Da piccola, oltre  a trascorrere pomeriggi interi a divertirmi giocando nell'acqua del fiume alla periferia del mio paese, oltre a sotterrare pezzi di vetro colorato nella speranza che potessero diventare gemme ed io potessi diventare infinitamente ricca per comprarmi tutti i giochi possibili, oltre a oziare intere ore a mangiucchiare susine acerbe con le gambe incrociate sui muretti a secco dei campi sulle colline circostanti ....oltre a tutto questo e a molto altro ancora, mi piaceva terribilmente giocare con le costruzioni.

Adoravo la possibilità infinita di poter costruire  ...sarebbe meglio dire... cercare di costruire..giocattoli della fantasia di cui avevo serie difficoltà a capirne, poi, l'utilizzo.
Ma tanto mi bastava. 

Credo sia una magia prendere una cosa e trasformarla. Modificare la struttura di un qualcosa, la forma...giusto per vedere cosa di nuovo può  mai venir fuori ....

Con i dolci è la stessa cosa. Perdo cosi tanto tempo a rifare esattamente ....una ciambella..un cioccolatino...un cake...una mousse..insomma un qualsiasi dolce che cattura la mia attenzione.. Ore e ore intere a osservarlo, a capire come posso fare per avere un qualcosa che mi piaccia, fogli e fogli che studio in ogni dove.....
Magari, spesso..ogni tanto..ci riesco ma..è istantaneo pensare a come, la prossima volta, posso cambiare qualcosa.

Per questo adoro Diversions sucrées di Yann Duytsche.

Duytsche mi incanta con i suoi desserts. E mi incanta, ancora di più, perché con le stesse basi riesce a fare altri desserts, completamente diversi. Come fosse facile...

Poteva forse non conquistarmi quel suo biscuit aux noisettes? Poteva, forse, sottrarsi alla mia attenzione quel suo modo di "usare" il biscuit? Il suo modo di trasformarlo?

Certo che no. 
Forse che la Pasticceria non ha un che di fanciullesco?



Biscuit tendre noisettes
( da Diversions sucrées di Yann Duytsche)




Ho diviso la ricetta per 3.....

370 g di zucchero rosso ( in alternativa zucchero di canna)
275 g di uova intere
310 g di burro
120 g di cioccolato al latte Jivara oppure un buon cioccolato al latte al 40%
150 g di farina debole 00
280 g di nocciole tostate ridotte in granella

Mescolare , senza montare, lo zucchero con le uova. Porre la ciotola su un bagno-maria portando alla T di 30°C. Fondere il cioccolato, ridurre il burro in pomata ( quasi in crema)  e mescolare i due ingredienti. Con attenzione aggiungere a poco a poco il cioccolato al primo impasto, cioè quello di uova e zucchero. Quindi, la farina setacciata e la granella di nocciole.
Poiché il biscotto deve essere ridotto in un briciolame, ho preferito versare l'impasto in una tortiera da 20-22 cm di diametro. 
Accendere il forno alla T di 175°C, modalità ventilata e cuocere per circa 20 minuti o, comunque, finché la prova stecco è regolare.
A questo punto, far freddare e conservare in congelatore.
Una volta congelato, il biscuit avrà questo aspetto.

Andrà tagliato in 4  parti perché dovrà essere grattugiato con una Microplane a fori larghi. 
Certo! Nulla vieta di non congelarlo e di utilizzarlo cosi com'è.


  
Una volta grattugiato, da congelato, pesarne  60 g e distribuire le briciole nella quarta parte di un foglio di carta da forno da 40x60 cm. Questa è esattamente la dose giusta che garantisce lo spessore da "tuile". 



Ricoprire con un altro foglio di carta e stendere con un mattarello. Rimettere  in congelatore per circa 30'. Quindi, infornare a circa 150°C per pochi minuti. Togliere  la placca dal forno, ritagliare desiderate con un coppasta e infornare ancora per circa 5-7 minuti.

Una volta pronte tutte le forme, farle asciugare  raffreddare. Si possono conservare in scatole di latta.

Come usarle? Come la pate à cigarette....quindi, la fantasia è a briglia sciolta..
E non c'è da preoccuparsi per i ritagli..



Si possono tranquillamente mettere su una teglia, infornare e....Decorare un dessert sarà veramente semplicissimo!

Ci sono giorni che ti chiedi che senso abbia "punirti" cosi tanto per quella piccola manciata di kg in più. Sembra che sia il problema più grande che ti ritrovi tra le mani e che, una volta eliminato quello, nulla possa impedirti di essere  cosi straordinariamente felice.

I biscotti al caramello mi  guardano cosi intensamente, la mattina. E proprio in un momento in cui devo agguantare tutte le mie forze e immaginare di poter riuscire facilmente a mettere un passo dopo l'altro.

Il cucchiaino si immerge lento nella tazza del the. Lo sguardo vaga opaco già perso nella direzione dei biscotti.
La ciotola la amo particolarmente; forse perché  mi ricorda quelle della mia  infanzia, nel negozio al centro della piazza, dove andavo a rifornirmi di mentine di zucchero..rosa..bianche..verdi..rosse..

Resisto alla tentazione di togliere il coperchio e di bearmi del sapore del caramello, della fragranza della frolla, dello  scrocchiare del taglio...

Resisto. Senza riuscire, neppure oggi, a capire il motivo della privazione. 
Afferro la borsa, sbuffo insofferente.

E' un attimo impercettibile. Ma è inspiegabile il motivo per cui diventa impossibile non prendere tra le dita un frammento piccolissimo di croccante e portarlo alla bocca......

" Non eri a dieta?"....
Lo sono, lo sono ma.....aiutami a capirne il senso....solo per oggi...


Croccante di nocciole e mandorle
( estrapolata e fatta mia durante il corso " Dolci al piatto" di Gianluca Fusto)


125 g di burro
125 g di zucchero di canna
120 g di nocciole
120 g di mandorle
12.5  g di farina 00

Tostare in forno caldo la frutta secca spellata e tritarla in maniera grossolana. Far fondere in micro-onde il burro. Versarlo nella ciotola e aggiungere lo zucchero di canna. Mescolare e versare la frutta secca e la farina. Unire gli ingredienti utilizzando la frusta K. Sistemare sul ripiano un foglio di carta da forno, sistemare l'impasto al centro, coprire con un secondo foglio. Stendere l'impasto con il mattarello ad un'altezza di pochi mm. Far solidificare in frigo per circa 60'.
Accendere il forno ventilato a 160°C.
Infornare il croccante per circa 15 minuti.
Estrarre la teglia dal forno. Far raffreddare. Ritagliare nella forma desiderata e conservare in un luogo asciutto al riparo dall'umidità.

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