Ogni volta giuro che .....
" Basta! Questa settimana nessun dolce cremoso uscirà dalla mia cucina"....
Non faccio in tempo neppure a pensarlo che una nuova cosa si materializza davanti ai miei occhi..
Ma è impossibile resistere.
Come faccio? Ho tutto sottomano...Anche il mitico cioccolato Ivoire della incredibile Maison Valrhona....Impensabile non provarci...
Ovvio che anche non l'avessi avuto non ci avrei messo moltissimo tempo a ripiegare su un altro cioccolato bianco.

Sono cosi ferrea e rigorosa, a volte. Ma di fronte ad un dolce nuovo mi arrendo. Diventa come un percorso avventuroso in cui nulla è certo.
Non lo è il cioccolato infilato nel forno. Non lo è il sapore che avrà. Né l'incontro tra i vari ingredienti. Si piaceranno? Si sopporteranno malvolentieri Oppure scopriranno che aspettavano questo momento da tanto di quel tempo....
E il cremoso liquido? Rimarrà liquido oppure sarà freddo e apatico come un gelido mattino di gennaio?
Colerà come un rivolo denso e lucente adagiandosi tra le pieghe della mousse?

Domande che non possono restare senza risposte. 
E l'incertezza rende tutto più entusiasmante e attraente.
Come quando ti immergi in mare e da lontano intravvedi l'azzurro del cielo.

Sfera di mousse Saveur de Lait con interno liquido al cacao






Per l'interno liquido al cacao
(da una ricetta di Luca Montersino)

140 g d'acqua
160 g di sciroppo di glucosio
60 g di panna liquida
60 g di cacao amaro in polvere

In una casseruola, versare l'acqua e la panna. Aggiungere lo sciroppo di glucosio e portare al bollore. Stemperarvi il cacao ben setacciato e riportare al bollore. Colare all'interno di uno stampo a semisfere da 3 cm in silicone e congelare.

Per il cioccolato Ivoire caramellato
( da una preparazione di David Capy- E'cole Valrhona)



325 g di cioccolato Ivoire


Distribuire il cioccolato bianco sul fondo di una teglia in grado di contenerlo in singolo strato. Infornare alla temperatura di 130°C in modalità statica e rimescolarlo in continuazione cercando di far convergere al centro i bordi che tendono a scurirsi più  velocemente. Ciò permette di ottenere una "caramellizzazione" molto regolare. Il tempo occorrente varia dai 40 ai 60 minuti. Il cioccolato dovrà presentare un colore del miele in modo uniforme. Durante il soggiorno in forno il cioccolato si ispessirà ma estratto e portato a temperatura inferiore riacquisterà una notevole fluidità.

Per la crema inglese

( da una preparazione di David Capy- E'cole Valrhona)

80 g di panna liquida

80 g di latte intero
30 g di tuorli
15  di zucchero
4.0 g di gelatina granulare oppure in fogli da 2 g


Idratare la gelatina con 20 g di acqua fredda ( 5 volte il suo peso in acqua)
Far bollire la panna ed il latte. Unire la scorza della bacca di vaniglia mentre l'interno costituito dalla polpa sarà aggiunto ai tuorli e allo zucchero. Mescolare questo composto senza montarlo. Fluidificare con i liquidi caldi. Portare a cottura su fiamma media fino alla T di 85°C. Unire la gelatina. Rimescolare e passare al setaccio. 

Per la Mousse Ivoire Saveur de Lait

( da una preparazione di David Capy- E'cole Valrhona)

