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Il cielo è cosi livido e gonfio di pioggia che solo un miracolo può rasserenarlo. Solo un fatto eccezionale.... di cui peraltro ho serie difficoltà a prevederne  il realizzarsi ....può suggerirgli che, anche se prossimi all'inverno e con le giornate cosi corte che  iniziano e terminano in un battere di ciglia,  non è il caso che pianga cosi ininterrottamente.

Anche perchè nessuno di noi è in grado di dargli conforto. Nessuno  può convincerlo che di certo molto presto....quasi non ci si accorgerà neppure....si sentirà nell'aria profumo di risveglio. Si vedrà il primo rametto di mimose, si cominceranno a cogliere i primi asparagi, si faticherà ad andare alla ricerca di un paio d'arance per fare quella bavarese che ti piace cosi tanto.

Ci si deve sostenere con la pazienza. E con la speranza del futuro.
Anche quando sei frustrata da una miriade di goccie gelide che si infilano sotto il bavero dell'impermeabile ed i piedi sprofondano nelle pozzanghere che fa diventare inevitabile il sollevare gli occhi verso il cielo nella speranza che si possa tirare come una coperta fino a squarciare le nuvole metalliche e dense e opache. Per  guardare, infine, l'azzurro dell'aria  ed  il bagliore del sole ed  il bianco intenso delle nuvole come succede quando andiamo da qualche parte, in aereo.

E non vorresti arrivare mai. Come fosse un sogno.

Affidiamo ad un biscotto la magia dell'attesa. Ci possa aiutare il rosso dei lamponi. Il giallo, come di spiga matura, dell'albicocca. Il profumo di  una stordente vaniglia. Il sapore del burro e dello zucchero.

Che sia più facile l'attesa?

Nel mio ultimo viaggio a Parigi mi sono imbattuta in un bel  libretto di Jean-Luc Sady che si chiama " Craquez pour le sablés.".....si, ormai di fronte ad una leccornia niente rende meglio l'estasi che ci coglie della parola Craquer che usano i francesi...
Celestiale.
E sfogliando ansiosamente le pagine, sono caduta in un delizioso biscottino che cercava di riprodurre i famosi biscotti PiM'S ai lamponi...fragole...ciliegie, insomma con qualcosa di perdutamente rouge! Ma non solo, naturalmente...

Si da anche il caso che mi prenda la voglia di provare una sablée di Christophe Felder...avevo, a dire il vero, pensato di farci delle tartelettes...ma stranamente ed inspiegabilmente sono rimasta senza panna  e....


Fonds de tartelettes en pate sablée
(da Les Mignardises de Christophe)


150 g di farina 00
1 punta di coltello di lievito chimico
75 g di burro morbido
75 g di zucchero semolato
1 tuorlo
1 cucchiaio d'acqua
mezza bacca di vaniglia oppure un aroma a scelta (limone, arancio)
un pizzico di sale

Setacciate la farina con il lievito. Versate la polvere in planetaria e aggiungete lo zucchero ed il burro morbido a pezzetti. Impastate fino ad ottenere una pasta sabbiosa, aggiungere l'interno della mezza bacca di vaniglia e il tuorlo. Impastate velocemente ed eventualmente aggiungete un cucchiaio d'acqua nel quale avrete sciolto il sale. Formate un panetto che avvolgerete in pellicola oppure in carta forno e farete riposare per un paio d'ore al fresco.
Stendete la sablée su un ripiano leggerissimamente infarinato, ad un'altezza di 1/2 cm e ritagliate con un coppapasta smerlato dei dischi di circa 6 cm di diametro.Sforacchiateli con i rebbi di una forchetta ad impedirne l'eventuale rigonfiamento.
Infornate ad una temperatura di 170-180°C per circa 10-15 minuti. Giusto il tempo che assumano una colorazione dorata. Fateli raffreddare completamente.



Per i biscottini

Confettura di lamponi o di ciliegie
Confettura di albicocche
Glassa pronta al cioccolato
Semi di sesamo
Poco cioccolato fondente


Sistemare i biscottini su una gratella. Sciogliere la glassa al cioccolatoo in modo che sia molto fluida. Deporre un cucchiaino di confettura di lamponi al centro del biscotto cercando di creare una sorta di disco.Ricoprire con un cucchiaio di glassa facendola colare completamente. Spolverizzare con semini di sesamo. Far raffreddare completamente. Per quelli all'albicocca, ripetere la stessa procedura ma omettendo i semi di sesamo.Prepare un cornetto con un triangolo di carta forno. Sciogliere al microonde un pò di cioccolato fondente. Inserirlo nel cornetto e tracciare una spirale che, una volta raffreddata, riempirete con un velo di confettura oppure gelatina  di albicocca.  


