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Una scatola piena piena di……

in , , by I Dolci di Pinella, venerdì, dicembre 25, 2009
No, quest’anno no.

Non devo perdere tempo in cose inutili. Nè ritrovarmi il 24 dicembre senza essere riuscita nell’intento di realizzare ciò che mi preme veramente. Oh, intendiamoci. Nulla di cosi particolarmente complicato. O difficile al farsi.E , d’altronde, è da tempo che non mi infilo in strade affollate e congestionate mentre la testa mi urla di tornare a casa.
No, quest’anno no.
Volevo proprio inventare e ritrovarmi tra le dita una scatola trasparente piena- piena di biscottini deliziosi. Una scatola per ogni sorella. Da aprire il mattino a colazione come facevamo il giorno dell’Epifania quando mamma ci faceva trovare ai bordi del letto una scatola di cartone oppure una busta trasparente con una commovente quantità di cose. Cioccolati, biscotti, wafers, caramelle.E, per giorni, inventavamo tanti motivi per sederci un po’ a frugare dentro il tesoro. Che fosse il mattino, che fosse il pomeriggio, che fosse il dopocena.

paccobiscottiblog Ecco. Vorrei che questa mattina di Natale, fossero li, sedute a dipanare il fiocco rosso e frugare impazienti in cerca del biscotto migliore, quello da assaporare per primo. Con la serenità, la leggerezza, l’unione a tenerci vicine come un manto prezioso.
Non è questo, anche, il Natale?
Sono certissima che questi sono stati tra i primi ad essere scelti….

Biscuits fourrés au chocolat
( da Gourmandises di Donna Hay)



biscuitfourrèauchocolat blog
195 g di burro freddo in pezzetti
90 g di zucchero al velo
210 g di farina
5 e ½ cucchiaini da caffè di fecola di mais
3 cucchiai di cacao amaro
3 tuorli
Un pizzico di sale


Lavorare il burro con lo zucchero. Aggiungere i tuorli infine le polveri setacciate: la farina, la fecola il cacao ed il sale.Impastare finché la pasta si presenta morbida e liscia. Rivestire di carta forno tre teglie per biscotti. Prelevare dall’impasto delle piccole palline delle dimensioni di una piccola noce e renderle sferiche con il palmo delle mani. Quindi, appiattirle palmo contro palmo, molto leggermente, e disporle ben distanziate sulla teglia. Far riposare in frigo per alcune ore, meglio se tutta la notte.Accendere il forno a 180°C. Far cuocere per circa 8-10 minuti. Far freddare e farcire con una ganache di cioccolato e panna.

Ganache al cioccolato fondente


Far fondere 100 g di cioccolato fondente al 50%. Scaldare 25 g di panna liquida fresca e versarla in piu’ riprese sul cioccolato. Rimescolare bene fino ad ottenere una crema densa e liscia. Far freddare in frigo fino ad ottenere una crema densa e spalmabile.In alternativa, utilizzare una crema spalmabile alle nocciole.

I biscotti dell’asta

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, dicembre 06, 2009
E’ stato divertente. Direi divertentissimo…Seduta in prima fila al raduno di Coquinaria ho atteso palpitante che i miei biscotti uscissero….Erano inseriti all’interno di un sacchetto di cellophane e chiusi con un nastrino di rafia bianca e rosa. Sono stati rapiti al volo e mi fa piacere pensare che una dozzina o poco piu’ di amiche , l’indomani, abbiano fatto colazione con qualcosa di mio.
Dolci semplici. Nulla di eccezionale. Ma, tra le altre cose, oltre al piacere dei preparativi, si da il caso che siano anche i miei dolci preferiti. E allora, me ne sono tenuta da parte un vassoio in modo che la mattina potesse diventare i piu’ facile e leggero l’alzarsi ed iniziare la giornata.
E cosi è stato. Seduta nel silenzio della cucina, me ne sono scelta tre, ben tre, ogni mattina. Tutto finisce.Anche il vassoio è ormai pulitissimo e…vuoto!
Che faccio? Comincio a tirar fuori buon burro, zucchero, farina, uova e…vaniglia?
ciambelline finiblog
Classiche ciambelline doppie. Il di piu’ lo da la marmellata di albicocche e la spolverata di zucchero vanigliato con della eccezionale vaniglia del Madagascar…regalo della Giuliana, naturalmente.
Ma giusto per variare un po’, perchè non utilizzare gli stampini mignon da delizia, regalo della Elisabetta?
semisferadifrollablog
internodisemisferadifrollablog
Che meraviglia stendere la frolla e farcirla con la marmellata di fichi…non ricordano un po’ i cantucci? …similcantuccidifrollablog
Beh! Anche senza confettura, questa frolla è buona lo stesso…Perchè non tirar fuori quel delizioso stampino per biscotti che giace in letargo da cosi tanto tempo?
biscotti bucatiunoblogSi, si…ho anche la ricetta, naturalmente!!

Pasta frolla fine
(da una ricetta E’toile)
1 kg di farina 00
600 g di burro morbido
400 g di zucchero a velo
160 g di tuorli
interno di mezza bacca di vaniglia
Oppure
scorza di limone / scorza d’arancia


Impastare il burro con lo zucchero a velo fini ad avere un composto omogeneo. Aggiungere anche la vaniglia e un pizzico di sale. Quindi, unire i tuorli; continuare nella lavorazione aggiungendo la metà della farina precedentemente setacciata. Quando l’impasto si presenterà omogeneo, completare con la restante farina. Riporre la frolla in frigo per alcune ore. Procedere poi alla preparazione dei biscotti.

Per le ciambelline
Stendere la pasta sull’asse di legno pochissimo infarinato ad un’altezza di ½ cm.. Ritagliare le forme con un coppa pasta a bordo liscio, formando un foro al centro in metà dei dischi. Infornare a 175°C per circa 10-15 minuti. Far raffreddare. Spolverizzare con zucchero vanigliato i dischi forati. Velare di marmellata i restanti dischi e unirli agli altri .

