Che dire?
Io con i lievitati non ho quel che si dice "una affettuosa simpatia"...
Ma e' soltanto perché non ho proprio le conoscenze giuste...le basi....quelle nozioni di lavorazione che ti permettono di ottenere risultati positivi.
Mi riprometto ogni tanto di salire su un aereo e regalarmi un corso da un Maestro ma...il mare, il mare.....
In ogni caso, i lievitati mi attraggono tanto. E quando vedo i dolci che sfornano le mie amiche..ecco! rimango regolarmente a bocca aperta per l'ammirazione.
Per non parlare dei lievitati dei Gran Maestri.....ma questi, si sa, sono irraggiungibili e lontani anni-luce...come le stelle comete.
Quest'anno, poi, il non aver avuto neppure il tempo di provarci , a Pasqua, mi ha lasciato una nota di disillusa amarezza.... se cosi si può dire.... per spiegare lo scontento di non aver saputo /potuto fare qualcosa.
Sarà per questo che, complice questo bel ponte di aprile, ho tirato fuori il lievito madre, regalo della mia amica Silvana e ho provato a fare la famosissima Treccia Bertelli della mia amica Marina Braito...
Treccia che da anni ho in programma di fare e mai faccio...
Io vi scrivo come ho fatto. Ma questo post non vuole, in alcun modo, essere una sorgente di verità. Anzi, se qualcuno dovesse imbattersi in questa lettura mi indichi errori e inesattezze.
Io ne faro' gran tesoro....
Stampa la ricetta