutto nella casseruola. Far prendere il bollore. Aggiungere la gelatina ben strizzata e tamponata su un foglio di carta assorbente. Passare la crema al setaccio. Far scendere la temperatura e aggiungere una generosa cucchiaiata di panna semimontata. Versare la crema nella panna restante amalgamando bene con una frusta dall'alto verso il basso. Colare la panna cotta in bicchierini e sistemare in frigo fino a completo consolidamento.

Per la panna cotta alla vaniglia

100 g di latte fresco intero

250 g di panna  fresca liquida
45 g  di zucchero semolato
4 g di gelatina in fogli da 2 g l'uno
125 g di panna fresca semimontata
1/2 bacca di vaniglia


La procedura è la medesima avendo cura di disperdere i semini di vaniglia nello zucchero e ripetere i passaggi.Quando la panna cotta alla liquirizia si è ben solidificata, colare quella alla vaniglia. Far riposare in frigo per alcune ore.


Decorazione




Decorare la superficie del dolce con una spolverata di caviale di cioccolato. Un nulla di cialdina al cioccolato. Se poi si hanno sottomano delle crepes dentelles croccanti e leggere...direi che si rimpiangono meno i fornitissimi scaffali della cucina....quella vera, intendo!

Un piccolo dolce, a riprendere fiato...

in , , , by I Dolci di Pinella, sabato, agosto 06, 2011
Cosa ricordare di questa settimana?
Lunghi giorni in cui il batticuore si é mescolato e sciolto nell'amicizia come cioccolato fondente in bollente burro di cacao. Giorni intensi di condivisione in cui la gioia e la tristezza, i sorrisi e le lacrime sono state allungate su un grande tavolo come stoviglie apparecchiate e presentate ai nostri occhi.

La  vita e il respirare. Ed il tempo.
E allora, cacciamo la fretta da qualche parte.
Rinchiudiamola nell'armadio degli stracci e della polvere e prendiamoci tempo.

Il tempo che serve per stare zitti ed ascoltare le parole di altri.
Incrociare le mani in grembo e far scivolare il tempo nelle parole di un giovanissimo uomo che ti ha preparato un dolce cosi buono che hai sentito il cuore fare un balzo nel cielo ...come un volo d'Ape.....cosi impetuoso da costringerti ad allungare le mani per fartelo riprendere. E tornare a casa con la voglia di tirar fuori tutto e cercare di rifarlo, quel dolce ..ma proprio uguale...per sentire lo stesso entusiasmo.

E come non correre a perdifiato, con il tempo che ti insegue veloce come una lepre che scappa sotto i fari della notte, per rivedere degli occhi riacquistare un barlume di leggerezza e serenità. In attesa di altre corse e di altri scambi furtivi di sguardi. A sognare il ritorno della spensieratezza, della soave tranquillità.
Tempo per sognare giorni lenti e leggeri come ali di libellule. Giorni di delicatezza .
Che della delicatezza non se ne ha veramente mai abbastanza.

Tempo per risate argentine. Da cosi troppo tempo non scendevano cosi copiose le lacrime, per il troppo ridere. Tempo per scambiarsi la promessa di ritrovarci tutti più felici, al rientro. Come fosse possibile imbrigliare il percorso della vita e farle seguire una strada obbligata.
Tempo per sognare. Che di sognare non se ne ha mai abbastanza.

Scende il sole. Magari é ora di preparare dei piccoli bonbons. Con quel sapore di vaniglia che mi fa precipitare in un paese lontano. E il croccante sottile del cioccolato da assaporare chiudendo gli occhi.

Un bonbon che ti fa scattare il cuore al cielo e devi allungare lesta una mano, a riprendertelo. Che non si perda.

Semifreddo alla vaniglia e "stracciatella"
(da una ricetta di Luca Montersino)





150 g di crema pasticciera
205 di meringa italiana
390 g di panna semi-montata
1/2 bacca di vaniglia
80 g di cioccolato fondente al 70%

Tagliuzzare il cioccolato con un coltello da pane in modo avere delle scaglie da aggiungere, poi, alla crema. Rendere ancora più saporito il composto con l'aggiunta della polpa estratta dalla bacca di vaniglia. Fluidificare con alcune cucchiaiate di meringa e continuare la lavorazione con grande delicatezza per non smontare la meringa. Ultimare amalgamando la panna montata.
Colare il semifreddo in stampi in flexipan a semisfere. Abbattere in negativo oppure conservare in freezer fino al totale consolidamento.


