Credo sia arrivato il momento di rimettere le mani in pasta dopo tanto scrivere e rispondere, riflettere e aspettare.
Ringrazio voi tutti , per il libro, per avermi scritto, per i vostri messaggi colmi d'affetto.
Mi auguro di dirvi grazie a modo mio, continuando a leggere, studiare, immaginare e realizzare i dolci che mi piacciono di più.

Ricomincio da una pâte à brioche, suggerita e da me rivista con i miei occhi.
L'idea originaria è di un pasticcere francese che si chiama Adrien Tornier. 

Ahimé, non riesco mai a sottrarmi all'acquisto dei corsi online che mi attraggono per qualche motivo. E di Tornier mi ha incuriosito un corso sulla viennoiserie che , oltre ai croissants, includeva una pâte à brioche.
Ho inserito in aggiunta il licoli, ho variato un po' gli zuccheri....ma ci sono delle cose interessanti che credo userò sempre.
Il link al corso, qualora vogliate dare uno sguardo, è qui.

Voglio aggiungere che un buon testo imperdibile é Buffets di Antonio Bachour. Lo potete trovare qui. 
Un libro completo, dalla viennoiserie ai cioccolatini, dalle monoporzioni ai dolci al piatto, ai petits fours ecc ecc.
Circa 507 pagine di pura bellezza. 

E ora, comincio a scrivere ciò che può esservi maggiormente utile nella preparazione di questa pâte. Devo aggiungere che, volutamente, l'ho profumata con vaniglia e pasta d'arancia. Infatti, la voglio utilizzare anche come pan brioche da accompagnare a pesce affumicato, a mousse di pesce , a creme salate etc.
Naturalmente, si tratta di una brioche che può accompagnarci sia a colazione che nei momenti più diversi della giornata.

Ma, poi, perché scegliere?




Pâte brioche per tutta la giornata
( da una preparazione di Adrien Tornier e alcuni suggerimenti da Buffets di Antonio Bachour)






Ingredienti

500 g di farina 00 W300
200 g di uova intere
60 g di latte intero
20 g di lievito compresso
150 g di lievito in coltura liquida*
47 g di zucchero semolato
27 g di zucchero invertito ( oppure miele d'acacia)
10 g di sale finissimo
150 g di burro
vaniglia in polvere
confit d'orange

Peso totale: 1164 g

Procedura




Vi suggerisco di usare una farina specifica per la pâte à brioche. Perché è importante non solo il W ma anche la tenacità e l'estensibiltà. Se non fosse possibile, create la farina W300 utilizzando le farine che avete in dispensa mediante la croce di Sant'Andrea, sempre che di entrambe conosciate il valore del W.


Io ho deciso di fare un impasto a lievitazione mista: lievito compresso e Li.Co.Li. Ma se voi non lo avete sottomano, non importa. Utilizzate solo lievito compresso. Se fate come me, ricordatevi che con il Li.Co. Li. state introducendo anche ulteriore dose di liquidi e, insieme al tipo di farina usata, richiede un aggiustamento della idratazione.


Vi consiglio di iniziare la preparazione a metà serata perché la brioche necessita di una incubazione over night.
 Setacciate la farina e versatela nella ciotola della planetaria. Unite il lievito compresso, il licoli, le uova leggermente sbattute e fredde da frigorifero, una parte del latte. Impastate a bassa velocità usando il gancio e non aggiungetel'ulteriore latte fino a quando non avete ammassato gli ingredienti e ottenuto un impasto omogeneo. Potete inserirlo tutto oppure no. A questo punto, inserite gli zuccheri in due volte, sempre impastando a bassa velocità. Ottenuto un impasto liscio e ben lavorato ( controllate la consistenza dell'impasto: non deve strapparsi quando cercate di allungarlo tra due mani, segno di una buona maglia glutinica) unite il sale. Fatelo assorbire dall'impasto e poi cominciate ad aggiungere il burro, prima cubettato e a temperatura ambiente aumentando la velocità di lavorazione. Aggiungete anche la parte aromatica e continuate fino ad avere un impasto elastico, morbido ma che si stacca dalle pareti. 


La ricetta del confit d'orange è già qui sul blog ma se non avete  confit potete usare scorza di arance grattugiate oppure pasta d'aranca candita: prendete buoni canditi e riduceteli in pasta in un cutter. A questa, unite un cucchiaino di vaniglia in polvere oppure 1/2 cucchiaino in pasta se l'avete.