275 g di cioccolato Ivoire caramellato

165 g di crema inglese
250 g di panna semimontata


Versare la crema inglese calda sul cioccolato fuso. Rimescolare e far abbassare di temperatura. Quando questa raggiunge i 40-45°C  versare su di essa una cucchiaiata di panna semimontata. Mescolare. Quindi, versare la crema sulla restante panna in due-tre volte, con attenzione. Prendere lo stampo desiderato che può essere a sfere oppure a semisfere. La procedura di lavorazione sarà molto simile. In quello a sfere complete da 6 cm di diametro, far colare una cucchiaiata di mousse, passare lo stampo in frigorifero per 10 minuti per avere un buon consolidamento della mousse. Far affondare una sfera di interno liquido al cacao, chiudere con il supporto superiore e completare la lavorazione inserendo dal foro superiore la mousse restante. Conservare in freezer. Se non di disponesse di questo stampo utilizzare quello a semisfere, sempre da 6 cm di diametro. In questo caso colare la mousse a 3/4 d'altezza, inserire una semisfera di interno liquido e conservare in freezer. Al momento, nel caso delle sfere complete, staccare le sfere e procedere alla decorazione. Invece, per le semisfere, unirle a due a due, con un polpastrello lisciare la giunzione tra le due semisfere e procedere alla decorazione.

Decorazione

Queste semisfere sono state decorate con del cioccolato bianco sciolto nel burro di cacao. Ormai, si vende il prodotto in comodissime bombolette spray dal costo accessibile. La decorazione in risalto è stata eseguita disegnando un cerchio su un foglio di carta da forno e ritagliando i contorni con un coltellino affilato in modo da creare un foro. Si adagia tutto il foglio cercando di porre il foro al centro della sfera  per proteggere il dolce e non sporcarlo. Si spruzza sul foro del cioccolato fondente unito al burro di cacao in modo da creare un disco in contrasto perfettamente delineato.
Un'amica dagli occhi color del cielo, un po' di tempo fa, ci parlo' di un bellissimo corso fatto con la magica Loretta Fanella, nella sua città, Trieste
Io, allora, mi appuntai la ricetta ripromettendomi di provarci a farla, un giorno o l'altro...

Il tempo è naturalmente passato ma le ricette rimangono appuntate nella mia testa con spilli invisibili. Difficile che le scordi. 
Mi tengono silenziosa compagnia, in modo discreto e poi...magari, ...non so che succede....
Un lampo. Un ricordo. Un profumo.
E loro saltano fuori.
E nascono.

Come in questo caso...

Tortine quasi Muffins...al cioccolato
( da una ricetta di Loretta Fanella)



Ingredienti

250 g di uova intere
100 g di zucchero invertito ( oppure miele d'acacia)
135 g di zucchero semolato
una presa di sale
100 g di farina di mandorle *
165 g di farina 00
30 g di cacao amaro
12 g di lievito chimico
230-240 g di panna liquida fresca
100 g di burro fuso
80 g di cioccolato fondente al 55%
50 g di gocce  di cioccolato

Accendere il forno alla T di 180°C.
Setacciare per due volte la farina 00 con il lievito ed il cacao. Sciogliere il burro ed il cioccolato con il micro-onde in due ciotole separate, unire i due composti assieme alla panna e mescolare.
Montare le uova con i 2 tipi di zucchero ed il sale fino ad avere un impasto soffice e chiaro. 
A mano, con l'aiuto di una spatola, inserire nella montata la farina di mandorle, a cucchiaiate. Completare con la farina, sempre in piccole dosi e mescolando con delicatezza. 
Versare a filo il burro sciolto e unito al cioccolato e alla panna. 
Versare l'impasto negli stampini fino a circa 2/3 d'altezza. Distribuire sulla superficie delle gocce di cioccolato fondente. 
Infornare per circa 15 minuti.

Nota: Ho eseguito queste tortine senza la farina di mandorle e sostituendola con pari peso di farina 00....per un problema di allergie...Devo dire che l'interno si presenta, comunque, spugnoso e soffice. 



Se poi non si dovesse disporre di pirottini da plum cake...nessun problema! Basta una semplice formina da classico muffin....



Da quando ho deciso che mi sarebbe tanto piaciuto avere un blog...una sorta di rifugio in mezzo ad uno spazio tutto da riempire....ho stabilito che mi sarei limitata a scrivere solo quello che mi sarebbe piaciuto, poi, rileggere.

