Showing posts with label viennoserie
Sono arrivata tardi al corso in città organizzato da Gianluca Aresu, Maestro Pasticcere e Cioccolatiere, titolare della Pasticceria Piemontese qui in città.
Sapete quelle giornate con le ore e i pensieri scanditi che speri solo di arrivare intera alla fine della giornata?
Ma ci sono riuscita ad essere lì, bloc notes e penna in mano. Cellulare sul banco, fedele compagno che conserva tutti gli sguardi che non riesco a far volare, tutti i dettagli che la mia testa non riesce a contenere.

C'era un corso speciale. Che Gianluca Aresu sognava di far vivere da molti anni e che, finalmente, si poteva realizzare e far respirare.



Con Aniello di Caprio.
Una manciata di mesi per arrivare ai 60 anni di età, nato a  Maddaloni, anima vincente della conosciuta e unica Pasticceria Lombardi e Chef Patron della bellissima scuola  Dolce& Salato.

Sguardo limpido. Diretto. Acuto. Persona riflessiva, ponderata, che pesa le parole una per una come per non lasciar cadere nel vuoto neppure una sillaba. Grande senso della condivisione, aperto a domande, curiosità, mai sfuggente. Ma in modo cosi generoso che ho fatto davvera fatica a contenere tutte le innumerevoli curiosità che mi invadevano la mente e che riguardavano la Pasticceria ad ampio spettro.

Innamorato del suo territorio. Della sua famiglia. Della Pasticceria Lombardi. Del personale che gli gira intorno con una attenzione per ognuno di loro  cosi inusuale in questi difficili tempi, delicato nella cura dei rapporti personali e nella distribuzione della equità e considerazione per ogni collaboratore del gruppo.

Di Aniello di Caprio come persona non credo si sappia quanto di Aniello di Caprio come Pasticcere. Ma se si ama profondamente la Pasticceria è molto difficile separare i due aspetti. Come se il modo di essere e di vivere si allargasse ad invadere altri aspetti e completarli e unirli in un unico disegno.

Sono andata al corso con la mente sgombra. Pronta a ricevere ogni particolare e impossessarmene per poter, poi, cercare di far rivivere tutto nella mia casa.
Difficile descrivere la mole di prodotti e informazioni. 






Da un Pain de Patisserie declinato come un pain rettangolare arricchito di concentrato di pomodoro e farcito di prosciutto cotto e formaggio per passare ad una Crostatina di mele con un guscio di frolla alle mandorle, un cuore di mele candite avvolte in una spirale di pasta croissant. Una Treccia al gianduia e crema da forno la cui lavorazione mi ha fatto spalancare gli occhi per la maestria artigianale e il savoir faire di altri tempi. Una soffice brioche al latte e caramello con una glassa croccante generosamente spolverata di mandorle in granella e zucchero fino ad un cornetto a lievitazione mista con crema ed amarene. 



Prodotti fragranti, elaborati con splendide farine e superbi burri. Con una presentazione efficace ed elegante, mai sopra le righe, essenziale  e con il gusto al centro dell'assaggio.

La lavorazione del panettone classico e del panettone al caffè ...un capolavoro di maestria. Quel filo di tuorli versato cosi lentamente con la mano appoggiata alla macchina e la mente persa in un mondo sconosciuto rimarrà nei miei ricordi come l'emblema di come la Pasticceria abbia ad essere vissuta. Con il cuore dentro gli ingredienti e la mano a guidarne la realizzazione...senza fretta nè ansie....con  la sicurezza che deriva dalla conoscenza intima e certa.




Ed infine quel Pandoro che avresti passato la giornata a tagliarne pezzetto dopo pezzetto. Una nuvola come di zucchero filato, profumato, aromatico, scioglievole, soffice e strepitosamente gustoso.

Il corso ha avuto fine iera sera. Con malinconio rimpianto mescolato a gioia per averlo vissuto.

Cosa mi ha insegnato? Moltissimo. Mille piccoli dettagli...o come li chiama Aniello di Caprio...100 momenti di niente! 

Ho tanti momenti di niente da conservare. E vi invito ad andarli a cercare anche voi che mi leggete. Decine e decine di momenti che, senza accorgervene, vi entrano dentro e ve li ritrovate al vostro fianco a rivivere nella vostra casa e nei vostri dolci.

Aniello di Caprio è un vero Maestro Pasticcere
Seguitelo. Accompagnatelo nel cammino, assaggiate i suoi dolci, immergetevi, se potete, nei profumi della sua Pasticceria. 

Da parte mia...vi trasmetto qualche momento...


