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Barrette al pralinato di nocciola

in , , , by I Dolci di Pinella, venerdì, dicembre 09, 2022
 
Ho trovato nel libro " Una semana con Yann Duytsche" un delizioso piccolo dolce...uno di quelli assolutamente facili da realizzare e impossibili da non gustare inventandosi le pause più atipiche.
Ogni momento è buono ...li ho anche mangiati a colazione la mattina alle 6 prima di andare al lavoro il che è tutto dire.....

POi, c'era di mezzo il fatto che l'impasto della sablé è eseguito con il pralinato di nocciola....ed ero proprio curiosa di sentirne la presenza, di valutarne la struttura...la friabilità....

L'ho salvata tra quelle imperdibili e sto già pensando a usare il pralinato di pitacchio oppure di mandorla...e perché non quello al caffé?

Vi scrivo la ricetta e come poi ho pensato a questi bastoncini che Yann Duytsche chiama "Grissini ...."

Se poi vi va di regalarli, sappiate che li potete conservare in scatola ermetica e farcirli all'ultimo memento, usando una pasta al cacao, una crema spalmabile, un cremino...a voi la celta finale!

On y va?


Barrette al pralinato di nocciola






Ho usato il pralinato di nocciola e mandorla di Valrhona che trovo veramente straordinario nella sua bontà e gusto e scioglievolezza.
Lo potete trovare nello shop online esattamente cliccando qui.

Procuratevi anche delle buone nocciole e passatele in forno a tostare finché il cuore centrale della nocciola è bello scuro...Poi mettetele tra due fogli di carta da forno e frantumatele con un mattarello in modo abbastanza medio-grossolano. Conservatele in scatola ermetica al riparo dalla luce e in ambiente secco.

Adesso, potete cominciare la preparazione.......

290 g di burro
115 g di zucchero semolato
80 g di latte 
120 g di pralinato di nocciola al 60%
390 g di farina frolla 00 debole

Nota: Io ho usato il pralinato Valrhona che ha un 50% di frutta secca mista nocciole & mandorle... e ho sostituito metà zucchero semolato con zucchero di canna. Ho anche profumato l'impasto con vaniglia, un pizzico di cannella e uno di spezie per pain d'épices e il risultato è stato di un intenso profumo di feste natalizie....

Con molta attenzione, portare il burro a 25°C e versarlo in planetaria. Aggiungere gli zuccheri e mescolare con lo scudo fino ad ottenere un impasto schiumoso. Scaldare appena il latte e unirvi il pralinato mescolando con cura. Versare sul burro e mescolare ancora. Unire anche la vaniglia e le spezie. Per ultimo, la farina ben setacciata.
Stendere l'impasto tra due fogli di carta da forno allo spessore di un cm. Cercare di realizzare fin da ora un rettangolo ben definito e regolare che renderà il lavoro successivo molto più veloce.
Tenere in frigo per circa 12 ore e poi passare  per circa un'ora in congelatore. 
L'indomani, riprendere il rettangolo e tagliare delle barrette di larghezza 1 cm e lunghezza di almeno 10-12 cm. Velare delicatamente con un po' di acqua e spolverizzare con la granella di nocciole tostate cercando di incastrarle un po' nell'impasto usando un mattarello. Ma in modo molto delicato.
Raffreddare ancora. Infornare a 150 °C fino a colorazione, circa 15 minuti.
Far raffreddare e accoppiare le barrette utilizzando la crema spalmabile o qualsiasi alternativa preferite.
Conservarle in scatola di latta.



 Forse è il caldo..o forse la testa piena di pensieri....oppure può anche essere che non prendo un aereo per andare lontano da cosi tanto tempo...

Il fatto è che, per questo fine settimana, mi è balzato in testa di fare una piccola tarte...giusto da 16 cm...il dolce per la cena e una porzione da dividere per l'indomani....
Una tarte gustosa ma leggera. Fresca. Che sappia di mango in tutte le sue declinazioni...in purea, in dadolini di mango fresco messi in sottovuoto...in crispy croccanti di mango e.....impossibile non unirlo al frutto della passione che solo il profumo mi fa chiudere gli occhi e sognare di essere lontano. 
Altrove. 
Con altri cieli da guardare, altre nuvole da osservare ondeggiare, altri venti caldi e profumati da assorbire. 

Può bastare una tarte per farti sorridere e inspirare lentamente fiotti di aria calda?
Si.
Può bastare, per stavolta. 
Sopratutto se intorno a te tutto ti sembra muoversi pigramente, con calma, senza che ti batta forsennatamente il cuore.

Direi che una tarte può bastare.

