Un tempo non era cosi....A tratti ne avevo perfino timore. Come se il tempo e lo spazio dovessero essere sempre colmati con qualcosa. Che fossero avvenimenti, cose o parole poco importava.
Ora no. Da tempo non è cosi.
Ed è strano come una come me, di molte parole...di molte cose da fare....di molte idee sovrapposte le une sulle altre, senta la necessità di racchiudere tra le parentesi del silenzio i fatti dei giorni.
E' stato cosi ieri, in una rovente mattina festiva.
Dopo aver salutato degli amici in partenza, ho avvertito insinuarsi tra le pieghe della mia vita l'ondata dolce e sinuosa della malinconia.
Non le oppongo mai resistenza. Lascio che mi raggiunga e mi circondi.
E insieme ripensiamo alle cose trascorse. Ai visi, alle mani, ai sorrisi, alle parole ..alle cose dette e non dette, magari intuite ma con delicatezza.
Magari succede che la lentezza del tempo mi faccia prendere tra le mani quella decorazione di cioccolato che inseguo da mesi, che ho nella testa ma che fino a poche ore fa non riusciva a trasferirsi alle mani.
E' cosi che ieri è nata prima la decorazione. E' stato un attimo aprire uno sportello del freezer e sistemare giusto due desserts nati tempo fa, destinati ad altre cose e altre persone.
Non so che magie si creano, a volte.
Ma per uno strano senso delle cose, questi due erano proprio i desserts che volevo a tavola con noi.... a farci compagnia.
E' come l'amore. L'amicizia. Anche gli affetti, in generale.
Sentimenti che si costruiscono, magari partendo da un piccolo dettaglio. Come succede per i granelli di sabbia che i bimbi uniscono uno all'altro e fanno diventare dei castelli . Ricchi di torri, ponti levatoi, recinti e guglie.
E' cosi anche per le idee.
Hai davanti un barattolino di pasta di pistacchio che la tua amica Stefania Degli Esposti ha visto in Sicilia e chissà in che momento preciso le sei comparsa davanti . E lei ha pensato a te. Te l'ha portata e, chissà, forse lo intuiva che era da tempo che ci pensavi sopra.
Cosi è nata l'idea di rifarla, la vellutata al pistacchio. Che già solo il nome da una sorta di voluttuosa e soffice magia.
Appena l'ho vista ho pensato a Pierre Hermè...e al suo Mosaic pistacchio-amarene..declinato in cosi tante forme. Avevo già sperimentato questo matrimonio in un macaron e mi aveva letteralmente conquistato.
Come sottrarsi e riprovare?
E' solo un dettaglio che quel giorno Maurizio Santin fosse ad un tiro di schioppo dalla mia cucina e mi avesse regalato una idea su come cambiare una sablé breton che stavo sperimentando....
Non importa che il termometro segni temperature africane.
Né che soffi un vento caldissimo che blocca il respiro a metà e ti sconvolge i pensieri e le idee.
Non ho voglia di semifreddi e di creme ghiacciate. Di gelati o di sorbetti. Di cremosi o di tartes di frutta. Che pur in altri momenti avrei costruito febbrilmente e appassionatamente.
No, due mattine fa era questo il dolce che premeva dentro le mani e la testa.
Un dolce semplice, in apparenza. E certo lo è.
Ma...se gli ingredienti non sono quelli buoni-buoni che ho allineato sul bancone della cucina....quel profumo di forno saporito e goloso non si sarebbe di sicuro sparso nell'aria.
Un dolce da rifare. E non importa la stagione. Non importa che sia caldo oppure fresco..
Che tanto per i dolci buoni il tempo è assolutamente ininfluente.....
L'ho sistemato in una piccola stanzina e ogni tanto ci vado a curiosare. Il fatto è che mi scordo delle cose che ci sono stipate in bell'ordine.
Credo di ricordarmi di tutto ma finisce, regolarmente, che qualcosa mi sorprenda.
Uno stampino comprato solo per fare una certa ricetta. Una fascia metallica per un tipo speciale di dessert. Dei cannoli di latta particolari per riprodurre un dolcino napoletano.
E poi, tante cose regalate da amiche che sanno della mia passione e che non ringrazierò mai abbastanza....
Alcune cose sono sistemate una sull'altra per ovviare alla mancanza di spazio. E si nascondono alla mia vista. E cosi finisco per dimenticarmi che esistano.
Ma...stavolta, per il consueto appuntamento elimina-polvere, lei non mi è sfuggita.
Ed è andata che mi sono fiondata al volo in cucina a usarla.
Pentendomi un'ora dopo di aver perso cosi tanto tempo nel lasciarla al buio dell'armadio.
Lo sapevo che mi avrebbe regalato esattamente le cialde che volevo.Sottili. Croccanti. Che se non si fa in fretta non si riesce neppure a modellare e ritagliare.
Hanno egregiamente superato la prova umidità dei giorni seguenti..giusto un giorno.
Perché poi, sono veramente volate via tanto erano leggere....
Ogni tanto la Pasticceria è veramente divertimento....
Ma non nel senso che buttiamo bilance, termometri, tabelle...alle ortiche.
No. Rimane sempre lei. Una affascinante Signora che non ha tempo e mai ne avrà. In grado di colpirci al cuore come un raggio di sole. Di sorprenderci e di confortarci.
Una rigorosissima Signora che non ci mette briglie. In grado di farci aprire le mani e inserirci la fantasia.
Come quel vecchio gioco che facevo da piccola.
" Dai, dammi una moneta per comprarmi un gelato. Ma deve essere una sorpresa!" dicevo ai miei genitori con gli occhi chiusi, le mani strette una contro l'altra e protese verso le loro. Sentivo infilarci in mezzo un qualcosa di metallo freddo e rimanevo cosi, una manciata di secondi, come ad assaporare la magia e la felicità della sorpresa che in genere mi consentiva di correre a perdifiato e comprarmi un cono ad almeno tre gusti.
Faccio ancora cosi con la Pasticceria.
Vedo qualcosa che mi prende e chiudo gli occhi supplicando la Signora di darmi una mano a realizzare quello che ho in testa...senza nulla di preordinato...libera con la fantasia....come fosse un gioco da bambini.
E' stato cosi con questa sorta di Fantastik.....cosi li chiama Christophe Michalak ...Dolci di fantasia costruiti aprendo la dispensa e realizzando delle basi al momento e poi assemblando con il proprio gusto...
Il mio Afrik è stato proprio un gioco esagerato. Un dolce che in altri momenti non avrei costruito cosi. Lo avrei lasciato piu' leggero, meno ricco, meno "pieno" di cose ...ma, stavolta, sono voluta ritornare bambina.
Quando sognavo di case di cioccolato con porte di zucchero e finestre di biscotto....