Per le semisfere
Ritagliare dei dischi leggermente piu’ grandi del diametro della semisfera perché devono rivestire l’interno di stampini a semisfera. Deporli con attenzione all’interno Riempire l’incavo con marmellata (in questo caso di fichi) e chiuderli con un altro disco di diametro uguale a quello dello stampo. Sigillare bene i bordi con le dita pressando bene. Infornare a 175°C per circa 15 minuti. Spolverizzare da freddi con zucchero vanigliato.

Per i simil-cantucci
Stendere la frolla ad un’altezza di pochi mm a forma di rettangolo. All’estremità inferiore deporre della marmellata lungo tutto il lato. Arrotolare il lato verso di noi facendo fare alla pasta due giri. Tagliare con un coltellino affilato in corrispondenza della giuntura cercando di sigillare bene il taglio. Infornare a 175°C per circa 15 minuti. Far freddare e quindi tagliare con un coltello affilato in senso obliquo a mo’ di cantucci . 

Intrecci al cioccolato

in , by I Dolci di Pinella, domenica, ottobre 25, 2009
Ma quanto son buoni i biscotti!

Poco importa che siano al limone oppure all’arancia. Alle nocciole piuttosto che alle mandorle. Spolverizzati solo di zucchero al velo vanigliato invece che tuffati in un delizioso cioccolato fondente.
Basta che siano biscotti.
Quelli che ti fanno iniziare bene la giornata…che quando ti siedi la mattina presto ancora intontita dal sonno e per nulla ansiosa di metterti in cammino..quelli che li guardi e già ti senti un po’ meglio.
Ne basta anche soltanto uno. E’ sufficiente, la sera al ritorno a casa….casa dolce casa…. aprire la boule trasparente che li contiene e afferrarne uno al volo, buttando la borsetta sul divano, la giacca sulla prima sedia con il pensiero…che cucino stasera? cosa potro’ mai inventarmi stasera?
Strano come solo un biscotto ti serva per riacquistare un briciolo di serenità. E, perchè no? darti alche l'entusiasmo di tirar fuori dalla dispensa quel riso strabiliante che aspetta solo di andare a nozze con certi funghi porcini...e un po' di zafferano...
Che non si vive di soli dolci, ahimé!



Direi che...si! un biscotto aiuta. Almeno, questo,aiuta moltissimo!



Intrecci al cioccolato
(liberamente tratta da “Biscotti al cioccolato-Suppl.n.5)

450 g di farina 00
1 cucchiaino da the di lievito in polvere
250 g di burro molto morbido
100 g di zucchero semolato
150 g di cioccolato fondente grattugiato
1 uovo intero
2 cucchiaini di vaniglia liquida oppure l’interno di mezza bacca ( in alternativa, 1 cucchiaino di scorza d’arancia)
un niente di sale
Per decorare: cioccolato fondente fuso


Setacciare la farina con il lievito ed il sale. Montare a spuma il burro aggiungendo progressivamente lo zucchero. Unire l’uovo, il cioccolato e gli aromi prescelti.Aggiungere la farina ed impastare velocemente- Coprire l’impasto con della pellicola e tenere in frigo per circa 15 minuti. fare dei rotolini di circa 1 cm di dm e di circa 15 cm di lunghezza. Far ripiegare le due estremità al centro come a fare dei nodi.Infornare a 180°C per circa 20 minuti. Una volta cotti, far sciogliere del cioccolato fondente ed intingere la parte superiore dei biscotti.

Nota: La domanda nasce spontanea....Visto che si è tirato fuori l'asse per impastare, perchè non perderci ( ...non è il verbo giusto...) anche un'altra mezz'oretta e rifare i quadrotti alle nocciole?


Ho avuto un'idea! Mi sa che faccio una sezione a parte sulla barra laterale con tutti i miei adoratissimi biscotti. Non è una bella idea?

Biscotti al gianduia

in , , by I Dolci di Pinella, venerdì, ottobre 02, 2009
Tanto tempo è passato da quando la prof.ssa Falchi , in 1°media, venne in classe e ci parlò su come fosse importante avere un ricettario.


Un ricettario? Cosa era mai un ricettario?

Al mio paese, un pugno di case abbandonate in mezzo alla campagna, la parola sembrava non esistere. Forse perchè non esistevano ricette. Esistevano piatti da preparare, sughi da far borbottare, agnelli e capretti e maialini da arrostire, pernici da farcire, minestroni da far fremere per ore e tanto, tanto altro ancora. Ma cosi si cucinava da sempre, in tutte la case e dosi non ce n’erano. Neppure per i dolci.Con i tuorli si facevano fragranti ciambelle e struggenti piricchittus. E con gli albumi si iniettava la vita a dolcissime meringhe e a commoventi amaretti.
Il massimo dell’avere la ricetta consisteva nello scrivere gli ingredienti su un pezzo di carta strappata da un quaderno oppure sulla carta marroncina del pane.E la ricetta ….se cosi si puo’ chiamare…..veniva infilata all’interno del doppio vetro della credenza. E li rimaneva quasi per sempre.

Un ricettario?
 Si, proprio un grosso quaderno comprato in città, a quadretti piccoli, rivestito di tela ( la mia era rossa…) con la scritta “ Ricettario” ricamata dalle nostre mani. E i capitoli? Antipasti, primi piatti, secondi, contorni e…..dolci.
Iniziammo con i dolci. La prof.ssa dettava la ricetta in un modo cosi intenso che ci sembrava già di gustare il dolce finito. E poi, giu’ a farlo il dolce, in classe. sui banchi di legno con i calamai in mezzo.
Nacquero in tal modo la torta marmorizzata, il calcestruzzo, il dolce mattone.Nacque e divampò cosi la mia passione.
Fu da allora che cominciai a ritagliare le ricette e ad incollarle su grossi quadernoni. Divennero cosi tanti e zeppi di ogni ricetta possibile che….quando realizzai e fui certa che non sarei potuta vivere 1000 anni per provarle tutte ,finii per regalarli .Tutti tranne uno.
Il mio vecchio ricettario? L’ho perso.Ma la prof.ssa Falchi , i suoi occhi, i suoi capelli, i suoi occhiali calati sul naso, la sua pelle velata di cipria, la sua bocca che parlava di zucchero e farina, di burro e panna, lei, la prof.ssa Falchi, no! non l’ho scordata mai.