Pasta di arancio, limone e vaniglia

Prendete tutto lo zucchero invertito che trovate in ricetta. Grattugiate con una microplane la scorza di arance e limoni biologici, aggiungete la polpa di belle bacche di vaniglia. Mescolate e passate in microonde fino a raggiungere 70°C. Spegnete. Mescolate e poi ripetete l'operazione altre due volte. Usatela aggiungendola alla emulsione di zucchero, burra e tuorli nei grandi lievitati ma credo sia un elemento basilare in molte preparazioni.

Pasta di vaniglia

Prendete le bacche esauste di vaniglia. Tagliatele in pezzi. Unite anche la polpa di alcune bacche per esaltare il profumo e il gusto. Per 1kg di vaniglia cosi preparata, unite 2 kg di zucchero invertito. Mixate oppure passate in raffinatrice.  Conservate in contenitori ben puliti.

Soluzione per lucidare la viennoiserie

Versare 100 g d'acqua in una casseruola. Unite 100 g di zucchero semolato e 100 g di sciroppo di glucosio. Mescolate e fate arrivare al primo bollore. Velate la superficie dei prodotti appena usci dal forno.

Ancora è presto ma non ho dubbi che questo mio blog si infarcirà di preparazioni di Aniello di Caprio perché i bei momenti trascorsi non abbiano ad essere persi.

Grazie alla Pasticceria Piemontese di Cagliari , a Gianluca Aresu, a suo padre, al suo team per la perfetta ospitalità!




Non ultimi, ringrazio :

la Agugiaro & Figna per il suo brand "Le Sinfonie" le farine performanti per la Pasticceria , con la Biscotteria W140, Pan di Spagna W230, Sfoglia W 290, Croissant W340, Sottozero W390, Lievitati W 400, Magistrale W400 e Manitoba W 410.

 l'Antico Burrificio Brazzale per gli strepitosi burri. E includo la linea Burro aroma Naturale che sperimenterò in Pasticceria molto presto!

Ma di entrambi avro' modo di parlarvi molto presto!

I croissants della resilienza...

in , , , by I Dolci di Pinella, mercoledì, marzo 06, 2019
Lo so. Questo titolo sembra strano.....cosa c'entra la resilienza con un normale croissant?

Che ha a che fare con un croissant la capacità di opporsi ad un fatto negativo cercando di trovare dal piu' profondo di se' stessi la forza per trasformarlo in un evento positivo, che puo' portarti forse nuova forza, nuova energia, nuove riflessioni?

Forse perchè non si tratta di un normale croissant. E anche questo post non è normale, con la spalla destra incollata al corpo, la mano che sporge dal tutore a fatica, io che cerco di non dimenticarmi che non posso fare la stupidina e non rispettare le consegne....
In compenso, sto riuscendo a scrivere con due indici....lo faceva mia madre anche dopo aver fatto un corso adatto e molto tecnico...

Due indici a tirare fuori l'anima.

Martedi sera ho fatto un impasto croissant con all'interno del burro nocciola e tanta scorza di mandarino candito..Avevo messo all'interno anche del cassonade buonissimo e il foglio del piano d'azione era davanti ai miei occhi....con tutte le avvertenze da rispettare....
Ma di questo vi avevo già scritto...vero? nell'ultimo post....

Mercoledi mattina non vedevo l'ora di tornare a casa dal lavoro...quell'impasto mi piaceva e dentro di me sentivo che forse il taglio avrebbe potuto riservarmi delle sorprese....

Di quello che è successo inaspettamente mercoledi mattina tra le 9 e le 10 non sono affatto pentita.  Non ho alcun pentimento per nessuno di quei gesti che mi hanno portata ad essere come sollevata da terra e sbattuta sul pavimento...

Forse era scritto che la spalla si sarebbe fratturata.
Che sarei stata circondata da un'onda lunga di affetto ...da coccole e sorrisi. Da telefonate e messaggi di buona notte...da auguri di rimettermi presto che qualcuno vuole le mie decorazioni  di cioccolato...Da vicini che non conoscevo fino a ieri....da impiegati gentili e da commesse affettuose...

Insomma, sono incappata nella resilienza. Dritta dritta a tener duro e sottrarmi al laccio dello sconforto, all'impossibilità di non poter usufruire di quella autonomia tanto cara ma che può far scaturire una determinazione sconosciuta e potente.

Il croissant?

Dopo tutto questo non potevo certo buttarlo. Era forte in me la voglia di far finire la giornata in modo diverso, che fosse  costruzione e speranza. Quindi, ho tirato fuori il burro dal frigo , l'ho incassato nel pastello e ho chiesto al mio ragazzo di essere le mie mani. Con calma ho trovato parole cosi convincenti sul da farsi che vedevo scorrere il mattarello come se avessi l'impasto io, sotto le mie mani.  E il giorno dopo....il giorno dopo ho fatto lievitare...ho infornato...tutto con la sinistra....e.....e.....
Quando ho preso il coltello con la punta delle dita della mano destra che sporgeva dal tutore e ho fatto scorrere il croissant avanti e indietro sulla lama...io lo sentivo che avrei avuto una gioia. Non ditemi perchè ma io lo indovinavo...

