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 Credo sia arrivato il momento di rimettere le mani in pasta dopo tanto scrivere e rispondere, riflettere e aspettare.
Ringrazio voi tutti , per il libro, per avermi scritto, per i vostri messaggi colmi d'affetto.
Mi auguro di dirvi grazie a modo mio, continuando a leggere, studiare, immaginare e realizzare i dolci che mi piacciono di più.

Ricomincio da una pâte à brioche, suggerita e da me rivista con i miei occhi.
L'idea originaria è di un pasticcere francese che si chiama Adrien Tornier. 

Ahimé, non riesco mai a sottrarmi all'acquisto dei corsi online che mi attraggono per qualche motivo. E di Tornier mi ha incuriosito un corso sulla viennoiserie che , oltre ai croissants, includeva una pâte à brioche.
Ho inserito in aggiunta il licoli, ho variato un po' gli zuccheri....ma ci sono delle cose interessanti che credo userò sempre.
Il link al corso, qualora vogliate dare uno sguardo, è qui.

Voglio aggiungere che un buon testo imperdibile é Buffets di Antonio Bachour. Lo potete trovare qui. 
Un libro completo, dalla viennoiserie ai cioccolatini, dalle monoporzioni ai dolci al piatto, ai petits fours ecc ecc.
Circa 507 pagine di pura bellezza. 

E ora, comincio a scrivere ciò che può esservi maggiormente utile nella preparazione di questa pâte. Devo aggiungere che, volutamente, l'ho profumata con vaniglia e pasta d'arancia. Infatti, la voglio utilizzare anche come pan brioche da accompagnare a pesce affumicato, a mousse di pesce , a creme salate etc.
Naturalmente, si tratta di una brioche che può accompagnarci sia a colazione che nei momenti più diversi della giornata.

Ma, poi, perché scegliere?




Pâte brioche per tutta la giornata
( da una preparazione di Adrien Tornier e alcuni suggerimenti da Buffets di Antonio Bachour)






Ingredienti

500 g di farina 00 W300
200 g di uova intere
60 g di latte intero
20 g di lievito compresso
150 g di lievito in coltura liquida*
47 g di zucchero semolato
27 g di zucchero invertito ( oppure miele d'acacia)
10 g di sale finissimo
150 g di burro
vaniglia in polvere
confit d'orange

Peso totale: 1164 g

Procedura




Vi suggerisco di usare una farina specifica per la pâte à brioche. Perché è importante non solo il W ma anche la tenacità e l'estensibiltà. Se non fosse possibile, create la farina W300 utilizzando le farine che avete in dispensa mediante la croce di Sant'Andrea, sempre che di entrambe conosciate il valore del W.


Io ho deciso di fare un impasto a lievitazione mista: lievito compresso e Li.Co.Li. Ma se voi non lo avete sottomano, non importa. Utilizzate solo lievito compresso. Se fate come me, ricordatevi che con il Li.Co. Li. state introducendo anche ulteriore dose di liquidi e, insieme al tipo di farina usata, richiede un aggiustamento della idratazione.


Vi consiglio di iniziare la preparazione a metà serata perché la brioche necessita di una incubazione over night.
 Setacciate la farina e versatela nella ciotola della planetaria. Unite il lievito compresso, il licoli, le uova leggermente sbattute e fredde da frigorifero, una parte del latte. Impastate a bassa velocità usando il gancio e non aggiungetel'ulteriore latte fino a quando non avete ammassato gli ingredienti e ottenuto un impasto omogeneo. Potete inserirlo tutto oppure no. A questo punto, inserite gli zuccheri in due volte, sempre impastando a bassa velocità. Ottenuto un impasto liscio e ben lavorato ( controllate la consistenza dell'impasto: non deve strapparsi quando cercate di allungarlo tra due mani, segno di una buona maglia glutinica) unite il sale. Fatelo assorbire dall'impasto e poi cominciate ad aggiungere il burro, prima cubettato e a temperatura ambiente aumentando la velocità di lavorazione. Aggiungete anche la parte aromatica e continuate fino ad avere un impasto elastico, morbido ma che si stacca dalle pareti. 


La ricetta del confit d'orange è già qui sul blog ma se non avete  confit potete usare scorza di arance grattugiate oppure pasta d'aranca candita: prendete buoni canditi e riduceteli in pasta in un cutter. A questa, unite un cucchiaino di vaniglia in polvere oppure 1/2 cucchiaino in pasta se l'avete.

