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Is sospirus. I sospiri.

in , , by I Dolci di Pinella, venerdì, aprile 22, 2011
Is sospirus. I sospiri.

I sospiri. Quelli di pasta di mandorle, ricoperti da una delicata glassa al sapore di limone. Ognuno avvolto in un rettangolo di  carta velina impalpabile. Bellissima quella bianca. A volte sfrangiata ai lati, a volte forata in una trama come fosse un  merletto oppure una trina. Un sospiro da gustare con calma tenendo la carta tra le dita, lisciandola delicatamente e piegandola in quattro, per ricordarne il motivo e sperare, un giorno, di poterlo rifare uguale.

I sospiri  di mio padre. Brevi e intensi, come i mozziconi di sigarette fumate fino alla fine, ad un battito dal filtro. A volte, spesso direi, lunghissimi. Con il viso esposto al vento di maestrale, seduto sulla sedia di paglia addossata al muro della cucina, lì in veranda, le lunghe  gambe accavallate,le labbra intente  a disegnare con attenzione spirali di fumo oppure cerchi concentrici . E da osservare ad occhi socchiusi, fino a vederli  svanire,  piano.

I sospiri di mia madre. Profondi, come fossero  battiti  di  cuore. Cosi lunghi che il respiro si poteva, talvolta, inceppare sulle labbra serene, distese in un sorriso misterioso nell'udire la mia voce" mamma, ma quanto sei bella quando sospiri..."
Tanto bella da risultare impossibile non affondare il viso nell'incavo del collo quasi a risentire la tenerezza  dell'infanzia.

Esistono parole più delicate e fragili dei petali dei papaveri. Che quando le pronunci, come per magia, fanno aprire lentamente i portoni innalzati a custodia dei  ricordi. Ricordi lievi ed impalpabili, difficili da definire. Più legati a sguardi e movimenti del capo e volteggi di mani leggere e carezzevoli .

E non sembri strano, quindi, che un dolce dal nome "Sospiro" possa afferrarmi come un nastro di seta. E avvolgermi e ancora avvolgermi fino a rendere impensabile il sottrarsi .
Come fosse possibile sottrarsi ai ricordi.
Corti come mozziconi di sigarette oppure profondi come i battiti del cuore.

Sospiri
( da una ricetta di Luca Montersino)




Per la pasta biscotto

200 g di albume
185 g di zucchero semolato
135 g di tuorlo
185 g di farina 00

Montare gli albumi, tenuti per circa un'ora a temperatura ambiente, con lo zucchero fino ad ottenere una massa soda e lucida. Mescolare rapidamente i tuorli e versarli a filo sulla meringa aiutandosi con una spatola con un movimento dall'alto verso il basso. Setacciare la farina per almeno 2 volte e unirla alla massa montata sempre con delicatezza e sempre con il medesimo movimento. Imburrare ed infarinare degli stampini a semisfera come quelli in uso per la lavorazione delle "delizie". Per poter svolgere rapidamente il lavoro, consiglio, dopo averle imburrate, di versare un cucchiaio di farina all'interno di una semisfera, sovrapporre una seconda semisfera e agitarle entrambe, con un solo movimento della mano, da destra a sinistra. In tal modo, la farina velerà in strato sottile l'interno rendendo facilissimo eliminarne l'eccedenza.


Versare la montata in una sac à poche con beccuccio liscio e riempire le semisfere fino ai 3/4 del totale. 
Infornare a circa 180°C per 15'. Far raffreddare ed estrarre il biscotto sistemandoli su un foglio di carta da forno.
Con un coltellino affilatissimo, tagliare la base del dolcino ad un'altezza di circa 1/2 cm. Conservare la base che servirà a chiudere il sospiro farcito. Svuotare delicatamente e senza entrare troppo in profondità l'interno del biscotto.

Per la bagna al liquore

100 g di zucchero semolato
100 g d'acqua
liquore a scelta ( in questo caso alkemes)

Bagnare lo zucchero con l'acqua e porre sul fornello a fiamma moderata fino a che lo zucchero si presenti completamente sciolto. Far raffreddare. Versare il liquore fino a raggiungere il gusto desiderato.
Con un pennello, inumidire l'interno dei sospiri e l'interno della base.

Per la crema pasticciera
(estrapolata da una ricetta di Anice&Cannella)

250 g di latte intero
200 g di panna fresca
50 di liquore al limone
2 uova intere
100 g di zucchero semolato
80 g di farina ben setacciata
scorza di limone biologico


Unire il latte, la panna ed il liquore al limone. Aggiungere la scorza del limone e far scaldare brevemente. Lasciare in infusione per 30 minuti. Versare lo zucchero sulle uova intere senza montare a spuma, aggiungere la farina ed amalgamare. Versare metà dei liquidi sulla crema di uova, stemperare con una frusta e ultimare versando la seconda parte dei liquidi. Cuocere la crema a fiamma moderata finché la temperatura raggiunge gli 85°C e finché la crema si presenta ben densa. Passare tutto al setaccio. Sistemare la ciotola in una boule di acqua e ghiaccio e, quindi, procedere alla farcitura dei dolci. Con l'aiuto di una sac à poche, inserire un ciuffo di crema all'interno del sospiro. Sigillare con la base tenuta da parte e porre in frigorifero fino a totale raffreddamento.