Pensando all'Africa










Grazie a Yann Duytschee al suo libro Una semana con YannDuytsche per la sablée e gianduja

Grazie a Maurizio Santin per la Namelaka al mango e frutto della passione

Grazie a Claire Heitzler per la composizione della gelatina al mango e frutto della passione


Per questo dessert ho utilizzato:


Cioccolato Jivara al latte al 40%
Cioccolato gianduja al latte e nocciole al 35%
Crispy mango

Potete trovare tutti gli ingredienti citati al seguente link:

https://www.valrhona-collection.it/it
E se volete, potete utilizzare un codice sconto"PINELLACOLLECTION20"


Da fare la sera prima:

Namelaka al mango e frutto della passione

91 g di purea di frutto della passione
50 g di purea di mango
6 g di sciroppo di glucosio 62 DE
4 g di gelatina 160-180 Bloom
20 g di acqua di idratazione
225 g di cioccolato Jivara al latte
250 g di panna Excellence Elle&Vire al 35% di grassi

Mescolare le puree di frutta e aggiungere lo sciroppo di glucosio. Portare a circa 60 °C.
Idratare la gelatina con l'acqua indicata, mescolare e farla liquefare al microonde. Versarla  nella  purea calda mescolando molto bene.
Far fondere il cioccolato al latte a 40-45°C, versare su di esso il liquido caldo e mixare con un buon mixer ad immersione evitando la formazione di bolle d'aria.
Versare a filo la panna fredda continuando a mixare.
Coprire con pellicola a contatto e riporre in frigo per tutta la notte.

Nota: questa quantita' di Namelaka é eccessiva per una tarte da 16 cm per cui potete ridurla ..io preferisco non scendere mai troppo nel peso degli ingredienti per cui ho optato per una mezza dozzina di mignardises.


Sablée bretone al gianduja

80 g di tuorli d'uovo
160 g di zucchero semolato
160 g di burro in pomata
225 g di farina debole 00
7.5 g di lievito chimico
2 g di sale

+ 300 g di gianduja al latte e nocciole*

Nota: La quantità di gianduja da aggiungere alla sablée cotta l'ho calcolata pesando la sablée che mi serviva e aggiungendo circa il 30% di cioccolato gianduja fuso. Questo allo scopo di creare un velo sottile di cioccolato da rivestire i pezzetti di frolla. La quantità di 300 g è quella indicata da Yann Duytsche nella ricetta.

Versare i tuorli nella ciotola della planetaria, aggiungere lo zucchero e montare a media velocità con la frusta a fili. 
Quindi, aggiungere il burro pomata a pezzetti e mescolare usando la frusta kappa ( o scudo). Una volta ottenuto un impasto omogeneo, setacciare la farina con il lievito, aggiungere il sale e versare tutto nella ciotola. Trasferire l'impasto sul ripiano del lavoro e stendere a circa 1 cm tra due fogli di carta da forno. Far raffreddare anche tutta la notte.

Gelée di mango e frutto della passione

200 g di mango in purea
175 g di purea di frutto della passione
50 g di zucchero
3 g di agar agar
8 g di gelatina 160-180 Bloom
40 g d'acqua di idratazione

Nota: Siccome servono solo per la decorazione, potete ridurre proporzionalmente le quantità.

Versare in casseruola le puree di frutta. Portare a circa 40°C. 
Mescolare lo zucchero con l'agar agar e versarlo a pioggia sulle puree mescolando continuamente. Portare al bollore e restare sul fornello ancora un minuto. Nel frattempo, idratare la gelatina con l'acqua indicata. Farla sciogliere al microonde. 
Togliere la casseruola dal fuoco e aggiungere la gelatina mescolando con cura.
Versare all'interno di stampi in silicone con cavità a piacere ( io ho scelto le quadrate). Conservare in frigo fino all'indomani.

Mango cubettato in sottovuoto

Pelare e tagliare a piccolissimi cubetti un mango a polpa soda. Io ne ho preparato circa 200 g. Aggiungere 20 g di zucchero semolato e qualche cucchiaio di purea di mango. Infilare la frutta cosi preparata in una busta per sottovuoto. Sigillare e conservare in frigo fino all'indomani.
Ancora meglio se questa preparazione è fatta due giorni prima. 


Da fare il giorno dopo:

Preparazione della tarte

Riprendere una parte della sablée bretone dal frigo. Grattugiarne uno strato di circa 1 cm all'interno di uno stampo microforato da tartes da 16 cm.  Un'altra parte va tagliata a piccoli pezzetti e adagiata su un silpat microforato.
Infornare a 150°C per 10 minuti e poi a 140°C per circa 20-30 minuti, fino a bella colorazione.
Far raffreddare.
La sablée tagliata a pezzetti va messa in una ciotola e mescolata con il gianduja fuso.Quindi, riprendere la piccola tarte in cerchio, sfilare lo stampo e decorare tutta la circonferenza esterna con i pezzetti di sablée rivestita di cioccolato. Distribuire  qualche frammento anche sulla superficie ma in modo irregolare.
Porre in frigo a cristallizzare.
Togliere dal frigo. Distribuire sulla superficie qualche cucchiaio di mango in sottovuoto.
Recuperare la Namelaka dal frigo e montarla a media velocità fino a farle prendere una struttura ferma ma liscia e ancora setosa. Inserire la Namelaka in una sac à poche con beccuccio da Saint honoré e decorare in modo armonioso con onde irregolari . 
Decorare la superficie con i cubetti di gelatina di mango, fiori eduli disidratati, pagliuzze di carta oro alimentare, qualche cubetto di mango in sottovuoto e qualche piccolissima goccia di gelatina per dare un tocco di lucentezza.

