Un dessert in costruzione

in , by I Dolci di Pinella, mercoledì, maggio 12, 2010
Mi pare sia la prima volta.....c'é sempre una prima volta ?!?.....che scrivo su un dolce  non  ancora veramente nato. E' li, sistemato all'interno di un accogliente e spazioso frigorifero ma " non è pronto" ad emettere il primo vigoroso sbadiglio. Anche se  oggi non ho proprio alcuna colpa da addossarmi ...io che non amo le cose incompiute, mal definite, incomplete. Lasciate lì a mezz'aria , frammentate.

Deve essere colpa del segno zodiacale. E ancor più dell'ascendente.

Ma stasera è una serata cosi uggiosa in cui è prevalsa l'indecisione su tutto.
Se riposare oppure no.
Se uscire oppure no.
Se spendere un pò di soldi in quei sandalini visti ormai da cosi tanto tempo che sono certa fossi uscita non li avrei neppure trovati.

Cosa può combinare la mancanza del sole. E del cielo sereno. E dell'azzurro e delle nuvole vaporose come batuffoli di cotone.

Sta di fatto che era ormai diventato cosi tanto tardi quando il dessert che ho sognato  di "sperimentare" in tanti momenti di intenso lavoro....quasi a riparare la mente e farla vagheggiare e riposare....ha cominciato a prendere forma.....
E senza abbattitore...oh, caspita! riuscirò infine ad averlo questo tanto sospirato abbattitore....non posso far altro che far dormire il dolce in un anonimo status di incompiutezza.

Ma allora perché non accompagnarlo nel suo realizzarsi? E' un'idea, mi pare. Vediamo se riesco a tirar fuori una sorta di quasi- cigno da quello che ad un primo sguardo sembra cosi tanto "bruttto anatroccolo"...

Non so neppure se è buono....nel senso che "non so neppure se sono riuscita a farlo buono".....

Cremoso ai frutti rossi
( da Oltre di Loretta Fanella)



E' un dessert di Loretta Fanella. Me ne ha parlato moltissimo e in modo cosi entusiasta Rita Mezzini che ha avuto la splendida felicità di partecipare ad un suo corso che ormai era diventato per me un chiodo fisso....
Lo andiamo ad accompagnare questo dessert?


Ingr:

130 g di panna liquida fresca
5 albumi freschissimi
30 g di zucchero semolato
2 fogli di colla di pesce da 2 g l’uno
100 g di cioccolato bianco
1 pizzico di sale
150 g di purea di frutti rossi

Ecco come ho interpretato la ricetta di Loretta Fanella.

Cuocere a bagnomaria gli albumi con lo zucchero e la panna:

Ho mescolato gli albumi con lo zucchero con una frusta, poi ho aggiunto la panna e ho sistemato la ciotola su un bagno maria non bollente. Sempre mescolando, ho tenuto sotto controllo la temperatura finchè ha raggiunto gli 82°C. Ho tolto la ciotola dal fuoco.

Unire il cioccolato, la colla di pesce e la purea di frutti rossi. Mescolare bene e conservare in frigo:
Ho fatto idratare la gelatina in acqua e ghiaccio. L’ho strizzata e unita alla crema mescolando bene con una frusta. Ho spezzettato il cioccolato e l’ho fatto fondere al MO con molta attenzione. Quando la temperatura della crema è scesa di poche decine di gradi, ho unito il cioccolato, un pizzichino di sale e ho mescolato benissimo. Ho quindi completato con la purea di frutti rossi che in questo caso erano fragole. Ho setacciato e messo in frigo all’interno dei tubi di acetato.


Nota: Sarà cosi che deve essere fatto? Chissà.....spero prestissimo di vederlo fare da lei.....

Beh.....naturalmente è un dessert che deve indossare un abito adatto, non vi pare. Per cui, la storia continua......