Come? Non avete confettura di lamponi? Neppure d'albicocca? E...frugate in dispensa. Magari ne avete un pò d'arancia....o di mandarino...oppure di fichi....Si sposano tutte cosi bene con il cioccolato!

Una frolla per parlare di me....

in , , , by I Dolci di Pinella, domenica, ottobre 17, 2010
Questa cosa mi frullava per la testa da tempo. Ho sempre amato a dismisura i biscotti. Di ogni tipo, naturalmente. Ma quelli di semplice frolla, li amo oltre ogni possibile comprensione. Mi ricordo, anni fa, che feci una montagna di biscotti decorati per il Natale del mio caro amico Massimo.Tutti rivestiti  di glassa liscia e vellutata...Di tutti i colori.Belli senza dubbio. Ma.... una fatica immane. Con la glassa che colava da tutte le parti. Con le perline colorate che si squagliavano sul manto candido del biscotto provocando la formazione di orrendi laghetti multicolori....Con la carta d'oro che non voleva saperne di incollarsi e cercava di volare via....Con i biscotti a cui un nulla di lievito nell'impasto aveva dato dei  piccoli bitorzoli antipaticissimi.

Si, ho la capacità innata di crearmi dei problemi. E passi se si tratta di pasticceria ma.....Ed il ma è li ad indicare una variopinta  moltitudine di situazioni.

A dire il vero, li avrei voluti rivestire di pasta di zucchero ma, adesso, non ricordo più per quale motivo non sia andata su quella strada. A ricordarmi ora.....

Stavolta, invece, sono partita decisa. Se un dolce mi piacerà, io lo so già prima di iniziare a farlo....Ho tutti i passaggi chiari in testa, nessun dilemma. Devono solo uscire da dentro e avere una loro vita.
Non è poi cosi difficile.

Comiciamo a dire che volevo fare dei biscotti di frolla rivestiti di pasta fondente di zucchero, decorati con glassa reale ma...tutto in stile sardo. In fin dei conti....Deu seu sarda.

Ecco. Un biscotto come questo, insomma.





La forma? Varia. Il classico tondo appena smerlato. Un lineare ovale a mò di cammeo. Poi, a goccia, a fiore e a cuore.
Può forse mancare il cuore?





Giusto per cominciare, una sera ho fatto la frolla. Cosi tutti i biscotti erano pronti, conservati all'interno di due grandi scatole e protetti dalla carta argentata.

Pasta frolla per ciambelle

1 kg di farina 00
500 g di burro
500 g di zucchero
4 uova medie
1 pizzico di lievito per dolci
scorza grattugiata di limone o l'interno di una bacca di vaniglia.
un pizzico di sale

Setacciare la farina con il nonnulla di lievito per almeno 2 volte e tenerla da parte.
Impastare il burro morbido con lo zucchero. Per burro morbido intendo il burro che tenuto in mano può essere tagliato con le mani senza difficoltà. Aggiungere le uova, impastare ancora e profumare con l'aroma prescelto. sciogliere il sale in un cucchiaino d'acqua e versarlo nell'impasto. Aggiungere metà della farina, amalgamare il tutto e completare la lavorazione. Dividere l'impasto in 4 parti e avvolgere la frolla con della carta forno. Sistemare in frigorifero per 30 minuti.
Togliere la frolla dal frigo. Stenderla ad un'altezza di 1/2 cm su un piano leggermente infarinato e ritagliare i frollini della forma prescelta. Sistemare i biscotti in teglie rivestite di carta forno e riporli ancora in frigo per altri 30 minuti.
Accendere il forno a 175°C. Infornare i biscotti per almeno 15-20 minuti finchè sono perfettamente dorati. Farli raffreddare benissimo prima di conservarli in apposite scatole.




A questo punto i biscotti sono tutti pronti. Non resta che andare avanti...Come? Innanzitutto cominciare a vagare per la città in cerca di marshmallows assolutamente bianchi. Comprare tutte le confezioni disponibili perchè non sia mai che manchino e rimanga senza scorte e poi...tuffarsi nella preparazione di quella magia che porta il nome di:

MarshMallows Fondant (MMF)

150 g di marshmallows
330 g di zucchero al velo
3 cucchiai d'acqua

Preparare una casseruola con dell'acqua e portarla al limite del bollore ( classico bagno-maria). Prendere una ciotla, appoggiarla sul bagno maria e versarvi le caramelle con i 3 cucchiai d'acqua. con un mestolo di legno perfettamente pulito (meglio se mai usato per altri scopi) mescolare i marshmallows fino ad ottenere una crema densa e liscia. Togliere dal fuoco e aggiungere circa 125 g di zucchero al velo, precedentemente setacciato. Amalgamare il tutto e quindi versarlo su un piano di marmo sul quale si sarà disposto lo zucchero al velo restante. Impolverarsi le mani con un pò di zucchero e cominciare a lavorare per far assorbire tutto lo zucchero. Quando l'impasto avrà preso consistenza, lo si lavorerà come fosse un impasto per tagliatelle.Quindi,a vvolgerlo con della pellicola e conservarlo nella credenza per almeno 12-24 ore.