Ogni tanto, fermate la planetaria e con un tarocco raccogliete tutto l'impasta adeso al fondo e alle pareti e ribaltatelo. Poi, riprendete la lavorazione. Al termine, raccogliete tutto l'impasto e adagiatelo sul piano di lavoro. Prendetelo ai lati con entrambe le mani e sbattetelo sul tavolo fino ad avere un impasto omogeneo, liscio. Raccoglietelo a palla e inseritelo in un contenitore lehhermente imburrato. Coprite con un telo in plastica e tenete a 23-24 °C fino a far leggermente aumentare di volume. Riprendete l'impasto, sgonfiatelo, con entrambe le mani ribaltatelo sul tavolo e pirlatelo leggermente. Ungete di poco burro un contenitore che possa contenerlo e inseritela brioche all'interno. Mettetelo subito in frigo a 4 °C per tutta la notte. 

L'indomani, fate acclimatare l'impasto per circa 1 ora. Pezzate l'impasto in pezzi da 120 g e da 60 g.  Prendete un pezzo di impasto per volta: allargatelo con le mani poi prendete un lembo, portatelo verso il centro e schiacciatelo con la parte del palmo vicino al pollice. Continuate cosi in tondo fino a fare una sorta di pallina. Giratela e arrotondatela sotto il palmo della mano ruotando in senso orario. Si otterrà una pallina perfettamente sferica. Velate di staccante uno stampo da pan carré: prendete una pallina e ruotatela in senso verticale fino ad ottenere una forma leggermente ovale. Inseritele all'interno dello stampo, una accanto all'altra.
Le palline da 60 g, invece, dopo averle arrotondate, adagiatele su un silpat microforato. Coprite con pellicola / telo di plastica e inserite in camera di lievitazione a 26 °C. 


Non doveste avere la camera, scaldate dell'acqua in una pentola che possa poi entrare nel forno spento. Introducete la teglia oppure gli stampi e verificate la temperatura con un termometro.

Controllate lo stato della lievitazione. Le sfere nello stampo devono uscire di alcuni cm dallo stampo; mentre le palline singole devono certamente raddoppiare-triplicare. Provate a toccarne una con la mano: se sentite che sarà impossibile eventualmente afferrarla, allora si può procedere per la cottura.
Dopo circa 3 ore...ma il tempo è opinabile....cominciate ad accendere il forno a 165°C. Lasciatelo acceso fino a raggiungere la temperatura che controllerete con un termometro da forno. Preparate una dorure con un uovo intero e qualche cucchiaio di latte. Mescolate bene con una forchetta e spennellate delicatamente la superficie della brioche. Le brioches singole vanno ricoperte di zucchero in granella.
Infornate per circa 30 minuti. 
Fate leggermente intiepidire prima di estrarre dallo stampo.



E infine.... Come servirle?

Le brioches piccole possono essere servite cosi come sono con confetture, burro, paste spalmabili di diversa natura. Oppure, tagliate a metà tipo maritozzo accompagnate da una crema chantilly. Tagliate semplicemente a metà tipo tarte tropezienne e farcite di crema pasticcera, namelaka, ganache etc.

Le brioches in stampo le destinero' ad essere servite alla guisa di un panbrioche per accompagnare il salato. Quindi, con pesce affumicato, salmone marinato, mousse di prosciutto, ecc. Volendo, si può tostare e accompagnare con pâté de foie gras, con pasticci di fegatini ecc.

Infine...ricordatevi che le fette di brioche tostate possono essere la base del pain perdu che è una vera e propria squisitezza.


I Dolci di Pinella...é nato il mio Blog- Ricettario 2023

in , by I Dolci di Pinella, lunedì, novembre 13, 2023




Dopo innumerevoli ricette e tecniche e note, scritte a mano su fogli a quadretti, infilate in cartelline trasparenti oppure incollate su quadernoni dalla copertina a fiori... non avrei, di certo, mai creduto che oggi sarebbe stata ultimata la stampa di un mio lavoro.
 
Ma, neppure per un momento, ho pensato che non ne avrei scritto qui per la prima volta.
 
La parola Libro, nella mia testa, è ancora legata ad un concetto molto elevato dello scrivere. Per cui, preferisco definirlo un Blog-Ricettario.
Meglio ancora, è il mio modo di scrivere di Pasticceria, di quella che mi piace, che cerco di conoscere per poi replicare a casa, nella mia cucina. È il mio modo di condividere una ricetta, una preparazione, una tecnica, con le mie parole, il mio modo di essere.
 
È quello che cercavo di spiegare per lungo tempo ad Antonella Provetti di Italian Gourmet. Cioè, l'essere impossibilitata a scrivere secondo i canoni e le regole della Pasticceria Professionale. Proprio perché, io non sono una Pasticcera Professionista.
E lei non solo l’ha compreso, ma l’ha assorbito come proprio.
E mai avrei pensato che la richiesta di mettere per iscritto le mie idee sarebbe sfociata in un benestare a 360 gradi. Tutto accettato. 
Tipologia di ricette. 
Foto dal cellulare. 
Modalità di scrittura. 
Nessun limite al numero di pagine necessarie per la descrizione di ciò che mi pareva necessario. Ho quasi (il quasi rende il tutto meno assoluto) potuto scrivere tutto ciò che nella mia cucina io faccio per la realizzazione della preparazione.
 