Uff....ma quanto piove!

in , , , by I Dolci di Pinella, giovedì, maggio 06, 2010
Non se ne può veramente più. Avevo già relegato nell'ultimo ripiano dell'armadio le inseparabili sciarpe che mi hanno fatto compagnia per tutto l'inverno. Già infilato nella gruccia, lì, in alto il cappotto pesante, la mantellina nera di lana bouclé,  i giubbini di pelle. Ma non si può, adesso, ritirare fuori la sciarpa di lana  ed annodarsela sul collo , ben stretta, come in quelle umidissime mattine di gennaio.....
Quanto, quanto tempo ancora prima che faccia volare per aria gli scarponcini di camoscio ?
Quante torte dovrò regalarmi, torte colorate, allegre, che emanano sentore di primavera solo a guardarle?

Come questa. Io che adoro cosi impetuosamente il cioccolato, mi sono fatta ammaliare da questo Délice d'Eté, nato dalle magiche mani di Stéphane Glacier & Gaetan Paris, un duo magico che è stato in grado di creare un entusiasmante libro che già il solo pronunciarne il titolo fa cadere in estasi: Verrines et Petits Gateaux....

E' o no un suono meraviglioso? Mi pare proprio adatta a festeggiare il compleanno della mia cara Savita. E nel contempo, mi da modo di pregustare l'arrivo del sole, del caldo, della luce abbagliante, delle porte aperte e delle finestre spalancate....

E' un sogno? Solo un sogno?

La torta del Sole- Délice d'Eté
( da Verrines et Petits Gateaux- di S.Glacier et G.Paris)


Per un cerchio di 28 cm di diametro e 6 cm d'altezza

Per il biscuit léger mandorle e pistacchio

75 g di farina di pistacchi
150 g di zucchero al velo
75 g di farina di mandorle
80 g di tuorli
130 g di uova intere
230 g di albumi
2 g di cremor tartaro
100 g di zucchero semolato
125 g di farina 00

Mescolare insieme la farina di pistacchi, quella di mandorle e lo zucchero al velo. Montare i tuorli e le uova intere con le polveri . Aggiungere la punta di un coltello di colorante verde alimentare per rafforzarne il colore.Quindi, montare gli albumi con il cremor tartaro e la terza parte dello zucchero. Quando comincia a notarsi la formazione di una schiuma, aggiungere il resto dello zucchero e proseguire la lavorazione finchè il composto è ben fermo. Setacciare la farina e unirla delicatamente alla montata di uova, alleggerire con una generosa cucchiaiata di albumi per fluidificare il composto e ultimare con il resto della meringa.
Stendere con una spatola il biscuit su tre teglie foderate  di carta forno che abbiano all'incirca le dimensioni adatte al cerchio da usare. L'altezza del biscuit deve essere poco meno di mezzo cm. Infornare a 180°C con il forno ventilato per circa 10 minuti. Far raffreddare il composto prima di estrarlo dalla teglia.
Far attenzione che il biscuit non cuocia eccessivamente: deve rimanere morbido ma elastico.
Quindi, ritagliare 2 dischi con l'aiuto del cerchio che servirà, poi, a comporre la torta.


Per la bavarese alla vaniglia e limone

187.5 g di panna liquida fresca
187.5 g di latte fresco intero
95 g di zucchero
90 g di tuorli
9 g di gelatina in fogli da 2 g ( la ricetta originale ne prevede 11 g)
375 g di panna fresca semimontata
la scorza di un limone
1 bacca di vaniglia

Far bollire il latte con la panna liquida, la scorza del limone e l'interno di una bacca di vaniglia. Far idratare la colla di pesce in acqua ghiacciata.In una ciotola, mescolare i tuorli con lo zucchero e versare la metà del liquido caldo. Mescolare bene e completare con la restante parte.Cuocere la crema fino alla temperatura di 82-85°C e, quindi, aggiungere la gelatina ben strizzata. Passare la crema al setaccio e far freddare fino a circa 30°C e unire delicatamente la panna semimontata.

Per la gelée di fragole

500 g di purea di fragole ben setacciata
100 g di zucchero semolato
10 g di gelatina in fogli da 2 g (la ricetta originale ne prevede 11 g)

Far idratare la colla di pesce. Riscaldare un po' della salsa di fragole , aggiungere lo zucchero e farlo sciogliere. Aggiungere la gelatina ben strizzata e mescolare bene. Completare con la purea restante.