Biscotti al gianduia
(da una ricetta di Anneliese Kompatscher)
Biscotti alle nocciole treblog

Biscotti alle nocciole treblog








Per la pasta:
250 g di farina, 1/2 cucchiaino raso di lievito, 150 g di nocciole tostate e macinate, 75 g di zucchero, 1 bustina di zucchero vanigliato, 1 uovo, 200 g di burro.

Per il ripieno: alcuni cucchiai di crema gianduia
Per guarnire: 150 g di cioccolato.

Impastare lo zucchero con il burro morbido. Aggiungere lo zucchero vanigliato e l’uovo intero. Setacciare la farina con il lievito, unire anche quella di nocciole. Impastare velocemente fino ad ottenere una pasta liscia da mettere al fresco per due ore. Stendere in una sfoglia sottile e ritagliare in quadrati. Disporli sulla placca rivestita di carta forno e cuocerli a 180°C per circa 15 minuti.. Quando i biscotti si saranno raffreddati unirli in coppia, farcendoli di crema al gianduia, quindi intingere un angolo nel cioccolato sciolto a bagnomaria e poi temperato.
Biscotti alle nocciole due coq
Suggerimento: Al market è in vendita una glassa al cioccolato in confezioni rettangolari che vanno immerse nell’acqua calda in modo da far sciogliere il contenuto. Ottima glassa! In aggiunta, consente di rivestire i biscotti solo di un sottile velo di copertura e di ottenerli brillantissimi!

E' inutile....sono la Pinella dei biscotti

in , by I Dolci di Pinella, mercoledì, settembre 30, 2009
Ci pensavo stasera. Velavo l'interno dei frollini viennesi con un sottile strato di una imperdibile confettura d'albicocche e pensavo che.... "Si certamente! amo quasi tutta la pasticceria, ma ..in fin dei conti, non perdiamoci in chiacchiere, io sono quella dei biscotti.
Mi viene in mente mio padre. Ancora una volta.
" Non ti dimenticare chi sei, da dove vieni. Non te lo scordare mai".
E come posso dimenticare, padre mio del cuore?
Sono una che fa biscotti. Che unisce il burro allo zucchero e ci mette i palpiti dell'anima. Che fa volare la farina e ci affida le proprie speranze. Che unisce due frollini per la vita e ci soffia un palpito, un battito.
Nulla di piu' di un biscotto.
Nulla di piu'?
Biscotti stellati al cioccolato

- Farina 00 : 500g
- Zucchero a velo : 200g
- Burro : 200g
- Cacao (tipo Van Houten) : 50g
- Farina di nocciole : 50g
- Un uovo
- Latte : 40g
- Un pizzico di sale
- Un pizzico di vaniglia
- Una bustina di lievito in polvere


Preparazione : 1. Amalgamare il burro con lo zucchero, aggiungere l’uovo, un pizzico di sale, l’interno di mezza bacca di vaniglia.

2. Setacciare la farina con il lievito ed il cacao, unire la farina di nocciole e aggiungere tutto all’impasto .
3. Eventualmente impastare aiutandosi con alcuni cucchiai di latte.
4. Stendere quindi una sfoglia alta ½ cm circa con un coppa pasta circolare e ritagliare dei biscotti di 5-6 cm di diametro
3.Sistemare i frollini su una teglia rivestita di carta forno e cuocerli a calore moderato per 15 minuti circa.


Per la glassa :
- Un po’ d’albume d’uovo
- Zucchero a velo

Preparare un po’ di glassa reale con l’albume e lo zucchero a velo in modo che sia abbastanza densa. Inserirla in un cornetto di carta e spremere la glassa sui frollini ormai freddi in modo da disegnare una sorta di asterisco. La glassa , allargandosi un po’, assumerà la forma di una stellina.
PS Naturalmente.....è sempre solo ed unicamente un'imitazione............

Biscottini da imitazione

in , by I Dolci di Pinella, mercoledì, settembre 23, 2009
Ormai è assodato che a noi donne amanti della pasticceria ci piace da matti cercare di riprodurre home-made i prodotti commerciali : biscotti, torte, plum-cake, fette biscottate, semifreddi.
Vuoi mettere la soddisfazione di dire” ma non ti sembrano uguali a quelli comprati?”
Chi di noi, nella sua vita, non ha cercato di carpire la ricetta leggendo la composizione del prodotto? E di andare alla ricerca di ingredienti stranissimi e incredibili pur sapendo con certezza che mai e poi mai avremmo ottenuto esattamente quel dolce?
Ma noi non demordiamo, naturalmente. A dire il vero, ci fu pure un periodo in cui alcune industrie misero la ricetta sulle confezioni dei biscotti. E ci sembrò la cosa piu’ bella del mondo.Io, credetemi! ci provai....ma....ogni volta, una delusione pazzesca. Prova, riprova, prova ancora una volta, grazie anche alle tante ricette pubblicate, toccai, infine, il top della soddisfazione. E con mia grande meraviglia, ricordo che, travolta dall'entusiasmo,arrivai ad esclamare:
" Ma questi sono anche piu' buoni degli altri...di quelli comprati...intendo"
Ci si accontenta veramente di poco, a volte.
Eccomi qui, quindi, a rispolverare le ricette migliori e ad invitarvi a provarli. Io li chiamero' con i miei nomi di fantasia, ma non ho dubbi che sappiate risalire al loro vero nome commerciale...Per esempio...questi con la panna?
Ciambelline con la panna e variazione al cacao

intrecciblog
macineblog


































Ingr:
500g farina
50g fecola
150g zucchero a velo
200g burro
1 uovo
5 cucchiai di panna liquida
una mezza bacca di vaniglia
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
Lavorare il burro con lo zucchero al velo, aggiungere l’uovo e quindi la farina setacciata con il lievito, la vaniglia e un pizzico di sale. Aggiungerei anche della scorza grattugiata di limone oppure d’arancia. Infine, aggiungere la panna fresca. Lavorare sino ad ottenere una frolla e far riposare per una mezz’ora.Stendere in rotolini dello spessore di un dito e formo dei tarallini e infornare a 175°C per circa 15 minuti.
Variazione al cacao: Aggiungere a metà dell'impasto 2 cucchiai di cacao amaro+ 1 cucchiaio aggiuntivo di panna . Stendere in rotolini dello spessore di un dito di circa 15 cm e intrecciare i due tipi di pasta a formare un cordoncino.Infornare a 175°C per circa 15 minuti. 

