Caprese alle nocciole by Elisabetta Cuomo

in , by I Dolci di Pinella, giovedì, ottobre 15, 2009
Quando Elisabetta ha pubblicato su Coquinaria una strabiliante caprese alle noci, ho subito pensato che questa preparazione sarebbe finita dritta dritta in quelle che io chiamo “Le ricette della borsetta”.
Di che si tratta?!
Mi capita spesso, non so se per voi è la stessa cosa, di quelle ricette che appena le vedo…sdlang!….cado subito in innamoramento. Succede sempre che ne faccio una stampa, la metto in borsa e poi la leggo e rileggo in auto, ferma al semaforo, oppure seduta ad aspettare qualcosa/qualcuno da qualche parte o ancora in pausa pranzo ...Me lo trovo sempre un motivo per leggerla. Ed assaporarla con l’immaginazione. Finchè, il momento magico puntualmente arriva.
Come è successo ieri sera. Sulle ricette di Elisabetta non c’è nulla da fare se non seguire religiosamente quanto scrive. Si sbagliasse mai un colpo!
Provare per credere! In questo caso, in assenza di noci ho adoperato nocciole e ..con queste piccole creature che faccio? Non ce lo provo a inserire un po’ di ganache al cioccolato fondente?
Mi sono divertita a variare la forma dello stampo. Eccovi la caprese in stampo da delizia…

From E.Cuomo, naturalmente…


Torta caprese alle nocciole
(da una ricetta di Elisabetta Cuomo)

Caprese alle nocciole unoblog
Utensili:
Stampi a semisfere da delizie
Fascia in acciaio inox da 16 cm
Forno: 170°C

Per la caprese:

  • 250 g di farina di nocciole
  • 60 g di nocciole tostate in granella
  • 160 g di burro morbido
  • 170 g di zucchero ( 85 g + 85 g)
  • 4 uova
  • 35 g di fecola
  • 30 g di cioccolato fondente
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 2 cucchiai di latte

Setacciare la fecola con il lievito. Grattugiare il cioccolato fondente. Rendere il burro molto morbido e montarlo a crema con le fruste elettriche aggiungendo progressivamente 85 g di zucchero, fino ad ottenere una crema spumosa e soffice. Far montare i tuorli con i restanti 85 g di zucchero fino ad avere un composto chiaro. Montare gli albumi a neve soda. Al composto di burro e zucchero aggiungere gradatamente la farina di nocciole, la fecola ed il lievito. Ammorbidire il composto con i due-tre cucchiai di latte. Quindi, aggiungere i tuorli montati ultimando con il cioccolato e la granella di nocciole. Infine, gli albumi montati a neve, ma con molta delicatezza. Imburrare ed infarinare gli stampi. Colare il composto ed infornare finchè la prova stecchino è asciutta.
E per l’interno? Vi ho scritto che le nocciole si sposano perfettamente con il cioccolato…Come?…non ci credete?

Interno caprese nocciole dueblog
Interno caprese 1blog

Per la ganache al cioccolato fondente:
  • 250 g di panna liquida fresca
  • 200 g di cioccolato fondente al 70%
Grattugiare il cioccolato e farlo fondere con molta attenzione anche nel microonde, purchè la potenza non sia superiore ai 350W. Far prendere bollore alla panna. Quindi, versarla sul cioccolato e attendere 5 minuti . Mescolare la ganache con una frusta finchè la crema diventa setosa e lucida.

Decorazione

Con una sac à poche munita di un beccuccio liscio di piccole dimensioni, inserire la ganache all’interno della caprese. Spolverizzare con zucchero al velo e servire.
Ho provato anche un classico stampo circolare, a mò di torta. Si, confermo. E’ buona uguale….  E vi assicuro che una esile fettina vi proietta in uno stato di grazia!

Torta caprese alle noccioleblog
Fette caprese nocciole 2blog

Grazie Elisabetta! Aspetto altre tue meraviglie….

Una magica serata, da Achille Pinna….