Decorazione

Zucchero fondente
Cioccolato fondente al 70%


Sistemare un bagno-maria sul fornello. Versare nella ciotola lo zucchero fondente tagliato a pezzetti, un cucchiaio di succo di limone e un paio di cucchiai d'acqua. Farlo sciogliere lentamente fino al formarsi di una glassa densa ma sufficientemente liquida da consentire una velatura liscia ed omogenea della sommità del sospiro. Far asciugare perfettamente.
Sciogliere al micro-onde poche decine di grammi di cioccolato. Inserirlo in un cornetto di carta e decorare i sospiri a righe parallele.

Qualcosa bussa discretamente alla porta.....

in , , by I Dolci di Pinella, sabato, marzo 19, 2011
Che io abbia una passione smisurata e fuori ogni razionale controllo per la pasticceria é fuor di dubbio.

Non c'é alcuna spiegazione sensata

Non vengo da una famiglia di chef pasticcieri, nessun antenato si é mai entusiasmato per zucchero, uova, burro e farina e...più di recente, nessun parente stretto ha mai fatto in casa dolci e pasticcini,limitandosi a comprarli  oppure a riceverli in dono. Mia madre, poi,  aveva un concetto strano fin sull'uso della bilancia credendo che i dolci migliori nascessero semplicemente aprendo le antine della credenza e mescolando ad occhio tutti gli ingredienti.
Faceva una torta di mele....l'unica insieme a quella di ricotta....che era una meraviglia. Storta, sbilenca, che tendeva pure ad attaccarsi alla teglia ma...non ricordo di aver mai mangiato una torta più buona di quella.

Magari, è chiaro credo ci siano altri fattori  a spiegarne i motivi....

Scrivevo della pasticceria, vero?
Bene. Da un po' di tempo a questa parte, i libri sui dolci sono stati avvicinati timidamente da quelli sul "salato". Piano piano, mi sono ritrovata ad incrociare le gambe sul divano e a sottolineare con post it colorati le preparazioni che mi sarebbe piaciuto sperimentare...in qualche sera di calma.

E ieri sera è stata una di quelle. Bel libro il libro di Montersino sulla Pasticceria Salata....Un testo che invita a sperimentare, testare, provare, variare...insomma, suggerisce al lettore che con un pochino di entusiasmo magari si riesce pure a rifare qualcosa di appetibile....E poi, non é un caso che il titolo abbia fatto unire due parole ...Pasticceria e Salata....che di prima battuta sembrano due concetti dal matrimonio incerto.

Da un insieme variegato di stranezze, curiosità ed entusiasmi nasce questo post.

E...vi avverto!...è un post in costruzione...
Nasce con la scoperta...per me, é proprio una scoperta...che con il pane si possono fare dei deliziosissimi contenitori per le farce più disparate ed appetitose....Questi di cui vi sto per scrivere sono fatti con il pane morbido da tramezzini  che andranno a friggere in olio caldo ma nulla vieta che possano essere utilizzate delle semplici fette di pane da tostare , poi, in forno...

Si, direi che questo salato mi ricorda molto la pasticceria. Per mille e un motivo. E anche l'entusiasmo nel farli é lo stesso....Quasi....
Certo che lo zucchero...il cioccolato...Al cuor non si comanda....

Cannoncini croccanti di pane
( da Pasticceria Salata di Luca Montersino)



Una confezione di pane bianco per tramezzini
Poca farina 00
Un uovo sbattuto
Olio d'arachide

Per la preparazione dei cannoli occorre munirsi di una macchina per la pasta oppure avere disponibile un rullo per sfogliatrice in dotazione con le planetarie commerciali. Far passare attraverso il rullo ad apertura massima il foglio di pane. Man mano, ridurre di una tacca il grado di apertura e assottigliare il foglio di pane in modo da avere alla fine lo spessore di circa 1 mm. Poiché il pane é umido, il passaggio potrebbe dare qualche problema. A me é venuta l'idea di spolverizzare il foglio con un velo di farina fatta scendere da un setaccino. In aggiunta, rifilare i bordi del foglio con un coltello affilato in quanto altrimenti il pane tende ad arricciarsi . Stendere i fogli sul piano di lavoro. Tagliarli in quadrati e arrotolarli intorno ad un cannolo di latta chiudendo l'apertura  con un velo d'uovo sbattuto.


Versare dell'olio d'arachide in un pentolino profondo. Controllare che la temperatura non sia superiore a 160°C e friggere i cannoli pochi per volta. Estrarli con una schiumarola e farli asciugare su della carta paglia.
Farli raffreddare perfettamente e conservarli in una scatola a chiusura ermetica fino al momento della farcitura.

E per la farcitura?.............

Ho deciso di seguire ancora Montersino, nonostante le farciture possano essere innumerevoli...