Ogni tanto, fermate la planetaria e con un tarocco raccogliete tutto l'impasta adeso al fondo e alle pareti e ribaltatelo. Poi, riprendete la lavorazione. Al termine, raccogliete tutto l'impasto e adagiatelo sul piano di lavoro. Prendetelo ai lati con entrambe le mani e sbattetelo sul tavolo fino ad avere un impasto omogeneo, liscio. Raccoglietelo a palla e inseritelo in un contenitore lehhermente imburrato. Coprite con un telo in plastica e tenete a 23-24 °C fino a far leggermente aumentare di volume. Riprendete l'impasto, sgonfiatelo, con entrambe le mani ribaltatelo sul tavolo e pirlatelo leggermente. Ungete di poco burro un contenitore che possa contenerlo e inseritela brioche all'interno. Mettetelo subito in frigo a 4 °C per tutta la notte. 

L'indomani, fate acclimatare l'impasto per circa 1 ora. Pezzate l'impasto in pezzi da 120 g e da 60 g.  Prendete un pezzo di impasto per volta: allargatelo con le mani poi prendete un lembo, portatelo verso il centro e schiacciatelo con la parte del palmo vicino al pollice. Continuate cosi in tondo fino a fare una sorta di pallina. Giratela e arrotondatela sotto il palmo della mano ruotando in senso orario. Si otterrà una pallina perfettamente sferica. Velate di staccante uno stampo da pan carré: prendete una pallina e ruotatela in senso verticale fino ad ottenere una forma leggermente ovale. Inseritele all'interno dello stampo, una accanto all'altra.
Le palline da 60 g, invece, dopo averle arrotondate, adagiatele su un silpat microforato. Coprite con pellicola / telo di plastica e inserite in camera di lievitazione a 26 °C. 


Non doveste avere la camera, scaldate dell'acqua in una pentola che possa poi entrare nel forno spento. Introducete la teglia oppure gli stampi e verificate la temperatura con un termometro.

Controllate lo stato della lievitazione. Le sfere nello stampo devono uscire di alcuni cm dallo stampo; mentre le palline singole devono certamente raddoppiare-triplicare. Provate a toccarne una con la mano: se sentite che sarà impossibile eventualmente afferrarla, allora si può procedere per la cottura.
Dopo circa 3 ore...ma il tempo è opinabile....cominciate ad accendere il forno a 165°C. Lasciatelo acceso fino a raggiungere la temperatura che controllerete con un termometro da forno. Preparate una dorure con un uovo intero e qualche cucchiaio di latte. Mescolate bene con una forchetta e spennellate delicatamente la superficie della brioche. Le brioches singole vanno ricoperte di zucchero in granella.
Infornate per circa 30 minuti. 
Fate leggermente intiepidire prima di estrarre dallo stampo.



E infine.... Come servirle?

Le brioches piccole possono essere servite cosi come sono con confetture, burro, paste spalmabili di diversa natura. Oppure, tagliate a metà tipo maritozzo accompagnate da una crema chantilly. Tagliate semplicemente a metà tipo tarte tropezienne e farcite di crema pasticcera, namelaka, ganache etc.

Le brioches in stampo le destinero' ad essere servite alla guisa di un panbrioche per accompagnare il salato. Quindi, con pesce affumicato, salmone marinato, mousse di prosciutto, ecc. Volendo, si può tostare e accompagnare con pâté de foie gras, con pasticci di fegatini ecc.

Infine...ricordatevi che le fette di brioche tostate possono essere la base del pain perdu che è una vera e propria squisitezza.


Mont Blanc Macarons

in , , , by I Dolci di Pinella, domenica, novembre 19, 2017
Sono passati ormai parecchi mesi dal giorno in cui sono salita su per le scale dell'edificio del Cordon Bleu, a Parigi...

Ci ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto frequentare una lezione...e il fatto che fosse libera solo la Masterclass su di essi l'ho presa come un segno positivo. A dire il vero, c'erano tantissimi argomenti in calendario ma era estate, era agosto e quella l'unica classe per me possibile. Ma devo dire che forse l'avrei scelta comunque....

E' stata una lezione indimenticabile. Per l'ambiente. Per il Maestro presente, per l'organizzazione. Per i compagni di corso che venivano da ogni parte del mondo. E io....io sono capitata con un caro ragazzo della mia isola....e anche questo è stato veramente un segno....


Il tempo è passato. Nel frattempo, il forno ha incominciato a fare le bizze e mi sono dovuta inventare mille strategie per recuperare i miei macarons di sempre. 
Ieri, tra l'altro, ho proprio rischiato. Forno , albumi diversi dal solito, umidità in cucina come non mai...ma non mi sono fatta convincere a desistere.
E alla fine..è andata!