Macarons # Meringa francese

in , , , by I Dolci di Pinella, venerdì, ottobre 16, 2020

 Ed eccomi quasi alla fine....

Volevo ritagliarmi dei giorni in cui sperimentare e mettere le tre tecniche a confronto. Dopo l'italiana e la svizzera, chiudo con la meringa francese utilizzando la ricetta di Maurizio Santin.

Forse la prima che ho fatto...

Conclusioni del tutto personali? La spunta sempre di una lunghezza la meringa italiana. Meringa piu' stabile e ferma, gusci piu' lucenti e lisci, assenza di macaronage e anche come collerette mi soddisfa di più...Pero' e' sempre bello riuscire a portare a casa anche altre tecniche...Senza dubbio la francese è piu' veloce come lavorazione ma è più delicata ...ti permette un macaronage veloce ma anche piu' denso di insidie e di pericoli. La svizzera mi pare quasi una via di mezzo ma interessante la possibilità di inserire albumi e zucchero nel micro-onde...
Insomma, in qualsiasi modo si facciano è sempre un'emozione stare davanti al forno i primi 5 minuti ad osservare la nascita della collerette...mai troppo presto e non troppo tardi....
Come farcitura, Santin mi aveva chiesto lamponi, cioccolato e cardamomo. Ma con orrore ho scoperto di non averne più....per cui, di corsa a verificare Diversions Sucrées di Yann Duytsche in che modo potessi far sposare i lamponi. 
Trovato! Lamponi-pomodori-basilico
Ho sperimentato questa associazione di gusti che pare sia piaciuta tanto agli assaggiatori...per cui, ve la propongo...


Macarons Lamponi-Pomodori-Basilico e....Olio d'oliva









Macarons
(ricetta di Maurizio Santin)

125 g di farina di mandorle
225 g di zucchero al velo
120 g di albumi vecchi di almeno un giorno
60 g di zucchero semolato

Setacciare la farina con lo zucchero al velo.
Montare gli albumi, eventualmente aggiungere un po' di succo di limone o una punta di cucchiaino di cremor tartaro.A metà lavorazione aggiungere un cucchiaio di zucchero e poi pian piano la restante parte fino ad ottenere una montatura soda e lucida.
Aggiungere pian piano le polveri nei bianchi e rimescolare con una spatola dall'alto verso il basso raccogliendo anche il composto dalle pareti.L'impasto deve risultare liscio, brillante e formare un nastro ricadendo sulla massa.
Mettere l'impasto in una sac à poche e depositare dei piccoli dischetti da circa 4 cm su un foglio di carta siliconata.Far asciugare per non meno di 30 minuti.Adagiate la placca sopra un’altra identica e infornate a 145°C per 13 minuti.
I tempi di cottura devono essere valutati sul proprio forno e tutte le indicazioni sugli ingredienti date per i macarons con la meringa italiana valgono anche per questi.


Ganache lampone-basilico
( da Diversions Sucrées di Yann Duytsche)

11 g di basilico fresco
250 g di purea di lampone
100 g di zucchero
25 g di sciroppo di glucosio
50 g di acqua
115 g di cioccolato bianco al 35% 
20 g di burro di cacao
37.5 g di olio d'oliva del Garda

Versare la purea di lampone in una ciotola e aggiungere le foglie spezzettate del basilico. Lasciare in infusione in frigo per non meno di 12 ore. L'indomani, passare al setaccio e riportare al peso originario con altra purea.
Fare un caramello fino a 185°C con lo zucchero, il glucosio e l'acqua. Togliere temporaneamente dai fornelli e versare la purea di frutta. Mescolare e riportare alla T di 103°C. Togliere dal fuoco, far scendere la temperatura a 80-85°C.  Versare la purea sul cioccolato fuso e su burro di cacao fuso anch'esso separatamente in altra ciotola.Realizzare una buona emulsione.
Completare con l'aggiunta dell'olio a filo senza provocare la formazione di bolle d'aria. Conservare in frigo con pellicola a contatto. 


Confit di pomodori e lampone al basilico
( liberamente estratta da Diversions Sucrées)

100 g di acqua minerale
200 g di zucchero
25 g di sciroppo di glucosio
2.5 g di sale
10 g di basilico
pomodori q.b.
lamponi q.b.