, by I Dolci di Pinella, domenica, ottobre 04, 2009

Chi fosse Achille Pinna, io l’ho scoperto un bel po’ d’anni fa. Certamente ha influito sulla conoscenza il fatto che fosse amico e compagno di fornelli di Roberto Petza  per il quale nutro quel tipo di venerazione che potrebbe farmi accettare con visibilio l’idea di poter lavare i piatti nella sua cucina fino a notte fonda. Fino all’alba, direi. Beh, certo! In cambio di star lì, muta e ferma, a vederlo lavorare…

Ebbene! Non sarà per Achille Pinna una novità il sapere che riserverei a lui identico trattamento…

Chi è Achille Pinna? Impossibile non trovare il suo ristorante, a S.Antioco, una magica lacrima di terra che appena ci arrivi ti sembra di penetrare in un luogo incantato.Il ristorante è sulla via principale , pochi gradini e hai subito la netta sensazione che stai per cadere in una rilassante e profumata serata. Sarà per la volta a semisfera, in legno. Sarà per i tavoli bassi, per le tovaglie di lino rosso carminio, per le stoviglie candide e semplici. Sarà per l’atmosfera di grande tranquillità, per le amiche che ti accompagnano oppure perchè andare sin lì per la cena ti fa sentire quasi in vacanza…

Ieri serata sushi.E sashimi. Che poi vuol dire solo una profusione di pesce da stordire. Tonno rosso, cernia, salmone selvaggio, ricciola, polpi e ancora tonno con una tartare assolutamente spaziale.

Non ci credete? Andiamo a incominciare…..

Un vassoio di sushi

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Tonno rosso da meraviglia: involtini farciti di riso oppure ventagli intercalati da filetti misti di pesce fresco e trancetti di carpaccio di polpo.

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Achille Pinna cominci a pensare che non puo’ non dirmi (non dirci…) come  è riuscito a creare questa sublime tartare di tonno….

Pinna10blog Travolta dai sapori, dalla incredibile leggerezza, dalla soave croccantezza, ho scordato di fermare con una foto una tempura da urlo…..gamberi freschissimi, melanzane, verdurine croccanti…..Il tutto accompagnato da un vino scoperto proprio da Achille, un bianco profumato con un nome, Lugore, che evoca magiche alchimie..

Come, certamente direte… in un blog come questo non si parla di dolci?

Panna cotta come si conviene, morbida, profumata e accompagnata da frutti rossi. E per me….una squisita Spuma di  gianduia con ciliegie cotte in un delizioso Carignano del Sulcis.

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Serata magica. Notte profumata e leggera. E il risveglio? La mia dolce amica mi ha concesso di spalancare gli occhi su questo panorama  stamattina…

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Mentre torno a casa, penso che ho una gran fortuna. E  non c’è spazio per la malinconia, oggi.

A presto, S.Antioco. A presto, chef!

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Biscotti al gianduia

in , , by I Dolci di Pinella, venerdì, ottobre 02, 2009
Tanto tempo è passato da quando la prof.ssa Falchi , in 1°media, venne in classe e ci parlò su come fosse importante avere un ricettario.


Un ricettario? Cosa era mai un ricettario?

Al mio paese, un pugno di case abbandonate in mezzo alla campagna, la parola sembrava non esistere. Forse perchè non esistevano ricette. Esistevano piatti da preparare, sughi da far borbottare, agnelli e capretti e maialini da arrostire, pernici da farcire, minestroni da far fremere per ore e tanto, tanto altro ancora. Ma cosi si cucinava da sempre, in tutte la case e dosi non ce n’erano. Neppure per i dolci.Con i tuorli si facevano fragranti ciambelle e struggenti piricchittus. E con gli albumi si iniettava la vita a dolcissime meringhe e a commoventi amaretti.
Il massimo dell’avere la ricetta consisteva nello scrivere gli ingredienti su un pezzo di carta strappata da un quaderno oppure sulla carta marroncina del pane.E la ricetta ….se cosi si puo’ chiamare…..veniva infilata all’interno del doppio vetro della credenza. E li rimaneva quasi per sempre.