È come se io avessi avuto di fronte una di quelle persone che mi chiedono “me lo dici come hai fatto a fare quel dolce di cui hai fatto vedere la foto su Instagram?”.
 
Per scrivere, ho usato proprio questo linguaggio. Per cui, è pure normale che siano presenti certe ripetizioni, come fossi sicura di essere abbastanza chiara. Avete presente quando dobbiamo descrivere come facciamo un macaron e insistiamo sui minimi dettagli? Oppure quando vogliamo sottolineare l'importanza della temperatura nello stendere una frolla? Ecco. 
Il linguaggio parlato che diventa scritto. 
 
Denise Frigerio, l'Editor che mi ha preso per mano in questo periodo, mi ha detto al telefono che leggendo quello che scrivo e come lo scrivo, ha sentito subito che, dopo tante paure, stesse rinascendo  il desiderio di rimettersi a fare Pasticceria nella sua cucina. Mi è parso il senso di ciò che volevo fare. 
Una sorta di Invito al Viaggio. Mai intrapreso oppure interrotto. O magari, facendo tappe a singhiozzo.
 
Scelto il linguaggio (ma era semplice farlo...è sempre stato il mio, in fondo...) si andava avanti sul "Come".
 
Ogni ricetta prende spunto da qualcosa che ho letto. Una base che ho salvato. Una preparazione che ho modificato in base alle mie esigenze. Come sempre, difficile io ripeta per intero un dolce di un Maestro perché difficile superarne la maestria. Lascio che la fantasia faccia la sua strada. Ma ho voluto a tutti i costi che ogni ricetta avesse il ringraziamento specifico per chi me l'aveva ispirata. 
Professionista oppure Amatoriale. 
Perché io non sono in grado di inventare: solo di utilizzare pescando dal deposito di notizie incamerate nella memoria e vestirle con i miei occhi.
Non vi stupisca, pertanto, quella sorta di bibliografia in apertura. Sono i miei "grazie”, note fondamentali per spingere il lettore ad ulteriori approfondimenti: un link, un sito online dove acquistare un corso formativo, un libro da comperare, un "nome" da scoprire.
 
E le ricette? Alcune sono estrapolate dal blog, da quello che negli anni (ormai quasi 16) è diventato un mare magnum in cui, inevitabilmente, le cose nuotano a volte indistinte. 
Riprese. Riscritte. Riviste. Meglio specificate in base alle nuove conoscenze.
Altre, invece, completamente nuove. Quelle che più mi hanno attratto e colpito. 
 
Come sempre, non ho scritto forme di stampi e numero di porzioni. Credo che conoscere il peso totale sia la base che ci permette veramente di spaziare e toglierci i lacci degli obblighi. E, come sempre, anche stavolta, ci ho tenuto a dimostrare che nella nostra cucina, da una sola ricetta con 4 basi, possiamo fare molteplici presentazioni liberando la nostra fantasia. 
 
E, poi, le note. Le cose che durante la spiegazione richiedono di fermarsi e specificare. E se Denise Frigerio mi ha assistito per le parole, il grafico Luca Ballirò ha interpretato le cose esattamente come le volevo. Dalla forma ai colori.
 
Antonella Provetti ha diviso la giornata in tre settori dolci ma, come specificato, qui si tratta di un modo di fare e assaporare la Pasticceria come meglio si ritiene possibile fare. Liberi da recinti e steccati, unicamente padroni dei propri desideri e necessità alimentari. 
E se la giornata al lavoro è cominciata alle 4 del mattino, cosa impedisce di ritagliarsi un break alle 10 con una millefoglie alla crema?
 
Mi ritroverete di certo tra le pagine. Nel voler riportare anche a pagina 100, una cosa scritta già a pagina 4, per esempio. Sarà che io faccio fatica quando leggo un libro a memorizzare tutto... stento a ripescare ‘dove sarà quella nota? Dove ritrovo quell’indicazione sulla temperatura che mi serve?’… E allora, la riscrivo velocemente.
 
Ho detto o no che si tratta di un ricettario fatto da un’appassionata?
 
Spero vi piaccia. 
Ci ho messo davvero quasi tutta me stessa. E molto spesso, più di tutta me stessa.
Ci sono io per intero in tutte le pagine.
Sono qui ad ascoltarvi. A darvi spiegazioni se sono stata poco chiara. A prendere nota di eventuali correzioni di forma... tanto ne troverete perché volevo fare il libro perfetto per ringraziare la Provetti ma ho dubbi di esserci riuscita...