Preparare lo sciroppo con l'acqua, lo zucchero e lo sciroppo di glucosio. Pulire i pomodori, incidere la parte superiore a croce e tuffarli nell'acqua bollente per 10 secondi. Immergerli in acqua ghiacciata.Tagliarli a spicchi, svuotarli del loro succo e dei semi. Immergerli nello sciroppo. Unire i lamponi. Passare tutto in micro-onde per 50 sec a potenza massima.
A questo punto, io ho variato la ricetta perchè dovevo inserirli al centro dei macarons e volevo una struttura compatta.
Quindi, ho scolato dallo sciroppo e ho versato in casseruola.  Ho aggiunto 10 g di zucchero in cui ho aggiunto l'1.5% di pectina NH.

Preparazione

Farcire metà dei gusci con la ganache.Inserire al centro una nocciola di confit. La decorazione è effettuata spruzzando del colorante verde diluito in una goccia d'acqua.Coprire con pellicola e conservare in frigo per almeno 24 ore.
Questo ultimo mese è trascorso veloce quanto  un batter di ciglia....
Prima l'influenza che ha costretto moltissimi di noi a stare in piedi faticosamente e ad arrancare giorno dopo giorno....e non passava mai....poi una sosta di due settimane lontana da casa....E adesso pian piano si è  ritornati ad una normalità fatta di levatacce che e' ancora buio, di serate troppo corte e impossibili da rallentare, di fine settimana a cercare di fare quel dolce a cui si pensa da troppo tempo.

Stavolta, il dolce è nato grazie ad una piccola confezione di straordinari datteri Bateel .
E dire che per i datteri non ho mai avuto una gran passione ma questi sono incredibilmente buoni e morbidi. Una vera scoperta del tutto casuale!

Ricordavo che Maurizio Santin nel suo magnifico primo libro " I dolci di Maurizio Santin" scrive di un "Cake tiepido di banana e Bavarese ai datteri e mandorle" e  stavolta non mi sono lasciata sfuggire l'occasione per provarci.
I datteri non erano freschi come da ricetta e la cosa mi ha costretto ad apportare una variazione. Ho diminuito il peso dei datteri, ho inserito l'arancia per dare una nota lievemente profumata e acidula, ho aumentato la quantità di gelatina allo scopo di provare a realizzare una presentazione che ho trovato su Diversions Sucrées, il bellissimo libro di Yann Duytsche...

Ne è venuta fuori una sorta di millefoglie che mi ha riconciliato con il temperaggio e mi spinge , data la stagione, a riprovarci ancora....

E dato che scrivo di temperaggio......ma credetemi ! prima o poi avrei scritto di lei anche senza il filo del cioccolato che in questi giorni ci unisce ancor piu'....permettetemi di scrivere di Valentina Loi. 
Una mia cara amica.  Nonostante la significativa differenza d'età che quando si e' unite anche da medesime passioni e' un dettaglio irrilevante.... Non sempre ma quanto basta a condividere bei momenti insieme.....
Lei non ha un blog. Non ha una pagina Facebook. A dispetto dei miei incoraggiamenti e inviti.
E' brava.
Molto brava. Ma, sopratutto, è forte. Entusiasta. Determinata. Volitiva. Appassionata. Coraggiosa. 
E' forte, insomma. Di quelle che non si arrendono. Che partono da zero e ce la fanno. Ma  non senza fatica, anzi. 
Faticando, sperimentando, provando, ma mai gettando la spugna.
Vi scrivo di lei perchè da oggi qui a lato cliccando sulla sua foto potete andare a vedere cosa riesce a fare con la sua passione verso la Pasticceria e la Cucina.

Tra poche settimane , saro' da lei per partecipare ad un corso sul Cioccolato con il Maestro Omar Busi. Cliccate sulla foto.  Andate a darci un'occhiata. Scrivetele. E invogliatela ad aprire un blog in modo che sia possibile condividere le sue preziose ricette. 
Molti di voi la conoscono già.  Ma magari, altri non hanno ancora avuto l'occasione di "incontrarla".

Se poi volete,  provate a fare questo dolce. Ve ne tagliate una fetta. Lo assaporate davanti al PC e chissà.....sono certa che sui tasti comincerete a digitare.." Cara Valentina...."



Millefoglie di bavarese ai datteri , arancia e cake tiepido alla banana
( estratto da I Dolci di Maurizio Santin)








Per il cake alla banana

100 g di burro morbido
200 g di zucchero semolato
15 g di lievito chimico
200 g di farina debole 00
300 g di polpa di banane mature
20 g di rhum
2 uova medie
150 g di albumi
1/ 2 limone


Frullare le banane con il rhum e il limone. Ammorbidire il burro a pomata  aggiungendo  piano 100 g di zucchero. Reso il burro una crema, unire un uovo per volta non unendo il secondo finchè il composto non si presenta liscio e uniforme. Setacciare la farina con il lievito. Unire al burro e uova pochi cucchiai alla volta continuando a montare a media velocità. Unire le banane frullate e gli albumi montati a neve con i secondi 100 g di zucchero. Versare l'impasto in uno stampo in silicone alto 1 cm e livellare bene. Infornare a 170 °C fino a completa decorazione. Una volta raffreddato ritagliare il biscotto della dimensione desiderata. Io ho usato una fascia quadrata di 24 x 24 cm x 2 cm . Coprire con pellicola e conservare a temperatura ambiente.