Un ricettario?
 Si, proprio un grosso quaderno comprato in città, a quadretti piccoli, rivestito di tela ( la mia era rossa…) con la scritta “ Ricettario” ricamata dalle nostre mani. E i capitoli? Antipasti, primi piatti, secondi, contorni e…..dolci.
Iniziammo con i dolci. La prof.ssa dettava la ricetta in un modo cosi intenso che ci sembrava già di gustare il dolce finito. E poi, giu’ a farlo il dolce, in classe. sui banchi di legno con i calamai in mezzo.
Nacquero in tal modo la torta marmorizzata, il calcestruzzo, il dolce mattone.Nacque e divampò cosi la mia passione.
Fu da allora che cominciai a ritagliare le ricette e ad incollarle su grossi quadernoni. Divennero cosi tanti e zeppi di ogni ricetta possibile che….quando realizzai e fui certa che non sarei potuta vivere 1000 anni per provarle tutte ,finii per regalarli .Tutti tranne uno.
Il mio vecchio ricettario? L’ho perso.Ma la prof.ssa Falchi , i suoi occhi, i suoi capelli, i suoi occhiali calati sul naso, la sua pelle velata di cipria, la sua bocca che parlava di zucchero e farina, di burro e panna, lei, la prof.ssa Falchi, no! non l’ho scordata mai.

Biscotti al gianduia
(da una ricetta di Anneliese Kompatscher)
Biscotti alle nocciole treblog

Biscotti alle nocciole treblog








Per la pasta:
250 g di farina, 1/2 cucchiaino raso di lievito, 150 g di nocciole tostate e macinate, 75 g di zucchero, 1 bustina di zucchero vanigliato, 1 uovo, 200 g di burro.

Per il ripieno: alcuni cucchiai di crema gianduia
Per guarnire: 150 g di cioccolato.

Impastare lo zucchero con il burro morbido. Aggiungere lo zucchero vanigliato e l’uovo intero. Setacciare la farina con il lievito, unire anche quella di nocciole. Impastare velocemente fino ad ottenere una pasta liscia da mettere al fresco per due ore. Stendere in una sfoglia sottile e ritagliare in quadrati. Disporli sulla placca rivestita di carta forno e cuocerli a 180°C per circa 15 minuti.. Quando i biscotti si saranno raffreddati unirli in coppia, farcendoli di crema al gianduia, quindi intingere un angolo nel cioccolato sciolto a bagnomaria e poi temperato.
Biscotti alle nocciole due coq
Suggerimento: Al market è in vendita una glassa al cioccolato in confezioni rettangolari che vanno immerse nell’acqua calda in modo da far sciogliere il contenuto. Ottima glassa! In aggiunta, consente di rivestire i biscotti solo di un sottile velo di copertura e di ottenerli brillantissimi!

E' inutile....sono la Pinella dei biscotti

in , by I Dolci di Pinella, mercoledì, settembre 30, 2009
Ci pensavo stasera. Velavo l'interno dei frollini viennesi con un sottile strato di una imperdibile confettura d'albicocche e pensavo che.... "Si certamente! amo quasi tutta la pasticceria, ma ..in fin dei conti, non perdiamoci in chiacchiere, io sono quella dei biscotti.
Mi viene in mente mio padre. Ancora una volta.
" Non ti dimenticare chi sei, da dove vieni. Non te lo scordare mai".
E come posso dimenticare, padre mio del cuore?
Sono una che fa biscotti. Che unisce il burro allo zucchero e ci mette i palpiti dell'anima. Che fa volare la farina e ci affida le proprie speranze. Che unisce due frollini per la vita e ci soffia un palpito, un battito.
Nulla di piu' di un biscotto.
Nulla di piu'?
Biscotti stellati al cioccolato

- Farina 00 : 500g
- Zucchero a velo : 200g
- Burro : 200g
- Cacao (tipo Van Houten) : 50g
- Farina di nocciole : 50g
- Un uovo
- Latte : 40g
- Un pizzico di sale
- Un pizzico di vaniglia
- Una bustina di lievito in polvere


Preparazione : 1. Amalgamare il burro con lo zucchero, aggiungere l’uovo, un pizzico di sale, l’interno di mezza bacca di vaniglia.