Dato che siamo quasi a Natale e che l’attesa delle feste coincide anche con il lancio del Ricettario, ho avuto un codice sconto promozionale che spero possa essere utile… e non posso che ringraziare Italian Gourmet per questo regalo per me...


Lo potete utilizzare sullo shop di italian gourmet. Porta lo sconto al 30% ed è valido fino al 31 dicembre. Non dimenticate di utilizzarlo.




 
Ci sarà tempo e modo di scrivere altro su questo Ricettario. Ma per ora…

Ringrazio tutto il team. Antonella, Denise, Luca. 
E Carlo Casella per l'onore ricevuto nel prendere in visione le mie foto dal cellulare...
Grazie ad Arianna Giuntini, per aver realizzato lo scatto di copertina prendendo la maglia rossa dal mio armadio e scegliendo la mia cucina come sfondo.
Grazie a tutte le persone di Italian Gourmet che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno irreale solo immaginato.
 
Grazie alle mie amiche e amici che negli anni hanno assaggiato i miei dolci e dato coraggio al progetto. Valentina, Silvana, Stefania, Sonia, Alessandro, Maria Grazia, Daniela, Roberta, Giacomo, Emiliana, Dani, Lilli, Donata, Raffaella, Silvia.
 
E grazie a lui: Maurizio Santin. Per essere capitato nella mia vita e averla riempita d'affetto.
 
Ma, non ultimi, voi. Che dal 2008 e i savoiardi , la mia prima ricetta, non mancate di seguirmi. Di essere presenti e affettuosi. Spero che la vita mi conceda numerose oasi di serenità perché ognuna di queste sarà sempre accompagnata da un nuovo dolce. Da studiare, replicare, reinventare e poi condividere. 

Frolla montata & Caramello Esotico

in , , , , , , , by I Dolci di Pinella, domenica, settembre 25, 2022
 Primo post di un blog quasi pronto con un vestito nuovo..
Mi è parso subito facile fare la pre-inaugurazione con un dolce che rientra tra i miei preferiti da sempre: la frolla montata. Non che non abbia avuto, nel passato, problemi a realizzarla...impasto troppo "duro", difficoltà a sprizzare le forme, sacs à poche fatte fuori una dopo l'altra...per non parlare della perdita di forma durante la cottura. Ma leggi, studia, prova e confronta e alla fine...le ultime volte non ho avuto nessun problema.

Per la frolla montata, ho scelto di ripetere una preparazione di Omar Busi ( vi consiglio i suoi PDF in vendita online che sono ricchi di ottime preparazioni e che aiutano a comprendere i meccanismi alla base della Pasticceria). Li potete trovare qui.

Per la farcitura, mi sono affidata ad una ganache con i cioccolati Valrhona che sono da sempre al primo posto dei miei ingredienti preferiti.Stavolta un mix di Jivara al latte e di Dulcey che si sposavano bene con il gusto profumato e lievemente acido di un caramello che mi ha conquistata subito. 

La preparazione è di Emmanuele Forcone.
Chi sia, cosa abbia fin qui ideato e realizzato è noto. Un vero Campione del Mondo. 
Ho avuto la fortuna di assistere ai suoi corsi e di vederlo lavorare. E credetemi! non si puo' avere idea di tutto cio' che riesce a comunicare, a condividere, e al modo in cui lo fa.
Rigore massimo e simpatia massima.
Una vera macchina da guerra che , tuttavia, non si mette mai in una dimensione distante e incomunicabile. Curioso. Goloso. Appassionato di tutto cio' che è tecnica e novità. Una Pasticceria , in aggiunta, in grado di essere realizzata sia nelle boutiques più raffinate che nelle Pasticcerie vicino a casa. Oltre che a casa nostra, direttamente.
 Di recente ha realizzato un sito in cui presenta i suoi corsi online. Lo potete trovare qui. 
Partito con glasse e decori in cioccolato, si è presto arricchito di altre novità: un favoloso corso online  sul nuovo modo di intendere la biscotteria moderna e un imperdibile video book sulla pasticceria mignon.
Le sue preparazioni sono assolutamente e quasi tutte realizzabili in casa...seguendo le sue rigorose indicazioni e i suoi suggerimenti. Prova ne sia che ormai ne ho sperimentate veramente tante e devo dire di non aver mai avuto particolari problemi nel farle.

Come questo caramello esotico...non avevo purea di banane ...e ho ripiegato su  mango e passion...ma la bellezza é che pur variando con qualche accortezza la grammatura , il risultato è di quelli che ti fanno salvare la ricetta tra le basi preferite.