Ho tirato fuori una crema di marroni comprata a Parigi....ho visto un cestino di bei mandarini e mi sono ricordata del Mont Blanc di Claire Heitzler....un dolce che mi ha fatto fare pace con le castagne che nei dolci non ho mai amato moltissimo.

Per cui, ecco il mio Mont Blanc Macaron! e che inverno sia....



Mont Blanc Macarons






Per 40 macarons da 3.5 cm 

200 g di farina di mandorle
200 g di zucchero a velo
74 g di albumi 

Per la meringa italiana

200 g di zucchero semolato
66 ml di acqua
74 g di albumi
20 g di zucchero


Note preliminari: la ricetta eseguita al Cordon Bleu è identica nella grammatura a quella da sempre da me utilizzata. In questo caso ho sostituito gli albumi vecchi con gli albumi liottizzati di questa marca che si sono rivelati veramente idonei per ottenere il risultato.

Far scaldare la farina di mandorle in forno per 10 minuti alla temperatura di 150°C. Far freddare e unirla allo zucchero al velo. Versare il TPT (tant pour tant= pari peso di zucchero e farina di frutta secca) in più riprese in un mixer ed azionarlo alla massima velocità per 5 secondi.
Setacciare le polveri mediante l'impiego di un setaccio in acciaio a maglie finissime ed eliminare i granuli più grossolani.
Preparare le teglie disponendo sul fondo anche dei gabarit, cioè dei fogli con impresse le dimensioni delle forme dei macarons che si vogliono fare. Ciò permette di farli tutti uguali e di averli tutti regolari ottenendo un buon risultato sia in cottura che al momento della decorazione. Sopra i gabarit, ritagliare un foglio di carta bisiliconata che certamente agevolerà il distacco dei macarons dopo la cottura.

Preparazione dell'impasto

Setacciare la farina di mandorle con lo zucchero al velo.Aggiungere i 74 g di albumi e mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Se si vogliono colorare, e' questo il momento: cioè aggiungere il colorante agli albumi in modo da dissolverlo bene.
Versare lo zucchero semolato in una casseruola e bagnarlo con l'acqua. Far raggiungere la temperatura di 110°C. Nel contempo, mettere  74 g di albumi  in una ciotola e con una frusta " romperli"  facendoli schiumare aggiungendo progressivamente i 15 g di zucchero semolato.
Quando lo sciroppo è pronto e ha raggiunto i 113°C, diminuire la velocità dell'apparecchio in cui stanno montando gli albumi e versarlo a filo sulla parete della ciotola.
Fate  montare fino ad avere una meringa lucida. Controllare la temperatura e bloccare la lavorazione quando si raggiunge la T di 40°C. La meringa non si presenta soda , deve restare a bec d'oiseau ma morbida. 
Macarronage: aggiungere all'impasto una cucchiaiata di meringa e ammorbidirlo. L'impasto deve perdere la sua consistenza e acquisire morbidezza. Aggiungere il resto dela meringa e lavorare dall'alto verso il basso ruotando la ciotola. Il tempo della lavorazione non è lungo, ci vogliono pochissimi minuti. Controllare sempre la struttura dell'impasto sollevando la spatola e guardando se cade in modo regolare . Non deve essere troppo pesante nè troppo fluido.
Rivestire di carta bisiliconata delle teglie per biscotti. Deporre agli angoli delle teglie un po’ di impasto in modo da far aderire perfettamente la carta ed ottenere delle forme regolari. Versare l'impasto all'interno di una sac à poche con beccuccio liscio (da 11)  e deporre dei bottoncini di pasta distanziandoli in quanto il macaron tende a diventare un po' piatto.
Volendo, far fare un croutage ( un'asciugatura) di circa 30 minuti ma volendo, si puo' anche omettere.
Accendere il forno a 145°C verificando la temperatura con un termometro e infornare la teglia per circa 15 minuti. Stavolta, sono ritornata ad inserire nel forno una teglia vuota che diventa calda durante il raggiungimento della T. Su questa, dovra' essere poggiata la teglia con i macarons. Il tipo di cottura consigliato è il ventilato: l'ideala sarebbe modulare la velocità di ventilazione portandola quasi a zero ma nei forni casalinghi questo non è possibile.
Estrarre la teglia, togliere il foglio dei macarons e deporlo su un ripiano fino al completo raffreddamento.
Staccare i dolcetti  e provocare con l'indice un piccolo affossamento in modo da permettere la deposizione ottimale della farcitura.



