Aspettando Le Petit Antoine....

in , by I Dolci di Pinella, martedì, maggio 17, 2011



Si. Si chiama proprio cosi un dolce di Stephan Glacier. Le Petit Antoine....
No. Non lo so assolutamente il motivo.
So solo che ci sto lavorando da una settimana e mi sembra non abbia mai fine.Appena l'ho visto sul Verrines et Petits-Gateaux me ne sono perdutamente invaghita ma....ogni volta che prendevo il coraggio a due mani e cercavo di superare il terrore di metterci mano....abbandonavo l'idea.
Riusciro' mai a fare quelle lamine di cioccolato? E' li il problema .
Stavolta, però, mi sono detta che devo provarci.
E, quindi..... Via al croustillant praliné. Via alla dacquoise noisette. Via al cremeux  chocolat. Tutto fatto.
Non mi restano che le lamine di cioccolato. E' da 5 giorni...il gateau soggiorna in freezer come di dovere..... che so ciò che m'aspetta.
Ci vorrebbe Santin. Hey, Santin, ci sei?

Intanto...nell'attesa....decido che in questo mio angolo di serenità, non ci sta mica male, ogni tanto, un che di salato.

Ogni tanto.
Giusto per sperimentare il piacere che può dare la costruzione di un piatto che non sappia di dolce.
Giusto per vedere se la fantasia si può esprimere come con lo zucchero.
Cosi, giusto perchè dopo un buon piatto salato, ci sta bene da matti un dolce come si conviene.

Aspettando Le Petit Antoine......

Polpo arrosto con brunoise di patatine novelle e pomodorini , olive taggiasche e cipolla marinata
(da una ricetta di Stefano Deidda)


La preparazione del polpo arrosto viene da un regalo di Stefano Deidda del Ristorante Dal Corsaro di Cagliari. Naturalmente preparato e e vestito in maniera diversa e sopraffina.  Per una curiosa serie di deliziose combinazioni, solo pochi giorni fa ho potuto ammirare e gustare un gran piatto di polpo arrosto eseguito da Achille Pinna, gran chef del Ristorante Da Achille di Sant'Antioco.Servito su un letto di crema di patate e ornato di olive taggiasche...e da qui l'idea. La preparazione del piatto eseguita da Achille Pinna prevede cotture diverse ma....ci sarà modo certamente di riparlarne....
Intanto.....


1 polpo di circa 1 kg
sedano-carota-cipolla
due foglie d'alloro
alcuni grani di pepe bianco
1 pomodoro rosso
1 patata lessata
1 cipolla rossa
olive taggiasche
aceto balsamico
2 spicchi d'aglio
un limone
olio extra-vergine d'oliva

Preparare un court bouillon con acqua salata, sedano, carota e cipolla tagliate in grossi pezzi. Aggiungere alcune foglie d'alloro ed i grani di pepe. Far prendere il bollore e immergere i tentacoli del polpo per 3 volte in modo che si arriccino. Si prosegue la cottura per circa 20-30 minuti e poi si lascia il polpo a raffreddare nella sua acqua di cottura. In alternativa, per fissare bene la pelle alla polpa, si può immergere il polpo in acqua e ghiaccio. Si fa raffreddare per bene e si tagliano i tentacoli in grossi pezzi servendosi di un coltello affilato. Versare dell'olio extra vergine d'oliva in una larga padella antiaderente in quantità tale da velarne il fondo. Aggiungere i due spicchi d'aglio in camicia , far andare per alcuni minuti e poi versare in padella i tentacoli del polpo. Rigirarli spesso con l'aiuto di una paletta di legno oppure di una pinza e proseguirne la cottura per circa 6-7 minuti o, comunque, finché la superficie del polpo acquista colore e consistenza quasi "d'arrosto". Togliere il polpo dalla padella, sistemarlo in un piatto, coprire e tenere al caldo.
Comporre la decorazione del piatto adagiando la brunoise di patatine, i pomodori e le olive. Sistemare i tentacoli del polpo tagliati in grossi cubotti. Decorare con alcune gocce di aceto balsamico, qualche stelo di timo ed un giro d'olio.

Per la cipolla marinata




Tagliare la cipolla rossa a julienne e sistemarla in un setaccio. Coprire con abbondante sale fino e far scolare tutta l'acqua di vegetazione per circa 3-4 ore. Risciacquare le fettine sotto un abbondante e continuo getto d'acqua per eliminare il sale. Tamponare leggermente e sistemare i fili di cipolla in una ciotola. Spremere il succo di un grosso limone e versarlo sulla cipolla. In poco tempo il colore virerà dal rosso al fucsia. Risciacquare ancora con acqua dolce e tamponare. Comporre con la julienne una sorta di piccolo gomitolo e decorare il piatto.

