Nonne, nipoti

in , , by I Dolci di Pinella, mercoledì, marzo 18, 2009
Data l'età, è ormai da un pezzo che non ho piu' le nonne.
Una, poi, non l'ho mai nemmeno conosciuta. Mi guarda distratta da una foto ingiallita e rugosa e non riesco a immaginare come fosse, se ridesse spesso, se fosse tenera oppure severa. Mio padre non mi ha mai detto se sapesse fare i dolci o, in alternativa, se almeno le piacessero. Cosi, giusto per andare a scoprire chi mai mi abbia potuto trasmettere questa passione cosi profonda, intensa.
L'altra nonna, forse aveva troppo da fare per avere il tempo di impastare burro, zucchero e farina. Me la ricordo indaffarata a togliere l'acqua ghiacciata dal pozzo del giardino, a sistemare la legna in grosse e voluminose cataste, a riordinare le bottiglie di un vino nero come la pece e denso che se mettevi il fiasco in controluce, i raggi del sole non riuscivano a passarci attraverso.
Per questo e per altro ancora mi piacciono le nonne. La Rita Mezzini, invece, sa da chi ha ereditato quella sua stupefacente bravura, che giusto in questi giorni l'ha vista vincere un bellissimo concorso indetto dalla rivista Cucina&Vini.
La nonna. La nonna alla figlia. La figlia alla nipote.
Non la conosco ma deve essere una nonna da desiderare di avere se si commuove al fatto che mi siano piaciute le sue raviole.

E come non possono piacere le sue raviole, nonna di Rita?
Le Sue magiche, insuperabili, stratosferiche raviole.
Talmente buone che sono scomparse nello spazio di una serata.

Grazie, nonna.
Ed io, cosa posso mai fare, io, per Lei?


Raviole della nonna di Rita Mezzini



Ingredienti:

500 g di farina
2 uova grandi
190 g di burro
15 g di strutto
200 g di zucchero semolato
25 g di latte
1 bustina di lievito
Un pizzico di sale


Preparare la pasta frolla unendo lo zucchero con il burro, aggiungere i tuorli, un nulla di sale ed infine la farina setacciata con il lievito. Impastare e far riposare in frigo per circa un’ora. Stendere la pasta ad un’altezza di ½ cm , ritagliare dei dischi con un coppapasta liscio.

Per il ripieno:

200 g di marmellata di prugne
200 g di mostarda bolognese
Una manciata di uva sultanina ammollata in acqua tiepida e asciugata.


Variante:
Mi sono permessa di introdurre in futuro una piccola variante, dovuta esclusivamente al fatto che mi risulta difficile reperire della mostarda di frutta. Ho pensato, allora, ad unire un po' di mosto cotto, tipico della mia terra, ad una buona marmellata di prugne.

marmellata di prugne
uvetta
mosto cotto

Prendere il disco tra le mani, inserire al centro un po’ di ripieno evitando la fuoriuscita che sporcherebbe la pasta. Chiudere bene i bordi con i rebbi di una forchetta. Infornare a 180°C fino a completa cottura.
Far freddare i biscotti, quindi passarli velocemente nell’alkermes e nello zucchero semolato.
Disporre le raviole in un solo strato e spolverizzarle di zucchero al velo. 

Il sapore delle fragole. Il sapore dell'amicizia.

in , , , , by I Dolci di Pinella, sabato, marzo 14, 2009
A giorni, la copertina elettrica che è stata la mia fedele ed inseparabile compagna in questo inverno lungo e freddo si godrà un meritato periodo di riposo. L'ho capito andando al market. Improvvisamente, gli sparuti cartocci di fragole sui banconi, sono stati sostituiti da una profusione di rosse e profumatissime confezioni a prezzi a cui non si puo' dire di no. Le prime volte le ho assaporate dubbiosa. Ma che sorpresa! No, no. Sono deliziose, buonissime davvero. E allora non faccio altro che comprarne. E non faccio altro che ricavarne vellutate e dense salse che ripongo in candidi bicchieri e conservo, come fossimo alla fine della stagione e non potessi poi averne delle altre.
Non sempre, pero'. Quando, tornando a casa, sfioro l'albero dei limoni , mi coglie l'incontrollabile desiderio di farci qualcosa con quei limoni e quelle fragole. Se poi, sul banco della cucina è rimasto un po' di pan di spagna, un residuo di bagna al limoncello.....il gioco è praticamente fatto.

