A dire il vero, forse, so anche il motivo ma , adesso, con questo tempo e questa vita, non mi sembra neppure più neppure tanto valido per non amarle.
Sarà che spesso conviviamo routinariamente con le cose...facciamo che ci accompagnino per strada come fossero industruttibili, ferme, indissolubili.
Poi, un giorno...capita di fermarsi un momento...restare assorte un nulla e....
Quest'anno le feste di Natale le aspetto serena.
Senza troppa importanza ma non mi metto di lato per ostacolarne il passaggio.
E questo dolce è un segno. Non ho mai prima d'ora neppure immaginato che un dessert di Natale avrebbe fatto capolino in cucina e per di più adesso che dicembre non è nemmeno ancora arrivato.
Ho desiderio di bianco. Di candore. Di neve e di zucchero al velo che mi ci faccia pensare. Di profumo di cannella e di pain d'epices che riempia la casa e uno dica" Ma siamo già a Natale?"
Si. Siamo già a Natale. E magari , quest'anno, si scenderà prima del tempo in cantina a recuperare l'albero e farlo troneggiare in soggiorno con le sue piccole luci intermittenti, le palline e i fili argentati che mi regalo' mia madre e che ogni anno penso di sostituire con qualcosa di nuovo e che non trovo mai la forza di farlo. Come fosse facile, buttare in Cielo un pezzo di cuore...
L'evento che si è tenuto a Napoli ..Il Panettone Secondo Caracciolo...a cui ho partecipato grazie all'invito di Fausto Morabito Carioti e Giancarlo De Rosa....mi ha deliziato.
Strano come per tutta la serata di venerdi, non facessi altro che pensare a quando ero piccola e supplicavo mia zia di organizzare la preparazione di ciambelle e amaretti e bianchini...solo per sentirmi inondata del profumo intenso dei dolci quando uscivano dal forno a legna.
Il tempo è passato.
Tante cose sono avvenute.
Alcune bellissime. Altre , dolorose. E in mezzo, solo vita.
Ma cosi è.
Napoli mi ha dato tanto.
Veramente tanto. In termini di conoscenze. Di tecnica. Di sapere. Frammenti tanto meravigliosi da poter essere irreali.
Ma credo che questa sia solo una parte del tesoro che ho riportato a casa. La sacca da viaggio era colma di persone, dettagli di sguardi, affetti, sorrisi, foto, abbracci, vaniglia del Messico, taralli e cartocci di sfogliatelle.
Di chiese riviste per caso, senza averle ricercate che solo l'entrarci ti fa sprofondare in ricordi che ti inondano e non ti lasciano piu'.
In una mescolanza che solo stasera posso liberare e mettere in luce in ogni dettaglio.
E' bello fermarsi a riposare.
A pensare. A ricordare. A guardare con gli occhi ormai stanchi e lucidi cio' che si è vissuto. Come fossi ancora seduta sulla Circumvesuviana che mi portava a Sorrento a guardare fuori dal finestrino paesaggi che comunque e in ogni modo e per giri strani mi riportavano comunque al passato.
Come fosse impossibile non ricordare.
E stasera , stasera non si puo' che scrivere di un cake che ad averlo ora potrebbe servire ad addolcire questa serata che sa di passato e di malinconica nostalgia...
A volte le cose nascono proprio per curiose combinazioni....
Giovedi pomeriggio ero li' a cercare di scegliere un dolce per il fine settimana....ma non avevo veramente idea di dove volessi andare a parare....
Avevo un ventaglio (ampio) di possibilità...ma tante tante...veramente tante..
Solo che non riuscivo a decidermi.
Poi vedo la posta sul tavolo della cucina. Anche alcune riviste di Pasticceria che non vedo mai l'ora che arrivino. E tra queste....Il Pasticcere!
Non lo sapevo assolutissimamente che cosi tante pagine fossero dedicate a Maurizio Santin. Giuro!
E non potevo sapere che tra i dolci presentati ci fosse anche la mitica 3 Veli e 1/2 che da quando l'ha ideata non faccio altro che pensarci! Vi confesso che ho tentennato a lungo..gliela chiedo la ricetta oppure non gliela chiedo?...
Gliela chiedo.
No, mi pare brutto....Sembrerei troppo interessata...e darei l'idea di...
A volte, essere amica di un Pasticcere è una cosa troppo pesante....
Ma, per fortuna, le combinazioni arrivano a proposito.
Ah, le combinazioni....
Non potevo neppure sapere che ieri mattina il mio grande Pasticcere avrebbe preso le 2 mitiche Torte assegnate dal Gambero Rosso!
Due parole solo per dire che per me è stata veramente una gran bella notizia. Felice per me, per chi ama la Pasticceria e per chi ama la Pasticceria di Maurizio Santin. Io lo trovo tutto di un cosi gran bel segno....
Questo dolce è buonissimo.
Si basa su una frolla ricomposta friabile e buonissima che ospita un tenero biscotto al cioccolato fondente. La mousse è al pralinato di nocciole e io tra le mani ne avevo uno buonissimo fatto con una ricetta di Philippe Conticini.
E la glassa....Che sberla di Glassa!
Una vera e autentica favola che Maurizio Santin mi ha concesso di pubblicare....
In altre parole, non ho dovuto insistere molto ma stavolta!, credetemi, questa glassa doveva necessariamente vivere sul mio blog....
Non avrei sopportato di farvela conoscere.....
Ma a dire il vero, non ho neppure dovuto insistere piu' di tanto....
Alcune settimane fa, il mio amico Fausto Morabito Cariotimi ha fatto un regalo inaspettato. Perfettamente conscio del mio livello di preparazione in tema di lievitati (...anche se non solo in quello...) mi ha dato l'opportunità di mettermi a leggere /studiare sul Panettone inserendomi come giurata in un Evento che si preannuncia memorabile.
L'evento si chiama " Il Panettone secondo Caracciolo" e si terrà a Napoli venerdi 18 novembre. Da far tremare i polsi. E cliccate pure sul link per avere un'idea della portata dell'evento. Ho scritto che mi è stata data un'opportunità. Travolta dal ritmo dei giorni, dal lavoro, dagli impegni, dalla fatica e dal tempo ....sono assolutamente certa che senza questo invito non mi sarei mai avvicinata al mondo del Panettone con la necessaria curiosità e attenzione. E in aggiunta, non potevo non avere il coraggio di essere presente e sostenere tanti amici food blogger che hanno il privilegio di concorrere e sperare che il loro panettone sia visto, assaporato e valutato da una giuria di cosi eccelsa levatura ( tranne me, naturalmente...) . Da Massari a Zoia. Da Fabbri a Boccia . Da Santoro a Cavaleri e a Riccardi . Io non posso far altro che umilmente e discretamente esserci. Per ascoltare. Guardare. Osservare. Capire. Sempre con attenzione e passione ed entusiasmo Le stesse cose che ho usato per fare questo dolce.
Per la loro preparazione, ci sono ingredienti visibili. Ma a volte, anzi sempre, gli ingredienti sono piu' numerosi.
La pazienza.
Il desiderio di fare.
La voglia irresistibile di sperimentare.
Il coraggio di sbagliare. E di farlo proprio, quell'errore, per capirlo e non ripeterlo.
La consapevolezza che il tuo dolce non potrà mai essere buono e bello come quella Marisa che hai assaggiato in un freddo mercoledi di febbraio che quando ti ritorna in mente ti senti ancora, prorompente e viva, tutta intera l'emozione.
Andiamo a Napoli? Ma si. Con coraggio e entusiasmo. Con il batticuore a mille ma...si va a Napoli!