Di feste ufficiali al mio paese, ogni anno, se ne preparavano due.
Una a luglio e una la prima domenica d'ottobre.
La prima, quella di luglio, la perdevo sempre perchè mamma ci mandava in città per fare la "campagna balneare". Cosi lei chiamava i due mesi di vacanza trascorsi allo stato naturale che durante l'inverno ci avrebbero dovuto preservare dal rachitismo e da un eccesso di malattie influenzali e di fastidiose tonsilliti.
La seconda, invece, introduceva l'inizio dell'anno scolastico ed era un po' come dire addio alla spensieratezza dell'estate. L'ultimo bicchiere di leggerezza prima del noioso inverno.
La festa durava tre giorni e noi bambini la aspettavamo con ansia e trepidante attesa. Il pomeriggio del venerdi, come sbucando dal nulla, comparivano i signori delle bancarelle. Solitamente erano in due e sistemavano i loro tavoli di legno con rudimentali tende parasole ai lati contigui della piccola piazza. A malapena con gli occhi si arrivava a vedere la profusione di dolciumi, caramelle, zuccherini colorati che noi compravamo con la moneta d'argento da £ 500 che in casa ci mettevano in mano e che ci sarebbe dovuta bastare per tutta la festa.
Io le spendevo tutte, tutti gli anni, in una bambolina indiana, con le treccie lunghe nere di capelli inverosimilmente sintetici e un vestitino si stoffa beige da squaw che penzolava all'interno di una busta trasparente dall'asticella della tenda.
Non avevo bisogno di rifletterci sopra. La sceglievo subito, già pregustando i piccoli vestiti colorati che le avrei preparato con i ritagli di stoffa che mi regalava una paziente sarta quando andavo a trovare le zie, al paese di mia madre. Nascevano cosi delle piccole gonne a pieghe oppure arricciate in vita. Ed erano sempre quelle, le piu' facile a farsi e, come uscissero da un atelier alla moda, io le riponevo delicatamente in una scatola di scarpe avvolte in carta velina bianca.
Il re della festa era, pero', il torrone.
I padroni della bancarella lo tagliavano con forza facendo volare per aria delle grosse scheggie che noi raccoglievamo al volo prima che raggiungessero il tavolo e le dovessimo pagare. Era una cosa che faceva anche mia madre da piccola per evitare di spendere le poche lire che riceveva da mia nonna. La reazione del venditore di torroni era, curiosamente, sempre la stessa.....
La tradizione di acquistare gli involti di torrone è rimasta inalterata nel tempo.
E arrivati in città, la consuetudine ha stabilito che in questo giorno, che è anche la festa della Madonna di Bonaria, io ne riceva un cartoccio in regalo.
Fra poco, anche quest'anno, andro' a ritirarlo anche se le mani che fino ad ieri me lo porgevano sono soltanto dentro il mio cuore.
Bavarese al torrone di Tonara
Ingr:
4 tuorli
80 gr di zucchero
125 gr di latte intero fresco
125 gr di panna liquida fresca
3 fogli di gelatina da 2 gr
150 gr di torrone sbriciolato
2 cucchiai di pistacchi tritati
300 gr di panna semi-montata
Far scaldare il latte e la panna con metà dello zucchero. Montare leggermente i tuorli con lo zucchero restante. Far idratare la gelatina in acqua ghiacciata.Procedere quindi come per una normale crema inglese fino a raggiungere la temperatura di 82°C. Incorporare la gelatina e passare al setaccio. Aggiungere il torrone tritato ed i pistacchi. Far scendere la temperatura a circa 30°C poi incorporare la panna. Versare una parte della crema in uno stampo a semisfere. Porre in freezer a solidificare. Al momento della presentazione, adagiare la bavarese su un biscotto: un disco di frolla alle mandorle, un biscuit alle mandorle oppure al pistacchio, un biscuit al cioccolato.
Come decorazione, sarà sufficiente inserire una mandorla caramellata alla sommità della semisfera e spolverare con del cacao in polvere.
In alternativa, decorare con della granella di mandorle caramellate e un dischetto di cioccolato bianco.
4 tuorli
80 gr di zucchero
125 gr di latte intero fresco
125 gr di panna liquida fresca
3 fogli di gelatina da 2 gr
150 gr di torrone sbriciolato
2 cucchiai di pistacchi tritati
300 gr di panna semi-montata
Far scaldare il latte e la panna con metà dello zucchero. Montare leggermente i tuorli con lo zucchero restante. Far idratare la gelatina in acqua ghiacciata.Procedere quindi come per una normale crema inglese fino a raggiungere la temperatura di 82°C. Incorporare la gelatina e passare al setaccio. Aggiungere il torrone tritato ed i pistacchi. Far scendere la temperatura a circa 30°C poi incorporare la panna. Versare una parte della crema in uno stampo a semisfere. Porre in freezer a solidificare. Al momento della presentazione, adagiare la bavarese su un biscotto: un disco di frolla alle mandorle, un biscuit alle mandorle oppure al pistacchio, un biscuit al cioccolato.
Come decorazione, sarà sufficiente inserire una mandorla caramellata alla sommità della semisfera e spolverare con del cacao in polvere.
In alternativa, decorare con della granella di mandorle caramellate e un dischetto di cioccolato bianco.
I miei consigli
- Comprate il torrone e tagliatelo in piccoli pezzi. Conservatelo, quindi, in freezer. Non ci sarà bisogno di scongelarlo al momento dell'uso e conserverà intatto tutto il suo profumo e il suo sapore.
- Usatelo per le bavaresi, per insaporire le creme, per decorare le mousses al cioccolato o per abbellire la presentazione dei desserts al piatto.