Niente vincoli, insomma.
Nessun  contest che poi spesso diventa un obbligo, un impegno.
Niente pubblicità. O quasi niente....
Nessuna adesione a qualsiasi cosa che non sia stata decisa da me e solo da me.
E' una scelta, certamente dovuta ai tanti lacci e obblighi e impegni inderogabili che si accumulano nel corso delle giornate.
E questo blog voglio tanto che sia una sorta di "luogo che non c'è"....

Faccio, insomma, i dolci che mi piacciono. Scrivo cose che voglio scrivere. Scelgo libri da farmi compagnia per un mese intero prendendoli da quelli che riesco a comprare e far entrare nella mia libreria...
E scelgo di scrivere su ciò che effettivamente mi appassiona e mi entusiasma.

Questa domenica è certamente una domenica particolare.
Ho fatto un dolce che ho realizzato per la prima volta ormai 6 anni fa. Dopo aver partecipato al mio primo corso con il Maestro Maurizio Santin.

Ho scelto ancora questo dolce per informare gli amici e le amiche che mi leggono che, finalmente, la mia città, Cagliari, ospiterà il 12 e il 13 dicembre il suo primo corso, qui, in Sardegna.

Sarà certamente un gran bel imparare. Un gran bel scrivere appunti e note. Un gran bel stare fissi a imprimere nella mente gesti e passaggi. E informazioni. E curiosità. 


E nell'attesa....nell'attesa godiamoci questa Golosità al cioccolato che è un gran bel tuffare il cucchiaino e chiudere, rapiti, gli occhi....


Golosità al cioccolato con interno cremoso alla vaniglia
( da una ricetta di Maurizio Santin)

Queste  dosi mi sono servite per preparare anche altre basi per altri desserts. Se, invece, si vogliono preparare solo 6 golosità occorre  dimezzarle.



Per il cremoso soffice alla vaniglia

500 g di panna
100 g di zucchero semolato
100 g di tuorli
vaniglia in bacche
7.5 g di gelatina in fogli da 2 g
100 g di panna semimonta

Preparare una crema inglese facendo scaldare la panna con la bacca vuota della vaniglia. Mescolare i tuorli con lo zucchero, aggiungere la polpa della bacca e unire la panna calda. Cuocere fino a 82°C. Aggiungere la gelatina in precedenza idratata con 5 volte il suo peso in acqua, mescolare bene e passare al setaccio. Far scendere la temperatura mettendo la crema in bagno di ghiaccio almeno fino a 30-35°C. Aggiungere la panna. Colare il cremoso in uno stampo a semisfere da 3-4 cm di diametro e congelare. Quindi, staccare le semisfere e accoppiarle in modo da avere una sfera unica.Tenere in freezer fino al momento dell'uso.



Per la golosità al cioccolato


170 g di panna fresca

3 tuorli d'uovo (pastorizzati ( 20 g)
200 g di albumi pastorizzati
70 g di zucchero semolato
340 g di cioccolato al 50%
4 g di gelatina in fogli da 2 g
q.b. di pepe di Jamaica


Far idratare la gelatina con 5 volte il suo peso in acqua. Far fondere il cioccolato. Far bollire la panna. aggiungere la gelatina  e versarla in tre riprese sul cioccolato fuso cercando di realizzare un'emulsione liscia e brillante. Aggiungere i tuorli poco per volta mescolando con una frusta in continuazione. Profumare con il pepe di Jamaica. Nel frattempo, montare a schiuma gli albumi. Aggiungere a cucchiai lo zucchero e montare fino ad avere una meringa soda.
Versare sulla ganache una generosa cucchiaia di albumi per fluidificare la crema. Poi, versare con attenzione la crema sugli albumi mescolando dall'alto verso il basso.
Riempire per metà lo stampo a sfere. Inserire una sfera di cremoso alla vaniglia fino a metà altezza. Chiudere lo stampo e far colare dal foro superiore l'altra mousse cercando di non formare bolle d'aria. Riporre in congelatore.


Questa foto ritrae lo stampo che ho utilizzato. Ma, naturalmente, il dolce può essere replicato con tanti stampi diversi.