Nota: Oltre ai vari siti americani, grande aiuto nella preparazione mi è venuto dal bellissimo blog di Donatella, una vera miniera di preparazioni di esaltante bellezza.




Dopo aver fatto la MMF e  averla fatta riposare, occorre stenderla.
Setacciare dello zucchero al velo sopra un ripiano di marmo e con un matterello ben pulito stendere la pasta, pochi pezzi per volta. Se dovesse risultare troppo dura, riscaldarla brevemente  per pochi secondi anche nel microonde. I pezzi restanti devono essere tenuti al riparo avvolti in pellicola per alimenti. Stendere la pasta sottile e  ritagliare le formine usando gli stessi stampi utilizzati per ritagliare i biscotti. Velare la superficie dei biscotti con pochissima gelatina di albicocche, solo un velo, perfettamente liscio e farvi aderire la MMF ritagliata. Tenere tutti i biscotti da parte in attesa di essere decorati.

Per la glassa, ho deciso di utilizzare una preparazione estrapolata da un bellissimo sito americano. Ho anche comprato la Meringue Powder prevista dalla ricetta. Con un esborso economico mica da poco......Ma devo dirvi che la grande Cinzia di Coquinaria ha di recente pubblicato un post spettacolare sulla preparazione home made della polvere di meringa....che naturamente userò in futuro a piene mani....

Royal Icing Using Meringue Powder

220 g di zucchero al velo
15 g di meringue  powder
un cucchiaio di succo di limone
60-90 g d'acqua calda*

Setacciare benissimo lo zucchero al velo ( da usare solo quello acquistato ). Per almeno tre volte. Questo si rende indispensabile se non si vogliono, poi, avere problemi con l'utilizzo dei beccucci. Aggiungere la meringue powder e il succo del limone. Progressivamente aggiungere a cucchiai l'acqua calda, ma non bollente. La dose indicata è indicata certamente per avere una glassa lucida e filante, destinata a ricoprire i biscotti. Nel mio caso, l'ho fatta molto sostenuta per poter realizzare le decorazioni. In questo caso ho utilizzato molta meno acqua. Amalgamare il tutto servendosi di un frullino e regolarsi per la densità aggiungendo o meno ulteriore zucchero al velo, sempre ben setacciato.
Coprire benissimo la glassa con una pellicola .
Per la decorazione: beccucci n.1-2.


E dire che volevo soltanto fare dei biscotti con il nome della mia amatissima Ross......




Gli speculoos di Christophe Felder

in , , by I Dolci di Pinella, giovedì, settembre 09, 2010
Non ho ancora capito quale sia stato l'esatto momento in cui gli speculoos mi si sono piantati sulla fronte. So solo che, dal momento in cui è successo, non ho avuto altra scelta che il farli.
E poco importa che ci sia ancora un sole cocente e sfavillante a inondarci di luce e di caldo. E che l'acqua del mare sia tanto calda e cristallina che viene il sospetto  che forse l'inverno possa anche non arrivare, quest'anno. E che le sere siano tiepide e profumate e del maglioncino che ti sei tirata dietro solo perchè hai dato distratta uno sguardo al calendario, non sai più che farne e dove poggiarlo.

Speculoos. Forse sanno d'inverno e di Natale. Sanno di freddo e di pioggia. Sanno di posti lontani molte migliaia di miglia da questa mia terra che se allungo un braccio, potrebbe diventare  facile toccare l'Africa. 
Dico forse perchè è difficile che io possa abbinare un biscotto ad una stagione. I biscotti vanno oltre le stagioni, oltre il caldo ed il freddo. Rispondono solo ad un'esigenza di buono. Di conforto. Di serenità. Un qualcosa di piccolo che ti rende più lieve il momento da vivere.

Speculoos. E forse non poteva essere che la ricetta di Christophe Felder, uno dei pochi patissier che puoi fare un suo dolce e rendere impossibile il disastro. Basta aprire il suo libro, "Mes 100 recettes de Gateaux", superare il disorientamento perchè li vorresti proprio fare tutti quei dolci e frugare tra gli ingredienti in dispensa..il resto viene ....
Niente di più.