Cannoncini croccanti con mousse di gorgonzola su crema di carote e pinoli tostati




Per la mousse

250 g di panna fresca
120 g di burro
250 g di gorgonzola
4 g di gelatina in fogli da 2 g*
una rondella di porro
sale-pepe bianco

Idratare la gelatina in acqua ghiacciata
Far soffriggere delicatamente il porro tritato in una noce di burro ( tolta dalla quantità totale). Bagnare con una mezzo bicchiere d'acqua e continuare la cottura finché sarà completamente evaporata. A questo punto, aggiungere il burro a dadini, la panna, il formaggio tagliato a cubetti e far sciogliere bene su fuoco medio-basso. Portare la temperatura a 85°C. Strizzare bene i fogli di gelatina, unirli alla crema e mescolare bene. Regolare di sale e pepe.
Riporre la ciotola in frigo fino a completo addensamento . Quindi, poco prima di servire , montare la mousse e inserirla in una sac à poche con beccuccio liscio. Riempire i cannoli. Velare le estremità con un po' di parmigiano reggiano grattugiato finissimo.

Per la crema di carote

500 g di carote
una mezza cipolla
brodo vegetale

Sbianchire le carote in acqua bollente per 2 minuti e poi tuffarle in acqua ghiacciata. Rosolare la cipolla in un filo d'olio extra vergine d'oliva, aggiungere le carote tagliate a tocchi, far cuocete con il coperchio per alcuni minuti. Quindi, passare la verdura al mixer aiutandosi con poco brodo vegetale. Passare al setaccio aggiustando di sale e regolando la densità con il brodo.

Preparazione del piatto

Velare un piattino con un cucchiaio di crema di carote. Adagiare il cannolo. Cospargere con alcuni pinoli tostati in padella.

Idea dell'ultima ora!!!

Ora, dato che mi é presa la voglia di lavorare con il pane, credete forse  che mi faccia passare sotto il naso l'idea di fare dei cannoli di pane di campagna? Basta avere del pane dalla mollica ben fitta, passarlo un attimo in freezer e poi tagliarlo sottilissimo con l'affettatrice. Si avvolgerà rapidamente intorno ad un cannolo di latta e poi, via! subito in forno....



Se poi dovesse avanzare un mestolino di crema di carote?.....Una manciatina di pinoli tostati, un cannolo di pane, un pomodorino confit....



E con questo....é proprio tutto finito....Al prossimo appuntamento con il salato!

Crostata di confettura come dice Luca Montersino....

in , , by I Dolci di Pinella, sabato, marzo 05, 2011

Mi sono sempre piaciute le fresie. Tra tutti i fiori, sono i miei preferiti. Non solo per i loro colori cosi luminosamente accesi quanto per il loro profumo. Che quando ne senti la fragranza, ti avvolge e ti lascia con un senso di stordimento. Come entrassi, trascinata da un vortice, all'interno della primavera.

Piacevano cosi, allo stesso modo, anche a mia madre. E adesso che qualcuno ha pensato di lasciarmene un vasetto di vetro trasparente sulla mia scrivania, tutte le mattine è piacevole entrare e pensare a lei. Come mi accompagnasse durante la giornata.

In fondo, le fresie sono cosi sorprendentemente semplici. Fragili. Delicate ma non tanto da non resistere nei giorni.  In effetti, ci sono periodi in cui si ha voglia e necessità di ritornare alle basi delle cose. Di sfrondarsi da ciò che si è accumulato nel tempo come la polvere sul comodino sul quale poggi gli occhiali.
Per me, ritornare a quota zero significa prendere burro, zucchero, farina, uova, confettura. E fare quella semplice crostata che qualcuno considera da sempre il suo dolce preferito. Il dolce il cui profumo ti accoglie già ai primi scalini che pensi di salire con passo lento e stanco, la sera, di ritorno. Un profumo di casa. Un profumo che sembra dirti di slacciare i bottoni del cappotto e allentare la sciarpa sul collo e rasserenare i tratti del viso.

Che tanto, sei arrivato a casa.

Crostata di  frolla montata con confettura di albicocche
( da una ricetta di Luca Montersino)




300 g di farina 00
280 g di burro
50 g di zucchero al velo
125 g di tuorli sodi
Un cucchiaio di rum/liquore alla vaniglia
Scorza di limone grattugiata