Non sono certissima che sia proprio con questi colori e sapori, ma .....Un caro signore alto come un albero, dagli occhi miti e la risata sorniona, piacevole e paziente compagno di freddolosi viaggi, di pause pranzo a base di patate lesse e verdure cotte, prestissimo avrà un dessert di limone e fragole. Oh, no! Non questo, altrimenti che sorpresa è....
Tipo questo. Come gusto certamente.
Ma per il resto, che dire? Sta prendendo forma nella mia mente, le idee escono dai loro nascondigli e si affacciano una per una, richiamano la mia attenzione, desiderose di uscire dal buio della memoria e prendere vita, luce.
Intanto, questa salsa, oggi, non finirà nel vasetto bianco, al freddo.







Mousse al limone con specchio di gelée di fragole
Per 2 torte
Per il pan di spagna

250 g di uova
175 g di zucchero semolato
175 g di farina 00
50 g di fecola di patate
Scorza grattugiata di un limone

Montare benissimo le uova con lo zucchero. Unire la scorza del limone.Poi setacciare la farina con la fecola e unire le due polveri al composto montato servendosi di un cucchiaione. Imburrare ed infarinare uno stampo e versato il pan di spagna. Cottura: per 20 minuti a 175°C con lo sportello chiuso, quindi altri 20 minuti circa lasciando uno spiraglio nel forno.

Bagna al limoncello


Sciroppo a 30°B fatto con:
135 g d’acqua
100 g di zucchero
Limoncello qb

Far prendere il bollore all’acqua con lo zucchero. Quando lo zucchero si presenta completamente sciolto, spegnere il fuoco e fare raffreddare. Unire il limoncello fino a raggiungere la gradazione desiderata.


Mousse al limone

4 tuorli
80 g di zucchero
40 g di amido di mais
500 g di latte intero fresco
scorza di 2 limoni
5 g di gelatina
500 g di panna fresca

Mettere in ammollo la gelatina. Far bollire il latte con la metà dello zucchero. Aggiungere la scorza dei limoni e lasciare in infusione per 30 minuti. Nel frattempo, montare leggermente i tuorli con lo zucchero restante, versare l’amido di mais ma non lavorare troppo il composto. Versare una parte di latte per sciogliere la montata e poi versare in un colpo solo tutto nel rimanente latte. Portare a bollore. Spegnere il fuoco. Strizzare i fogli di gelatina e unirli alla crema. Passare la crema al setaccio e farla intiepidire.Montare la panna e unirla delicatamente alla crema.

Gelée di fragole

600 g di fragole
3 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di succo di limone
4 g di gelatina in fogli

Tagliare le fragole a pezzetti. Metterle in una casseruola , unire lo zucchero ed il succo del limone. Far prendere il bollore e quindi spegnere. Mettere la purea nel mixer fino ad ottenere una salsa liscia e senza pezzetti di frutta. Passare al setaccio. Togliere circa 400 g di salsa e tenere da parte la salsa rimanente che vi servirà per velare il pan di spagna. Dai 400 g di salsa, togliere 4 cucchiai e metterli in una ciotolina che passerete al MO fino al bollore. Sciogliere la gelatina nella salsa calda e unire il tutto ai 400 g tenuti da parte.

Composizione

Prendere un vassoio e adagiarvi sopra un foglio di plastica trasparente tipo acetato. Con l’acetato rivestire il bordo di una fascia ad anello da 20 cm. di diametro. Tagliare il pan di spagna in dischi ed inserirne uno alla base della fascia. Inumidire il biscotto con la bagna e stratificare una parte di mousse al limone . Passare in freezer per circa 10 minuti. Ritagliare un disco di pan di spagna con un diametro di 16 cm. Deporlo sulla mousse, bagnarlo con la bagna . Con un pennello, spalmare sul disco della salsa di fragole in modo da ricoprirlo. Ultimare con la mousse fino a raggiungere il bordo della fascia. Passare in frigo fino a rassodamento. A questo punto velare la superficie con la salsa di fragole gelatinata e passare in freezer. Al momento di servire, eliminare la fascia, togliere l’acetato e spalmare su tutto il dolce un velo di gelatina neutra a freddo. Decorare con fragole intere lucidate con la gelatina e scaglie di cioccolato bianco.

Forse arriva....

in , by I Dolci di Pinella, domenica, marzo 08, 2009
L'inverno, quest'anno, è stato come un vecchio che si è addormentato di fronte al camino acceso. Ha poggiato il bastone di lato e si è dimenticato di svegliarsi. E dietro la porta siamo restati tutti li, ad aspettare. Giorno dopo giorno . E oggi ..eccolo! ha cominciato ad allungare una gamba, ad emettere uno sbadiglio lungo e profondo, come quando la domenica non si mette la sveglia e gli occhi si aprono stanchi per il lungo sonno.

Oggi fuori c'e' il sole. Caldo. Abbagliante. E fa intuire che presto dimenticheremo quello che è stato. O meglio, proveremo a dimenticare quello che è stato.