Il post sarà pubblicato anche nella sezione del blog  nuova di zecca che si chiama Libri e Corsi: mi è sembrato un ottimo modo di inaugurarlo...
Seguite il suo sito e informatevi direttamente sui suoi impegni....

Io, intanto, vado a scrivere cosa ho combinato nel fine settimana....


Frolla montata & Caramello Esotico








Grazie a Omar Busi per la frolla montata. All'Ecole Valrhona per la ganache. A Emmanuele Forcone per il Caramello Esotico

Frolla montata

425 g di burro in pomata
177 g di zucchero al velo setacciato
70 g di albumi a temperatura ambiente
450 g di farina debole 00*
50 g di amido di mais
2.5 g di sale
vaniglia in polvere

Nota: La sostituzione di 50 g di farina con egual peso di amido di mais è stata una mia deroga alla ricetta base in quanto volevo aumentarne la friabilità ( sono rimasta comunque sul 10%)

Versare il burro nella ciotola della planetaria e lavorare con la frusta kappa senza inglomerare aria nella lavorazione. In più volte, aggiungere lo zucchero al velo e continuare a impastare a media velocità. Quando la montata si presenta chiara e omogenea, unire poco per volta gli albumi nei quali è stato sciolto il sale. A questo punto, abbassare la velocità ulteriormente e unire le polveri ben setacciate e la vaniglia in polvere. Non lavorare troppo: appena l'impasto è omogeneo, estrarlo dalla ciotola e inserirlo in una sac à poche dotata di beccuccio a stella. L'impasto è morbido e non ci creerà alcun problema nella formazione dei biscotti. 
Ultimata la formazione (scegliete voi le forme preferite) che ho eseguito su silpat microforati, tenere le teglie in frigorifero /abbattitore positivo per qualche ora. Quindi, infornare a 170 °C fino a colorazione dorata, circa 20-25 minuti ma , come sempre, tutto sarà correlato al forno in uso.
Dopo la cottura, far raffreddare e poi proseguire con la farcitura.


Da realizzare il giorno prima....

Ganache al cioccolato

170 g di panna al 35% di grassi
300 g di Dulcey
80 g di Jivara al latte
45 g di zucchero invertito
55 g di burro

Nota: la grammatura della ganache é eccessiva per la farcitura dei biscotti. Quindi, potete ridurla anche del 50%.

Scaldare la panna fino a 65°C insieme allo zucchero invertito. Fondere il cioccolato a 40°C e unirlo alla panna lasciando la ganache a riposo per circa 5 minuti. Quindi, mixare con un mixer ad immersione. La temperatura scenderà sui 30-32°C e unire il burro morbido in cubetti. Emulsionare ancora con il mixer ad immersione e far cristallizzare in frigo. Usare la ganache che in frigo si sarà solidificata cercando con cura e con il microonde di riportarla ad una consistenza spalmabile.

Da realizzare il giorno prima....


Caramello esotico

120 g di isomalto
90 g di zucchero semolato
75 g di panna al 35% di grassi
90 g di purea di mango
50 g di polpa di banana
160 g di passion fruit
75 g di burro
1 g di sale
5 g di gelatina 160-180 Bloom
25 g d'acqua di idratazione
vaniglia in polvere

Nota: Ho usato cio' che avevo in casa e cioè: 210 g di mango e 90 g di passion fruit....La banana da certamente una nota di gusto in più ma non l'avevo...

Realizzare un caramello a secco facendo sciogliere prima l'isomalto e poi aggiungere lo zucchero. L'aggiunta dello zucchero deve avvenire solo dopo che la prima parte si è ben sciolta. Realizzare un caramello biondo-ambra .  Intanto, scaldare molto bene la panna con le puree di frutta alle quali sarà stato aggiunto il sale e la vaniglia. Decuocere con cura e gradualmente il caramello. Aggiungere il burro e portare a 104°C. Idratare la gelatina e quando il caramello avrà raggiunto la temperatura richiesta, aggiungere la gelatina e mescolare. Coprire con pellicola a contatto e conservare in frigo fino all'indomani.


Preparazione dei biscotti


Velare i biscotti con lo zucchero al velo insistendo sopratutto su un lato della superficie.
Distribuire su metà dei biscotti una generosa quantità di ganache cercando di sistemarla solo al centro del biscotto. Con una sac à poche e beccuccio liscio, deporre una nocciola di caramello esotico e ricoprire subito con la seconda metà dei biscotti.
Conservare in luogo fresco e asciutto.

