I dolci aiutano a.....

in , , , , , , by I Dolci di Pinella, martedì, settembre 25, 2012
I dolci aiutano. A respirare.


Ci sono giorni che neppure il sollevare gli occhi verso l'alto aiuta. 
Il filo che tiene unite le parti del vivere quotidiano decide di allentarsi e tutte le perle della vita vanno a cozzare, a urtarsi l'una contro l'altra. Diventa una gran bella fatica sedersi da qualche parte e respirare piano, lentamente. Senza fretta.
Per vedere se si possono riprendere in mano i pezzi e re-infilarli, pazientemente. E mentre un pezzo ti aiuta e riconquista la sua posizione, un altro si ribella, vuole andare per i fatti suoi, incurante che ....
Ci vuole pazienza, a volte.Cosi pazienza...

La stanchezza può essere una dolce compagna nel salire lungo le scale di casa. Come fosse malinconia. 

Un gradino, un respiro.

E senti che verso  le mani comincia a scorrere, quasi fosse un filo di seta, un ineluttabile desiderio di qualcosa di buono. E di familiare. Che sia, quasi, come quando da piccola infilavi le mani nella cesta delle ciambelle e Lollo'  finiva con l'intenerirsi e concedertene qualcuna. Magari una di quelle , calde e fragranti, appena uscite dal forno. Ancora odorose di legna e di braci e con la confettura di ciliegie cosi abbondante che finiva con il colare piano, da un lato. Mescolata allo zucchero. E quando ne avevi mangiato ormai cosi tante, seduta a gambe incrociate sulla sedia di paglia, in cucina, le dita a  vagare sulle guance come a sostenere gli occhi, non riuscivi comunque ad allontanarti da tuo padre,  persa nel suo viso e nelle sue mani intente a sbriciolare piccoli pezzi di frolla e...
" Ne vuoi un pezzo? Ho capito. Dai, un pezzo a me e uno a te..."

C'è il libro di Omar Busi sul ripiano della cucina. Profumi dal forno.

L'ho acquistato in una sera di settembre. Quando l'aria, frizzante e pungente, ha cominciato a preannunciare il ritorno dell'autunno. 
Avevo in mente di fare un'altra ricetta, l'altra sera. Ma....mentre poggiavo la mia borsa sulla sedia ho sentito la necessità di qualcosa il cui profumo mi avvolgesse come un bozzolo. 
In cui  entrare e riposare.
Fosse solo anche per un attimo.

Pinza non pinza alla bolognese
( da Profumi dal forno di Omar Busi)



La vera pinza alla bolognese, Omar Busi, la presenta in modo esemplare nel suo bellissimo libro. E certamente ci vuole la mostarda di frutta bolognese. Che consente di essere stesa con regolarità in modo da ottenere una perfetta alternanza frolla-righe. E, come aggiunge Omar Busi, incide sul gusto del biscotto grazie alla differenza tra il dolce della frolla e il sapore deciso della mostarda.
Io, purtroppo, non l'avevo. E ho utilizzato una confettura di fichi che ho preparato in una sera d'estate....Ma mi riprometto di venirne in possesso della mostarda.
Che questa pinza ha da essere vera pinza....

Ops....grazie a nonna Antonina....che ci ha regalato un cosi bravo Pasticciere....


Ingredienti

250 di burro
320 g di zucchero semolato
125 g di  uova intere
2.5 g di sale
raschiatura di 1/2 bacca di vaniglia
600 g di farina 00
11 g di lievito chimico

300-350  g di mostarda bolognese

qb di granella di zucchero


Forno: 170°C 
Tempo di cottura: 45 minuti

Ho tenuto il burro a temperatura ambiente in modo da renderlo plastico. Quindi, ho unito lo zucchero e l'interno della bacca di vaniglia. Ho impastato fino ad ottenere un amalgama omogeneo.Ho mescolato le uova, aggiunto il sale e unito in più riprese all'impasto. Ho setacciato la farina con il lievito per 2 volte in modo da ottenere una polvere fine e areata. Ho versato dentro l'impasto e ho lavorato velocemente solo per il tempo necessario a unire gli ingredienti. Ho steso la frolla in un quadrato che ho avvolto in un foglio di carta da forno. Ho lasciato riposare in frigo per un paio d'ore.
Quindi, ho velato con uno strato leggerissimo di farina il piano di lavoro. Ho steso la frolla in un rettangolo lineare, alto circa 3-4 mm. Ho spalmato la confettura in uno strato leggero cercando di preservare i bordi esterni. Ho arrotolato la pasta in modo da creare un cilindro ben serrato. 
A questo punto ho fatto fare ancora un passaggio in frigo per permettere alla pasta di compattarsi ulteriormente.
Ho lucidato la superficie con un poco di uovo sbattuto, ho sparso una manciata di zucchero in granella.
Ho infornato per il tempo necessario ad avere una colorazione bruno-dorata.
Far raffreddare e poi tagliare a losanghe.   

Confettura di fichi e vaniglia
( da Mes Confitures di Christine Ferber)




Ingredienti:

1 kg di fichi senza buccia
600 g di zucchero semolato
3/4 di  bacca di vaniglia
il succo di un piccolo limone

Nota: La Ferber usa 800 g di zucchero per la sua confettura e lascia i fichi con la buccia, prima ben lavati e asciugati. Io ho preferito apportare queste modifiche.