Nonne, nipoti

in , , by I Dolci di Pinella, mercoledì, marzo 18, 2009
Data l'età, è ormai da un pezzo che non ho piu' le nonne.
Una, poi, non l'ho mai nemmeno conosciuta. Mi guarda distratta da una foto ingiallita e rugosa e non riesco a immaginare come fosse, se ridesse spesso, se fosse tenera oppure severa. Mio padre non mi ha mai detto se sapesse fare i dolci o, in alternativa, se almeno le piacessero. Cosi, giusto per andare a scoprire chi mai mi abbia potuto trasmettere questa passione cosi profonda, intensa.
L'altra nonna, forse aveva troppo da fare per avere il tempo di impastare burro, zucchero e farina. Me la ricordo indaffarata a togliere l'acqua ghiacciata dal pozzo del giardino, a sistemare la legna in grosse e voluminose cataste, a riordinare le bottiglie di un vino nero come la pece e denso che se mettevi il fiasco in controluce, i raggi del sole non riuscivano a passarci attraverso.
Per questo e per altro ancora mi piacciono le nonne. La Rita Mezzini, invece, sa da chi ha ereditato quella sua stupefacente bravura, che giusto in questi giorni l'ha vista vincere un bellissimo concorso indetto dalla rivista Cucina&Vini.
La nonna. La nonna alla figlia. La figlia alla nipote.
Non la conosco ma deve essere una nonna da desiderare di avere se si commuove al fatto che mi siano piaciute le sue raviole.

E come non possono piacere le sue raviole, nonna di Rita?
Le Sue magiche, insuperabili, stratosferiche raviole.
Talmente buone che sono scomparse nello spazio di una serata.

Grazie, nonna.
Ed io, cosa posso mai fare, io, per Lei?


Raviole della nonna di Rita Mezzini



Ingredienti:

500 g di farina
2 uova grandi
190 g di burro
15 g di strutto
200 g di zucchero semolato
25 g di latte
1 bustina di lievito
Un pizzico di sale


Preparare la pasta frolla unendo lo zucchero con il burro, aggiungere i tuorli, un nulla di sale ed infine la farina setacciata con il lievito. Impastare e far riposare in frigo per circa un’ora. Stendere la pasta ad un’altezza di ½ cm , ritagliare dei dischi con un coppapasta liscio.

Per il ripieno:

200 g di marmellata di prugne
200 g di mostarda bolognese
Una manciata di uva sultanina ammollata in acqua tiepida e asciugata.


Variante:
Mi sono permessa di introdurre in futuro una piccola variante, dovuta esclusivamente al fatto che mi risulta difficile reperire della mostarda di frutta. Ho pensato, allora, ad unire un po' di mosto cotto, tipico della mia terra, ad una buona marmellata di prugne.

marmellata di prugne
uvetta
mosto cotto

Prendere il disco tra le mani, inserire al centro un po’ di ripieno evitando la fuoriuscita che sporcherebbe la pasta. Chiudere bene i bordi con i rebbi di una forchetta. Infornare a 180°C fino a completa cottura.
Far freddare i biscotti, quindi passarli velocemente nell’alkermes e nello zucchero semolato.
Disporre le raviole in un solo strato e spolverizzarle di zucchero al velo. 

Il tempo che non c'e' piu'

in , by I Dolci di Pinella, sabato, gennaio 31, 2009
Non c'e' piu' il tempo.
Quando sapevo che zia Maria faceva i dolci. Forse mi vedo bambina che imbocco la discesa da casa mia verso destra, a rotta di collo. Forse aprivo in fretta il portone di legno ma mi vedo sfrecciare, si , mi vedo proprio correre verso l'interno della casa ma un occhio alle mucche nella stalla l'ho dato certamente. Salivo sopra il carro la sera , quando gli uomini tornavano a casa dai campi. Andavo al ponte ad aspettarli e loro fermavano il carro a buoi per farmi salire sopra e come una regina entravo in paese. Altre volte, mi sedevo sul limite del carro a vedere il mio paese di profilo.Che felicità...che felicità....

ZiaMaria faceva le ciambelle piu' buone del mondo. E babbo, che mangiava come un uccellino, a loro non resisteva proprio ed io ero cosi felice a vederlo mangiare di gusto quell'angolo di ciambella con la marmellata. Se chiudo gli occhi mi rivedo proprio. Avrei voluto , avrei voluto avere tempo. Tempo per riuscire a farle e rifarle e farle ancora. E adesso...adesso non c'e' piu' il tempo.


Sarà per questo che i biscotti mi toccano il cuore.
Sarà per questo che, pur stanca, metto l'asse sul tavolo e impasto. E accendo il forno.
Sarebbero piaciute queste frolle a...Ne sono certa.
Non ci sono dei grazie abbastanza grandi a Tuki per questo. Per tutto questo.


Lemon meltaways




( dal blog: www.ciliegina sulla torta.it)


320 g di burro morbido
250 g di zucchero a velo
la scorza grattugiata di 4 limoni
4 cucchiai di succo di limone
520 g di farina 00
40 g di maizena
1 pizzico di sale

Lavorare il burro con lo zucchero, le scorze di limone fino ad avere un composto ben amalgamato. Aggiungere unire il succo di limone ed il sale. Setacciare la farina setacciata con l’amido di mais e lavorare l’impasto solo per il tempo necessario ad amalgamare gli ingredienti. Ricavare dal composto tanti salsicciotti del diametro desiderato, sistemarli in un vassoio e ricoprire di pellicola. Tenere in frigo tutta la notte. Con un coltellino affilato, ritagliare delle fette spesse circa 1-1.5 cm ed infornare a 180°C per circa 10-15 minuti. Far freddare e ricoprirli con abbondante zucchero al velo.