Per la bagna alla vaniglia

175 g di acqua
125 g di zucchero
liquore alla vaniglia* ( mia aggiunta)

Far bollire l'acqua con lo zucchero fino al completo scioglimento. Far freddare e aggiungere a gusto del liquore alla vaniglia.



Preparazione e assemblaggio
( in mancanza di appositi quadri da pasticceria si lavora con una fascia in metallo montando al contrario)

Prendere un vassoio e rivestirlo con un foglio di acetato. Sistemare al centro il cerchio in metallo e rivestirlo all'interno con una banda in acetato. Colare sul fondo uno strato di bavarese alla vaniglia di circa 1 cm di spessore e porre in frigo oppure in freezer per farlo rapprendere. A questo punto, colare rapidamente e in modo uniforme uno strato di gelée di fragole che dovrà essere fatto rassodare in frigo. Quindi, ancora uno strato di bavarese alla vaniglia. Dopo un ulteriore passaggio in frigo, stendere sopra la bavarese un disco di biscuit al pistacchio. Bagnarlo bene con la bagna alla vaniglia.
Ripetere la sequenza e finire con il biscotto verde. Porre in freezer a solidificare.

Presentazione

Estrarre il dolce dal freezer. Capovolgerlo su una base oppure un vassoio e liberarlo dalla fascia e dall'acetato. Con del cioccolato bianco fuso preparare una banda su carta serigrafata, in questo caso  con un motivo di fragole e foglie e rivestire la circonferenza del dolce.
Amalgamare un po' di salsa di fragole con alcune cucchiaiate di glassa neutra a freddo e stendere il tutto in strato sottile sulla superficie della torta. Riporre in frigo. Come decorazione, usare decori in cioccolato bianco, fragole fresche e foglie di menta.
Sento i suoi mugugni ormai da giorni e giorni. Si, l'ho abbondantemente capito già dalla scorsa domenica che il fatto di aver scritto su plum cakes salati, cipolle e pancetta e gorgonzola gli ha fatto arricciare impercettibilmente  il naso. Ho fatto finta di niente perchè la mia casa era in forte subbuglio ed incontenibile emozione per l'arrivo di un gruppetto di carissime e insostituibili amiche. Tante preparazioni da allestire, tantissime decisioni prese e rigettate e ancora riprese. Un libro che si chiude e una moltitudine di altri che si aprono, una crema che improvvisamente non sembra piu' cosi appettibile, un bicchierino che sembra irresistibile e dopo 5 minuti non lo sembra poi cosi tanto, i macarons da scegliere.....un flan da cuocere.....il cioccolato da spatolare.....

In conclusione, si, questo blog  l'ho imperdonabilmente trascurato. A dire il vero fino alla fine ha cominciato a sussurrarmi alle spalle ed ho fatto finta di non sentirlo. Poi, ha alzato il tono e gli ho sussurrato di pazientare....ma devo riconoscere che ha  atteso ormai abbastanza.

E per farmi perdonare, lo consolero' della mia assenza con  un piccolissimo e deliziosissimo bonbon. Nato veramente per caso, mentre sfogliavo il libro di Loretta Fanella e mangiucchiavo qualche perlina  di cioccolato frizzante, appena arrivato all'interno di un pacco irresistibile da Avanguardia Culinaria.


A dire il vero non c'era solo la granella di cioccolato. All'interno, troneggiava anche un barattolo di zucchero frizzante, l'ambitissimo sucre petillant che andavo cercando ormai da anni...e poi lo zucchero freddo....e i cilindri in acetato già preformati. Devo dire che si trattava di uno di quei pacchi da attendere con il cuore in gola e che riescono cosi bene a inondarti di una sorta di allegria  dal tratto assolutamente fanciullesco.

Sta di fatto che tra una manciata di granella e l'altra, nasce l'idea di provare a sperimentare la boule di cioccolato cremoso di cui parla quella incontenibile maga che risponde al nome di Loretta Fanella.

