No. Non mi sono affatto scordata di Achille. Achille Pinna. Il fatto è che andavo da un paio di settimane alla ricerca di un dolce che ....diciamo, un dolce che gli si adattasse. Che in un certo qual senso lo potesse rivestire come un manto. Che al vederlo, io per prima potessi dire; "Ecco, è lui. E' il dessert che va bene". Niente. Ci giravo intorno come un'ape sui fiori nei pomeriggi d'estate. Sapete.... come quando la vedete andare di fiore in fiore e prendere il giallo e lasciare il rosso, un tuffo nel fiore viola, un'ala che sfiora quello rosa. Mi sono sempre chiesta cos'è che poi la fa decidere di far riposare le ali e annegare all'interno dell'ultimo fiore...
Poi, un click.
L'avevo cercato tanto ed era lì, ad un passo dal mio cuore.
Credo l'abbia fatto scattare uno dei tanti pensieri che faccio dirigere molto spesso verso una splendida signora bionda che il caso mi ha fatto incontrare ormai non so più quanti anni fa. La fantasia fatta persona. L'imprevedibilità più imprevedibile. La generosità più disarmante. La depositaria di tanti e tanti meravigliosi tesori contenuti in una sorta di forziere che è inutile tu cerchi il fondo che tanto non c'è e non ci sarà mai.
E' suo il dolce che può parlare ad Achille Pinna. E di Achille Pinna.
Ricco di torrone sbriciolato ,di croccanti amaretti, di nocciole caramellate. Con un lieve sentore di mandorla amara. Con un che di salsa di cioccolato fondente a far da contrappunto e a ricordare che ogni cosa ha il suo dolce ed il suo amaro, nel caso l'avessimo mai dimenticato.
La mia amica è curiosa sulla mia interpretazione del suo Nuraghe......e non poteva che chiamarsi cosi....ma mi permetta di risponderle che con dolci cosi buoni e cosi perfetti, la reinterpretazione non esiste. Solo la mancanza dei contenitori adatti induce alla scelta di una forma differente...e chissà non sia esistito veramente una sorta di nuraghe a cupola per far giocare i bimbi durante le lunghe estati o farli sognare durante le fredde notti d'inverno. E immaginare di sentire, pur lontano, il rumore del mare.
Ho scelto bene, Achille?
Nuraghe al torrone
(di Maria Antonietta Andante)
3 tuorli
100 gr. di zucchero
200 gr. torrone sardo alle nocciole( o mandorle) tritato finemente
100 gr. amaretti
2 cucchiai di liquore amaretto
250 gr. panna frescasemimontata
50 gr. di nocciole caramellate tritate grossolanamente
Lavorare i tuorli con lo zucchero. Unire il latte bollente e far cuocere finchè la crema raggiunge la temperatura di 82°C. Togliere la crema dal fuoco, passarla al setaccio e aggiungere il torrone sbriciolato e gli amaretti ridotti in polvere. Far raffreddare ed unire il liquore. Versare alcune cucchiaiate di panna nella crema per renderla più fluida e ultimare la lavorazione travasando in più riprese la crema nella panna amalgamando dall'alto verso il basso. Versare la mousse all'interno di piccoli stampi a semisfera fino a metà altezza, spolverizzare con le nocciole caramellate e completare con la restante crema.Riporre in freezer fino al completo consolidamento .
Maria Antonietta serve il dessert come fosse un nuraghe....ed è senza alcun dubbio la presentazione ottimale....come descritto benissimo nel suo nuovissimo e scintillante blog.
Ma...data la mancanza di bicchierini ho optato per una forma diversa e ...a questo punto...dato il cambiamento ho colto l'occasione per sperimentare una nuova salsa al cacao, ricetta-regalo di Stefano Deidda.
Salsa al cacao amaro
50 g di cacao amaro
100 g d'acqua
5 g di burro
30 g di zucchero
5 g di glucosio
Unire insieme tutti gli ingredienti.in una casseruolina che va poi sul fuoco, a fiamma bassa. Rimescolare e lasciar addensare fino alla temperatura di 90°C. Passare al setaccio e conservare.
In qualche modo dovevo farmi pure perdonare di non aver potuto dare la forma del Nuraghe...e allora ho deciso di realizzare con il cioccolato delle piccole decorazioni che potessero far pensare ad una sorta di utensili nurargici....senza una forma precisa...con un che di anticato....
L'idea viene dal nuovo e splendido libro di Loretta Fanella.
Non ho fatto altro che far colare del cioccolato fondente su un velo di cacao amaro e rivestirlo completamente. Far asciugare e.....
In qualche modo dovevo farmi pure perdonare di non aver potuto dare la forma del Nuraghe...e allora ho deciso di realizzare con il cioccolato delle piccole decorazioni che potessero far pensare ad una sorta di utensili nurargici....senza una forma precisa...con un che di anticato....
L'idea viene dal nuovo e splendido libro di Loretta Fanella.
Non ho fatto altro che far colare del cioccolato fondente su un velo di cacao amaro e rivestirlo completamente. Far asciugare e.....