Orange Bread ovvero il Cake dell'amicizia...

in , by I Dolci di Pinella, domenica, febbraio 12, 2012
In questi giorni di grande freddo, anche l'umore ne risente.
Si fatica a sorridere. Si sbuffa per ogni motivo. Ci si sente bloccate dagli abiti e dagli strati di sciarpe e cuffie che in fondo fanno solo il loro dovere.
E non ci aiuta pensare che..." Ecco. Finalmente posso stare a casa. Chiusa in cucina. I fornelli, il forno, le impastatrici, i termometri......tutta la coorte dei miei muti amici intorno a me".
Figuriamoci. L'obbligatorietà  ci rende antipatiche ed insopportabili anche le cose che un raggio di sole illuminerebbe come gioielli.

Succede cosi anche a me.
Ho quasi l'impressione che le nuvole,  grigie e pesanti e gonfie di cristalli di ghiaccio, stiano cercando di prendere possesso delle mie idee. Come volessero congelarle e bloccarle.
Io mi oppongo, è naturale.
E quando ho il vivo sentore che tutto mi stia invitando all'attesa di tempi migliori.....il cioccolato si blocca all'istante sulla lastra di marmo...le brioches faticano a lievitare....i panini dolci  si rifiutano di collaborare....ecco che mi ribello.

Ed in questo, spuntano le amiche che ti danno una mano. 
Silvana mi regala la ricetta di un cake che al solo guardarlo ti viene la voglia di rifarlo. E Cristiana Zanetti ti viene in aiuto inviandoti non so quante confezioni di Vergeoise brune che ti scaldano il cuore..Per non parlare di quel magnifico stampo ...questo stampo...


che la meravigliosa Alessandra Affatato non ha potuto non comprarmi negli USA...

Uno sguardo alla cucina che mi pare abbia un sussulto al vedermi.
Uno sguardo al forno che mi pare brillare al solo sfiorarlo.
Uno sguardo alla dispensa che mi appare più attraente della caverna di Ali Baba.

Nasce cosi uno dei dolci piu' buoni che mi sia capitato di realizzare di recente. So già che farà parte di quelli conservati nel file " I dolci della mia vita" ad indicare quelli che mi hanno comunque invaso il cuore appena un pochino più degli altri...

Anche se in fondo i dolci assomigliano ai figli.
Come si fa a sceglierne uno....

Orange Data Tea Bread 
( da una ricetta di Silvana Colosio estratta da The Bread Bible)




Ingredienti:

150 g di scorzette candite
50 g di Grand Marnier
1 stick burro a temperatura ambiente 1 stick=113 g di burro)
1 cup zucchero ( 1 cup di zucchero= 200 g di zucchero semolato). 
( Io ho deciso di usare 100 g di zucchero semolato+ 100 g di Vergeoise brune)
la buccia grattugiata di un'arancia *
1 uovo grande
2 cups di farina ( 2 cups di farina= 250 g di farina 00)
1 teaspoon di backing powder ( 1 cucchiaino da the di lievito per dolci)
1 teaspon di bicarbonato ( 1 cucchiaino da the di bicarbonato di sodio)
1/4 teaspoon di sale (un pizzico di sale
1 cup latte ( 1 cup di latte= 240 g di latte)
1 teaspoon di estratto di vaniglia ( 1 cucchiaino da the di vaniglia liquida oppure l'interno di 1/2 bacca)



Sciroppo di zucchero e arancia

1/3 cup zucchero ( circa 70 g )
3 cucchiai da tavola di succo di arancia fresco
1 cucchiaino da the  di liquore all'arancia tipo Grand Marnier


Accendere il forno a 170°C.
Imburrare ed infarinare uno stampo. Ridurre in piccoli dadi le scorze candite e farle macerare nel Grand Marnier.
Portare il burro a temperatura ambiente e se fosse ancora troppo duro metterlo pochi secondi nel micro-onde in modo che sia plastico. Montarlo a spuma gonfia e aggiungere a cucchiai i due tipi di zucchero. Completare la lavorazione con l'aggiunta di tre cucchiaini colmi di scorza grattugiata d'arancia.* 

Ecco come io ho ottenuto una profumatissima purea di scorza d'arancia:


Togliere la scorza alle arance. Frullarle nel mixer insieme ad alcuni cucchiai di zucchero e proseguire la lavorazione fino a quando si sarà ottenuta una morbidissima pasta d'arancia. Conservare la purea in mini-contenitori che possono essere conservati in freezer.