Per la mousse aux marrons
( liberamente estratta da Claire Heitzler Patissière)

225 g di panna fresca semimontata al 35% di grassi
1 bacca di vaniglia
250 g di crema di marroni
4 g di gelatina 160 Bloom
50 g di pasta di marrons glacés

Idratare la gelatina con 20 g d'acqua. Poi, scaldarla velocemente al micro-onde. Scaldare brevemente anche la crema di marroni, aggiungere la gelatina e lavorare per avere una crema uniforme. Aggiungere anche la pasta di marrons glacés e la panna. Far riposare in frigo per tutta la notte. 


Per il confit d'agrumi
( liberamente estratta da Michalak Masterbook)

200 g di polpa di mandarini
due cucchiai di confit d'orange
un cucchiaio di succo di yuzu ( in alternativa, lime)
scorza di un limone
20 g di sciroppo di glucosio
2 g di pectina NH mescolata ad un cucchiaino di zucchero semolato

Versare la frutta in una casseruola , unire lo sciroppo di glucosio e scaldare fino a circa 40-50°C. Unire la pectina e mescolare portando al bollore. Far bollire per circa 5-7 minuti. Poi, coprire con pellicola e conservare in frigo.


Preparazione

Sistemare i gusci su di un piano. Spatolare la mousse con una marisa e inserirla in una sac à poche con beccuccio liscio. Velare la superficie con una nocciola di impasto e inserire all'interno una punta di confit d'agrumi. Ricoprire il confit con la mousse e chiudere con il secondo guscio. Spolverizzare i macarons con zucchero a velo. decorare con una punta di pasta di marrons glacés e un piccolo bastoncino di meringa. Si possono farcire e gustare entro 6 ore perchè la farcitura è molto morbida e rende i macarons umidi e soffici.


Religieuse briochée di Johan Martin

in , , , , , by I Dolci di Pinella, lunedì, ottobre 21, 2019

L'ultimo numero di Fou de Patisserie, il # 37, è bellissimo.
Ci sono una miriade di articoli e notizie e preparazioni strepitosamente interessanti.

Sono ormai abbonata fin dalla sua uscita e ogni due mesi sono li che aspetto di vederlo nella buca delle lettere. In questo numero ci sono preparazioni cosi belle che è stato veramente difficile scegliere.

Alla fine, ho optato per questa brioche di Johan Martin.
Proprio in questi giorni ho sentito da un amico Pasticcere che il corso con lui sulla viennoiserie è stato magnifico. Non ho mai pensato di farlo. Per vari motivi. Ma mentre impastavo questa brioche ho cominciato a pensare che deve valerne davvero la pena.

In pratica, data l'esiguità delle spiegazioni sulla rivista...in fin dei conti a questo dolce hanno dedicato ben 4 pagine.... ho deciso di procedere con l'inserimento di ingredienti e tecniche a modo mio, o meglio come mi hanno insegnato altri Maestri ed esperti di lievitati. 

Si tratta di una brioche a mo' di Religieuse. Quindi con il suo craquelin, il suo dischetto e la mezza sfera che in questo caso è una ganache  al cioccolato fondente. 
Brioche poco dolce che io ho profumato di vaniglia e confit d'orange di Philippe Conticini. Ma non è tanto dolce e due giorni fa ho constatato che si sposa benissimo con il pesce affumicato....
Una brioche che metterò nella mia cartellina delle preparazioni preferite.


Vi va di leggere il post?







Pate Brioche Chocolat

970 g di farina 320W-330W
30 g di cacao in polvere
150 g di latte
500 g di uova intere
35 g di lievito fresco
20 g di sale
120 g di zucchero semolato
400 g di burro


Ho aggiunto:

1 bacca di vaniglia
2 cucchiai di confit d'orange

Il giorno prima, setacciare la farina con il cacao. Io ho usato la tuffante per la lavorazione ma e' un impasto che puo' essere eseguito con qualsiasi macchina cercando di prestare attenzione all'inserimento degli ingredienti qualora si usi una planetaria da banco. A bassa velocità impastare la farina con il cacao unendo il latte a 28°C in cui è stato sciolto il lievito e circa metà delle uova intere. Mentre la lavorazione procede, aumentare progressivamente la velocità, unire la restante parte delle uova, sciogliendo in essa lo zucchero previsto dalla ricetta. Far incordare l'impasto fin quasi al velo poi unire il sale mescolato con un cucchiaio di burro morbido . Continuare la lavorazione unendo il burro restante e lasciandone da parte circa due cucchiai in cui mescolare gli aromi. Quando l'impasto è incordato unire il burro con gli aromi. Estrarre l'impasto dalla ciotola e sul piano di lavoro ribaltarlo piu' volte e dargli una sorta di pirlatura. Far riposare l'impasto in cella a 26°C per circa un'ora.
Sgonfiare l'impasto. Sistemarlo dentro una vaschetta per alimenti dotata di coperchio e conservarlo in frigo per tutta la notte.
L'indomani, togliere l'impasto dal frigo. Pezzarlo in pezzi di 110 g e arrotondarli con le mani per formare delle sfere che andranno a lievitare in stampi imburrati ed infarinati.
Far lievitare fino al raddoppio.
Quando la lievitazione è finita, coppare dei dischi di craquelin chocolat delle dimensioni della superficie della brioche. Infornare a 145-150°C in forno ventilato per circa25-30 minuti.
A fine cottura, sistemare le brioches su una griglia. Ancora tiepide, inserire al centro un levatorsoli e praticare un foro .

Craquelin Chocolat

150 g di burro
35 g di cacao in polvere
185 g di zucchero cassonade
150 g di farina 00 debole

Impastare tutti gli ingredienti. Stendere l'impasto in strato sottile ( circa 4 mm) tra due fogli di carta forno e congelare rapidamente. Per il craquelin della brioche coppare dischi grandi quanto il diametro della brioche mentre per il dischetto piu' piccolo su cui far poggiare il cremoso, regolarsi su un diametro di circa 5 -6 cm. Questi ultimi dischetti andranno infornati su silpain a 145°C per circa 15 minuti


Per la ganache al cioccolato

500 g di panna fresca al 35%di grassi
50 g di sciroppo di glucosio
300 g di cioccolato al 64% 
30 g di burro

Scaldare la panna con lo sciroppo di glucosio a 70 °C. Versare sul cioccolato all'interno di un bicchiere -cilindro e mixare con un minipimer. Quando la temperatura e' scesa, aggiungere il burro e mixare ancora. Versare la ganache all'interno di stampi in silicone di diametro 4.5 cm. Una buona metà conservarla in ciotola coperta da pellicola a contatto.Far rapprendere in frigo. Dopo circa 4 ore, congelare la ganache colata in stampo.

Glaçage au chocolat

140 g di acqua
350 g di zucchero semolato
110 g di sciroppo di glucosio
225 g di panna fresca al 35% di grassi
120 g di cacao in polvere
90 g di massa gelatina *

Preparare la massa gelatina, unendo a 15 g di gelatina 160-180 Bloom 5 volte il suo peso in acqua; quindi 15 g + 75 g. Io ho scelto di idratare 100 g di gelatina granulare con 500 g di acqua: una volta sciolta, ho fatto rapprendere e poi cubettato e conservato in freezer.Al momento, scongelo la quantità necessaria e la uso nel liquido caldo.

Versare l'acqua, lo zucchero semolato e lo sciroppo di glucosio in una casseruola e far cuocere a 112°C. Aggiungere la panna e il cacao ben setacciato riportando a bollore. Far scendere leggermente la temperatura e unire la massa gelatina. Mixare con mixer ad immersione. setacciare. Coprire con pellicola a contatto e conservare in frigo per una notte.

Preparazione

Farcire l'interno delle brioches con la ganache al cioccolato. Fosse diventata troppo consistente, ammorbidirla pochi secondi al micro-onde. Scaldare leggermente il glaçage e mixare con il minipimer. Estrarre le ganaches congelate dallo stampo e glassarle velocemente. Sistemare uno spuntone di ganache al centro della brioche, farvi aderire il disco di craquelin ; quindi, con una paletta adagiarvi la ganache glassata. Decorare con pochi frammenti di oro alimentare.


Nota: Per le ganaches ho usato lo stampo Globe di silikomart Professional senza riempirli completamente...qualche mm dal bordo. Potete trovarli anche da Peroni snc.

Come ho potuto scordare....

in , , , , , , by I Dolci di Pinella, domenica, dicembre 02, 2012
Come ho potuto dimenticare la sensazione che può darmi la preparazione dei macarons?

Il tempo passa cosi in fretta...siamo già a Natale...di nuovo......che non riesco ad acchiappare il tempo e imporgli di riposare. Fatico a stargli dietro. E quando arriva sera mi rendo conto  di quante cose non sia riuscita a fare nell'arco delle ore.