Per la bavarese ai datteri e arancia

500 g di crema inglese*
8 g di gelatina 160 Bloom
40 g di acqua di idratazione
200 g di panna semimontata al 35% di grassi
20 g di acqua di fior d'arancio
150 g di datteri morbidi
un'arancia biologica

Preparare la crema inglese con le dosi sottoindicate. Idratare la gelatina con l'acqua prevista e poi scaldarla leggermente al microonde. Unire alla crema la gelatina, l'acqua di fior d'arancio e i datteri tagliati a pezzetti. Frullare con un mixer ad immersione. Completare con la panna e la scorza grattugiata dell'arancia. Versare la bavarese sopra il biscotto inserito nel quadro in acciaio fino a circa 2 mm dal bordo e riporre in frigo per circa 2 ore. 


*Per la crema inglese

300 g di panna al 35% di grassi
125 g di latte intero
80 g di tuorli
40 g di zucchero semolato

Per la gelatina d'arancia

250 g di succo d'arancia filtrato
25 g di zucchero semolato
2 g di agar agar
4 g di gelatina 160 Bloom
20 g d'acqua di idratazione

Idratare la gelatina e poi scaldarla brevemente al microonde. Unire l'agar agar allo zucchero. Scaldare il succo d'arancia fino a 40°C, quindi unire lo zucchero con l'agar agar a pioggia e mescolando con cura. Raggiunto il bollore, tenere sul fornello per 2 minuti. Quindi, fuori dal fuoco, unire la gelatina. Far scendere leggermente di temperatura quindi stratificare sopra la bavarese fino al bordo del quadro. Riporre in frigo e poi congelare.

 8 lamine sottili di cioccolato al latte di 3x 7 cm


Presentazione

Estrarre il quadro dal congelatore e con cura coppare dei rettangoli di 3x6 cm di lato. I rettangoli dopo tagliati vanno conservati in congelatore. Al momento della preparazione, deporre sul piatto i rettangoli in verticali partendo da: lamina di cioccolato-rettangolo-lamina di cioccolato ripetendo la lavorazione per due volte. Decorare con briciole di datteri, carta oro alimentare e una lamina di cioccolato disposta in orizzontale.
Lo stesso dolce puo' essere presentato in vari modi. Anche come semplice cake moderno facendo combaciare due porzioni di dolce e decorando con una lamina di gelatina d'arancia stesa su un silpat in rilievo.


Per i silpat Silikomart a quadretti, i quadri in acciaio e i silpat da biscotto.....Credo che Eleonora Peroni possa eservi d'aiuto come sempre! 

Sognando l'Africa....

in , , , , , by I Dolci di Pinella, lunedì, febbraio 10, 2014

Da circa un anno, ho una piccola dispensina poggiata sul ripiano più basso della libreria. Dentro ci sono due desserts di Yann Duytsche. Uno di questi  si chiama Africa.

Un dessert che mi entusiasma. E molto spesso mi dico.."Ecco! Domani  ci provero'...."
Ma, ogni volta, il domani sembra svanire come la nebbia che, da piccola, mi  coglieva di sorpresa al mattino, nei giorni prima tiepidi e poi freddi, in inverno.

L'ho letta cosi tante volte la composizione di Africa...
E la presentazione della ricetta è di quelle che non si dimenticano. Se chiudi gli occhi e stringi forte le palpebre e metti le mani sulle orecchie per non udire il rumore della pioggia, lì fuori, e ti avviluppi in una copertina per non sentire il freddo che ti blocca le mani e i pensieri....ecco! allora puoi solo immaginare di esserci per davvero in Africa. 
Se poi il sogno pare dissolversi...ti basta assaporare un pezzo di Nyangbo e....

E il mango? Il mango fa da trait d'union tra due splendidi Pasticceri: Andrea Besuschio e Yann Duytsche. 
Ho pensato di legarli con un filo di seta per provare a realizzare quel dolce che Besuschio ha ideato per l'emozionante matrimonio di Maurizio Magic Santin, una manciata di mesi fa. 

E siccome i matrimoni si fanno in due...Ecco che Andrea Besuschio ha fatto entrare in scena il Dulcey...Come ad aggiungere una nota delicata e dolce e struggente ad aromi e profumi intensi, forti, africani.

Ma, alla fin fine, non sono cosi molte splendide spose?