Spoon-dent biscuits



180 g di burro morbido
220 g di zucchero extra fine
1 uovo leggermente sbattuto
300 g di farina "00"
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
Mezza bacca di vaniglia
un pizzico di sale
confettura

Versare in planetaria il burro morbido, lo zucchero, il sale e i semi di vaniglia e amalgamare bene gli ingredienti fino ad ottenere una massa montata e soffice. Aggiungere l'uovo e continuare a sbattere in modo da incorporarlo agli altri ingredienti. Setacciare la farina con il lievito e unirla all’impasto. Coprire la massa con della pellicola e tenere in frigo un’ora. Prendere l'impasto freddo e fare dei salsicciotti da tagliare, poi, a fettine uguali . Rotolarle nel palmo delle mani e farne tante palline uguali e regolari. Con il pollice fare un incavo nel mezzo in modo da creare un’impronta. Far riposare in frigo ancora per circa un’ora. Riempire la cavità con della confettura e cuocerli a 180°C per per 8-10 minuti .

Buon Natale, Rossella!

in , , , by I Dolci di Pinella, giovedì, dicembre 25, 2008
Ho cercato negli angoli piu' nascosti del mio cervello.
E non ho trovato nulla.
Ho interrogato la mia memoria. Ma non ha risposto.
Ho analizzato le mie ricette. E ho chiuso tutti i files.
Ho vagato alla ricerca di qualcosa che fosse incastonata nel tempo passato. Nulla.


Non mi rimaneva che il cuore. Ho chiesto allora a me stessa quale fosse il dolce piu' buono da dedicare ad un'amica. Quello semplice, saporito, essenziale. Che le farei ricevere tutte le mattine del tempo futuro prima di nuotare nelle ore del giorno. Il dolce piu' saporito da mettere in bocca e gustare piano nel silenzio di una casa. Appoggiata ad un angolo del tavolo, la sera di ritorno.


Le vorrei preparare infiniti piccoli dolci per gli infiniti momenti della sua vita. E renderglieli tutti meravigliosi.
Perchè mi ha regalato una cosa dal valore inestimabile, preziosa piu' dell'oro e delle gemme e dei diamanti . Mi ha regalato la sua presenza. Quotidiana. Mi ha regalato il suo affetto, cosi raro di questi tempi.
Ed io non ho null'altro da darle. Solo dei semplicissimi piccoli dolci.


Buon Natale, miss Rossella!

Marmellata d'arancia della mia amica Emiliana

3 arance biologiche
1 limone biologico
2 kg di zucchero
Succo d’arancia qb
Succo di 1 limone

Sbucciare al vivo e tagliare a cubetti la polpa di 3 arance e di 1 limone. Sistemareil tutto in una ciotola . Tagliare la scorza con l’albedo (la parte bianca) a striscioline sottili. Coprire a filo con acqua e far riposare al fresco (non in frigo) per un giorno. Pesare il composto e portare a 2kg e 1/” con succo d’arancia e il succo di 1 limone. Far bollire a fuoco vivace. Unire 2 kg di zucchero e far cuocere per circa 45 minuti o finchè , versatatene un po’ in un piattino, la marmellata non scorre facilmente. Invasare ancora bollente in vasi Bormioli ben puliti e sterilizzati. Chiudere e sterilizzare con le consuete procedure.

NB: Al momento di versarla nei barattoli, si puo’ aggiungere un mezzo cucchiaino di semi di cardamomo. 
Dolci momenti di frolla alla marmellata d'arancia
Dato che c'ero, ho fatto ancora una volta le pabassine, anche se non è periodo. Ma la mia amica Dolores mi ha regalato della sapa cosi buona che non farle sarebbe stata un'occasione persa .















Un po' di ricette, suvvia!

Ciambelle di sign.ra Marcellina



1 kg di farina
400 g di zucchero
4 uova intere + 2 tuorli
2 bustine di lievito
350 g di strutto
scorza di 2 limoni
(Cannella qb)

Fare un impasto classico con la frolla : unire lo zucchero allo strutto morbido, poi le uova intere ed i tuorli , gli aromi ed infine la farina setacciata con il lievito. Volendo, le uova possono essere montate con lo zucchero. Poi, la lavorazione prosegue come al solito.Far riposare la pasta al fresco. Stendere la pasta un po’ sottile, ritagliare le formine e cuocere a 170°C fino a doratura. Unire le due ciambelle con marmellata e spolverizzare di zucchero al velo.


Per le spiraline alla marmellata:


Stendere la frolla in un rettangolo. Spalmare con un velo di marmellata e ripiegare la pasta a mo' di rotolo. Far raffreddare in frigo e poi tagliare a fette con un coltello affilato. Infornare a 180°C per circa 15 minuti.


Pabassinas di sign.ra Marcellina

1 kg di farina
4 uova
350 g di strutto
350 g di zucchero
2 limoni grattugiati
2 arance grattugiate
1 cucchiaio di scorza d’arancia secca e tritata finissima
1 cucchiaio di semi d’anice
Un bel bicchiere di sapa densa
350 g tra noci e mandorle tostate macinate grossolanamente
500 g di uva passa reidratata in acqua tiepida e asciugata
20 g di ammoniaca sciolta in poco latte tiepido
20 g di cannella (a piacere)
2 bustine di lievito per dolci
1 bustina di saporita

Montare le uova con lo zucchero. Unire lo strutto molto morbido, gli aromi, quindi la frutta secca e l’uvetta. Ammorbidire l’impasto versando la sapa, l’ammoniaca sciolta nel latte e la farina setacciata con il lievito.Unire, volendo, anche mezzo bicchierino di Sambuca oppure Anice.Stendere la pasta ad un’altezza di almeno 1 cm e ritagliare dei rombi. Infornare a 180°C per circa 15 minuti e far freddare.
Per la glassa: setacciare dello zucchero al velo, unire un po’ d’albume e fare una glassa sostenuta. Spennellare la superficie, far asciugare 5 minuti e poi velare con i diavolini colorati. Si conservano in scatola di latta per settimane.