Mi assolvo pensando che sono stata attenta agli affetti. Che ho rallentato il passo nel vedere la schiena curva di un amico e l'ho adattato al suo. Mi consolo ricordando che...si! quella telefonata sono riuscita a farla..Come stai? ma come stai sul serio? Bene?...Mi rincuoro al rivedere che qualche risata sono riuscita a strapparla in chi mi sta vicino...giusto due imitazioni, nel modo che mia madre mi ha trasmesso facendomi nascere...
Bene. Qualcosa l'ho fatta.

Ma quante cose ho perso per strada? Per la fretta. Per la noia. Per la stanchezza.
Oh, credo tante. E adesso stanno tutte li, una sull'altra, pesanti.

E' accaduto anche con loro. I macarons. Io li adoro questi dolcetti.
Mi piace il farli, mi rilassa la preparazione che devo fare prima di pensare a farli, mi distende lo scegliere il colore ed il gusto..

Ma solo oggi mi rendo conto di tutto quel tempo in cui li ho "scordati", infossati nella memoria, come non avessero valore....

E quando ho lanciato uno sguardo obliquo al forno, durante la cottura, per un momento ho avuto il timore che potessero avere dei sentimenti come....

No. Per loro il tempo non è passato....Sono felici, mi pare, di essere ancora con me....

Macarons con ganache all'arancia e praliné feuillette
( da un'idea di Maurizio Santin- Pierre Hermè- Mercotte)



Per 40 macarons da 3.5 cm 

150g di farina di mandorle
150 g di zucchero a velo
110 g di albumi vecchi di 2 giorni e a temperatura ambiente
15 g di zucchero semolato 

Per lo sciroppo:

150g di zucchero semolato
50ml di acqua

Note preliminari

1) Far scaldare la farina di mandorle in forno per 10 minuti alla temperatura di 150°C. Far freddare e unirla allo zucchero al velo. Versare il TPT (tant pour tant= pari peso di zucchero e farina di frutta secca) in più riprese in un mixer ed azionarlo alla massima velocità per 5 secondi.
Setacciare le polveri mediante l'impiego di un setaccio in acciaio a maglie finissime ed eliminare i granuli più grossolani.

2) preparare le teglie disponendo sul fondo anche dei gabarit, cioè dei fogli con impresse le dimensioni delle forme dei macarons che si vogliono fare. Cio' permette di farli tutti uguali e di averli tutti regolari ottenendo un buon risultato sia in cottura che al momento della decorazione. Sopra i gabarit, ritagliare un foglio di carta bisiliconata che certamente agevolerà il distacco dei macarons dopo la cottura.

Preparazione dell'impasto

Versare 55g di albumi sul TPT e amalgamare bene in modo da ottenere una massa omogenea e compatta. A questo punto, volendo, si può colorare l'impasto con poche gocce di colorante in pasta.

Versare lo zucchero semolato in una casseruola e bagnarlo con l'acqua. Far raggiungere la temperatura di 110°C. Nel contempo, mettere i 55 g di albumi rimasti in una ciotola e farli leggermente montare aggiungendo progressivamente i 15 g di zucchero semolato.

Quando lo sciroppo è pronto e ha raggiunto i 110°C, diminuire la velocità dell'apparecchio in cui stanno montando gli albumi e versarlo a filo sulla parete della ciotola.
Far montare fino ad avere una meringa a becco d'anatra, un po' morbida e sopratutto controllare che la T raggiunga i 40-50°C. Solo a questo punto gli albumi possono essere uniti all'impasto dei macarons.   
Volendo, l'aggiunta del colore puo' essere fatta in questa fase della lavorazione ricordandosi di usare colori idrosolubili che non smontano gli albumi.
Sacrificare due cucchiaiate di meringa aggiungendole all'impasto e amalgamare senza particolari precauzioni. Ciò serve a rendere l'impasto più fluido e a non smontare troppo la restante meringa al momento dell'inserimento.

Aggiungere la meringa restante e amalgamare on delicatezza dall'alto verso il basso. A questo punto, occorre procedere con il macarronage: cioè lavorare l'impasto con una spatola cercando di spatolare dall'avanti all'indietro raccogliendo bene il composto dalle pareti. La lavorazione deve interrompersi quando l'impasto, sollevato con la spatola, ricadrà sulla ciotola mediante la formazione di un "nastro" pesante che cade con una certa difficoltà.