Un pò di dolce...un che di salato....

in , , by I Dolci di Pinella, sabato, maggio 14, 2011
Alcuni giorni fa, come sapete, la mia casa ha respirato la presenza di un gruppetto di amiche. E, come succede spesso in tali circostanze, è stata grande la voglia di preparare qualcosa di buono.
Qualcosa che da me ci si aspetta. E allora, via con i macarons multicolore e multigusto.
Qualcosa di classico. E allora, andiamo certamente di ciambelline doppie alla marmellata.
Qualcosa che non posso non preparare perchè fanno parte del mio codice genetico. Vedi biscotti, biscotti, fortissimamente biscotti.
Qualcosa di spalmabile lentamente ad un pugno di minuti dal risveglio. Qualcosa di intenso, dal sapore avvolgente che magari ti riporta ad un tempo che non c'è più...Una pate à tartiner agli speculoos può  fare la differenza..

Ed è stato allora che mi ha oltrepassato la mente un fulmine di idea.

Ma perchè non preparare un pan brioche? Qualcosa che faccia da trait d'union tra quella pate à tartiner e quella spuma di pesce spada  che sta lì, in frigo, in attesa di essere sperimentata...
E cosi è nato il mio primo pan brioche. Ricetta classica che non si può sbagliare, quella della Ravaioli su indicazioni della carissima  Paola di Coquinaria....

Ah, certo! Sono rimasta folgorata. Ma non lo sapevo mica che un pan brioche potesse essere cosi buono...E allora ho preso coraggio. Ho tirato fuori la ricetta di Stefano Deidda, magico chef del Ristorante Dal Corsaro, qui in città, e .......via di corsa ad impastare.

Definitivamente conquistata. Posso provare a conquistare anche voi?



Pan brioche
(da una ricetta di Stefano Deidda)






250g di farina manitoba
550 g di farina 00
175 g di zucchero
8 tuorli
8 uova medie
375 g di burro
40 g di lievito
30 g di sale







Avevo solo uova L per cui impastando mi sono accorta, ovviamente, che qualcosa non andava. Per cui, tenendo ferma la quantità di uova e lievito ho usato:
1000 g di farina
220 g di  zucchero
450 g di  burro

In questa preparazione , che di base non prevedeva la maturazione in frigorifero, ho sperimentato il riposo a +4°C come previsto nella ricetta di Ravaioli & Balestrini. Il che ha pure un suo lato di comodità dato che si può preparare l'impasto la sera prima e cuocerlo la mattina dopo.




Lavorazione


Con la foglia del Kenwood ho amalgamato la farina e lo zucchero. In una ciotola ho mescolato i tuorli e le uova. Ho aggiunto 3/4 di essi all'impasto e ho sciolto il sale nel quarto rimanente. Ho versato nell'impasto anche quest'ultima parte cercando di amalgamare bene il composto. Quindi, ho sbriciolato finemente il lievito e l'ho aggiunto in lavorazione sempre con l'uso della foglia. Ho preferito non usare altri liquidi perchè avevo usato uova grandi e avevo la preoccupazione di eccedere.
Ho tolto la foglia e ho messo il gancio.
A questo punto, molto lentamente, ho aggiunto il burro all'impasto, tagliandolo a dadini e facendoglielo incorporare piano. Dopo un po' l'impasto si è incordato, si presentava leggermente appiccicoso ma non ho aggiunto altra farina. Ho fatto la prova del velo cioè  ho staccato un pezzetto di impasto che era abbastanza elastico e l'ho allargato in controluce con le dita. Non si è rotto e quindi  la lavorazione si poteva considerare ultimata. Ho messo l'impasto in una ciotola e l'ho coperto con pellicola. Passaggio in frigo per tutta la notte. L'indomani matina, ho fatto per alcuni stampi normali da plum- cake delle palline che ho unito une alle altre. Lievitando, si sono presentate ben unite, affiancate ma hanno creato una superficie regolare, dritta, non bombata che mi è piaciuta.
Ho fatto lievitare fino al raddoppio e poi ho infornato a 180°C per circa 35-40 minuti.



Da non so più quanto tempo nei miei armadi .....che accolgono una vastità di stampi di cui ho perso da tempo il numero e la tipologia...giaceva inoperoso uno stampo cilindrico a forma di cuore che dovrebbe essere destinato proprio alla foggia e cottura di pan brioche, plum cake e quant'altro.
Mai usato.
Beh...l'ho proprio intravisto per una casuale combinazione e....non mi è parso vero di infilarci un pò di impasto giusto per vedere se....

Si. E' andata. Ce l'ho fatta proprio a veder venire fuori un pan brioche perfettamente cilindrico con una forma inalterata di cuore.....

Sembrava più buono anche il pan brioche....Quando si dice che la forma può essere sostanza....





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