Perchè rischiare altro se Felder esiste?


Speculoos
(da una ricetta di Christophe Felder)



400 g di farina 00
10 g di canella*
10 g di lievito per dolci
un pizzico di sale sciolto in un cucchiaino d’acqua
200 g di burro
200 g di vergeoise scuro**
60 g di zucchero semolato
2 tuorli
2 cucchiai di latte

Impastare il burro con lo zucchero di canna e lo zucchero semolato fino ad ottenere un composto sabbioso. Unire i tuorli , il latte ed ed il sale. Setacciare la farina con le spezie ed il lievito e unirla al composto avendo cura di amalgamare bene tutti gli ingredienti . Rivestire la pasta con un velo di pellicola e farla riposare in frigo per circa 60 minuti.
Accendere il forno a 170-180°C.
Stendere la pasta a circa ½ cm di spessore e ritagliare le forme con un coppa pasta smerlato. Bucherellare la superficie.
Inumidire leggermente la superficie degli speculoos con un pennello intriso d’acqua e spolverizzare sulla superficie dello zucchero semolato. Infornare per circa 15-20 minuti.



  
 
*Ho utilizzato 5 g di cannella e 5 g di spezie per speculoos, avute in regalo qualche tempo fa.
** Vergeoise? Zucchero di barbabietola.....Non ce l'ho...e allora? Facilissimo. Ho utilizzato metà zucchero di canna from market e metà zucchero cassonade proveniente da un acquisto Equo e Solidale.....Scuro, sa di liquerizia....molti dubbi. lo uso o non lo uso?
lo uso. Perfetto.

Quando gli amici chiedono......

in , , , , by I Dolci di Pinella, giovedì, luglio 15, 2010
"Signora, guardi che le ho portato i fichi neri come mi ha chiesto...Li vuole?"
Oh...Santo Cielo. E' vero. Ho chiesto anche a lui di procurarmi dei fichi...l'ho chiesto cosi a tanti che adesso ho il frigo pieno di fichi. Quelli bianchi e grandi della cara Teresina colti direttamente dalle piante del suo orto. Quelli della vicina di casa, neri e piccoli......Quando viene agosto andiamo insieme e ne potrai cogliere quanti ne vuoi-mi dice sorridendo. 

Morale: Ho veramente tanti fichi e caldo o non caldo, s'ha da fare la confettura che il mio carissimo amico Max mi sta chiedendo da quasi un anno.....Certo, il termometro segna una temperatura al limite del vivibile ma l'amicizia e il desiderio di rendere qualcuno felice è proprio una spinta difficile da contenere.....

Parto quindi con la confettura. e ....si, certo! lui la vuole ai fichi e rum, ma caldo per caldo, la gran quantità di frutta mi fa togliere dalla dispensa quella bellissima cannella comprata ....ormai da cosi tanti mesi.....alle Seychelles e una morbida e gonfia bacca di vaniglia portata dal  Madagascar regalo dalla  generosissima Giuliana .....

Mi stava venendo pure il ghiribizzo di metter su una terza casseruola sui fornelli...giusto per preparare una confettura di fichi al vino rosso, ma anche la ragione ogni tanto si fa sentire e ascoltare,...Ho desistito ma.....chissà....
In fondo, anche il caldo  può essere una condizione mentale...no?

Confettura di fichi




2 kg di fichi (preferibilmente neri)
succo di un limone
1/2 bicchiere d'acqua
500 g di zucchero/kg di purea di fichi
rum
oppure cannella-vaniglia
Pelare i fichi e tagliarli a quarti sistemandoli in una capace casseruola. Aggiungere l'acqua ed il limone e farli andare a fuoco vivace per circa 20 minuti. Pesare la purea di frutta e aggiungere lo zucchero semolato in quantità pari al 50% del peso. Rimettere sul fornello e proseguire la cottura fino a completa gelificazione che avviene intorno ai 108°C. Naturalmente, la prova scorrimento sul piattino è altrettanto efficace.
Invasare ancora bollente in vasi con coperchi puliti e sterilizzare. Io li tengo per 30 minuti dal bollore e poi li lascio dentro la pentola finchè l'acqua ridiventa tiepida.

Gusto rum: una volta riempito il vasetto con la marmellata, aggiungere 1-2 cucchiai di ottimo rum


Gusto cannella-vaniglia: aggiungere un bastoncino di cannella e una bacca di vaniglia aperta per il lungo già dal momento della prima cottura.