Ecco cosa occorre:

Per la meringa italiana

200 g di zucchero semolato
50 g d'acqua
125 g di albumi
50 g di zucchero semolato

Prendere gli albumi e assicurarsi che siano a temperatura ambiente. Versarli nella ciotola della planetaria e aggiungere i 50 g di zucchero. Cominciare a far andare il frullatore a bassa velocità, allo scopo di provocare la formazione di un composto schiumoso, ma non montato. Versare l'acqua dentro una casseruola da far andare sul fornello. Aggiungere lo zucchero semolato ( 200 g) e mettere a bollire su una fiamma moderata.

Assicurarsi che sulle pareti non sia rimasto adeso dello zucchero. In tal caso , sarebbe meglio eliminarlo con un pennello bagnato d'acqua. Far bollire e quando raggiunge la T di circa 114°C. In questo momento, aumentare la velocità della planetaria in modo che cominci a formarsi una parziale montatura. Quando lo sciroppo raggiungerà la T di 118-119°C , spegnere la fiamma. Lo zucchero continuerà la cottura a filo sulla parete e non al centro della frusta. Versare la parte rimanente a filo, sempre sulla parete. Continuare la lavorazione finché la meringa perde gran parte del calore dello sciroppo e apparirà lucida e stabile.
Velare la superficie interna di una ciotola con un velo di alcool per alimenti usando un pezzo di carta da cucina. Versare la meringa e conservarla in frigo ben coperta.
Ricordarsi che, stesa in strato su carta forno, la meringa può anche essere congelata ed utilizzata in preparazioni successive.

Per la crema pasticciera
( preparazione con metodo Montersino)

100 g di latte intero
25 g di panna fresca
40 g di tuorli d'uovo
40g di zucchero
4g  di amido di riso
4 g di amido di mais
1/4 bacca di vaniglia

Versare il latte e la panna in una casseruola. Incidere per il lungo la 1/2 bacca di vaniglia , eliminare la parte interna tenendola da parte e mettere la scorza nei liquidi. Far scaldare a fiamma moderata. Montare i tuorli con lo zucchero in planetaria (oppure servendosi di un frullino elettrico) fino ad avere un composto chiaro e soffice. Unire durante la lavorazione la polpa della bacca tenuta da parte. Setacciare i due tipi di amido e versarli nella montata di tuorli amalgamando con delicatezza. Versare sulla superficie il composto cremoso e aumentare la fiamma . Non rimestare. Dopo pochi minuti, il latte comincia a ribollire lungo la parte esterna della superficie e al centro si potranno vedere degli sbuffi di liquido bollente. A questo punto, rimestare vigorosamente, togliere dal fornello continuando a rimestare per pochi secondi. Strofinare l'interno di una ciotola con una pezzo di carta imbevuto d'alcool alimentare. Eliminare la bacca di vaniglia. Versare la crema e porre la ciotola in un bagno d'acqua e ghiaccio per far scendere rapidamente la temperatura. In alternativa, sistemare la ciotola in un abbattitore a T positiva per circa


Per il rivestimento in cioccolato

150 g di cioccolato fondente al 70%
100 g di burro di cacao

Sciogliere il cioccolato nel forno a micro-onde. Sciogliere il burro di cacao, sempre nel micro-onde, ma in una ciotola separata. Unire i due composti e mescolare bene.

Preparazione dei bonbons


Estrarre le semisfere e deporle su un vassoio rivestito in carta siliconata. Con grande velocità, deporre un bastoncino da gelato su una di esse e far aderire l'altra semisfera cercando di far combaciare benissimo le parti. Riporre ancora in freezer per circa 15 minuti.
Verificare che la temperatura del cioccolato sia intorno ai 25-30 °C e tuffare velocemente i bonbons ghiacciati. Farli scolare dall'eccesso di glassa e poggiarli sulla carta. Conservarli subito in freezer fino al momento di gustarli.
COPYRIGHT © I Dolci di Pinella · THEME BY WATDESIGNEXPRESS