Mi sono presa la licenza di chiamarlo Carol, come la splendida figlia della mia amica Silvia. Perchè è un bonbon che la descrive molto bene. Dolce, fresco, cremoso, irresistibile.
Dalle mille sfaccettature. Cosi adatto ad essere trasformato e vestito con abiti diversi. Con cioccolato al latte oppure fondente. Al gusto d'arancia oppure speziato alla cannella. Con un nulla di grue di cacao oppure con un'anima di cremoso al cioccolato bianco. E perchè non caratterizzarlo con un nucleo di caramello salato? Oppure con un cuore di gelée di fragola?

Si, credo sarà un bonbon da rifare molto presto. E che la Fanella mi perdoni per aver osato.....

Bonbons di Carol
(da una ricetta di Loretta Fanella)



Per il cremoso di cioccolato al latte

150 g di panna
50 g di latte
60 g di tuorli
40 di zucchero semolato
90 g di cioccolato al latte

Far scaldare il latte con la panna aromatizzando a piacere. In questo caso ho aggiunto un pezzetto di scorza di cannella. Lasciare in infusione per circa 15-30 minuti poi scaldare ancora. Far liquefare il cioccolato in una ciotola Mescolare i tuorli con lo zucchero , aggiungere il liquido caldo e cuocere fino a raggiungere la temperatura di 82°C.. Togliere dal fuoco e passare al setaccio. Versare la crema sul cioccolato, mescolare con attenzione e far scendere di temperatura prima di versarla all’interno di uno stampo in silicone a semisfere. Riporre in freezer a solidificare.

Per la preparazione dei bonbons

granella di cioccolato frizzante
glassa al cioccolato

Estrarre le semisfere dal freezer. Accoppiare le due metà a formare una piccola sfera e con le mani far sferificare le due metà. Far rotolare il bonbon sopra un po’ di granella di cioccolato e riporre ancora in freezer. Al momento, sciogliere la glassa di cioccolato, infilare un bastoncino di bambù al centro di ogni sfera e tuffarle nella glassa.

Nota: In alternativa alla granella di cioccolato frizzante, può essere adoperata della granella croccante di cioccolato come pure i croccantini di cereali....Può certamente essere impiegato anche il cioccolato fondente nella stessa quantità

Ogni tanto fa capolino un che di salato.......

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, aprile 25, 2010
Ah, si. Ogni tanto si rende assolutamente necessario.

Specialmente quando per tutta la settimana ci si è trovate immerse in cioccolato, zucchero, burro, spezie, pepe, cannella, farina, fragole e cosi via. Settimana intensa questa......Tipica di quando si deve organizzare qualcosa e tutto sembra cosi assolutamente scontato....Si vorrebbe preparare qualcosa di nuovo. Assolutamente nuovo. E allora diventa tutto un aprire i cassetti della memoria, annaspare tra la moltitudine di libri, sfogliare le pagine lucide febbrilmente alla ricerca di " Ma dov'era quella mousse che" ....."Dove l'ho vista quella bavarese con quella decorazione che...." E le stanze diventano zeppe e cariche di idee che mi seguono attaccate alle spalle mentre giro, frugo, apro, organizzo.

Alla fine, sempre, ogni volta è cosi....

Chiudo tutto. Rimetto in ordine i libri, apro le finestre e mi appoggio allo schienale della poltrona.
E riparto da zero.

Decido che è meglio ritornare alla mia essenza. A vedere quale dolce io ami di piu'. Quale mi pare il più buono. Possibilmente mettere in un cantuccio la voglia ( è normale?....) di fare qualcosa di stupendamente bello che tanto quando ragiono cosi è quasi inevitabile il disastro più eclatante.....Cancello tutte le decorazioni azzardate. Tutte le presentazioni più strabilianti ma cariche di punti interrogativi. Metto in un cantuccio i nuovi accostamenti , tanto nuovi che magari sarà il caso li sperimenti per una cena a due.....insomma, elimino. Cancello. Ripongo. Sostituisco.

