Non chiedetemi il motivo per cui io, quest'anno, abbia sentito il desiderio irresistibile di preparare una Pastiera....
Non che ci avessi pensato prima. Non mi aveva colpito nulla di particolare ...almeno che io potessi ricondurre a questa cosi chiara decisione di andare a comprare ricotta e grano e cercare arance e canditi. Di quelli buoni, intendo.
Non avevo l'aroma giusto. Ma in dispensa avevo ancora un paio di arance regalata dalla mia amica Emiliana e una confezione di scorze che avevo preso da Mauro Morandin sperando di usarle per il Panettone.
Quando ancora mi illudevo di riuscirci a farlo, il Panettone.
Avevo tutto pronto. E neppure una stanchezza irreale mi ha impedito ieri sera di tirar fuori la frolla dal frigo e combinarla con le creme.
Ho fatto questa Pastiera impastando tutto il mio cuore e tutti i sentimenti dentro. Anche quelli che gocciolavano stanchi dalla testa, arrendevoli e soavi come fossero tramortiti e incapaci di opporsi al mio volere.
Non lo so il motivo. So solo che quest'anno, io ,questa Pastiera la volevo proprio fare.
E quando il profumo ha inondato la casa, incapace di passare attraverso i muri e varcare le porte e le finestre, saturando l'ambiente e permeando tutto intorno di dolcezza e fragranza ,ho solo sentito che nessun altro dolce poteva essere il nostro dolce di Pasqua.
E' con profonda emozione che poco fa, scorrendo il mio blog, ho visto che la stessa Pastiera l'avevo fatta il 22 marzo del 2008.
Era un sabato.....e da lì a pochi giorni io non sarei più stata la stessa.
Era un sabato.....e da lì a pochi giorni io non sarei più stata la stessa.
Nulla nasce veramente per caso....