Piccoli dolci, piccole cose

in , by I Dolci di Pinella, martedì, dicembre 23, 2008


Solo per sentire un po' che è Natale. Un Natale differente quest'anno, ma non per questo meno ricco. Ricco di sentimenti, di calore , di silenzio, della stabilità che da il sapere che se volgi lo sguardo di lato trovi un grappolo di occhi affettuosi, di teneri sorrisi.
Mescolo piano lo zucchero e penso. Al passato, ai giorni che non torneranno, ai sorrisi dolci e lunghi dei miei genitori che chissà da dove e chissà come mi ritornano addosso, senza fine. Penso a quello che si ha tra le mani e che molto spesso sembra non sia null'altro che nulla. Sembra. Perchè non è mica cosi. Che scherzi che gioca il Natale.
Questi piccoli dolci li porto stasera da mia sorella. So per certo che le strappero' una risatella e uno sguardo come a dire" Ma guarda te che tipo mia sorella grande....".....
Un po' di serenità. Solo un po'.
Pupazzetti in rosso

Pasta frolla
( di Roby-Giuliana)

Ingr:
1000 gr di farina 00
600 gr di burro
400 gr di zucchero
8 tuorli
Scorza grattugiata di 2 limoni
La procedura è sempre la stessa. Impastare burro e zucchero, poi le uova ed infine la farina. Il solito riposo in frigo e poi basta stenderla ad un'altezza di circa 1 cm . Con la formina ad hoc si ritagliano i babies , si fa loro un forellino usando un beccuccio per sac à poche e poi si infornano. Bastano 15 minuti ai classici 180°C. Facciamoli ben raffreddare e poi...ghiaccia reale a gò-gò. Zucchero al velo ben setacciato e un goccio d'albume. Per la sciarpina una punta di coltello di colorante rosso per dolci. Un piccolo nastrino rosso e..... 

Alla fine della fiera........

in , , , by I Dolci di Pinella, giovedì, luglio 17, 2008
Essere chef exécutif à l'école d'Alain Ducasse non credo sia una robina da poco. E io che mi ero persa la sua esistenza , quella di S.Serveau, fino a poco tempo fa quando, rovistando tra i libri in una libreria a St.Germain de Près, mi sono imbattuta in un fascicolo meraviglioso.
Un'altra ricetta di savoiardi? Ancora una?

Beh! facciamo un po' di outing, tanto come dice il mio maestro, Maurizio Santin, non si vive mica di sole ricette. Anche se poi c'entrano , in un modo o nell'altro.

Cominciai a provare a fare i savoiardi circa 10 anni fa. Era un periodo intenso, doloroso, particolare, magico della mia vita. Scoprii che la lentezza dei movimenti e la cura nel farli mi portava in un'altra dimensione. Contava solo l'attenzione nel prepararli, la cura dei particolari, il desiderio di riuscire nell'impresa di riprodurli esattamente come li avevo nella mia testa.E poi, per poterli ancora fare e rifare e rifare ancora e offrirli per iniziare meglio una mattina forse altrimenti simile a tutte le altre mattine. Si, credo proprio che far assaggiare qualcosa di buono a qualcuno sia in grado di far cambiare la giornata, anche se solo di una virgola.


Man mano che vado avanti nel tempo, è sempre piu' forte e intensa la convinzione che le piccole e piacevoli cose sono come un filo di piccole perle.

E' una idea che ho non solo per i dolci, ma anche per il resto della vita.

Nelle nostre uscite, mamma mi indicava spesso un signore solo che in piazzetta si trascinava lento, silenzioso, a tratti incerto. E mi diceva" Guarda! L'avresti mai detto che era un Direttore temuto, ossequiato, che non ti guardava mai negli occhi oppure ti guardava senza pero' vederti? E forse era meglio cosi". Lei lo diceva con una sorta di pietas compassionevole, sorpresa che un uomo tanto intelligente non avesse capito la vera importanza delle cose. Lei, che tornava dall'ufficio con un sacco di cose da raccontare, impregnata dell'affetto dei colleghi, dei piccoli regali dei pensionati che noi aspettavamo con trepidazione: piccole pastine al cioccolato, ciambelle profumate di limone, cioccolati svizzeri e tedeschi, trasparenti bottiglie di liquori fatti in casa.

Due vite, due modi di viverle.

Mi ha sempre colpito la transitorietà delle cose. Spesso sembrano esserci cose dell'importanza massima e tutto ruota intorno ad esse. Poi basta che alcuni arrivino alla fine dell'attività , di un ciclo e puo' capitare che tutto già non conti piu', si vede vederli entrare nel girone delle persone da lasciare alle spalle, come fantasmi viventi sostituiti da altre figure con gli stessi aspetti , stesse idee, stessi precari e transitori atteggiamenti. E cosi via.

Oppure....
Io ho scelto l' "oppure".
Pensavo a quel Direttore stasera. Pensavo al periodo in cui mi sentivo cosi fiera e forte quando vedevo pubblicato un mio lavoro scientifico. La stessa gioia che mi capita anche ora ma mitigata dalla constatazione che il piu' famoso epatologo al mondo è un essere quasi del tutto sconosciuto al piu' famoso endocrinologo al mondo. A sua volta quasi e forse del tutto sconosciuto al piu' famoso cardiologo al mondo.
In che posizione sono io?
E allora penso allo sguardo di Paolo, ieri sera, in una strada ridente di Cagliari, festosa di colori e di luci, con i dolci di Durke esposti all'ombra tiepida delle case di via Napoli, quando ho aperto una scatola poggiata sul selciato e ho estratto una bavarese di fragole che sognava di mangiare da tempo.
Mia sorella immersa nei suoi tours con maree di turisti francesi a cercarmi e raccomandarmi" La faresti una bavarese a Paolo? Ma di fragole?" Ed io che per magia una l'avevo appena fatta e...
I sentimenti credo siano eterni. Non credo che certe cose abbiano un fine. Si rincorreranno con noi in altri modi, in altre forme.