Ora, voi vi starete certamente chiedendo cosa io ne abbia fatto di quei barattolini di confettura, non è cosi?
Alcuni li ho regalati  come vi ho detto, ma....caldo per caldo....si, ancora....mi sono detta che a fare la pasta sucrée di Michel Roux e ricavarci quei biscotti che ho in mente di fare da tempo non sembra un'impresa cosi drammatica, vi pare?

E' proprio quello che mi sono detta io.
Eccoli!


Falsi cantucci alla confettura




Pasta sucrée di M.Roux

500 g di farina debole
200 g di burro morbido
200 g di zucchero al velo
un pizzico di sale
4 uova medie a temperatura ambiente

un tuorlo e poco latte per lucidare
confettura a scelta


Setacciare la farina e fare la fontana. Aggiungere il burro tagliato a cubetti e lo zucchero. Impastare fino ad ottenere uno sfarinato grumoso.Aggiungere le uova, il sale e completare la lavorazione cercando di ottenere un impasto ben liscio. Farlo riposare in frigo per almeno un'ora.
Stendere la pasta sopra un foglio di carta forno a forma di rettangolo cercando di rifilare bene i bordi con un coltello . Velare la superficie con la confettura. Aiutandosi con il bordo della carta avvolgere la pasta in modo da formare un cilindro, a mò di rollé. Avvolgere il tutto con la carta forno e porre in frigo per un'altra ora.

Accendere il forno a 170°C.
Togliere la carta , lucidare con un pò di tuorlo mescolato a pochissimo latte e cuocere fino a completa doratura. Far freddare e con un coltello affilato tagliare dei "cantucci" in diagonale.


Ops!! Dimenticavo che con queste dosi avrete bellissime colazioni assicurate per svariati giorni......

I frollini come quelli del market....

in , , , by I Dolci di Pinella, lunedì, giugno 28, 2010
Ho un file zeppo di ricette di biscotti. Le salvo tutte le ricette, una per una.Come se, poi, lo trovassi il tempo per  farle tutte. E più ne vedo, più ne archivio. Ho pure creato un file speciale che ho pomposamente chiamato " Ricette da testare"...... 
E i giorni passano. E il file diventa sempre più pesante. E stanno ad aspettare.
Ma...
Ci sono certe ricette che, appena le vedo, appena le leggo, mi  si conficcano nel cuore come fossero raggi di sole. E non c'è storia.Le devo fare subito, in fretta. Come agitata da una smania incontenibile che non si placa fino a quando ...ecco, sono li, in cucina e pronta sul da farsi.

Mi è capitato esattamente cosi per questa preparazione. Appena li ho visti...chissà cosa mi ha colpito. Lo "spessore" del frollino forse...mi ha dato l'idea che fosse friabile e simile a certi frollini del market che....caspita! se sono buoni.....e di cui vado da anni alla ricerca del segreto..

Bene. Sapete che vi dico?

Sono i frollini al cacao che cercavo da tempo di riprodurre. Si. lo so. Magari quanti biscotti ci saranno anche più buoni di questi..Ma questi sono esattamente quelli che volevo. E sono certa, da oggi in poi, non li lascerò per strada.....

Frollini al cacao
(da una ricetta di Valentina Gigli)



200 gr di burro freddo
130 gr di zucchero a velo
50 gr di tuorli d'uova
300 gr di farina 00
30 gr di cacao (amaro) in polvere
vaniglia

Impastare il burro tagliato a dadini con lo zucchero al velo. Aggiungere l’interno di una mezza bacca di vaniglia e i tuorli d’uovo. Amalgamare con cura gli ingredienti. Setacciare la farina con il cacao e versarla sull’impasto. Ottenuto un composto omogeneo, farlo riposare in frigo per circa 30 minuti. Infarinare leggermente un asse di legno o il ripiano di marmo della cucina, stendere l’impasto ad un’altezza di circa 1 cm e bucherellarlo. Accendere il forno a 175°C.Ritagliare con un coppapasta dei frollini e infornare per circa 12-15 minuti.

Piove, piove, piove, piove, piove.....

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, giugno 20, 2010
Ma quanto piove.Sembra che l'estate si stia rifiutando di uscire in scena, quest'anno! Ma che le è preso? Ha litigato per l'organizzazione delle stagioni? Si è innamorata di qualcuno mentre stava  lasciando l'altra metà della terra e queste che vedo cadere sono soltanto le sue inconsolabili lacrime?

Ho il terrore che quest'anno non si riesca a tirar fuori i sandali. Ad accendere l'aria condizionata. A sbuffare all'uscita dal lavoro al momento di entrare in macchina. A non provare l' orrenda sensazione di non riuscire a prendere sonno con la cappa di caldo umido tropicale che arriva invariabilmente verso la fine di giugno.