Cubo di mousse leggera al Nyangbo con cuore di cremoso al Dulcey e mango( da una preparazione di Andrea Besuschio e un'idea di Yann Duytsche)




Riporto le dosi originali della ricetta in modo che ciascuno possa calcolare il peso necessario per l'utilizzo prescelto. 
Per il Cremoso al Dulcey e Mango
600 g di polpa di mango 1150 g di Dulcey Valrhona20 g di gelatina granulare100 g d'acqua
Idratare la gelatina nella quantità d'acqua indicata. Quindi, dopo qualche minuto, scaldarla leggermente al micro-onde. Prelevare circa 100 g di purea di mango e scaldarla fino a 50°C. Aggiungere la gelatina. Fondere il cioccolato. Unire la polpa di frutta calda e realizzare una fine emulsione. Aggiungere la purea restante e mixare brevemente al minipimer.Colare ad un'altezza di 2 cm in stampi a cubo di 3 cm di lato e far raffreddare in frigo. 
Biscotto croccante fondente
500 g di Eclat' or ( feuilletines oppure crepes dentelles)cioccolato Nyangbo al 68% qb
Far fondere del cioccolato. Aggiungere le briciole di biscotto fino ad avere un composto facile da stendere in strato sottile, di circa 2 mm. Farlo congelare. Quindi, ritagliare dei quadratini da 3x3 cm e poggiarli sul cremoso di Dulcey e mango. Conservare in frigo.
Gelatina di mango fresco
500 g di purea di mango500 g di mango a cubetti*12 g di gelatina granulare60 g d'acqua
* La ricetta richiedeva del mango semicandito. In alternativa, io ho unito ai cubetti di mango un po' di sciroppo di zucchero 1:1 e ho passato al micro-onde per qualche minuto.
Idratare la gelatina nella quantità d'acqua indicata. Quindi, dopo qualche minuto, scaldarla al micro-onde.Mescolare la purea di mango ai cubetti di mango stesso. Aggiungere la gelatina. Far leggermente freddare e poi distribuire il composto all'interno degli stampini in quantità tale da raggiungere l'altezza di 1 cm. Per il biscotto al cacao
In questo caso ho utilizzato la ricetta del Biscotto che ho usato per questo dessertRitagliare un quadratino di biscotto di 3x3 cm e adagiarlo sulla gelatina di mango.Congelare il cubo fino a completo consolidamento.



Per la Mousse leggera al Nyangbo

250 g di latte intero
500 g di panna fresca semimontata al 35% di grassi
290 g di Nyangbo Valrhona
una piccola fava di Tonka
4 g di gelatina granulare 
20 g di acqua 

Idratare la gelatina con la quantità d'acqua indicata. Quindi, dopo qualche minuto, scaldarla leggermente al micro-onde. Far scaldare il latte. Unire la gelatina e mescolare. Grattugiare la fava di Tonka e unirla al latte. Fondere il cioccolato e versare su di esso il latte in 3 volte cercando di realizzare una perfetta emulsione. Quando la T della crema ha raggiunto circa 40-45°C incorporare la panna semimontata con grande attenzione. Colare la mousse all'interno di cubi in silicone da 5 cm di lato e ad un'altezza di circa 1-1.5 cm.. Far raffreddare in frigo. Poggiare all'interno il cubo più piccolo che nel frattempo si è perfettamente congelato.Inserire la mousse ai lati mediante una sac à poche e ricoprire anche la superficie livellando bene. Congelare il dolce.


Presentazione

Estrarre il cubo dallo stampo. Spruzzare del cioccolato velouté sul dessert. Decorare con dei dadini di mango fresco lucidati con un velo di gelatina. Qualche piccolo frammento di frolla, un nulla di  carta oro alimentare e qualche arabesco di gelatina colorata con pochissima polvere scintillante di oro alimentare.


Stampa la ricetta
Da piccola, oltre  a trascorrere pomeriggi interi a divertirmi giocando nell'acqua del fiume alla periferia del mio paese, oltre a sotterrare pezzi di vetro colorato nella speranza che potessero diventare gemme ed io potessi diventare infinitamente ricca per comprarmi tutti i giochi possibili, oltre a oziare intere ore a mangiucchiare susine acerbe con le gambe incrociate sui muretti a secco dei campi sulle colline circostanti ....oltre a tutto questo e a molto altro ancora, mi piaceva terribilmente giocare con le costruzioni.

Adoravo la possibilità infinita di poter costruire  ...sarebbe meglio dire... cercare di costruire..giocattoli della fantasia di cui avevo serie difficoltà a capirne, poi, l'utilizzo.
Ma tanto mi bastava. 

Credo sia una magia prendere una cosa e trasformarla. Modificare la struttura di un qualcosa, la forma...giusto per vedere cosa di nuovo può  mai venir fuori ....