Confettura di albicocche




Setacciare ripetutamente la farina. Mettere il burro tagliato a pezzetti per pochi secondi in un micro-onde in modo da ammorbidirlo. Lavorarlo con un cucchiaio di legno in modo da renderlo in consistenza “pomata” e versarlo nella ciotola della planetaria . In alternativa, usare un normale frullino elettrico. Montare il burro prima da solo, quindi aggiungere piano lo zucchero e continuare la lavorazione fino ad ottenere un composto spumoso e soffice. Aggiungere l’aroma liquore prescelto e la scorza del limone. Sgusciare i tuorli avendo cura di eliminare completamente l’albume. La cottura dei tuorli può avvenire:
1. far prendere l’ebollizione ad una casseruolina piena d’acqua. Ridurre la potenza del calore e versare delicatamente nell’acqua i tuorli, senza toccarli. Dopo pochi istanti, con un cucchiaio di legno, girare i tuorli per verificarne la consistenza e continuare la cottura fino ad indurimento. Estrarre i tuorli con una schiumarola e metterli in una ciotola.
2. in alternativa, il metodo Montersino consiste nel versare i tuorli in una ciotola, coprirli con acqua bollente e farli finire di cuocere nel micro-onde, avendo cura di bucherellarne piano la superficie.
Una volta sodi, passare i tuorli al setaccio fine in metallo aiutandosi con una spatolina. Versare la purea nella montata di burro e zucchero amalgamando bene. Aggiungere la farina rimescolando in fretta ed il meno possibile.
Imburrare ed infarinare una teglia da circa 24 -26 cm. Versare l’impasto nella sac à poche e fare un cerchio sul fondo partendo dal centro della teglia. Continuare facendo un cordone lungo i bordi dello stampo. Versare la confettura prescelta e ultimare facendo dei cordoncini sulla superficie.
Infornare a 170-180°C per circa 25 minuti.


Questa frolla entrerà certamente tra i miei dolci da rifare. Non fosse per altro che ho tra le mani una buonissima marmellata di mandarini che attende di essere assaggiata...E magari, che io si sa amo cosi tanto il dolce, forse aumenterò la quantità di zucchero a 75 g...facendo tacere la vocina che mi dice che potrei anche salire ancora.....

A volte, la semplicità....

in , , by I Dolci di Pinella, venerdì, agosto 13, 2010
Andar via di casa, anche se solo per pochissimi giorni, rende praticamente impossibile mettere nella sacca tutte le cose che ti fanno compagnia durante la restante parte dell'anno. Una volta, ricordo, partii cosi carica di tutto..dalla planetaria alle forme in silicone, dagli stampi a cerniera alla crepiére, dalle paste di pistacchio  , gianduia, torroncino, caffé...alla farina di mandorle, di nocciole.....insomma, cosi di tutto e di più  che alla fine mi successe come la volpe e l'uva di antica memoria e non feci quasi nulla...

Adesso ho scelto di provare a "staccare" anche dalla passione. Per cui, prendo la sacca più piccola e vedo di infilarci solo una dozzina di stampini, il termometro....non si può vivere senza, naturalmente...giusto uno stampo da crostata, due teglie per biscotti...magari la piastra per le cialde.....ok! non ci sta proprio null'altro. No, anzi, il sifone l'ho inserito al volo, tre cartucce tre giusto per una spuma veloce, nel caso volessi utilizzare quei pochi cartocci di panna che sono come una copertina di Linus, per me.

Mi sono cosi solennemente ripromessa di cucinare qualcosa che non sia dolce...E' una considerazione che compare sempre, ogni estate, all'inizio delle ferie...

Quest'anno voglio proprio imparare a cucinare....

Un proposito cosi impegnativo che si perde per strada quasi subito.Però....un salto in pescheria lo si fa...Un branzino lo si sceglie...un pò di gamberi anche....ma....un dolce fatto da te ci vuole proprio....e non occorre poi cosi tanto tempo a decidere cosa.

Ho degli amaretti. Ho del latte fresco. E vaniglia. E una buona bottiglia di Vin Santo...
In fin dei conti, il crème caramel piace sempre cosi tanto....
Lo si prova il crème del Montersino....Dopotutto, il libro nella  sacca è stato uno dei primi ad entrarci....



Crème caramel
(estrapolata da una ricetta di Luca Montersino)


Per 12 stampini

1 Litro di latte fresco intero
500 g di uova intere
250 g di zucchero
una bacca di vaniglia
3 amaretti sardi
un mezzo bicchiere di Vin santo
Caramello per gli stampini

Caramellare il fondo degli stampini e tenerli da parte.
Accendere il forno a 140-150°C.
Scaldare il latte con 125 g di zucchero. Aggiungere la bacca aperta per il lungo e far prendere un leggero bollore. Frantumare gli amaretti e unirli al latte caldo cercando di farli sciogliere almeno sommariamente. Far amalgamare le uova con lo zucchero restante senza montarle. Filtrare il latte e schiacciare bene la polpa di amaretti eliminando poi la parte restante. Versarlo il latte sulle uova amalgamando il tutto con una frusta. Aggiungere il Vin Santo e amalgamare bene.Versare due mestoli di crema in ogni stampino. Eliminare le eventuali bolle e disporli in una teglia che contenda abbastanza acqua da arrivare fino ad un’altezza pari a metà dell’altezza dello stampino.Porre in forno e continuare la cottura finchè la lama di in coltello, inserita per il lungo, possa poi essere estratta ben asciutta.
Far freddare e conservare in frigo.

Una torta esagerata

in , , , , by I Dolci di Pinella, domenica, novembre 23, 2008
Ogni tanto è una meraviglia uscire fuori dagli schemi. Se per schemi si intende fare un dolce che mai faresti per te stessa. Ogni tanto, puo' capitare di utilizzare 4 sere per una torta che mai avresti detto di poter e voler fare. La puoi fare giusto per una cosa eccezionale, per una giornata particolare, per sentire squillanti risate di meraviglia, per vedere occhi stupiti da tanta esagerata sfrontatezza.