Sono rimasta lì. Incredula. E per qualche minuto ho avuto la consapevolezza che i giorni a venire li avrei affrontati in un modo diverso dal solito.....




Croissants della resilienza
( da una ricetta di Mario Graditi)

Grazie per i consigli a Manuel Scarpa, ad Emmanuele Mastruzzo, a Nicola Corona, a Tonino Pirellas, ai Pasticceri consultati o letti..ai libri letti...
Da Denis Dianin a Daniel Alvarez
Da Luca Mannori a Iginio Massari
da Johan Martin a Christophe Felder
Da Gaetan Paris a Kirsten Tibbals 
ecc ecc
per arrivare ai siti online in cui sono registrata...E come scrivevo da altre parti, quel poco che sono riuscita ad imparare continuo a scriverlo..forse piu' forte di prima.


1000 g di farina W320-330
20 g di latte in polvere
120 g di zucchero semolato ( sostituito con 100 g di cassonade e 20 g di zuccchero semolato)
20 g di sale
200 g d'acqua
240 g di latte intero
30 g di lievito di birra
80 gr di burro ( sostituito con beurre noisette)
Purea di agrumi canditi ( facoltativo)

+ 660 g di burro per sfogliare 

Setacciare la farina. Tutti gli ingredienti freddi di frigo dato che ho fatto l'impasto con una planetaria. Sciogliere il lievito nell'acqua e il latte in polvere nel latte. Intanto, avviare la planetaria con lo scudo e lavorare la farina con i liquidi. Dopo pochi minuti aggiungere lo zucchero e far prendere struttura all'impasto. Quando si vede che l'impasto prende corda ( continua comunque ad essere strappato). Non aggiungere altri liquidi perche' l'impasto deve essere sostenuto. Togliere lo scudo e inserire il gancio. Aggiungere il burro morbido a pomata, il sale con il burro e la purea candita. Far lavorare l'impasto fino alla quasi comparsa del velo. In totale, circa 9 minuti di lavorazione anche se su questo aspetto infinite sono le discussioni. Velo o non velo? ( attendo i vostri pareri)

Dare all'impasto una forma a palla e far riposare a circa 24-25 gradi per un'ora. Ogni 15 min dare delle pieghe  e rimettere in cella. Per circa 2 volte. Poi, riprendere l'impasto  e stenderlo in un rettangolo molto regolare ad un'altezza di circa 1 cm e 1/2. Dimensioni e spessori li modulate secondo il vostro impasto e il peso dell'impasto stesso. E' comunque determinante che il pastello ( in questo modello di incasso) sia il doppio della lunghezza del burro
e alto uguale . In altre parole, se il pastello è lungo 40 cm, il panetto deve essere lungo 20 cm in modo che i due bordi laterali ( da 10 cm) riescano a congiungersi al centro senza sovrapporsi.Mettere l'impasto in frigo per una notte a 4 °C coperto da pellicola. Stesso trattamento al panetto di burro: alto come il pastello e lungo 1/3. 

L'indomani controllare la temperatura del pastello che deve essere sui 4°C e del panetto: se usate un burro bavarese regolatevi su una temperatura di circa 14°C; se usate un professionale ( vedi Corman , per esempio, state sui 16°C. Attenzione che il professionale deve essere tenuto fuori dal frigo un po' di tempo prima di usarlo dato che è molto rigido...a meno che non usiate il Corman Express che puo' essere plastico già dopo 5 minuti di fuoriuscita dal frigo)

Procedere con incasso e pieghe. Io ho scelto 3 pieghe da tre.
Nel caso del burro professionale e con temperature ambientali sui 18°C, non è necessario eseguire i riposi dopo ogni piega. Quindi, finite le pieghe e fatto l'ultimo riposo, stendere l'impasto,tagliarlo in due parti e raffreddarlo anche in congelatore per almeno 30 minuti.
Ritagliare le forme dei croissanti dopo aver steso a circa 4-5 mm. Far riposare ancora i croissants in frigo per 30 minuti e procedere all'arrotolamento. Far lievitare a 24 °C per il tempo necessario e quindi riporre i croissants a temperatura ambiente o in frigo per una 10-20 minuti. accendere il forno in modalità ventilata a 170-175 °C. Inserire un pentolino d'acqua e spruzzare d'acqua pareti e croissants al momento di infornare. Far cuocere per circa 20 minuti. All'uscita dal forno lucidare con della confettura di albicocche sciolta in pochi cucchiai di sciroppo 1:1
COPYRIGHT © I Dolci di Pinella · THEME BY WATDESIGNEXPRESS