Basta che un'amica ti regali un bel fagotto di ottima ricotta e tu ti ritagli una mezza serata. Tanto , fuori piove.
Non smette più di piovere, quest'anno.
Sono certa che alla prima giornata di sole seguita da altre giornate di sole resterò comunque in attesa, sospettosa e incredula, di altre giornate di pioggia fina-fina e ossessivamente continua.
Intanto, sono qui. In cucina.
Tiro fuori la ricotta e imbastisco un vassoio di gnocchi. Non so per quale motivo tengo da parte alcuni etti di ricotta.....Sarà che ho in testa, stavolta, di fare una semplice torta da credenza. Di quelle che ti riempiono la casa di un profumo di famiglia che si infila sotto la porta di ingresso e scivola giù per le scale, fino al limitare ultimo del giardino.
" C'è un gran profumo di torta e di scorza d'arancia..." commenta soddisfatto qualcuno entrando in cucina e scrollando le spalle dalle minutissime gocce di pioggia.
Si. E' li che troneggia al centro del tavolo, un coltello pronto, di lato..tanto lo so che altrimenti non si toglie neppure la giacca e va dritto verso il lavello.
"E questi? Hai mica fatto il gelato?"
No, no. E' che ho aperto l'armadio per prendere lo stampo a ciambella e li ho visti lì...solitari, in attesa della bella stagione e di colpo mi è venuto in mente che....
Ride. Ma quante te ne inventi?...bisbiglia....
Mai abbastanza....dicono i miei occhi....
- 300 g di ricotta ben asciutta
- 300 g di farina 00
- 300 g di zucchero semolato
- 3 uova intere
- 1 bustina di lievito vanigliato
- scorza e succo di 2 arance ( circa 250 g/ ognuna)
- una bustina di zafferano ( facoltativo)
Imburrare ed infarinare uno stampo da ciambellone.
Setacciare per 2 volte la farina con il lievito. Passare al setaccio la ricotta. Montare a spuma le uova con lo zucchero. Aggiungere piano la ricotta alla montata di uova. Profumare con la scorza grattugiata dell'arancia. Aggiungere la farina a cucchiaiate cercando di non smontare il composto e alleggerire con il succo dell'arancia. La quantità del succo è in relazione alla qualità della ricotta. Se è molto asciutta versare il succo delle 2 arance; altrimenti, regolarsi fino ad avere un impasto morbido ma non eccessivamente. Qualora si decidesse di usare lo zafferano che da noi, in Sardegna, è quasi obbligatorio inserirlo a completare la profumazione , si faccia sciogliere in un cucchiaio di succo d'arancia per consentire una regolare distribuzione. Versare nello stampo e infornare a 165°C fino a completa cottura da verificare con la classica prova stecco.
Nota: Alcuni, montano i tuorli con metà dello zucchero e poi gli albumi, separatamente con la seconda metà dello zucchero.
E per gli stecchi?
Avevo i classici stampi in silicone ( non in acetato....ho proprio sbagliato prima a scriverlo...), comprati tempo fa per i gelati e i semifreddi. Li ho spennellati con un velo di burro fuso. Ho versato con la sac à poche un poco di impasto su tutta la base, ho infilato l'apposito stecco di legno e ho completato con un altro strato di impasto cercando di non superare la metà in altezza dello stampo. Ho infornato per circa 15 minuti. Ho fatto raffreddare, ho estratto i dolcetti e li ho velati di zucchero bucaneve.