Rivestire di carta bisiliconata delle teglie per biscotti. Deporre agli angoli delle teglie un pò di impasto in modo da far aderire perfettamente la carta ed ottenere delle forme regolari. Versare l'impasto all'interno di una sac à poche con beccuccio liscio (da 11)  e deporre dei bottoncini di pasta distanziandoli in quanto il macaron tende a diventare un pò piatto.

Volendo, far fare un croutage ( un'asciugatura) di circa 30 minuti ma volendo, si puo' anche omettere.
Accendere il forno a 145°C verificando la temperatura con un termometro e infornare la teglia per circa 15 minuti.
Estrarre la teglia, togliere il foglio dei macarons e deporlo su un ripiano fino al completo raffreddamento.
Staccare i dolcetti  e provocare con l'indice un piccolo affossamento in modo da permettere la deposizione ottimale della farcitura.


Per la ganache montata all'arancia
( da Solutions Macarons di Mercotte e E'cole Valhrona)

100 g di cioccolato bianco
50 g di panna calda
6 g di miele d'acacia
150 g di panna fresca molto fredda
un cucchiaio di confit d'orange oppure un cucchiaio di scorza d'arancia

Far fondere il cioccolato. Riscaldare molto bene la panna con il miele e versarla in più riprese sul cioccolato cercando di creare un'emulsione molto liscia e brillante. Incorporare il confit d'orange oppure la scorza grattugiata e aggiungere la panna fresca Emulsionare con l'aiuto di un mixer ad immersione e conservare in frigo per circa 12 ore. L'indomani, montare la ganache con il frullino e inserirla in una sac à poche con beccuccio liscio per farcire i macarons.



Per il praliné feuillette noisette
( da Macarons di Pierre Hermé)

20 g di granella tostata di nocciole
20 g di burro
45 g di cioccolato al latte
65 g di praliné alle nocciole
100 g di pasta di nocciole ( tipo crema spalmabile al cioccolato e nocciole)
85 g di feuilletine oppure crepes Gavottes sbriciolate oppure cialde da gelato sbriciolate

Far fondere il cioccolato. Incorporarvi il praliné, la pasta di nocciole ed il burro. Mescolare bene e completare con la granella di nocciole e le gavottes. Stendere l'impasto ad un'altezza di 1/2 cm su un foglio di carta siliconata da forno. Far raffreddare in frigo per circa un'ora. Poi con un coltello affilato incidere in quadratini di 1.5 cm di lato. Riporre in freezer fino al consolidamento.

Decorazione

Ricoprire metà dei gusci dei macarons con una nocciolina di ganache. Depositare sulla superficie un quadratino di praliné congelato cercando di infossarlo al centro. Completare con un'altra nocciola di ganache. Ricoprire con un secondo guscio e allineare tutti i dolcetti su un vassoio. Far freddare. Coprire con della pellicola e lasciare in frigo per 24 ore. Volendo, si possono congelare e prima della degustazione far scongelare lentamente in frigo.

Paris Brest : Pistacchio, arancia e....

in , , , , by I Dolci di Pinella, domenica, gennaio 31, 2021
 L'avevo in testa da tempo questo Paris Brest e ogni volta rimandavo. E dire che avevo in frigo una ottima pasta di pistacchio e tutto cio' che mi serviva per farlo: scorze in polvere, confit...tutto.

Poi, è venuta fuori una sperimentazione di una nuova pate à choux ed è stato inevitabile che il Paris Brest venisse fuori. Ho pescato il libro di Gianluca Fusto dalla libreria e ho ritrovato la ricetta della Namelaka al pistacchio che ho fatto un'altra volta e che mi era tanto piaciuta.

Devo aggiungere, comunque, che molta della bontà di questa crema, oltre al pistacchio, si deve al cioccolato Ivoire di Valrhona . Ormai da tempo ho operato la scelta di fare meno dolci al cioccolato ma di usare cioccolato buonissimo per quelli che preparo. Il resto del dolce è....naturalmente buono per chi ama la pate à choux. Per chi ama il pistacchio e sopratutto per chi ama risentire il gusto profumato e intenso dell'arancia.

E non solo dell'arancia....Mi era rimasta della crema e con delle fettine pelate al vivo di mandarino ho imbastito 4 bicchierini (adoro i Bodum...) .....io li trovo deliziosi e anche tre cucchiaini di crema, una fettina di mandarino, qualche pezzetto di granella di pistacchi possono dare una sensazione di benessere....

Ci vediamo presto per una preparazione di pate à choux per San Valentino...Devo dire che quest'anno lascero' i cuori da parte in favore di un dolcetto da assaporare in due...