Ed infine, scruto quale tra i tanti dolci è riuscito nell'impresa di starmi a fianco.Che non si è stancato di sentirsi messo in discussione con tutti gli altri. Lo guardo e mi chiedo perchè non ci abbia pensato prima. In effetti, mi pare il dessert piu' semplice. Il piu' buono.Magari gli mettero' il vestito della festa, lo agghindero con una nuova decorazione, lo calerò in una nuova forma.

Ma è propro lui il dolce che cercavo.....

E allora, farcita da cosi tanto dolce, può diventarea assolutamente normale che il "salato" faccia capolino...come a voler compensare tanta profusione.. E perchè non tirar fuori quel delizioso libro di Ivana Chovancova che raccoglie cosi tante irresistibili preparazioni?


Sono pure fortunata....ho anche gruyère, pere, gorgonzola.....cipolla, pancetta....Insomma, ogni tanto diventa indispensabile l'operazione" far fuor fuori tutti gli avanzi del frigo...."

"Suvvia! Una fetta di cake salato stasera ci va proprio bene....."sussurro timidamente alla invisibile mousse che mi trotterella al fianco ancora insicura e timorosa di venire sostituita imprevedibilmente da qualcun altra....No, no. E' deciso.

"Sarai tu la regina della festa"



E con la pancetta e la cipolla?  Sempre quasi lo stesso cake, naturalmente.....

Cake salato con cipolla e pancetta
( da Cakes dolci e salati di Ivana Chovancova)





180 g di farina
3 uova
100 g di latte parzialmente scremato
100 g di olio di riso
100 g di gruviera grattugiato
100 g di pancetta tagliata a dadini
1 cipolla stufata in padella
1 bustina di lievito per torte salate
sale e pepe

Sbattere poco le uova con l’olio e il latte. Aggiungere la farina setacciata con il lievito e rimescolare con un cucchiaio. Quindi, versare nell’impasto il gruyère. Completare con la pancetta tagliata a dadini e la cipolla stufata. Salare e pepare.

Imburrare ed infarinare uno stampo da plum cake. Versare il composto in forno caldo (175-180°C) e cuocere per circa 40-50 minuti.
Far freddare e sformare il cake.

Nota:
 La ricetta originale prevedeva

200 g di farina integrale;100 g di farina 00;3 uova;100 g di olio d'oliva;200 g di latte fermentato
100 g di pancetta;1 cipolla;1 bustina di lievito

Io ho preferito ricorrere alla ricetta base data la mancanza in dispensa di farina integrale. Ma ci si puo' provare, no?

Il cambiamento nell'amiciza

in , , , by I Dolci di Pinella, domenica, aprile 18, 2010
Pensavo alla storia dell'amiciza, alcune sere fa.
Avevo deciso di tirar fuori dalla dispensa la busta contenente  una straordinaria farina di castagne che la  Betti mi aveva spedito immediatamente dopo esserci viste ad Arezzo. Il fatto è che lei, la Betti intendo, aveva preparato la sua celeberrima Crostata di farina di castagne e cioccolato che io conoscevo solo in teoria, ma che non avevo mai assaggiato. E poichè la Betti è famossisima tra noi anche per aver dato vita ad un altro dolce, una torta speciale glassata al limone al limone  ormai nominata da tutti come la Bettitorte, avevo il fortissimo sospetto che, anche in questo caso, si dovesse trattare di un capolovoro.

Ed infatti, lo era.
E non poter riassaggiare, tornata a casa, questa delizia, era decisamente  un supplizio a cui bisognava, in qualche modo, sottrarsi. 

Insomma, dicevo che questa farina di castagne riposava ormai da troppo tempo nello casa delle farine. Sapete no? che succede quando si vuole fare una cosa e come per uno strano scherzo si frappongono innumerevoli impedimenti?....

Stavolta, pero', ero riuscita nell'intento e sbaragliato come birilli tutti i possibili ostacoli.  E mentre impastavo farina e burro, zucchero e uova, riflettevo sul fatto che solo pochi anni fa le amicizie, i rapporti d'affetto nascevano e si intrecciavano nell'ambito della tua città, raramente andavano oltre....la tua vicina di ombrellone conosciuta al mare....la coppia di amici capitati per caso durante un viaggio all'estero....amicizie molto spesso destinare a spegnersi lentamente come fossero esili candele accese per tenerti compagnia durante oscure sere d'inverno.

