Li ho immaginati cosi, in un venerdi sera umido, incerto e a tratti denso di affetto.

" Che dice, sign.ra Marcellina, se facessi dei fruttini bianchi, decorati a pippionis"?

Fruttini candidi, come l'innocenza e la verità, cosi difficili da ritrovare nella vita di tutti i giorni. Troppo impegnati a salvare la nostra testa, il nostro cuore e non soffrire troppo a causa di una realtà difficile da accettare e da masticare. Impegnati a trovare mille scuse, con noi e con gli altri, per non prendere in braccio il coraggio di leggerci fin dentro l'anima e accettare la nostra debolezza, la fragilità, l'incapacità di non essere quello che vorremmo.
Incapaci di fermare il guizzo dei nostri occhi che parlano una lingua diversa da quella che esce dalle nostre labbra.
Gli occhi! cosi difficili da bloccare. Dicono la verità del nostro cuore. Espongono crudamente l'anima .
Spesso l'innocenza, disgustata, ci lascia per strada e la verità diventa un prisma con mille sfaccettature ed angolazioni diverse.

Fruttini candidi e innocenti come le spose il giorno delle nozze. Essenziali , nudi, sinceri. Veri.
Avevo bisogno di questi fruttini.
Li mangi e non ti tradiscono.
Li apri e non nascondono sapori inesistenti.Sapori immaginati come reali nel corso degli anni.
Non ti ingannano nella forma, non ti nascondono per lunghi anni l'essenza del loro cuore.

Sono cosi, come li vedete.
Hanno il sapore delle mandorle, il profumo dell'arancio e la dolcezza soave dello zucchero.

Fruttini candidi
500 g di zucchero
500 g di mandorle macinate non troppo fini
scorza grattugiata di di 2 limoni
acqua di fiori d’arancio

Preparare uno sciroppo con 500 gr di zucchero semolato, un bicchiere di acqua e un paio di cucchiai d’acqua di fiori d’arancio in modo da ricoprire tutto lo zucchero. Fate sciogliere completamente lo zucchero , ma non proseguite la cottura piu' a lungo. La temperatura è di circa 107-108°C ma lo zucchero è pronto quando una piccola goccia si attacca ai polpastrelli senza fare il filo (cosiddetto “mesu puntu”). Aggiungete la scorza grattugiata del limone e le mandorle. Girate bene per un paio di minuti, poi togliete dal fuoco e fate raffreddare bene il composto. Non mettetelo in frigo. L'indomani, il miscuglio sara' abbastanza duro. Prendete dell'acqua di fiori d'arancio( che sia buona!) e cominciate a sciogliere l'impasto aggiungendola a pochi cucchiai alla volta. Dovete impastare il tutto per bene fino ad ottenere una consistenza morbida ma non troppo.Fate delle palline, conservatele in un foglio di pellicola per non farle asciugare.

Per la pasta di zucchero

Preparare uno sciroppo di zucchero. Pesare per esempio 100 gr di zucchero, bagnarlo con poca acqua e portarlo a 108°C. Farlo raffreddare. Versarne alcune cucchiaiate e aggiungere dello zucchero al velo ben setacciato. Lavorare fino ad avere un impasto simile a quello della plastilina. Mentre si lavora conservarlo in carta pellicola. Staccare un po’ di pasta e con le dita renderla sottile. Avvolgere la pallina di pasta di mandorla e rivestirla eliminando l’eccesso di pasta di zucchero. Farne una pallina ben sferica e liscia, sistemarla in un pirottino di carta e farla asciugare

Glassa reale

Setacciare dello zucchero al velo, aggiungere pochissimo albume lavorare fino ad ottenere una crema molto soda. Metterne un cucchiaino in un imbutino di carta forno e procedere alla decorazione.

Gelato alla crema di gorgonzola

in , , , by I Dolci di Pinella, martedì, settembre 23, 2008
Buono.Buono.Buono.Dannatamente (per la linea già messa a dura prova da altri sbandamenti e invaghimenti....leggi" Confettura di pomodori"....) buono.
Incredibilmente buono.