Sbattere leggermente con una forchetta l'uovo interno ed unirlo lentamente all'impasto montato.
Setacciare in una seconda ciotola la farina con il lievito, il bicarbonato e il sale. In un bicchiere mescolare il latte con l'estratto di vaniglia. Aggiungere al composto montato le polveri alternandolo al latte. Iniziare con la farina e chiudere la lavorazione con la farina.
Versare nell'impasto le scorze e tutto il liquore mescolando bene in modo da consentire una distribuzione uniforme. 
Versare nello stampo da cake e cuocere per 40-45 minuti. Come sempre regolarsi con il proprio forno e controllare la cottura con la classica prova dello stecco. Far raffreddare leggermente il dolce e quindi estrarlo dallo stampo sistemandolo su una gratella.

Per lo sciroppo

Unire lo zucchero al succo d'arancia e farlo bollire. Profumare con il Grand Marnier e velare il dolce su tutta la sua superficie.

In alternativa....ed io ho fatto cosi... Far bollire dello zucchero con dell'acqua. Aggiungere un cucchiaino colmo di scorza grattugiata  (vedi sopra) , profumare con del Grand Marnier e con un pennello bagnare tutto il dolce.

Frittelle di mele....

in , by I Dolci di Pinella, domenica, febbraio 05, 2012
Non faccio mai frittelle. 
Non riesco a capire il motivo. Perchè, in effetti, piacere mi piacciono. E anche tanto.
Mamma, ogni tanto friggeva. Mai una volta che le abbia visto una ricetta tra le mani. 
Tutto " a occhio".In base a cio' che aveva in frigo. E se qualche ingrediente mancava...beh! non crederete che la cosa potesse costituire un ostacolo.
Ne faceva semplicemente a meno.

" Come? nelle frittelle di spinaci non ci metti il lievito?"
" Non ce n'è. Ma non ha importanza. Tanto verranno buone lo stesso."

Il fatto  che aveva sempre ragione. La prima frittella scolata era per me.E non avevo finito di leccarmi le dita che la supplicavo di darmene ancora un'altra....
" Non ne rimarranno per pranzo"- mi diceva- La vostra abitudine di mangiare il fritto prima che arrivi a tavola!"


E poi quelle di riso. Piccole come noci che saltellavano nell'olio caldo e ogni volta le dicevo "...uffa, queste frittelle di riso..lo sai che non mi piacciono tanto..."
Mi guardava con gli occhi ironici e buoni al di sopra degli occhiali da presbite. Le sommergevo di zucchero e agguantavo di nascosto anche quei fili di pasta che friggevano colando dal cucchiaio. 

Le frittelle di mele.





Tagliate a rondelle e immerse nella pastella. Ne venivano cosi tante!Perché le tagliava sottili oppure a scaglie irregolari e mischiava tutto insieme. Un goccino di liquore. Una grattata di scorza di limone.

Pensavo a tutto questo quando a fine pranzo....
" Come mai non c'è il dolce?"...
" C'è, c'è, solo che devo farlo adesso..."
Ed eccoci in piedi. Io a friggere, una mano dolcissima che mi prende il piatto e fa rotolare le frittelle nello zucchero.


Il tempo non passa mai. Ritorna. E mi ritrova uguale. I battiti del cuore uguali. La smania di mangiarle calde uguale. Il difetto di leccarmi la punta delle dita per non perdere un granello di zucchero..
Uguale. Sempre cosi uguale....



Frittelle di mele



2 mele Golden
un bicchierino di rum
2 cucchiai di zucchero di canna

Pelare le mele. Eliminare il torsolo e tagliarle a fette alte 1/2 cm. Cospargerle di zucchero di canna e innaffiarle con del rum. Farle macerare almeno per un'ora girandole ogni tanto.


Per la pastella

2 uova intere
100 g di farina
10 g di lievito di birra
60 g di zucchero ( 30 di zucchero semolato e 30 di zucchero di canna)
4 cucchiai di latte


Sbriciolare il lievito nel latte appena tiepido. Setacciare la farina, unire le uova leggermente sbattute ed impastare con una frusta a mano. Aggiungere il latte con il lievito e lo zucchero. Far lievitare in luogo caldo finché  l'impasto si presenta gonfio e spumoso.
Far scaldare abbondante olio d'arachide in una padella alta e stretta. Tuffare le fettine di mela ben sgocciolate nella pastella e friggerle , poche per volta, solo quando l'olio è ben caldo (170-180°C). Quando si presentano ben gonfie e dorate, passarle velocemente su della carta assorbente e poi nello zucchero semolato. Mangiarle ben calde.

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