Una torta sfrontata. Una torta magicamente e assolutamente bella, ai miei occhi.
Solo per i miei occhi. Solo per il mio cuore.



Anche se con un notevole ritardo, ecco la preparazione! Non fatevi spaventare da tanta lunghezza: si prepara tutto in piu' giorni, con calma e pazienza ma poi, ci si sente veramente soddisfatti!

Torta delle bolle rosa e nere

Per il pan di spagna di Rucoletta

12 uova
400 g di farina
400 g di zucchero semolato
Scorza di limone
2 cucchiai di limoncello
Due teglie da 28 cm

Lavorare i 1 uovo intero e 11 tuorli con 8 cucchiai di zucchero. Aggiungere 8 cucchiai di farina, il limoncello, la scorza di limone e continuare a montare con frusta per circa 15 minuti a velocità 5 del ken. Separatamente, montare gli albumi (11) a neve. A metà lavorazione, aggiungere gradatamente lo zucchero semolato restante. Quando i due composti sono pronti, versare la montata dei tuorli sulla montata di albumi albumi e mescolare con la mano dal basso verso l' alto. Versare la farina ben setacciata e continuare la lavorazione sempre a mano per non smontare il composto. Versare il composto in una teglia imburrata ed infarinata, infornare a 170 °C per 35 minuti, o finchè il pan di spagna è ben sodo al tatto. Lasciarlo nella teglia ad intiepidirsi per 5 minuti poi rovesciarlo su una gratella e farlo raffreddare.

Per la bagna al liquore Benevento

250 g di sciroppo 30°B*
75 g d’acqua
100 g di liquore Benevento

Unire insieme tutti i componenti. Miscelare bene e usare.

*Per la bagna a 30°B:
1350 g di zucchero
1000 g d’acqua.
Mettere i due ingredienti in una pentola sul fuoco.Appena bolle spegnere e conservare coperto.Per avere 250 gr di sciroppo a 30°B, adoperare 170 gr di zucchero e 130 gr d’acqua. Da questo togliere i 250 gr richiesti.

Pasta di limone

60 g di limoni non trattati
30 g di buccia di limone non trattata
50 g di sciroppo di glucosio
80 g di zucchero al velo
100 g di zucchero fondente

Frullare tutti gli ingredienti fino ad ottenere una pasta vellutata. Si conserva in frigo in un vasetto ermetico per circa 20 giorni al massimo.
Nota; Consiglio di ammorbire il fondente con il calore prima di frullare altrimenti diventa difficile ottenere un buon amalgama.

Chantilly di crema al limone e panna
(da una ricetta di L.Montersino)

1 kg di panna
500 g di crema pasticciera
6 g di gelatina
Per la crema pasticciera:

290 g di latte intero
70 g di panna
110 g di tuorli
110 g di zucchero
25 g di amido di mais
Scorza di limone
Un bicchierino di limoncello

Far prendere il bollore al latte con la panna. Unire la scorza del limone e lasciare in infusione per almeno 15 minuti.Montare i tuorli con lo zucchero, incorporare l’amido e versare il liquido caldo . Far cuocere fino ad addensarsi. Unire la gelatina idratata e tamponata e passare al setaccio.Unire il limoncello. Quando la crema ha perso buona parte del calore, toglierne dal totale 500 gr unire alcuni cucchiai di pasta di limone e infine, la panna semimontata.

Pasta di zucchero di Rossanina

5 g di colla di pesce in fogli
30 g d’acqua
50 g di glucosio
450 g di zucchero al velo

Ammollare la colla di pesce nei 30 ml d’acqua.Quindi a fuoco debolissimo farla sciogliere con grande attenzione, aggiungere il glucosio e un goccio di vaniglia.Far sciogliere fino ad avere un composto liquido come l’acqua, ma senza far bollire!
Setacciare lo zucchero al velo, metterlo dentro la ciotola del robot e aggiungere il liquido ottenuto.Far girare finchè si ottiene una palla. Se si vede che l’impasto è duro aggiungere l’acqua a cucchiaini fino ad ottenere una pasta morbida e malleabile.
Stenderla su un piano infarinato con amido di mais.Fare attenzione che la superficie del tavolo ed il matterello siano sempre puliti da ogni residuo che puo’ rovinare la levigatezza della vostra pasta.

Glassa al burro Cordon Bleu

50 g di zucchero
60 ml di acqua
2 tuorli
150 g di burro morbido

Portare a mezzo punto (108°) (io ho portato a 110°C ) lo zucchero e l'acqua . Spegnere e dopo pochi attimi montare i tuorli versandoci sopra lo sciroppo a filo. Montare fino a completo raffreddamento in modo da avere un composto soffice e chiaro. A parte montare a spuma sofficissima il burro e unire sempre a filo i tuorli montati e d eventuali aromi.