E la sensazione del forno acceso alle 4 del pomeriggio? Come posso mai farne a meno?
Ho idea che quest'estate i biscottini me li cuocerò senza colpo ferire.....Sarà mica che l'estate sa quanto io vada pazza per i frollini e mi voglia agevolare il compito?

Giorni fa ho rifatto i miei adorati frollini montati, farciti di una deliziosa marmellata al mandarino e tuffati nella glassa al cioccolato....

Si, la ricetta l'ho già messa. Nel caso fuori piova anche da voi e vi vogliate rinfrancare con qualcosa di dolce, eccola qui.....

Frollini montati viennesi


250 g di burro
100 g di zucchero al velo
40 g di albumi
300 g di farina"0"
un pizzico di sale
vaniglia

Impastate il burro morbido con lo zucchero al velo, aggiungete piano l'albume, quindi la farina setacciata, il sale e gli aromi. Sprizzate dei bastoncini oppure delle mezze sfere con un beccuccio a stella e fate raffreddare i biscotti in frigo per almeno un'ora.
Infornate a 180°c fino a completa doratura.
Poi farciteli con marmellata di albicocche, tuffate un'estremità nel cioccolato fondente fuso e possibilmente temperato e poi spolverizzate con zucchero al velo.

Ma questi già li conoscete...Invece, questi alle nocciole e cioccolato sono nuovi.Stavo leggendo di una splendida crostata creata da Marco Rinella...e avevo tutte le intenzioni di farla.....ma alla fine il tempo si è messo di traverso e non sono riuscita nell'intento. Allora, ho deciso che almeno la frolla l'avrei fatta e...sono nati questi biscottini...

Frollini alle nocciole e goccie di cioccolato
(da una preparazione di Marco Rinella)



300 g di burro morbido
225 g di zucchero al velo
125 g di uova intere
5 g di sale
150 g di farina 00
100 g di farina di nocciole
450 g di farina 00

Pepite di cioccolato

Ammorbidire il burro a “pomata” e mescolarlo con lo zucchero al velo. Unire le uova, il sale sciolto in un cucchiaino d’acqua. Aggiungere i primi 150 g di farina 00 e la farina di nocciole. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo e ultimare unendo la seconda parte ( i 450 g) di farina 00. Impastare brevemente e far riposare la frolla per qualche ora.
Stendere l’impasto ad un’altezza di circa 1 cm e spargere sulla superfici le goccie di cioccolato. Passare sopra il mattarello per infossarle un po’ e ritagliare dei biscotti della forma desiderata. Infornare circa 170°C fino ad una leggera colorazione.

I giorni che non si dimenticano

in , , , , by I Dolci di Pinella, domenica, maggio 23, 2010
Ci sono. Ci sono. Sono inframezzati alla moltitudine dei giorni di cui non riesci a farti venire in mente neppure un frammento. Non sono cosi tanti ma sono quei giorni che non potresti mai scordare,  neppure volendo. Che rimangono nella memoria come pagine aperte di un libro e di tanto in tanto ti ci fermi , cominci a osservarne le prime righe e puoi, senza neppure sforzarti, associare ad ogni parola un sentimento. Uno stato dell'anima. Un battito del cuore. E non è neppure difficile ricordare i gesti che hai compiuto, i colori che ti ricoprivano, gli odori che hai percepito. Le speranze e le attese che hanno accompagnato i minuti e gli attimi dell'intera giornata. 

In uno di questi giorni, ricordo di essere andata alla ricerca frenetica di un ghiacciolo al limone. Mia madre ne adorava il gusto e, quel pomeriggio,  me l'aveva chiesto con uno sguardo cosi febbrilmente adorante e  un impercettibile gesto delle labbra aride che dopo una manciata di istanti ero già fuori.

Non lo trovai.

Forse sarà per questo che poi, durante gli anni, i dolci al limone non sono mai mancati. Pasticcini, plum cake, torte morbide, creme, gelati...tutto purchè fosse profumato di limone. E  l'eventuale alternativa...."Sarà meglio l'arancia, stavolta?....Non credi che potremmo provare a fare qualcosa alle fragole oppure alle pesche oppure alle mele?... dopo  un iniziale assenso era rifiutata con un imperdibile sorriso degli occhi.
Va bene, va bene. Hai ragione, ci sono certi limoni sulla pianta che sarebbe un peccato non cogliere.

I giorni che non si dimenticano.