Due giorni con Guillaume Mabilleau, alla Scuola Tessieri

in , , by I Dolci di Pinella, martedì, febbraio 18, 2020

Il messaggio di  Lorenza Dalla Pozza  a preannunciarmi  l’arrivo di Guillaume Mabilleau in Italia presso la Scuola Tessieri è giunto inaspettato . Come una folata di vento tiepido in una giornata di pioggia gelida. A conferma, forse, che nulla nasce davvero per caso .

Scuola Tessieri? Quella in Toscana, quella di Ponsacco? Quella dove lavora Mario Ragona? Lo stesso Mario Ragona che” conosco” virtualmente da una vita ?

Quando si dicono le cose. Quelle che capitano e poi si incastrano come tessere di un mosaico 
 E tutto torna.

La sera che sono arrivata, ho dovuto sollevare gli occhi verso l’alto e piegare la testa all’indietro per poter abbracciare in un solo colpo l’immagine della scuola. Eppure, avevo letto dei suoi 800 mq. Delle aule componibili. Avevo letto dei corsi. Della sala degustazione del cioccolato Noalya. Delle piantagioni e del  Venezuela e del resto del mondo. 
Dei corsi di cucina, di pasticceria, di panificazione. 
Tutto. Avevo letto tutto.

Ma capita spesso, no? di essere preparati  a tutto  ma non all’emozione.  Che esplode intensa per un dettaglio: una borsa con il tuo nome, un fiocco di stoffa con i quadretti bianchi e neri ( non possono sapere che sono proprio i miei colori…ma certo che è un caso....ma già mi assale un'onda di inconsueta magia), i ricettari lucidi e colorati, la giacca bianca e il cappello ( lo dovro’ usare? Sto cosi male con i cappelli…)…

E poi, poi, poi .....e’ Mabilleau.

Guillaume Mabilleau. Uno che diventa MOF a 28 anni non nasce per caso. Non deve essere un tipo "comune". Silenzioso, riflessivo, immerso nel suo mondo a guardare con occhi penetranti e vividi e attenti come a sostituire le parole , i sorrisi appena abbozzati, due scoppi eclatanti di risa, il voltarsi di lato a guardare la sala in modo interrogativo, due alzate di ciglia ad esprimere una improbabile incertezza sul domani.  
 Lo stesso Guillaume Mabilleau  seguito per anni su libri, riviste, il numero di So Good con la dedica , i corsi  online assaporati in un momento difficile ( strano come le sue lezioni online abbiano reso serena anche una frattura alla spalla destra...)

Solo immaginato . E poi improvvisamente reale. Lì, davanti agli occhi.

 La sua  masterclass sui petits gateaux e le novità sulla pate a choux e la pate feuilletée fugano  ogni dubbio sulle aspettative . Mai ce ne fossero state
Capita che i sogni tanto attesi si frantumino davanti alla realtà . Ma non e' questo il caso. 
Il  nome e la presenza lucida e decisa e sensibile di Lorenza Dalla Pozza con la sua cura, attenzione ai dettagli, “presenza”  nella gestione dei partecipanti introducono e suggellano il corso. 

La scuola è veramente imponente. Lucida come uno specchio, luminosa come una giornata di primavera senza nuvole, efficiente come un sistema standardizzato e tarato sugli utenti con lo scopo di regalare loro istanti di serenità e di piacevole confort. Non vorrei esagerare…dopotutto ci sono stata solo due giorni…ma tutto il personale, dall’accettazione all’arrivo  al guardaroba, fino  al personale amministrativo degli uffici al piano terra da l’immagine di un forte e compatto sistema organizzativo. Efficienza e attenzione personale. Salire fino al secondo piano è una sorta di viaggio curioso. Piacevole il break , gentile il personale che memorizza all’istante che vuoi sempre un caffè decaffeinato, di grande eleganza i momenti degli stop.

E’ tutto? No, non lo è.

Non ero certamente preparata all’incontro con Mario Ragona. Come ho scritto, lo seguo da una vita. Di sicuro non era previsto il suo affetto. La  sua signorilità e presenza , discreta e continua. La  delicatezza e il garbo. 
E non si pensi che queste considerazioni siano superflue e che sia sufficiente il corso in sé stesso. 
Ritengo che l’insieme di tutto cio’ che gira intorno ad un corso di pasticceria sia fondamentale a far appoggiare la schiena alla sedia e poter scrivere con felicità sulle cose che si vedono  e ascoltano.
Mario Ragona ha fatto tutto questo.

 Con la presenza e complicità di tutto il personale, dei ragazzi della scuola e dello Chef Stefano Cipollini ( mi ha regalato la ricetta di un sublime flan alla carota e zucca che cerchero’ di rifare al piu’ presto…). E qui, devo soffermarmi sulla scoppiettante presenza di Raffaele Musacco. Deliziosamente simpatico. Irruento. Vulcanico. Genuinamente spiritoso. In grado di strappare risate anche ai piu’ ritrosi. Impossibile sottrarsi alla sua affettuosa e attenta presenza.