Ho tagliato a piccoli pezzi i fichi. Ho aggiunto lo zucchero, la vaniglia tagliata per il lungo, il succo del limone.
Ho coperto il tutto con un foglio di carta da forno e ho fatto riposare per 60'.
Quindi, ho messo tutto in una casseruola e ho fatto scaldare fino al raggiungimento di un accenno di bollore.
Ho tolto dal fuoco. Ho versato il tutto in una grossa ciotola e ho coperto con carta da forno.
Quindi, un riposo al fresco per tutta la notte.
L'indomani, ho spostato il tutto in una casseruola e ho fatto cuocere fino a quando la confettura si è presentata densa e poco scorrevole sul piattino. La temperatura della confettura deve raggiungere 105-106°C...Ci vorranno circa 10-15 minuti.... In assenza del rifrattometro occorre aggiustarsi!
Ho quindi fatto scaldare i vasetti puliti in forno finché  sono diventati bollenti. Ho subito invasato, ho tagliato la vaniglia in piccoli pezzi e li ho distribuiti in ogni vasetto. Ho chiuso bene con tappi nuovi , sterilizzato per circa 30-35 minuti e fatto raffreddare nell'acqua.

Torta del Paradiso

in , , by I Dolci di Pinella, mercoledì, settembre 19, 2012
E' un mistero inspiegabile.
Ci penso, ogni tanto. E mi dico cosa succede nell'aria che mi spinge a fare un dolce piuttosto che un altro.
Certo. In testa ne ho cosi tanti , ma cosi tanti.
Ma, poi, capita che uno prenda il sopravvento. Oppure, certe volte, che spunti fuori un dolce che  non fosse neppure presente nel gruppo ordinato di "quelli che stanno in attesa".

Questa torta appartiene, invece, alla categoria "dolci già fatti".

Non hanno un gran futuro....Godono del fatto che sono venuti alla luce ma sanno che devono rientrare precipitosamente nell'ombra.
Non perché non fossero buoni. E neppure perché non siano stati in grado di darmi sollievo e di darne sopratutto a quelli che mi stanno vicino.
Poveri dolci già fatti.....hanno la sola colpa di essere già stati fatti......

E se la vita ha da essere vissuta generosamente, non mi rimane altro da fare che dare una possibilità a quelli "non nati"..concedere una speranza a chi è in attesa.
Perché il tempo è breve e passa cosi straordinariamente in fretta...........

Ma....ma....per un dolce ho fatto un'eccezione.
Per ben tre volte ho montato burro e zucchero, aggiunto tuorli e grattato scorza di limone e setacciato farina e....
E' la Torta del Paradiso. 
Il " del " è una mia odierna aggiunta al nome originale, già splendido di suo....quasi a sottolineare una condizione dell'anima.


Torta Paradiso moderna
( da Non solo Zucchero/vol.1 di Iginio Massari)





Per una tortiera da 26 cm di diametro imburrata ed infarinata

Forno: 170°C per circa 45 minuti

Note tecniche: l'alcoolato presente aiuta nello sviluppo della lavorazione. In casi che richiedono la sua assenza, si può aumentare leggermente la quantità di lievito chimico. 

Ingredienti

250 g di burro chiarificato

250 g di zucchero al velo ben setacciato
100 g di tuorli
150 g di uova intere
50 g di zucchero semolato
100 g di fecola di patate
150 g di farina 00
5 g di lievito chimico
1 bacca di vaniglia
la scorza di un limone piccolo
1 g di sale
20 g di limoncello ( oppure Maraschino)





Portare il burro a temperatura ambiente. 
Versare i tuorli e le uova intere in due ciotoline separate. 
Setacciare per due volte la farina con la fecola ed il lievito.
Pesare il limoncello. Aprire la bacca di vaniglia per il lungo e asportare i semini interni.
Grattugiare il limone.
Impastare il burro con un cucchiaio di legno per ridurlo quasi in pomata. Versarlo in una ciotola e montarlo con l'ausilio di una frusta, meglio se elettrica. Aggiungere lo zucchero al velo, un cucchiaio per volta e montare fino ad avere un composto soffice e spumoso.
Aggiungere i tuorli, uno per volta e non aggiungere il successivo se il primo non è stato sufficientemente incorporato. Completare con il sale, la scorza di limone, la vaniglia ed il liquore.
Nel frattempo, montare le uova intere con lo zucchero semolato fino ad avere una crema molto soffice.
Con l'aiuto di una spatola, a mano unire la montata di burro, zucchero al velo e tuorli alla montata di uova intere e zucchero ma alternando la lavorazione mediante l'inserimento delle farine setacciate. 
Attenzione alla lavorazione che va sempre eseguita con cura.
Versare l'impasto nello stampo. Introdurre il dolce in forno e far cuocere finché, inserendo uno stecco di legno al centro del dolce, esso uscirà perfettamente asciutto.
Far riposare la torta dentro la teglia per qualche minuto.
Adagiare sul piano di lavoro un foglio di carta da forno, velarlo con qualche cucchiaiata di zucchero semolato e capovolgere su di esso la torta. Far freddare completamente e spolverizzare la superficie con zucchero al velo.
E' preferibile dare allo zucchero un aroma di vaniglia e di limone. A tale proposito si può aggiungere dello zucchero al velo alla bacca di vaniglia usata in precedenza e completare con qualche pezzetto di scorza di limone. In attesa della decorazione finale, lo zucchero avrà tempo di profumarsi e di ......stordirvi leggermente con un profumo delizioso.
Ecco! Adesso basterà solamente prendere in mano un setaccio e....

Il the è già pronto, vero?

COPYRIGHT © I Dolci di Pinella · THEME BY WATDESIGNEXPRESS