Forse arriva la primavera tanto attesa e sognata.

Io le offro due torte. Nella speranza di riuscire a conquistarla e farla restare. A lungo, a lungo.


Una torta mimosa. Pan di spagna, crema pasticciera al limone e panna montata. Che ricordi le mimose, che ricordi il tempo nuovo che attendiamo con trepidazione.


Una torta.....una torta senza nome. Inventata sul momento . Avevo voglia di crema al limone, di panna e di amarene. Sono scesa in giardino e ho colto dei limoni pieni di vita. Da loro, è nata la torta. Dalla candela si puo' vedere che un amico è stato giustamente festeggiato. C'erano risate, sorrisi e gioia.
Primavera, non scappare...

Uno sguardo di lato

in , by I Dolci di Pinella, mercoledì, marzo 04, 2009
Mi sembra di vederla, mia madre, mentre si appresta a fare la torta di ricotta.

Lei, che di dolci non ne fa mai.
Le viene in mente quando ha tra le mani un paio d'etti di ricotta. Si mette sul lato corto del tavolo di cucina, con calma sbriciola la ricotta con una forchetta in una ciotola di plastica a fiori e poi ci aggiunge un paio d'uova, quelle che ha, un po' di zucchero, un mezzo pacco di farina...Anche scorza di limone se per caso ne ha qualcuno a disposizione. Poi va alla ricerca del lievito. Gli occhiali grandi sugli occhi, un po' abbassati sul naso per vederci da vicino, cerca e fruga sperando che ne sia rimasta una bustina, nel ripiano piu' a destra del pensile, tra i mozziconi di candele e gli astucci dei fiammiferi. In genere lo trova.
E mescola, sommariamente.
Versa l'impasto in una teglia, l'unica che c'e' a casa per le torte. Tonda, con un anello ad un'estremità. Ci sparge sopra tanto zucchero semolato.



E' a quel punto che passo nel corridoio e la guardo. Le lancio un mezzo sorriso divertito e lei intuisce che sto' per avvertirla di mettere bene la teglia in forno che altrimenti la torta viene come tutte le altre volte, con una strana formazione a sinistra di cui non si riesce mai esattamente a capirne l'origine.



Poi, pero', capita ogni volta. Non se ne da pace ma ci ride teneramente sopra. E io, noi, con lei. Ma la torta, nata senza dosi, senza ricetta, senza bilancia, senza mixer, è buona e lei mi consente di togliere la crosticina di zucchero, cosi profumata, cosi calda e friabile.

I ricordi si impossessano di noi nei momenti piu' inattesi. Click, click. Come avessimo in testa una macchina fotografica.
Basta un nulla.
Basta essere ferma al semaforo in attesa del verde. Il tempo di togliere con impazienza il cellophan dal nuovo libro di pasticceria, odoroso di nuovo e lucido come l'abbecedario della mia infanzia. Lo sguardo si blocca su una torta di mele e, per quanto frughi con impazienza tra le altre preparazioni, è li che ritorno.
Una torta cosi semplice , i dadini di mele e.....Mi colpisce come una fucilata.
La crosticina di zucchero. La crosticina di zucchero.


E' bastata una semplice crosticina di zucchero a farmi rivivere un tempo che non c'e' piu'.
Tornata a casa l'ho poi preparata.
E' tutto cambiato.
Io peso bene tutti gli ingredienti, il lievito non mi manca mai, il limone è rigoglioso e fragrante nella pianta in giardino. Basta coglierlo. Solo coglierlo.
E' tutto cosi diverso. Ma il resto, tutti i tesori del tempo che non c'e' piu', ci sono ancora.
E mi capita spesso di volgere lo sguardo di lato.....

Torta di mele
(da Scuola di pasticceria- Accademia Maestri Pasticcieri Italiani)



5 mele Golden
300 g di farina oo
150 g di zucchero semolato
3 uova
100 g di burro
1 bustina di lievito

Zucchero semolato per decorare

Sbucciare le mele, tagliarle a cubetti omogenei e versare la frutta in una ciotola con il succo di un limone. Setacciare la farina con il lievito, unire lo zucchero e la scorza del limone. Sbattere a mo’ di frittata le uova e versarle nell’impasto. Far fondere il burro e aggiungerlo al composto a filo, sempre mescolando.Unire le mele. Il composto si presenta sostenuto ma cercare di rivestire la frutta nel modo piu’ uniforme possibile. Travasare l’impasto in una teglia da 24 cm, prima imburrata ed infarinata. Distribuire sulla superficie alcuni cucchiai di zucchero ed infornare a 180°C fino a completa cottura.
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