Se tutto è filato liscio. 
Se tutte le pesate sono state corrette. 
Se tutti gli ingredienti erano li a disposizione. 
Se nessuna sbavatura tecnica è stata notata. 
Se tutte le creazioni sono state realizzate come il MOF Mabilleau le ha ideate e scelte….tutto questo è stato possibile grazie al lavoro sinergico di tutto il team Tessieri, dal primo all’ultimo componente.

E’ finita con una overdose di dragées di Mario Ragona ( qualcuno mi avverte se la bassina per le dragées non dovesse piu’ servire?...) e con una manciata di quadretti di cioccolato Noalya a suggellare il  buffet fantastico di Guillaume Mabilleau. La partenza con due amiche del corso ( ma dove erano prima ?...perchè non le ho conosciute prima?...cosa mi sono persa?...)  è quella di alcune altre volte. I pensieri si mettono in fila uno dietro l’altro. I ricordi si uniscono prendendosi per mano. Come perle infilate in una collana. Le sensazioni diventano piu’ nitide. I frammenti confusi e indistinti dei giorni trascorsi trovano posto nei cassetti della memoria.
Magari da aprire nei giorni di pioggia gelida quando si aspettano le folate di vento tiepido ad annnunciare  forse sorprese che ti possano rallegrano il cuore.

Grazie Lorenza . Sei unica e preziosa.


Dove?

Scuola Tessieri
Via Milano, 24
56038 Ponsacco (Pisa)
+(39) 0587 355629














Foret Noire Macarons

in , , , , , by I Dolci di Pinella, sabato, maggio 27, 2017

E' passato del tempo...circa due anni....ma ricordo bene il giorno in cui Maurizio Santin mi disse che voleva fare un libro sul cioccolato. 

Mi disse anche che mi sarei dovuta dar da fare perchè aveva tutte le intenzioni di farci "entrare" un mio dolce..." Fai quello che vuoi purchè sia cioccolato..." -sentenzio'....
I mesi passavano e io rimandavo il pensiero. Fino a quando..." Hai un mese di tempo..." 
Eravamo in piene Feste Natalizie e , complice una manciata di giorni di ferie,  mi ci buttai.

Avevo da subito pensato ad un macaron. E , da subito, decisi  di farlo a 5 strati. 
E' da sempre un vecchio gioco con Santin discutere dell'altezza degli strati nei dolci! 
"Mi raccomando! Non piu' di tre cm..massimo 3 e 1/2...
Mi raccomando! Inserti da 1 cm...cioè, no! meglio da 1/2
Mi raccomando! Diametro 16..."

E via discorrendo....

Per cui, il macaron piaceva a me, il cioccolato a Santin, lo scherzo c'era....bisognava scegliere il gusto.
E anche li..per quanto io mi sforzi... non riesco a trovare in me una combinazione di gusti che mi entusiasmi quanto cioccolato e  ciliegie..
Credo di aver fatto non so piu' quanti desserts con questa combinazione...
Adoro la Foret Noire e adoro tutto cio' che me la ricorda...
Giochi fatti..... 

CioccoFriends?

Santin, nel libro CioccoSantin, riunisce 4 suoi grandi amici : Andrea Besuschio, Davide Comaschi, Fabrizio Galla, Alessandro Servida. E intitola la sezione con CioccoFriends
Hanno preparato per lui 3 dolci meravigliosi che io già cercando di rifare..
Il mio macaron è li, lo guardo...penso che mi emoziona..ricordo i giorni passati....e......
C'è il mio cuore. Tutto per intero.




Cosa penso del libro....


CioccoSantin
Pagine: 175
Editore: Guido tommasi Editore
Costo: €25,00* ( in certi siti il prezzo e' modificato in base a determinate condizioni d'acquisto)

La 1 Edizione di " I dolci di Maurizio Santin" reca la data dell'ottobre del 2003. 
Un libro storico, ormai introvabile, destinato ad essere un libro cult nella libreria di Professionisti e Amatoriali. Un libro differente nell'Editoria di quegli anni: foto al centro-libro, descrizione semplice e precisa delle ricette, disegni del dolce quasi a dare una mano nell'esecuzione. Le ricette, infallibili. Precise e rigorose. Destinate ad essere ripetute con costante successo e anche declinate in una varietà fantastica di preparazioni.