Preparazione della torta

La torta va assemblata all’interno di una fascia di metallo che la racchiuda. Prendere la precauzione di deporre il dolce già sul piatto finale perché dopo diventerà impossibile spostarla. Rivestire la fascia di acetato fino a superare di 4 dita il bordo della fascia perché la torta è molto piu’ alta del normale. Disporre gli strati di pan di spagna, bagnarli bene e deporre la chantilly in uno strato di circa 1-2 cm. Dopo aver completato gli strati porre la torta in frigo per un’intera notte. L’indomani, togliere la fascia, eliminare l’acetato e stendere sopra tutta la torta un velo di crema al burro. Riporre ancora il dolce in frigo per circa un’ora. Stendere la pasta di zucchero abbastanza sottile e rivestire la torta con molta attenzione. Rifilare l’eccesso alla base e procedere con la decorazione. Fare delle palline di pasta di zucchero di diverso diametro e incollarle alla base con un po’ di glassa reale fatta con lo zucchero al velo e un po’ d’albume fino ad ottenere una crema consistente. Poi colorare la pasta con dei coloranti alimentari in pasta, rosa e nero e ritagliare dei dischi di diverso diametro. Incollarli sulla torta. Allo stesso modo, preparare delle stelline. E’ piu’ facile prepararle il giorno prima in modo che si possano asciugare bene. Infilare nella stella del filo di ferro non tossico e dispore le stelle su un vassoio. Velarle con un po’ d’albume e decorarle con dello zucchero cristallo argentato. Al momento infilare le stelle nella torta in modo che siano a diversa altezza e….quindi, godetevi l’effetto che fa! 

Piove

in , , , by I Dolci di Pinella, venerdì, novembre 14, 2008
Ah, novembre. Non si puo' dire che sia un mese soleggiato. Tranne che per l'estate di S.Martino quando speri che la primavera faccia di nuovo capolino e le stagioni siano impazzite, il sole è un ospite strano e volubile. Ti alzi, metti il golf leggero, le scarpine nuove di vernice, il vestitino nuovo a righe e...torni a casa che vien giu' il mondo. Come se il cielo avesse ricevuto un torto troppo grande da sopportare e se la sia presa maledettamente.
Oggi, invece, è scuro già dal mattino. E per tutta la notte il battere delle goccie d'acqua sul tetto non mi ha, stranamente, agevolato il sonno.
Prima che mi trasformi in una Cenerentola tutto fare, vi lascio un dolce nuovo di zecca. Proviene dal libro "Tiramisù e Chantilly" di Luca Montersino.
E' un dessert che sa di primavera e di sole caldo di novembre. Chissà che faccia sbollire l'ira di questo mese inquieto e torni presto un tiepido sole, a scaldarci un po' il cuore.





Chantilly di panna cotta con streusel alla cannella

*All’inizio, preparare lo streusel in modo da consentire all’impasto un riposo in frigo di almeno 30 minuti . Prepararne una buona dose in modo da conservarlo poi in una scatola di latta. Tornerà utile una prossima volta!

Streusel alla cannella

100 g di farina 00
100 g di burro morbido
100 g di farina di mandorle
100 g di zucchero al velo
1 g di cannella

Impastare gli ingredienti fino a formare un impasto frolloso. Far riposare in frigo. Poi, sbriciolarlo in piccoli pezzi ed infornare a 160°C per circa 25 minuti, fino ad avere una colorazione dorata. Durante la cottura, rigirare l’impasto con una forchetta e frantumare i pezzi piu’ grossi in modo da avere delle briciole grossolane ed irregolari.

*Quindi, cominciare a preparare il caramello all’arancia in modo da consentire un parziale raffreddamento ed impedire che l’aggiunta della chantilly ne turbi la limpidezza mescolandosi.

Caramello all’arancia

150 g di zucchero semolato
45 g d’acqua
90 g di succo d’arancia filtrato
Scorza grattugiata d’arancia
un pizzico di sale di Cervia ( o di Trapani, se l’avete)

Bagnare lo zucchero con l’acqua e farlo caramellare senza mescolarlo. Far bollire il succo dell’arancia, togliere il pentolino dal fuoco e aggiungere poco per volta l’arancia facendo attenzione agli eventuali schizzi. Riportare lo zucchero sul fornello e far sciogliere bene il caramello. Aggiungere la scorza dell’arancia e il pizzico di sale. Prendere dei bicchierini di vetro e disporli in un piatto adatto al frigo. Far freddare leggermente il caramello e stratificarne un cucchiaio sul fondo. Passare in frigo.Conservare il caramello restante a temperatura ambiente.

*Nel frattempo, preparare la chantilly alla panna cotta. Rispetto alla ricetta originale, ho dimezzato la quantità di gelatina ( ne prevedeva 9 gr) e diminuito la quantità di zucchero (ne prevedeva 100 gr).

