Che dire?
Io con i lievitati non ho quel che si dice "una affettuosa simpatia"...
Ma e' soltanto perché non ho proprio le conoscenze giuste...le basi....quelle nozioni di lavorazione che ti permettono di ottenere risultati positivi.
Mi riprometto ogni tanto di salire su un aereo e regalarmi un corso da un Maestro ma...il mare, il mare.....
In ogni caso, i lievitati mi attraggono tanto. E quando vedo i dolci che sfornano le mie amiche..ecco! rimango regolarmente a bocca aperta per l'ammirazione.
Per non parlare dei lievitati dei Gran Maestri.....ma questi, si sa, sono irraggiungibili e lontani anni-luce...come le stelle comete.
Quest'anno, poi, il non aver avuto neppure il tempo di provarci , a Pasqua, mi ha lasciato una nota di disillusa amarezza.... se cosi si può dire.... per spiegare lo scontento di non aver saputo /potuto fare qualcosa.
Sarà per questo che, complice questo bel ponte di aprile, ho tirato fuori il lievito madre, regalo della mia amica Silvana e ho provato a fare la famosissima Treccia Bertelli della mia amica Marina Braito...
Treccia che da anni ho in programma di fare e mai faccio...
Io vi scrivo come ho fatto. Ma questo post non vuole, in alcun modo, essere una sorgente di verità. Anzi, se qualcuno dovesse imbattersi in questa lettura mi indichi errori e inesattezze.
Io ne faro' gran tesoro....
Stampa la ricetta
La tua treccia mi pare perfetta!
RispondiEliminaE pensa te che io sbavo sui tuoi dolci, sulla tua maestria nel farli.
Di solito non lascio nemmeno un commento, tanto sono lontana anni luce da tale esperienza, che non so che dire.:)))
Sì, proprio bella la tua treccia :)
Bella la tua treccia!😘😘; -)
RispondiEliminaGentile Pinella, se tutte le mie "non affettuose simpatie"...fossero come le tue, mi sentirei molto, ma molto più vicina ai miei due Maestri, Giorilli e Massari. Da appassionata di lievitati noto soltanto uno splendido ed elegante lavoro, complimenti.
RispondiEliminaL'unica cosa che vorrei domandarti è a che altezza hai posizionato all'interno del del forno, durante la cottura, la treccia, ho notato uno spessore di cottura più pronunciato nella parte superiore ed un leggero ammassamento nella parte inferiore, ma mi ripeto è solo curiosità, lungi da me pronunciare difetti in un lavoro così ben fatto. Brava come sempre!
Con ammirazione, Anna Giordani
A metà altezza, Anna. Ma dipenderà dal fatto che la treccia l'ho formata troppo grossa da un lato piuttosto che dall'altro?
RispondiEliminaBellissima ricetta, la treccia mi sembra deliziosa. Purtroppo non lavoro mai con il lievito madre, non ho il tempo di starvi dietro nè la passione di avere sempre in tavola prodotti lievitati. Il mio alleato, quando mi serve creare qualcosa di più, è il lievito di birra secco...
RispondiEliminahttp://langolodellacasalinga.blogspot.it/
Ti è venuta molto bene,complimenti.
RispondiEliminaQuando ho letto il titolo del tuo post mi sono ricordata di una meravigliosa crostata di Marina Braito che ho fatto tempo fa ma che non ho ancora postato.
Sai se Marina Braito ha un suo blog?
soffice e dal delizioso ripieno a base di marmellata, ottima proposta per la colazione di domani ;)
RispondiEliminabaci baci
Adoro la treccia dolce, pensa che è stata la prima ricetta del mio blog!Non solo mi piace tanto ma la tua mi pare anche perfetta, me la immagino profumata, soffice, morbida! complimenti
RispondiEliminache bella questa treccia...mi pare che nonostante la poca simpatia pure i lievitati ti vengano bene!!!
RispondiEliminami attira perchè sa di arancia, che mi piace molto.
nel weekend, per non lasciar "morire" il mio lievito madre, ho preparato un pan brioche con l'intenzione di farci una treccia ma...ho scelto un impasto troppo ricco, così morbido che la treccia non sono riuscita a farla (ho cotto in stampo).
potrei riprovare con questa!...
ciao!!!
Ve la raccomando, questa treccia! Come tutti i dolci di Marina Braito, naturalmente!
RispondiEliminaIo non voglio più sentirti dire che non hai confidenza coi lievitati...
RispondiEliminaLo sai che le cose a volte nascono e crescono bene per pura fortuna....
RispondiElimina