Ci state


Paris Brest: Pistacchio, Arancia, Kumquat e.....





Per la pate à choux

Potete usare una qualsiasi delle ricette presenti nel blog. Sono tutte validissime.
Vi consiglio alcune cose:

1. Prestare molta attenzione alla preparazione del polentino. La farina deve essere ben setacciata e non formare grumi. 

2. Potete usare tranquillamente una farina con 10-12 g di proteine, come ho fatto io in questa ricetta. Magari, a fine lavorazione, fate riposare l'impasto per 1-2 ore a temperatura ambiente. In questo lasso di tempo, il glutine ha modo di distendersi  e in cottura si otterranno migliori risultati. 

3.  Aspettare che la pasta raggiunga 50°C prima di aggiungere le uova. Io stavolta le ho usate fredde di frigo: cosi ho modo di regolarmi meglio sulla fluidità dell'impasto.

4. L'impasto è pronto quando forma un nastro pesante continuo che resta sulla superficie della pasta senza incorporarsi velocemente.

5. Per la cottura, io ho infornayo a 165°C in modalità bassa ventilazione ma ognuno faccia le prove con il proprio forno. Basta infornare 3 choux alla volta a temperature crescenti e scegliere la piu' adatta ai nostri scopi.


Per la Namelaka al cioccolato bianco e pistacchio
( tratto da Le mie 24 ore dolci di Gianluca Fusto)

 110 g di cioccolato bianco Ivoire Valrhona al 35%
100 g di pasta pistacchio di Bronte
4 g di gelatina 160-180 Bloom*
20 g di acqua d'idratazione
80 g di latte intero
4 g di sciroppo di glucosio 
250 g di panna fresca al 35% di grassi

Nella ricetta originale erano previsti 2 g di gelatina ma in questo caso volevo una crema piu' sostenuta 

Scaldare il latte con lo sciroppo di glucosio. Idratare la gelatina con l'acqua indicata e farla riposare 10 minuti.Sciogliere parzialmente il cioccolato bianco in MO e unirlo alla pasta pistacchio. Aggiungere il latte, la gelatina e mixare con un buon mixer ad immersione per realizzare una buona emulsione. Completare aggiungendo la panna fredda. Mixare. Coprire con pellicola a contatto e conservare in frigo per una giornata. L'indomani, in questo caso, io ho montato leggermente la Namelaka per poterla dressare sul paris Brest: altrimenti, la Namelaka andrebbe utilizzata senza montare allo scopo di conservarne le caratteristiche di ultraleggerezza. 


Altri ingredienti e preparazioni necessarie:

1. Scorza d'arancia essiccata: con una grattugia asportare la scorza di arance bio e inserirle in un essiccatore. Dopo il tempo indicato, conservare le scorze in polvere fine all'interno di un barattolo a chiusura ermetica. Qualora non fosse possibile, scegliere scorze fresche e grattugiate al momento

2. Confit di agrumi: ho usato un confit di kumquat che avevo in dispensa preparato con la ricetta di Philippe Conticini, usata per preparare il confit d'orange  che trovate qui. Non doveste averlo, preferite un po' di marmellata d'arance di buona qualità.

3. Pistacchi caramellati: per decorare, basta semplicemente preparare un caramello biondo e intingere i pistacchi. Versarli su un foglio di carta forno   ercando di separarli uno dall'altro. Poi tritarli grossolanamente.

4. Semisfere colanti di pistacchio: nascono da una preparazione di Emmanuele Forcone. A mio parere, potete ottenere un ottimo risultato acquistando una buona crema spalmabile di pistacchio. Versrla in uno stampo in silicone a semisfere da 2 cm di diametro e congelando immediatamente. A temperatura ambiente ridiventano molto morbide quindi consiglio di aspettare che congelino molto bene.


Preparazione del Paris Brest

Prendere il Paris Brest e con un coltello a sega asportare una parte della calotta superiore. I singoli coperchi andranno rifilati con un coppapasta in modo da dar loro una circonferenza liscia e senza sfrangiature dovute al taglio. Farcire con la Namelaka gli choux fino a metà altezza, quindi inserire un bottoncino di confit al centro. Adagiare una semisfera di crema congelata di pistacchio e spolverare con scorze essiccate . Inserire la Namelaka in una sac à poche con beccuccio largo in modo da sprizzare delle boules di crema regolari e ben formare su ogni chou. Chiudere con il cappellino dello chou. Spolverizzare di zucchero a velo e decorare con la granella di pistacchi caramellati. 

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