E intanto, il mio lavoro scientifico è sceso di un altro gradino. E sull'altro, ora libero, si è sistemato lo sguardo di Paolo.
Mi ricorda altri sguardi. Gli sguardi seguiti dai dolci, teneri, ridenti, consolatori, meravigliosamente eterni sorrisi di mia madre.

Mi pare questa, in fondo, la vera fine della fiera.

Continuiamo nella ricerca del savoiardo ideale? Ma si, direi di continuare.




Biscuits à la cuillère di S.Serveau


125 gr di albumi (circa 4)
100 gr di zucchero
Montare gli albumi e aggiungere piano lo zucchero fino ad ottenere una meringa soda.

4 tuorli (circa 80 gr)
Amalgamarli con una frusta e poi aggiungerli a filo alla meringa lavorando dall'alto verso il basso.

Setacciare :

50 gr di farina e50 gr di Maizena (io ho usato fecola di patate)

Unire le polveri all'impasto con molta attenzione mescolando con una spatola dall’alto verso il basso.
Spremere l'impasto con una sac à poche munita di un beccuccio liscio e spolverizzare i biscotti di zucchero semolato. Lasciarli riposare 5 minuti e poi infornare a 165°C con uno spiraglio nel forno creato mediante l’inserimento di un cucchiaio di legno.

Nota: per averli al cioccolato, Serveau consiglia di aggiungere 30 gr di cacao in polvere non
zuccherato alla farina e alla fecola e di setacciare il miscuglio per 2 volte. 
Tempo fa, su Flick, mi sono perdutamente innamorata di un dolcino molto semplice. Ieri ho cercato di rifarlo, ma ho dei dubbi che si tratti di frolla. Il fatto è che mi sono sembrati incredibimente buoni lo stesso. Ah! la mia passione per la frolla! Senza confini, senza tentennamenti, incertezze, cambiamenti.


Sfogliatine di frolla con la crema al limone


Per la frolla

250 gr di farina
150 gr di burro
2 tuorli
100 gr di zucchero
scorza di limone

Impastare lo zucchero con il burro. Aggiungere i tuorli , la scorza del limone e la farina. Far riposare un'ora in frigo, quindi, stendere la pasta molto sottile e ritagliare dei cerchi. Infornare a 180°C fino a completa doratura e far freddare.

Per la crema

500 gr di latte intero
4 tuorli
100 gr di zucchero
50 gr di farina
scorza di 2 limoni
4 gr di colla di pesce

Procedere come di routine nella crema pasticciera. Far idratare un foglio di gelatina e aggiungerlo alla crema a fine cottura. Passare al setaccio.

Versare un cucchiaio di crema sopra un disco. Adagiare il secondo e mettere al centro un altro cucchiaino di crema. In mancanza di lamponi ho usato una mezza ciliegia fresca. Spolverizzare di zucchero Bucaneve e conservare in frigo.

NOTA: Lo zucchero Bucaneve (zucchero spolvero) non si inumidisce a contatto con il dolce....
E se finisce la crema e rimane un po' di frolla?

.....Vediamo un po'....
Prendere dei pirottini di carta. Fare della palline di pasta e con un polpastrello creare un incavo. Deporre un cucchiaino di marmellata e ricoprire con un'altra pallina di pasta. Infornare.Spolverizzare di zucchero...Semplice, no?

I biscotti della mia infanzia

in , , by I Dolci di Pinella, martedì, luglio 08, 2008
Prendete la ricetta di "Is pistoccus" . Quella scritta un po' piu' in giù. Spolverateli di zucchero semolato invece che zucchero al velo. Vi prego, fatelo.

E poi, ditemi.
Vi piaceranno? Opuure, sono solo i ricordi della mia infanzia che parlano?

Le ciambelle.....le ciambelle!

in , , , , , by I Dolci di Pinella, venerdì, luglio 04, 2008
Ho una passione smisurata per le ciambelle. Quelle sarde, fatte con strutto, farina, scorza di limone. Gira che rigira la ricetta è simile in tutti i paesi della Sardegna. Cambia solo la forma, lo spessore, l'aggiunta di qualche aroma. La presenza di marmellata. Mi piacciono tutte indistintamente. Basta che siano ciambelle.


Facili da fare. Con una sola dose le ciambelline vi sommergeranno e terrano compagnia per qualche settimana.E ogni mattina sarà certamente una gran mattina!



Ciambelline doppie di Ylenia

1 kg di farina
2 bustine di lievito
400 gr di zucchero
350 gr di strutto
6 uova medie
scorza di 2 limoni grattugiati
*se vuoi, un pizzico di cannella
*se vuoi, 2 cucchiai di liquore Strega


Accendere il forno a 175°C.
Setacciare la farina con il lievito per alcune volte. Lavorare brevemente le uova con lo zucchero, aggiungere lo strutto morbido ma non fuso, il limone, gli aromi ed infine la farina. Impastare, tirare la sfoglia e ritagliare le ciambelle con il bordo smerlato in due dimensioni. alle piccole, praticare un buco con un beccuccio da sac à poche. Infornare fino a leggera doratura. Spolverizzare le ciambelline piccole con zucchero al velo vanigliato- Mettere un po' di marmellata sulla ciambella grande, ricoprire con la piccola e se necessario riempire il foro con altra marmellata.

Ciambelle di Carmen


1 kg di farina
2 bustine di lievito
300 gr di zucchero
400 gr di strutto
4 uova
scorza di 2 limoni grattugiati

Accendere il forno a 175°C.La lavorazione è differente dall'altra ricetta. Impastare insieme zucchero, uova, strutto e aromi. Quindi, subito dopo aggiungere la farina setacciata con il lievito. Impastare come per una frolla. Stendere la pasta ad una altezza non inferiore ad 1 cm. Ritagliare le formine prescelte, velare con del tuorlo d'uovo oppure uovo intero. Infornare. ancora caldissime, far rotolare le ciambelle nello zucchero semolato. 