2. Setacciare la farina con il lievito ed il cacao, unire la farina di nocciole e aggiungere tutto all’impasto .
3. Eventualmente impastare aiutandosi con alcuni cucchiai di latte.
4. Stendere quindi una sfoglia alta ½ cm circa con un coppa pasta circolare e ritagliare dei biscotti di 5-6 cm di diametro
3.Sistemare i frollini su una teglia rivestita di carta forno e cuocerli a calore moderato per 15 minuti circa.


Per la glassa :
- Un po’ d’albume d’uovo
- Zucchero a velo

Preparare un po’ di glassa reale con l’albume e lo zucchero a velo in modo che sia abbastanza densa. Inserirla in un cornetto di carta e spremere la glassa sui frollini ormai freddi in modo da disegnare una sorta di asterisco. La glassa , allargandosi un po’, assumerà la forma di una stellina.
PS Naturalmente.....è sempre solo ed unicamente un'imitazione............

Biscottini da imitazione

in , by I Dolci di Pinella, mercoledì, settembre 23, 2009
Ormai è assodato che a noi donne amanti della pasticceria ci piace da matti cercare di riprodurre home-made i prodotti commerciali : biscotti, torte, plum-cake, fette biscottate, semifreddi.
Vuoi mettere la soddisfazione di dire” ma non ti sembrano uguali a quelli comprati?”
Chi di noi, nella sua vita, non ha cercato di carpire la ricetta leggendo la composizione del prodotto? E di andare alla ricerca di ingredienti stranissimi e incredibili pur sapendo con certezza che mai e poi mai avremmo ottenuto esattamente quel dolce?
Ma noi non demordiamo, naturalmente. A dire il vero, ci fu pure un periodo in cui alcune industrie misero la ricetta sulle confezioni dei biscotti. E ci sembrò la cosa piu’ bella del mondo.Io, credetemi! ci provai....ma....ogni volta, una delusione pazzesca. Prova, riprova, prova ancora una volta, grazie anche alle tante ricette pubblicate, toccai, infine, il top della soddisfazione. E con mia grande meraviglia, ricordo che, travolta dall'entusiasmo,arrivai ad esclamare:
" Ma questi sono anche piu' buoni degli altri...di quelli comprati...intendo"
Ci si accontenta veramente di poco, a volte.
Eccomi qui, quindi, a rispolverare le ricette migliori e ad invitarvi a provarli. Io li chiamero' con i miei nomi di fantasia, ma non ho dubbi che sappiate risalire al loro vero nome commerciale...Per esempio...questi con la panna?
Ciambelline con la panna e variazione al cacao

intrecciblog
macineblog


































Ingr:
500g farina
50g fecola
150g zucchero a velo
200g burro
1 uovo
5 cucchiai di panna liquida
una mezza bacca di vaniglia
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
Lavorare il burro con lo zucchero al velo, aggiungere l’uovo e quindi la farina setacciata con il lievito, la vaniglia e un pizzico di sale. Aggiungerei anche della scorza grattugiata di limone oppure d’arancia. Infine, aggiungere la panna fresca. Lavorare sino ad ottenere una frolla e far riposare per una mezz’ora.Stendere in rotolini dello spessore di un dito e formo dei tarallini e infornare a 175°C per circa 15 minuti.
Variazione al cacao: Aggiungere a metà dell'impasto 2 cucchiai di cacao amaro+ 1 cucchiaio aggiuntivo di panna . Stendere in rotolini dello spessore di un dito di circa 15 cm e intrecciare i due tipi di pasta a formare un cordoncino.Infornare a 175°C per circa 15 minuti. 
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