Con i dolci è la stessa cosa. Perdo cosi tanto tempo a rifare esattamente ....una ciambella..un cioccolatino...un cake...una mousse..insomma un qualsiasi dolce che cattura la mia attenzione.. Ore e ore intere a osservarlo, a capire come posso fare per avere un qualcosa che mi piaccia, fogli e fogli che studio in ogni dove.....
Magari, spesso..ogni tanto..ci riesco ma..è istantaneo pensare a come, la prossima volta, posso cambiare qualcosa.

Per questo adoro Diversions sucrées di Yann Duytsche.

Duytsche mi incanta con i suoi desserts. E mi incanta, ancora di più, perché con le stesse basi riesce a fare altri desserts, completamente diversi. Come fosse facile...

Poteva forse non conquistarmi quel suo biscuit aux noisettes? Poteva, forse, sottrarsi alla mia attenzione quel suo modo di "usare" il biscuit? Il suo modo di trasformarlo?

Certo che no. 
Forse che la Pasticceria non ha un che di fanciullesco?



Biscuit tendre noisettes
( da Diversions sucrées di Yann Duytsche)




Ho diviso la ricetta per 3.....

370 g di zucchero rosso ( in alternativa zucchero di canna)
275 g di uova intere
310 g di burro
120 g di cioccolato al latte Jivara oppure un buon cioccolato al latte al 40%
150 g di farina debole 00
280 g di nocciole tostate ridotte in granella

Mescolare , senza montare, lo zucchero con le uova. Porre la ciotola su un bagno-maria portando alla T di 30°C. Fondere il cioccolato, ridurre il burro in pomata ( quasi in crema)  e mescolare i due ingredienti. Con attenzione aggiungere a poco a poco il cioccolato al primo impasto, cioè quello di uova e zucchero. Quindi, la farina setacciata e la granella di nocciole.
Poiché il biscotto deve essere ridotto in un briciolame, ho preferito versare l'impasto in una tortiera da 20-22 cm di diametro. 
Accendere il forno alla T di 175°C, modalità ventilata e cuocere per circa 20 minuti o, comunque, finché la prova stecco è regolare.
A questo punto, far freddare e conservare in congelatore.
Una volta congelato, il biscuit avrà questo aspetto.

Andrà tagliato in 4  parti perché dovrà essere grattugiato con una Microplane a fori larghi. 
Certo! Nulla vieta di non congelarlo e di utilizzarlo cosi com'è.


  
Una volta grattugiato, da congelato, pesarne  60 g e distribuire le briciole nella quarta parte di un foglio di carta da forno da 40x60 cm. Questa è esattamente la dose giusta che garantisce lo spessore da "tuile". 



Ricoprire con un altro foglio di carta e stendere con un mattarello. Rimettere  in congelatore per circa 30'. Quindi, infornare a circa 150°C per pochi minuti. Togliere  la placca dal forno, ritagliare desiderate con un coppasta e infornare ancora per circa 5-7 minuti.

Una volta pronte tutte le forme, farle asciugare  raffreddare. Si possono conservare in scatole di latta.

Come usarle? Come la pate à cigarette....quindi, la fantasia è a briglia sciolta..
E non c'è da preoccuparsi per i ritagli..



Si possono tranquillamente mettere su una teglia, infornare e....Decorare un dessert sarà veramente semplicissimo!

A dire il vero ne ho tanti.
Alcuni partono "già nati". E non gli resta altro che uscire dalle dita. Sono formati in tutti i particolari, delineati nella forma, nei colori, nella struttura. So già dove li faro' sedere...se in una fascia tonda oppure quadrata. In un bicchierino oppure sopra un disco di crumble.

Tutto. So tutto.

Altri...altri...sono li che arrancano. L'idea c'è certamente ...ma è come fosse un viaggio. Cammino per strada e mi colpisce a destra un particolare. Credo di aver deciso e a sinistra ne incontro un altro e il primo non cede e cerca di adeguarsi al cambiamento. 

Mi fa compagnia, l'idea. Mi stringe la mano nei minuti lunghi della stanchezza. Mi picchietta sul collo se mi distraggo e mi invita a cogliere i colori e le forme nella vita di tutti i giorni. Raccoglie con un gesto tutti i pensieri nati dai libri e dalle foto che osservo tutti i giorni. Li chiama in adunata e li mette in buon ordine...

Ed è cosi che il dolce, il nuovo dolce, comincia a sentire il senso della realtà. 

Ed è cosi che il pistacchio timidamente si unisce alle fragole, trova il conforto del limone, accoglie lo yuzu, il nuovo ingrediente appena arrivato da fuori e...

Molte cose sono da rivedere in un dolce che sta per nascere. 

Ma forse qualcuno non ha già detto che l'entusiasmo sta nella costruzione?...come fosse un amore...


Pistacchio, Fragola, Limone e...




Di questo bicchierino in evoluzione...composto da una crema al pistacchio, una composta di fragola e di una ganache montata al limone e yuzu....vi descrivero' in dettaglio alcune cose.