A distanza di 14 anni , CioccoSantin è destinato a ripercorrere il cammino del primo libro. Suddiviso in 7 sezioni, e' tutto imperniato sul cioccolato, utilizzato in una vasta gamma di preparazioni che, comunque, nascono, vivono e si alimentano della personalità di Santin. Accanto ai suoi classici ....Sacher...Bicchieri...rivisti con gli occhi e la sensibilità del tempo attuale, fanno la loro comparsa dolci ...Mignon...Crostate...Cioccolatini...Torte..Dolci al piatto e Monoporzioni...che invitano il lettore alla sperimentazione con tecniche ben spiegate e precise e ingredienti  quasi tutti facilmente reperibili e di qualità.
Stavolta, le foto a corredo delle ricette sono del grande Carlo Casella che cattura l'anima di Santin e la traduce fedelmente in immagini. E , inaspettatamente, ma forse non del tutto, rifanno la comparsa i disegni colorati sullo schema di preparazione del dolce che emozionano e riconducono ad un passato carico di ricordi.
Infine, ma non meno importante, il costo. 
In chi come noi continua a nutrire un grande amore per la carta stampata , il costo del libro non puo' che impressionare favorevolmente . 
Felice futuro, Santin!


Foret Noire Macarons








Foret- Noire Macarons

Per  15 macarons da 4 cm

150g di farina di mandorle
150 g di zucchero a velo
55 di albumi vecchi di 2 giorni e a temperatura ambiente
15 g di zucchero semolato 
20 g di cacao in polvere 

Per la meringa italiana

55 g di albumi
150g di zucchero semolato
50ml di acqua


Setacciare la farina di mandorle con lo zucchero al velo. Preparare una meringa all'italiana con gli ingredienti indicati e  portare alla temperatura di 118 °C. Quando lo sciroppo ha raggiunto la temperatura di 110°C, far montare i primi 55 g di albumi aggiungendo progressivamente 15 g di zucchero semolato.
Raggiunti i 118°C, diminuire la velocità della planetaria e  versare lo sciroppo   a filo sulla parete della ciotola.
Ottenuta una meringa soda e lucida e a 40°C di temperatura , aggiungere gli albumi liquidi e continuare la lavorazione per pochi minuti.
Sostituire la frusta a fili con lo scudo.
Versare in un sol colpo il TPT e amalgamare il composto per pochi secondi. Ultimare il macarronage a mano con la spatola. Deporre dei bottoncini di impasto di  diametro 3.5 cm. Infornare a 145°C per 14-15 minuti.

Nota: tutto quello che ritengo importante sui macarons l'ho scritto in questo post. 

Per la farcitura

Crema leggera al cioccolato fondente

70 g di cioccolato fondente al 70%
2 g di gelatina granulare 160 Bloom
10 g di acqua di idratazione
60 g di latte intero
3  g di sciroppo di glucosio
120g di panna fresca liquida fredda
20 g di Kirsch


Far bollire il latte con il glucosio. Unire la gelatina idratata con l'acqua indicata. Tritare il cioccolato e versarlo in un bicchiere. Emulsionare con il latte caldo e passare la crema al setaccio. Completare con la panna fredda liquida. Profumare con il kirsch.


Crema leggera al cioccolato bianco


70 g di cioccolato bianco
2 g di gelatina granulare 160 Bloom
10 g di acqua di idratazione
40 g di latte intero
2 g di sciroppo di glucosio
80 g di panna fresca liquida fredda
Fave di Tonka q.b.


Far bollire il latte con il glucosio. Unire la gelatina idratata con l'acqua indicata. Tritare il cioccolato e versarlo in un bicchiere. Emulsionare con il latte caldo e passare la crema al setaccio. Completare con la panna fredda liquida. Profumare con le fave di Tonka.


Gelatina alle ciliegie

150 g di purea di ciliegie
20 g di zucchero
4 g di gelatina granulare 160 Bloom
20 g di acqua di idratazione

Idratare la gelatina con l'acqua indicata. Scaldare 1/3 della purea di frutta e unirla alla gelatina. Mescolare e aggiungere la restante purea. Passare al setaccio.


Preparazione


In uno stampo in silicone a base piatta, diametro 4 cm e altezza 2 cm, stratificare 4 g di crema leggera al cioccolato fondente. In mancanza di altri aggeggi, non potevo far altro che sistemare lo stampo sulla bilancia e con un cucchiaio mettere la stessa quantità in ogni impronta....Far solidificare in frigo e ripetere la stessa operazione intervallando la crema leggera al cioccolato bianco e la gelatina di ciliegie. Concludere con la crema leggera al fondente.
Far raffreddare in frigo per 3 ore e, quindi, congelare.
Preparare i macarons chiudendo l'inserto tra due gusci al cacao.
Decorare con onde di cioccolato fondente, poche ciliegie in sciroppo e carta oro alimentare.

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