E ancora oggi, quando le giornate sembrano cosi terribilmente buie e cupe e non si intravvede neppure un raggio di sole a rischiararle, diventa indispensabile andare a coglierne alcuni e portarli al viso, come fosse impossibile non coglierne subito il profumo.E quei pochi gradini in salita, tra deboli folate di vento tiepido, ti consentono , seppure quasi impercettibilmente, di riscaldarti l'anima.

Crema al limone con biscottini farciti
( estratta da Sale &Pepe di Giugno 2010)



Per la crema

600 g di latte intero
130 g di zucchero
2 limoni medi biologici
3 cucchiai colmi di amido di mais setacciato ( circa 40 g)

Fai intiepidire il latte e aggiungi lo zucchero e la scorza del limone. Lascia tutto in infusione per circa 30 minuti. Spremi i limoni e filtra il succo :dovresti ottenere circa 80 g di liquido. Metti la maizena in una capiente ciotola e falla sciogliere con 4 cucchiai d’acqua fredda. Poi, unisci il latte e con una frusta fai completamente amalgamare il tutto. Porta al bollore e fai addensare la crema fino a raggiungere la consistenza di una bechamèl. Setaccia la crema ottenuta e lascia leggermente raffreddare. Unisci quindi il succo del limone. Assaggia il dolce man mano che lo aggiungi in modo da raggiungere il tuo livello di acidità ottimale. Versa la crema in bicchierini oppure in contenitori monouso e fai consolidare in frigo per circa 10-12 ore.


Per i limoni caramellati

2 limoni medi
200 g d’acqua
150 g di zucchero

Taglia a fettine di 2 mm di spessore i limoni. Versa l’acqua e lo zucchero in una casseruola e fai sciogliere bene. Porta il fuoco al mimo e aggiungi i limoni . Fai cuocere per almeno 15 minuti o comunque finchè lo sciroppo si è ristretto e le fettine appaiono traslucide e quasi caramellate. Se vedi che lo sciroppo è eccessivo rispetto alle fette di limone, asportane una parte e fai proseguire la cottura.

Nota: Questa crema ricorda moltissimo il bianco mangiare....l'aggiunta del succo di limone ne esalta il gusto...
E' importante standardizzare a proprio gusto la quantità dell'amido di mais in modo da raggiungere una buona cremosità del dolce....

A mio parere cosi....



E insieme alla crema, ci sta sempre bene....divinamente?.....un biscottino. Magari farcito con un leggero velo di confettura . Non solo di limone, ma anche d' albicocca. 
Provare per credere?

Biscottini al limone
( Le mie Passioni di P.Fulgente)


350 g di farina setacciata
200 g di burro morbido
150 g di zucchero al velo
la scorza grattugiata di 1 limone* (facoltativa)
20 g di pasta di limone
3 uova
un pizzico di sale

Accendi il forno a 165°C. 
Monta il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto soffice. Aggiungi le uova, una alla volta, il sale sciolto in un cucchiaino d’acqua, la scorza e la pasta di limone. Quindi, la farina. Versa l’impasto in una sac à poche e spremi dei piccoli dischetti stando attenti a distanziarli chè in cottura si allargheranno.
Inforna per circa 15 minuti. Falli raffreddare e unisci i biscottini a due a due farcendoli con un velo di marmellata i limoni.

Meno male che non mi chiedono una colomba.....

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, aprile 04, 2010
Le mie sorelle mi vogliono veramente bene.
Non mi chiedono mai di far per loro una colomba. Hanno molto probabilmente intuito che per me anche il solo pensiero di provare a imbastirne una sarebbe un cosi tale motivo di stress che se ne guardano bene dal chiedermelo....Loro lo sanno. Per loro, potrei anche studiare la procedura per giorni e giorni, cercare di convincere i signori folletti che abitano nel lievito madre a trovarmi piacevole e simpatica invece  di spegnersi inesorabilmente al solo vedermi, seguire i ritmi impossibili delle lievitazioni, "incordare" alla perfezione l'impasto, acciuffare un volo per Bergamo e supplicare il Maestro Giovanni Pina a prendermi come sub-sub e ancora sub-aiutante dell'ultimo degli aiutanti ...

Per loro, questo ed altro. Colombe incluse.Ma, per fortuna, non me lo chiedono.