Per la chantilly alla panna cotta

500 g di panna fresca
125 g di latte intero
60 g di zucchero semolato
4.5 g di gelatina in fogli da 2 g
Un cucchiaio di rum bianco
Mezza bacca di vaniglia

Mettere la gelatina ad idratare in acqua fredda.
Far prendere il bollore al latte con la vaniglia. Strizzare la gelatina ed aggiungerla al latte mescolando bene. Unire lo zucchero e farlo sciogliere. Passare tutto al setaccio e unire metà della panna liquida fredda. Aggiungere il rum e portare la crema a circa 30°C.Montare la panna restante e unirla alla crema senza smontare il composto. Versare la chantilly nei bicchierini e riporre in frigo a solidificare.

Una volta pronti, riscaldare leggermente il caramello avanzato e velare la superficie della crema con non piu’ di un cucchiaio raso. Far freddare ancora.

Decorazione

Distribuire lo streusel sui bicchierini. Spolverizzare con un’ombra di cannella e decorare con filini di scorza d’arancia candita.

Nota: Non avendone a disposizione, sbollentare per 5 volte la scorza dell’arancia in acqua cambiandola ogni volta in modo che perda l’amarognolo. Alla fine, preparare uno sciroppo di zucchero e passare le scorze fino a far assumere un aspetto lucido. Non è il sistema piu’ ortodosso per prepararle ma in questo modo ho potuto avere un po’ di fili d’arancio per la decorazione!
Sono cose da pazzi. Quando ho aperto il libro di Luca Montersino-Tiramisù e Chantilly e sono inciampata in questo dessert non ho fatto altro che pensare che l'avrei fatto. Già il nome: Golosotti di zabaione. Ma come si fa a resistere? Infatti, non si fa. Si cede alla tentazione e non ci si pensa piu'. L'occasione la si inventa, ma non c'e' bisogno di aspettare molto. Basta che mia sorella dica che ha un tot di amici a cena e.....il cuore della sorella grande non resiste.

Nascono cosi i golosotti e già qualcuno sussurra che l'abbinamento zabaione-cioccolato fondente fosse incredibilmente esplosivo.
Si, lo confermo. Lo era.



Golosotti allo zabaione
(da Tiramisù e Chantilly di L.Montersino)



Per la salsa al cioccolato

250 g di tuorli
115 g di zucchero semolato
625 g di latte intero
5 g di colla di pesce
350 g di cioccolato al 70%

Far prendere il bollore al latte, quindi incorporarvi il tuorli montati con lo zucchero mescolando sempre fino a raggiungere la temperatura di 82°C-85°C. Togliere dal fuoco, aggiungere la gelatina prima idratata e tamponata, quindi il cioccolato fondente fuso. Omogeneizzare con un mixer ad immersione.
Per la crema chantilly allo zabaione

250 g di crema zabaione
250 g di panna fresca semimontata
Per la crema zabaione

75 g di zucchero
54 g di tuorli
15 g di farina
85 g di Marsala
20 g di Moscato

Montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina e i due vini prima ben scaldati. Far cuocere fino al primo bollore e quindi raffreddare subito. Quando la crema è ben fredda, aggiungere la panna semimontata mescolando delicatamente.
Altre preparazioni
ritagli di pan di spagna
vino Marsala
decorazioni di cioccolato
glassa neutra a freddo
Preparazione
Prendere dei bicchierini piccoli quadrati e foderare il fondo con un dischetto di pan di spagna. Inumidire con un cucchiaino di Marsala. Versare un cucchiaio di salsa al cioccolato e quindi la chantilly allo zabaione cercando di salire sulle pareti in modo irregolare. Continuare gli strati e ultimare con la salsa al cioccolato. Porre in freezer finchè la salsa è ben fredda . Velare la superficie con un po’ di glassa neutra per lucidare e decorare con una variazione di cioccolato fondente.

Is animeddas

in , , by I Dolci di Pinella, sabato, novembre 01, 2008
Non scrivo mai la stessa cosa su Coquinaria e sul mio struggente blog.
Ma, stavolta, non avrei proprio parole diverse per dirlo.


Era sempre una giornata bellissima quella del 2 novembre. Io mi alzavo presto, carica di una elettrica felicità ed una impazzita impazienza.
Mamma non era come tutte le altre.Non aveva mai molto tempo per tutti i manicaretti e i pranzi che le altre mamme facevano per i loro figli.
Ma trovava sempre il tempo per delle stranissime cose.
Farci sedere sul banchetto di legna contenente il carbone e raccontarci delle storie terribili che non ci facevano dormire la notte. Come l'amavo quando raccontava infinitesime volte la stessa storia, la stessa notte e sempre cosi bella da sembrare ogni volta diversa.Oppure, farci mangiare tanto di quel pane fritto "indorau" da tenerci la pancia con le mani. A volontà.
Ancora, lasciarci un biglietto sullo specchio della credenza celeste con cui potevamo comprarci tutta la Cremalba che volevamo dalla signorina Peppina.E la mattina del 2 di ogni novembre , io avevo pronta la mia federa di cotone bianco da appoggiare sulla spalla e portare in giro per il paese.
L'avrei amata alla follia solo per quello.


Is animeddas. Le piccole anime.