Is pistoccus

in , , by I Dolci di Pinella, giovedì, luglio 03, 2008
Credo sia inutile dire ancora quanto io abbia nel cuore, nella testa, nello stomaco questa ricetta. Ci sono cresciuta insieme. Naturale che non abbia ancora trovato l'esatto sapore del mio passato, ma ...questo è abbastanza ovvio, no?

Ieri sera la città era stordita dal caldo. Avevo appena sfornato due ciambelloni, uno piccolo per la colazione della Stef di Bologna, l'altro per le infermiere del 3° piano che questa settimana mi hanno avuto un po' tra i piedi.

Beh?!? Ho ancora 6 uova. Che fare? Si va a provare la nuova ricetta di "Is pistoccus"?
Naturale che si va. Tanto, il caldo mica passa.


Is pistoccus
(gentilmente concessa dalle mie amiche: Carmen e Rucoletta)

500 gr di farina 00
540 gr albumi
390 gr tuorli
500 gr di zucchero semolato

Procedimento:
Lavorare i tuorli con soli due cucchiai di zucchero semolato e un pizzico di sale fino ad avere un composto montato.
Contemporaneamente montare gli albumi con il restante zucchero e un pizzico di sale.
Unire le due masse versando i tuorli sugli albumi cercando di non smontare la massa. Con una spatola intridere la farina setacciata ripetutamente in modo da renderla impalpabile. Versare l’impasto nella sac à poche con un beccuccio liscio grande e iniziare a tirare i biscotti. Terminato di stendere i biscotti, poco prima di infornare spolverare con lo zucchero al velo. far riposare circa 10 minuti, rispolverare e poi bagnarli con le dita intrise d'acqua. Io ho usato zucchero al velo, ma per un effetto piu’ caramellato si puo’ usare lo zucchero semolato. Infornare a 180 °C con forno ventilato per circa 15 minuti e uno spiraglio aperto, dopo l’ottavo minuto cambiare il verso alle teglie. Controllare comunque la cottura con il colore ambrato. Togliere le teglie e lasciar riposare. 

Un vassoio di friandises

in , , , by I Dolci di Pinella, sabato, maggio 24, 2008
Ogni tanto, leggendo un po' in ogni dove, mi innamoro perdutamente di qualche ingrediente. Lo cerco, non lo trovo, telefono alle mie amiche di Coquinaria, impazziscono pure loro all'idea di non averlo, lo cercano, frugano, scartabellano depliants, si sparge la voce e.....come per incanto, nessuno pare piu' possa lontanamente pensare di vivere senza possederlo.
Uno di questi magici e affascinanti ingredienti è il the matcha.
Come è arrivato da me? Un'amica che andava a Parigi. E , quando una di noi va a Parigi non si pensi che possa trascorrere il suo tempo alle Galeries Lafayette o in Place Vendome (si, anche li......).
No, no.
Lo trascorre da Detou, in rue Tiquetonne. Da Mora, in rue Montmartre. A La Grande Epicerie. E al Marais nelle botteghe delle spezie. A fotografare le vetrine di Fauchon ecc ecc.
Morale: la dispensina trabocca di matcha, di polvere di pistacchi orientali, di pectina, di burro di cacao, di liquerizia in polvere o in pasta, di crema di nocciole e cioccolato e quant'altro.
Quanto dura l'innamoramento? Dipende, come tutti gli amori. A volte un soffio, un colpo di fulmine estivo oppure una vita, come i grandi amori.
A che categoria appartiene il the matcha?
Non lo so . E' un amore in corso. Vediamo se cresce.
Friandises al thè matcha, alle noci e alla vaniglia

Al thè matcha
Ingr:
64 gr di zucchero al velo
142 gr di burro
240 gr di farina
3 tuorli di uova grandi
1 cucchiaino di thè matcha
Zucchero semolato

Alle noci
Ingr:
64 gr di zucchero al velo
142 gr di burro
200 gr di farina
40 gr di farina di noci
3 tuorli di uova grandi
Zucchero semolato

Alla vaniglia
Ingr:
64 gr di zucchero al velo
142 gr di burro
240 gr di farina
3 tuorli di uova grandi
Vaniglia in bacche
Zucchero semolato
Preparazione per i frollini al thè matcha:
Setacciate il thè matcha insieme con lo zucchero al velo. Mescolate la mistura con il burro, aggiungere la farina.Quindi, i tuorli, uno alla volta.Fate un rotolo con l’impasto e conservatelo in frigo per un paio d’ore.Tagliate con un coltello affilato in frollini di almeno un cm di spessore, fate rotolare i frollini nello zucchero semolato lungo i lati e rimettete in frigo per circa 30 .
Preparate allo stesso modo gli altri frollini, sostituendo al the matcha gli altri aromi.
Nota: Piuttosto che lo zucchero semolato , ci starebbe meglio lo zucchero in cristalli. Lo vado cercando da una vita. Mi sa che occorre andare da Detou.....Mica si puo' pensare di non averlo...

Solo una ciambella..forse due

in , , by I Dolci di Pinella, venerdì, maggio 16, 2008

Il mio dolce preferito. Non è che ci sia bisogno di tante parole. Solo pensarci e già sono li, che svengo quasi. Mi piacciono da matti, le ciambelle. Con la marmellata. Senza. Al cioccolato. Alla crema. Basta solo che a sorregggere il tutto ci sia uno straterello di frolla. A se non c'e' lei, basta che che ci sia una sablée. Una brisée. Qualcosa insomma.



E il resto, è solo quasi felicità. A patto che si sappia cosa sia un momento di felicità. Ho detto un momento....

Sablée di Pinella

Riunite in una ciotola g 375 di farina setacciata, g 70 di fecola, g 125 di zucchero a velo, un pizzichino di sale, un cucchiaino di vaniglia oppure scorza di limone, g 250 di burro morbido e a pezzetti. Impastate brevemente come per la frolla, quindi completate velocemente sulla spianatoia e fate riposare una mezz'ora in frigo. Si fanno i cerchi, di cui uno forato al centro. si cuociono separatamente poi, si incollano con della marmellata oppure crema gianduia. D'obbligo la spolverata di zucchero al velo.


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