La crema al pistacchio mi ha dato l'occasione di sperimentare la pectina x58 di cui avevo letto nei libri di Yann Duytsche,  di Gianluca Fusto e negli appunti dell'E'cole Valrhona, presi un po' ovunque. 

Si tratta di una pectina addizionata di sali di sodio e di calcio  che da una struttura veramente diversa rispetto alla gelatina comunemente usata. Più' morbida, più' scioglievole, più' cremosa. Ed il risultato è che pare di assaggiare una crema cotta al forno a bassa temperatura..
Questa pectina richiede un'attivazione durante la preparazione. Cioè dopo averla aggiunta, è indispensabile riportare la crema al bollore...Come fosse l'agar-agar, insomma. La si può comprare tramite WEB all'estero, ma molto più facilmente basta contattare la Ditta Castellani di Trieste ed il gioco è fatto....


E se non si dovesse avere? Pazienza...nel senso che si rinuncia ad avere quella consistenza......e si utilizza la gelatina. Ho letto che i 3 g della pectina della ricetta possono essere sostituiti da circa 5 g di gelatina animale, la comune colla di pesce. Naturalmente, in questo caso, non occorre far prendere il bollore dopo l'aggiunta della gelatina perché non richiede alcuna attivazione. 

Andiamo a vedere com'è fatta.....

Crema al pistacchio
( da una ricetta di Jérémie Runel)

300 g di latte intero
200 g di panna fresca al 35% di grassi
125 g di cioccolato bianco 
3 g di pectina x58
10 g di zucchero semolato
45 g di pasta pistacchio
1/2 bacca di vaniglia

Fondere il cioccolato bianco con molta attenzione in un micro-onde. Mescolare la pectina allo zucchero. Riscaldare il latte e la panna fino alla T di 50°C. Aggiungere l'interno della bacca di vaniglia. Quando i liquidi hanno raggiunto la corretta temperatura, versare a pioggia le polveri e far prendere il bollore. Mescolare per qualche minuto, aggiungere la pasta di pistacchio e poi versare sul cioccolato in 3 volte fino a realizzare una buona emulsione. Lasciare scendere la T fino a 50°C e poi colare nei bicchieri. Far raffreddare in frigorifero.

Ed il resto?

Vi dirò  che con un pennello ed un po' di gelatina ho "sporcato" l'interno del bicchiere e vi ho fatto aderire un nulla di granella di pistacchio.

Nota: Ne ho messa un po' troppa, a mio avviso. Cercate di usarne meno per un effetto più delicato.




Del coulis di fragole ...è tutto noto. Io, stavolta, ho fatto prendere il bollore alle fragole tagliate a pezzi piccoli in una ciotola sistemata in un micro-onde. Poi ho sistemato le fragole calde su un setaccio e le ho lasciate li tutta la notte, a perdere l'acqua di vegetazione. Si ottiene una sorta di acqua di fragole, molto trasparente. A questo punto si può aggiungere della gelatina , circa l'1% sul peso totale e colare il tutto sulla crema di pistacchio in strato sottile. Magari aggiungendo anche dei dadini piccolissimi di fragole fresche.


E la ganache? Oh..una normale ganache montata..ma sempre una preparazione molto buona...

Ganache montata al cioccolato bianco
( ricetta estrapolata da Percorsi di Gianluca Fusto)

120 g di panna fresca al 35% di grassi
10 g di glucosio
10 g di zucchero invertito
130 g di cioccolato bianco
250 g di panna liquida al 35% di grassi
scorza di due limoni
pochi grammi di yuzu liofilizzato*


Nota: Lo yuzu è un frutto giapponese. Un incrocio, pare, tra il mandarino ed il lime. 

Mettere in infusione nei 120 g di panna le scorze dei limoni e aggiungere lo yuzu liofilizzato. Poi, filtrare e riportare il peso a quello iniziale. Far scaldare la panna, aggiungere lo sciroppo di glucosio, lo zucchero invertito e portare al primo bollore. Far fondere il cioccolato, versare in 3 riprese la panna calda e fare una buona emulsione. Passare tutto al minipimer evitando di formare bolle d'aria. Aggiungere la restante panna, cioè i 250 g , e mescolare. conservare in frigo per un'intera notte. L'indomani montare leggermente la crema fino ad avere una ganache morbida e vellutata.


Decorazione



Il coperchio è stato eseguito con della meringa francese. Semplicemente spatolata su un Silpat oppure su un foglio di carta da forno, in stato sottile, 2-3 mm. Fatto asciugare in forno per 10 minuti. Coppato in forma sferica e rimesso in forno, circa 100°C per alcune ore. Meglio se fatta asciugare in forno spento per tutta la notte. Basterà calcare ancora con il coppapasta per avere dei dischetti leggeri da cospargere con un velo di zucchero....

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