Per il crumble al gruè di cacao
( da una ricetta di Leonardo Di Carlo)



40 g di burro

20 g di zucchero di canna ( io ho usato un vergeoise brune)
50 g di farina
un pizzico di sale
vaniglia q.b.
1/2 cucchiaio di grué di cacao


Impastare il burro con lo zucchero, il sale e la vaniglia. Unire il grué e la farina setacciata. Formare come un cilindro e avvolgere con carta da forno. Quindi, sistemare in frigo per almeno un'ora. Grattugiare con una grattugia a maglia grossa e rivestire il fondo di stampini aperti circolari in modo da far mantenere la forma. Infornare in forno ventilato a 160°C per circa 20 minuti. Far raffreddare.


Composizione del dessert



Deporre al centro della cialda di crumble un po' di cioccolato fuso.Quando le sfere sono ben indurite estrarle dallo stampo e velarle con una spruzzata di cioccolato e burro di cacao. Decorare con un velo di cacao amaro, un filo di carta oro alimentare...nulla di più....

PS Ci vediamo al corso?

I dolci aiutano a.....

in , , , , , , by I Dolci di Pinella, martedì, settembre 25, 2012
I dolci aiutano. A respirare.


Ci sono giorni che neppure il sollevare gli occhi verso l'alto aiuta. 
Il filo che tiene unite le parti del vivere quotidiano decide di allentarsi e tutte le perle della vita vanno a cozzare, a urtarsi l'una contro l'altra. Diventa una gran bella fatica sedersi da qualche parte e respirare piano, lentamente. Senza fretta.
Per vedere se si possono riprendere in mano i pezzi e re-infilarli, pazientemente. E mentre un pezzo ti aiuta e riconquista la sua posizione, un altro si ribella, vuole andare per i fatti suoi, incurante che ....
Ci vuole pazienza, a volte.Cosi pazienza...

La stanchezza può essere una dolce compagna nel salire lungo le scale di casa. Come fosse malinconia. 

Un gradino, un respiro.

E senti che verso  le mani comincia a scorrere, quasi fosse un filo di seta, un ineluttabile desiderio di qualcosa di buono. E di familiare. Che sia, quasi, come quando da piccola infilavi le mani nella cesta delle ciambelle e Lollo'  finiva con l'intenerirsi e concedertene qualcuna. Magari una di quelle , calde e fragranti, appena uscite dal forno. Ancora odorose di legna e di braci e con la confettura di ciliegie cosi abbondante che finiva con il colare piano, da un lato. Mescolata allo zucchero. E quando ne avevi mangiato ormai cosi tante, seduta a gambe incrociate sulla sedia di paglia, in cucina, le dita a  vagare sulle guance come a sostenere gli occhi, non riuscivi comunque ad allontanarti da tuo padre,  persa nel suo viso e nelle sue mani intente a sbriciolare piccoli pezzi di frolla e...
" Ne vuoi un pezzo? Ho capito. Dai, un pezzo a me e uno a te..."

C'è il libro di Omar Busi sul ripiano della cucina. Profumi dal forno.

L'ho acquistato in una sera di settembre. Quando l'aria, frizzante e pungente, ha cominciato a preannunciare il ritorno dell'autunno. 
Avevo in mente di fare un'altra ricetta, l'altra sera. Ma....mentre poggiavo la mia borsa sulla sedia ho sentito la necessità di qualcosa il cui profumo mi avvolgesse come un bozzolo. 
In cui  entrare e riposare.
Fosse solo anche per un attimo.

Pinza non pinza alla bolognese
( da Profumi dal forno di Omar Busi)



La vera pinza alla bolognese, Omar Busi, la presenta in modo esemplare nel suo bellissimo libro. E certamente ci vuole la mostarda di frutta bolognese. Che consente di essere stesa con regolarità in modo da ottenere una perfetta alternanza frolla-righe. E, come aggiunge Omar Busi, incide sul gusto del biscotto grazie alla differenza tra il dolce della frolla e il sapore deciso della mostarda.
Io, purtroppo, non l'avevo. E ho utilizzato una confettura di fichi che ho preparato in una sera d'estate....Ma mi riprometto di venirne in possesso della mostarda.
Che questa pinza ha da essere vera pinza....