Le sorelle sono magiche. Capiscono al volo i tuoi umori. Colgono la tua stanchezza. Sorridono dei tuoi sorrisi. Cucinano per renderti lieve il risveglio.Ti strappano i guanti dalle mani perchè vuoi aiutarle a rigovernare. Sono fiere dei tuoi successi. Dispiaciute per i tuoi dispiaceri.Ti incoraggiono nei tuoi sbandamenti ed incertezze. Ti dicono che sei magra quando hai difficoltà a resistere al cioccolato. Ti fanno vedere il lunedi come  un giorno meraviglioso. Ti parlano di tuo padre e di tua madre. Ti dicono che sei precisa a tuo padre in tutto e per tutto. E la cosa è per te un cosi grande motivo di felicità... Si guardano di nascosto preoccupate credendo che tu non le veda. Ti ammaliano sussurrandoti che come fai tu i dolci non li fa nessuno. Ti costringono a viaggiare attraverso tutto un sabato sera tra burro, farina e zucchero, bacche di vaniglia, scorze profumate di limone, succose confetture di lamponi e sfornare tanti e tanti biscotti che possano rendere più lievi e solari i loro risvegli.

Per le sorelle, questo ed altro. Anche le colombe.....ma per fortuna, non me lo chiedono.

Al posto delle colombe...ma chissà che un giorno.....ho scelto per loro questi biscotti dal magico ed inesauribile manuale   del Maestro Giovanni Pina. Mi ha colpito per il nome. "Ciottoli". Perchè rimandava a ricordi mai scordati dell'infanzia. A fiumi attraversati, a giochi nel cortile, a serate tiepide d'estate. Non sapevo ancora che questa ricetta sarebbe stata una  incredibile  sorpresa anche per la mia colazione di Pasqua.
I biscotti che ho cercato per anni. Gustati tanti e tanti anni fa e mai più ritrovati.. Che si inzuppano in un baleno e devi fare in fretta a mangiare come facevi da piccola e dovevi evitare che ti cascassero sul grembiule immacolato.

 Ciottoli
( da I Dolci-di Giovanni Pina)



500 g di farina
3 g di lievito in polvere
100 g di latte
15 g di latte in polvere
5 g di bicarbonato d'ammonio
230 g di zucchero al velo
30 g di tuorli
180 g di burro
vaniglia oppure scorza di limone


Rendere morbido il burro e porlo in una ciotola insieme al tuorlo, lo zucchero al velo e l'aroma prescelto. amalgamare il composto senza montarlo.Intiepidire il latte leggermente, unire il latte in polvere ed il bicarbonato sciogliendo le polveri molto bene.Aggiungere il liquido all'impasto e amalgamare senza pero' montare.Setacciare la farina con il lievito e unirli all'impasto. Amalgamare e porre in frigorifero per un'ora. Stendere l'impasto su un piano leggermente infarinato ad un'altezza di mezzo cm e ritagliare dei quadrati di circa 4 cm di lato oppure dei rettangoli. Infornare a 165°C in forno ventilato per circa 12 minuti con il portello del forno ben chiuso.

Questi biscotti si conservano per 60 giorni in sacchetti di plastica e al buio.


Non crederete che si siano accontentate di un solo tipo di biscotti.....Ma quando mai...Mai meno di tre qualità ...E quindi assieme ai savoiardi alla confettura di lampone, ho fatto vivere degli ottimi biscotti plumcake. Ottimi , tanto ottimi che li ho dovuti sottrarre all'incontenibile appetito di qualcun altro....
E stamattina sono partiti, incartati in  candida carta lucida, hanno attraversato la città che sonnecchiava tra una pioggerellina e un raggio di sole e consegnati a soddisfatti visi ridenti.

Meno male che ci sono le sorelle.


Biscotti plum cake

( da I Dolci-di Giovanni Pina) 


300 g di burro
200 g di zucchero al velo
10 g di miele d’acacia
190 g di tuorli
350 g di farina
100 g di fecola di patate
5 g di lievito per dolci
50 g di farina di mandorle
25 g di latte in polvere
10 g di rum
250 g di uva sultanina
Scorza di limone oppure vaniglia

Rendere morbido il burro e montarlo in planetaria finchè diventa molto soffice e spumoso. Unire, sempre mescolando, il latte in polvere, lo zucchero a velo, il miele e l’aroma prescelto. Unire, poco per volta, i tuorli freddi di frigorifero. Setacciare la farina con il lievito e la fecola. Unire le polveri alla massa montata completando con la farina di mandorle. Aggiungere il rum e l’uvetta cercando di distribuirla in modo omogeneo nell’impasto. Versare il composto in una sac à poche munita di un beccuccio liscio e abbastanza largo da permettere la fuoriuscita dell’uvetta insieme alla massa montata. Deporre dei mucchietti di impasto di circa 15-20 g l’uno. Cospargere di zucchero in granella e infornare a 170°C in forno ventilato per circa 12 minuti. Con il portello chiuso.

Questi biscotti si conservano al massimo 60 giorni in sacchetti di plastica e al buio.
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