Mamma non è riuscita mai a capire cosa fosse Internet....ed io , sollecitata da " ma cos'è questo Internet?"...non riuscivo mai a dargliene un'esatta e comprensibile definizione. Alla fine decisi di dirle che era un posto nell'aria dove si potevano conoscere le persone che poi diventavano tue amiche e ci potevi pure parlare e scrivere subito e subito leggere le risposte senza aspettare di imbucare la lettera, farla recapitare dal postino e attendere il ritorno, spiandone l'arrivo  nella cassetta delle lettere per poi acciuffarla finalmente! ed aprirla con fare tremante ed impaziente.

I suoi occhi si spalancavano sgomenti , incerti, a sostenere che finalmente aveva compreso ma io dubitavo  fosse vero. Le sembrava incomprensibile che avessi per amiche persone cosi lontane, cosi diverse dalle sue che abitavano al massimo a una manciata di fermata d'autobus, al confine della città.
Che comunque fossero importanti per me come la sig.ra  Rita lo era per lei, si capiva dai miei occhi.
Un pensiero all'amicizia, uno a mia madre, uno a........e pensiero dopo pensiero mi ricordo che Betti diceva di aver estrapolato questa crostata da un libro su Aimo e Nadia...Il tempo di  confrontare le due ricette e la curiosità di vedere la differenza era ormai incontrollabile.

Che dire? Strano come l'aggiunta di una preparazione come la crema pasticciera le renda assolutamente differenti. Ma perchè scegliere se possono essere fatte e degustate entrambe con grande soddisfazione?

Crostata di farina di castagne, pere  e cioccolato
 (da una ricetta di Betti- Il Luogo di Aimo e Nadia)


Per la frolla

300 g di farina di castagne
200 g di farina 00
300 g di burro
200 g di zucchero
4 uova
1 pizzico di sale

Amalgamare il burro morbido a pezzetti con lo zucchero. Unire le uova, il sale sciolto in un cucchiaino d’acqua e amalgamare bene. Setacciare le farine e unirle rapidamente all’impasto. Riporre il panetto in frigorifero avvolto in carta forno per circa 1 ora.
Stendere la frolla su un piano leggermente infarinato ad un’altezza di circa ½ cm. Rivestire uno stampo da crostata di 26-28 cm di diametro e 4 cm in altezza precedentemente imburrato ed infarinato. Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta e riporre in frigo insieme alla frolla rimasta.

Per la crema pasticciera alle pere

500 g di latte intero
4 tuorli
80 g di zucchero
60 g di farina
mezza bacca di vaniglia
1 pera kaiser matura

Sbucciare ed eliminare il torsolo alla pera. Tagliarla a cubetti, passarla in padella con un cucchiaio d’acqua e due di zucchero e farla cuocere a fuoco basso. Una volta ben cotta, passarla al frullatore fino ad ottenere una purea omogenea.
Scaldare il latte. Amalgamare i tuorli con lo zucchero e l’interno della vaniglia. Il residuo della bacca va aggiunto al latte caldo. Versare sui tuorli la farina, amalgamare e poi stemperare con il latte. Cuocere la crema a fuoco basso fino a che comincia a fremere e si addensa. Eliminare il baccello di vaniglia e aggiungere la purea di pere. Tenere da parte.

Per la farcitura

1 pera kaiser matura
250 g di cioccolato fondente al 50%

Sbucciare la pera e farla leggermente cuocere in padella con un po’ d’acqua. Appena pronta, tagliarla con una mandolina a fette sottili .Sciogliere il cioccolato fondente.

Preparazione 


Riprendere lo stampo e la frolla dal frigorifero. Versare la crema pasticciera e livellare bene. Disporre le fette di pera su tutta la crostata e versare il cioccolato fuso. Stendere la frolla residua ad un’altezza di ½ cm e ricoprire bene lo stampo sigillando benissimo i bordi. Decorare a piacere con la frolla residua. Infornare a 180°C per circa 30-40 minuti.
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