Ops....grazie a nonna Antonina....che ci ha regalato un cosi bravo Pasticciere....


Ingredienti

250 di burro
320 g di zucchero semolato
125 g di  uova intere
2.5 g di sale
raschiatura di 1/2 bacca di vaniglia
600 g di farina 00
11 g di lievito chimico

300-350  g di mostarda bolognese

qb di granella di zucchero


Forno: 170°C 
Tempo di cottura: 45 minuti

Ho tenuto il burro a temperatura ambiente in modo da renderlo plastico. Quindi, ho unito lo zucchero e l'interno della bacca di vaniglia. Ho impastato fino ad ottenere un amalgama omogeneo.Ho mescolato le uova, aggiunto il sale e unito in più riprese all'impasto. Ho setacciato la farina con il lievito per 2 volte in modo da ottenere una polvere fine e areata. Ho versato dentro l'impasto e ho lavorato velocemente solo per il tempo necessario a unire gli ingredienti. Ho steso la frolla in un quadrato che ho avvolto in un foglio di carta da forno. Ho lasciato riposare in frigo per un paio d'ore.
Quindi, ho velato con uno strato leggerissimo di farina il piano di lavoro. Ho steso la frolla in un rettangolo lineare, alto circa 3-4 mm. Ho spalmato la confettura in uno strato leggero cercando di preservare i bordi esterni. Ho arrotolato la pasta in modo da creare un cilindro ben serrato. 
A questo punto ho fatto fare ancora un passaggio in frigo per permettere alla pasta di compattarsi ulteriormente.
Ho lucidato la superficie con un poco di uovo sbattuto, ho sparso una manciata di zucchero in granella.
Ho infornato per il tempo necessario ad avere una colorazione bruno-dorata.
Far raffreddare e poi tagliare a losanghe.   

Confettura di fichi e vaniglia
( da Mes Confitures di Christine Ferber)




Ingredienti:

1 kg di fichi senza buccia
600 g di zucchero semolato
3/4 di  bacca di vaniglia
il succo di un piccolo limone

Nota: La Ferber usa 800 g di zucchero per la sua confettura e lascia i fichi con la buccia, prima ben lavati e asciugati. Io ho preferito apportare queste modifiche.

Ho tagliato a piccoli pezzi i fichi. Ho aggiunto lo zucchero, la vaniglia tagliata per il lungo, il succo del limone.
Ho coperto il tutto con un foglio di carta da forno e ho fatto riposare per 60'.
Quindi, ho messo tutto in una casseruola e ho fatto scaldare fino al raggiungimento di un accenno di bollore.
Ho tolto dal fuoco. Ho versato il tutto in una grossa ciotola e ho coperto con carta da forno.
Quindi, un riposo al fresco per tutta la notte.
L'indomani, ho spostato il tutto in una casseruola e ho fatto cuocere fino a quando la confettura si è presentata densa e poco scorrevole sul piattino. La temperatura della confettura deve raggiungere 105-106°C...Ci vorranno circa 10-15 minuti.... In assenza del rifrattometro occorre aggiustarsi!
Ho quindi fatto scaldare i vasetti puliti in forno finché  sono diventati bollenti. Ho subito invasato, ho tagliato la vaniglia in piccoli pezzi e li ho distribuiti in ogni vasetto. Ho chiuso bene con tappi nuovi , sterilizzato per circa 30-35 minuti e fatto raffreddare nell'acqua.

Torta del Paradiso

in , , by I Dolci di Pinella, mercoledì, settembre 19, 2012
E' un mistero inspiegabile.
Ci penso, ogni tanto. E mi dico cosa succede nell'aria che mi spinge a fare un dolce piuttosto che un altro.
Certo. In testa ne ho cosi tanti , ma cosi tanti.
Ma, poi, capita che uno prenda il sopravvento. Oppure, certe volte, che spunti fuori un dolce che  non fosse neppure presente nel gruppo ordinato di "quelli che stanno in attesa".