Per primo, di corsa, tutti dal prete per le gallette. Poi, dalle mogli degli immigrati, per i cioccolati. E quindi dalle anziane del paese con le loro casette di fate con i pavimenti in fango pressato che si potevano lavare e le scale di legno e l'odore di mela e di arance. A prendere fichi secchi, noci, qualche ciambella, i piu' fortunati. E monetine da spendere in caramelle e mentine e zuccherini. Che fosse una giornata particolare, mamma lo sapeva.Tanto che, diventati grandi e ormai senza federe da appendere sulle spalle, non aveva perso l'abitudine di vivere quel giorno e c'era sempre una bustina con un po' di soldini.
Is animeddas, diceva.
Che bella che era.


Questo è il primo anno senza le anime.
Ieri sera ho preparato una torta. E' per il compleanno della figlia di un'amica. Non mi è mai capitato di preparare una torta con tanta ...tanta...non so dirlo.Non trovo le parole.
Pensavo alle anime.
Pensavo alla felicità di una madre che ha una figlia che compie gli anni.
Pensavo a tante cose.
E non è parsa strana la commozione che ci ha unite, stamattina.
Tre donne, tre storie, tre vite.


E' la mia torta delle anime.






Il fiore , fatemelo lanciare in aria.






Torta Lola

Pan di Spagna di Rucoletta

9 uova
300 g di farina
300 g di zucchero semolato fine
scorza di limone
Due cucchiai di limoncello


Lavorare i 1 uovo intero e 8 tuorli con 6 cucchiai di zucchero. Aggiungere 6 cucchiai di farina, il limoncello, la scorza di limone e continuare a montare con frusta per circa 15 minuti a velocità 5 del ken.Separatamente, montare gli albumi (8) a neve.A metà lavorazione, aggiungere gradatamente lo zucchero semolato restante. Quando i due composti sono pronti, versare la montata dei tuorli sulla montata di albumi albumi e mescolare con la mano dal basso verso l' alto. Versare la farina ben setacciata e continuare la lavorazione sempre a mano per non smontare il composto. Versare il composto in una teglia imburrata ed infarinata, infornare a 170 °C per 35 minuti, o finchè il pan di spagna è ben sodo al tatto. Lasciarlo nella teglia ad intiepidirsi per 5 minuti poi rovesciarlo su una gratella e farlo raffreddare.

Bagna al limone e limoncello

200 g d’acqua
100 g di zucchero
Scorza di un limone

Mettere le scorze del limone nell’acqua con lo zucchero. Far prendere il bollore finchè lo zucchero è completamente sciolto.Poi profumare con il succo del mezzo limone prima filtrato.Togliere le scorze e far raffreddare completamente prima di aggiungere il limoncello.

Chantilly di crema al limone e panna
( da una ricetta di Luca Montersino)

1 kg di panna
500 g di crema pasticciera
6 g di gelatina

Per la crema pasticciera:

290 g di latte intero
70 g di panna
110 g di tuorli
110 g di zucchero
25 g di amido di mais
Scorza di limone
Un bicchierino di limoncello

Far prendere il bollore al latte con la panna. Unire la scorza del limone e lasciare in infusione per almeno 15 minuti.Montare i tuorli con lo zucchero, incorporare l’amido e versare il liquido caldo . Far cuocere fino ad addensarsi. Unire la gelatina idratata e tamponata e passare al setaccio.Unire il limoncello. Quando la crema ha perso buona parte del calore, toglierne dal totale 500 gr e unire la panna semimontata.

Panna montata gelatinata

200 g di panna fresca
1 foglio da 2 g di gelatina

Togliere dalla panna un paio di cucchiai di liquido e scaldarli. Unire la gelatina idratata e tamponata.Montare la restante panna e a quasi fine lavorazione unire la panna gelatinata a filo senza smettere di montare.

Mandorle tostate

Versare in un pentolino piatto caldo delle lamelle di mandorle. Tostarle finchè appaiono dorate.

Composizione

Predisporre un disco di cartone con la carta pizzo. Incorniciare con della carta forno in modo da non sporcare il pizzo durante la lavorazione. Sistemare al centro una fascia in alluminio e rivestire l’interno con un rotolo di carta acetato. Sistemare all’interno un disco di pan di spagna e inumidirlo molto bene con la bagna al limone. Versare circa la metà della chantilly. Sistemare un secondo disco e ripetere l’operazione. Terminare spalmando sulla superficie della chantilly. Porre in frigo per circa 8 ore. L’indomani, velare la superficie con la panna montata gelatinata stendendola molto bene con una spatola.Togliere la fascia, la carta acetato dai bordi e aiutandosi con una scatolina velare anche i bordi. Riporre in frigo per circa 30 minuti. Circondare la torta con una fascia in acetato e chiuderla con dell’adesivo. Aiutandosi con una spatolina , deporre sui bordi le lamelle di mandorla sbordando un po’ all’interno della torta. Mettere la panna montata residua in un cornetto e creare una decorazione . Sistemare ogni tanto delle piccolissime palline argentate . Circondare la torta con il nastro di seta chiudendolo con del nastro biadesivo. Proteggere i gambi dei fiori con della carta argentata e infilarli nella torta.
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