Cosa? Ma questo gelato di formaggio, questa meravigliosa ricetta di Valeria Piccini, e non spreco aggettivi cosi per dire.
Lo so. Ci voleva il Guttus e non l'avevo. Ho preso al volo del gorgonzola e ...
PS: Il gorgonzola o LA gorgonzola?
Gelato al gorgonzola
( da Valeria Piccini-Caino)

100 g di gorgonzola
100 g di latte intero caldo
150 g di panna fresca
un cucchiaio (circa 10 gr) di sciroppo di glucosio

Far sciogliere il gorgonzola nel latte, aggiungere il glucosio, la panna e far freddare rapidamente.Passare in gelatiera. 

Qualcosa di insolitamente delizioso con ...

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, settembre 21, 2008

Quante cose si possono fare con i pomodori....Avete mai pensato che non se ne potrebbe fare a meno? E non parliamo solo della classica salsa...Pensiamo al coulis alla bse di un filetto di tonno, al gazpacho, alle bruschette, all'aperitivo con una cialdina di parmigiano. Insomma, non si finirebbe mai di elencarne tutte le possibilità.

Ma....pensare anche ad una confettura di pomodoro....ma no! Una confettura?!? Ma come?


Cosi.


Confettura di pomodori rossi




1 kg di pomodori a grappolo
500 g di zucchero*
Succo di un limone medio
Peperoncino macinato

Tuffare i pomodori nell’acqua bollente.Dopo 30 secondi, estrarli con un mestolo forato e immergerli nell’acqua fredda. Pelarli, tagliarti in 4 pezzi ed eliminare i semi. Di dovrebbero ottenere almeno 750 gr di polpa. Mettere i pomodori in una ciotola , aggiungere lo zucchero ed il limone. Rimescolare e tenerli in frigo per circa 12 ore. Quindi, passarli sul fornello e continuare rimescolando fino ad ottenere la consistenza della confettura.Occorrerà circa un’ora. Aggiungere il peperoncino Invasare in barattoli puliti e ben asciugati, tappare e sterilizzare almeno per 30 minuti.
* La quantità dipende dalla varietà di pomodori utilizzati.
Presentazione:
Io l'ho servita con crostini e formaggio stagionato. Ma nulla impedisce di immergerci un cucchiaino e gustarla cosi.Tout court.
Una vera delizia

Quante creme!

in , , , by I Dolci di Pinella, sabato, settembre 20, 2008
Santi Numi, quante creme esistono...ci vorrebbero 7 volte 7 vite belle intense per poter farle tutte e con ogni variante possibile.


Invece, facciamo molto spesso confusione anche tra quelle fondamentali, non le conosciamo nei dettagli e vaghiamo nell'incertezza:" ma nella catalana ci va la panna?" oppure" Ma non sono la stessa cosa la brulée e la catalana?"


Ieri, la mia cara amica Dolores-Lola Lola mi guarda e fa " Ma la chantilly..cosa è questa chantilly?"
Ricominciamo?
Parliamo di crème brulée? Vado.
Crème brulée: latte, panna, tuorli, zucchero.
Zucchero di canna per caramellare.
Cottura in forno.


Caspita! lo dice Pierre Hermé.....


Crème brulée
(dal Larousse des Desserts de P.Hermé)

500 g di latte intero
500 g di panna liquida fresca
9 tuorli
180 g di zucchero semolato
una mezza bacca di vaniglia

Per la fase brulée: zucchero di canna

Aprire la mezza bacca di vaniglia in due, per il lungo, e immergerla nel latte mischiato alla panna. Portare al bollore, spegnere e lasciare in infusione per circa un'ora. Passare al setaccio il composto. Montare leggermente a spuma i tuorli con lo zucchero, poi versare il melange latte-panna a poco a poco. Setacciare ancora.Versare la crema nei contenitori in porcellana. Passare in forno a 130°C fino a che la superficie è morbida ma non troppo tremolante al tatto. Circa 50 minuti. Far raffreddare a temperatura ambiente. Poi, mettere tutto in frigo per almeno 3 ore. Asciugare con un fazzolettino di carta la superficie del dessert, distribuire due cucchiaini di zucchero di canna e far caramellare bene con uno degli attrezzini appositi. Oppure, se lo si possiede ed il contenitore lo permette, l'apposito ferro per "nada catalana". Io, personalmente, ne ho uno acquistato dall'elettrauto..... ma stasera mi sono girata la città per acquistarne uno decente....



Ho già ben 2 ferri per catalana ma volete mettere usare questi deliziosi contenitori con i manici?
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