Questa torta appartiene, invece, alla categoria "dolci già fatti".

Non hanno un gran futuro....Godono del fatto che sono venuti alla luce ma sanno che devono rientrare precipitosamente nell'ombra.
Non perché non fossero buoni. E neppure perché non siano stati in grado di darmi sollievo e di darne sopratutto a quelli che mi stanno vicino.
Poveri dolci già fatti.....hanno la sola colpa di essere già stati fatti......

E se la vita ha da essere vissuta generosamente, non mi rimane altro da fare che dare una possibilità a quelli "non nati"..concedere una speranza a chi è in attesa.
Perché il tempo è breve e passa cosi straordinariamente in fretta...........

Ma....ma....per un dolce ho fatto un'eccezione.
Per ben tre volte ho montato burro e zucchero, aggiunto tuorli e grattato scorza di limone e setacciato farina e....
E' la Torta del Paradiso. 
Il " del " è una mia odierna aggiunta al nome originale, già splendido di suo....quasi a sottolineare una condizione dell'anima.


Torta Paradiso moderna
( da Non solo Zucchero/vol.1 di Iginio Massari)





Per una tortiera da 26 cm di diametro imburrata ed infarinata

Forno: 170°C per circa 45 minuti

Note tecniche: l'alcoolato presente aiuta nello sviluppo della lavorazione. In casi che richiedono la sua assenza, si può aumentare leggermente la quantità di lievito chimico. 

Ingredienti

250 g di burro chiarificato

250 g di zucchero al velo ben setacciato
100 g di tuorli
150 g di uova intere
50 g di zucchero semolato
100 g di fecola di patate
150 g di farina 00
5 g di lievito chimico
1 bacca di vaniglia
la scorza di un limone piccolo
1 g di sale
20 g di limoncello ( oppure Maraschino)





Portare il burro a temperatura ambiente. 
Versare i tuorli e le uova intere in due ciotoline separate. 
Setacciare per due volte la farina con la fecola ed il lievito.
Pesare il limoncello. Aprire la bacca di vaniglia per il lungo e asportare i semini interni.
Grattugiare il limone.
Impastare il burro con un cucchiaio di legno per ridurlo quasi in pomata. Versarlo in una ciotola e montarlo con l'ausilio di una frusta, meglio se elettrica. Aggiungere lo zucchero al velo, un cucchiaio per volta e montare fino ad avere un composto soffice e spumoso.
Aggiungere i tuorli, uno per volta e non aggiungere il successivo se il primo non è stato sufficientemente incorporato. Completare con il sale, la scorza di limone, la vaniglia ed il liquore.
Nel frattempo, montare le uova intere con lo zucchero semolato fino ad avere una crema molto soffice.
Con l'aiuto di una spatola, a mano unire la montata di burro, zucchero al velo e tuorli alla montata di uova intere e zucchero ma alternando la lavorazione mediante l'inserimento delle farine setacciate. 
Attenzione alla lavorazione che va sempre eseguita con cura.
Versare l'impasto nello stampo. Introdurre il dolce in forno e far cuocere finché, inserendo uno stecco di legno al centro del dolce, esso uscirà perfettamente asciutto.
Far riposare la torta dentro la teglia per qualche minuto.
Adagiare sul piano di lavoro un foglio di carta da forno, velarlo con qualche cucchiaiata di zucchero semolato e capovolgere su di esso la torta. Far freddare completamente e spolverizzare la superficie con zucchero al velo.
E' preferibile dare allo zucchero un aroma di vaniglia e di limone. A tale proposito si può aggiungere dello zucchero al velo alla bacca di vaniglia usata in precedenza e completare con qualche pezzetto di scorza di limone. In attesa della decorazione finale, lo zucchero avrà tempo di profumarsi e di ......stordirvi leggermente con un profumo delizioso.
Ecco! Adesso basterà solamente prendere in mano un setaccio e....

Il the è già pronto, vero?

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