Ci sono dei giorni in cui mi piace molto sedermi a testa china, nel silenzio e nella penombra della stanza, a scrivere sul blog.
Come fosse una lavagna di ardesia, a scuola, quand'ero piccola. Idee da scrivere e da cancellare. Da scrivere e rileggere allontandosi un pò all'indietro per vedere se le parole hanno preso la vita ed i palpiti che si voleva dar loro.
In questo caso, lo scrivere sul blog è associato all'idea che ormai da lungo tempo si è radicata dentro di me e cioè che dall'altra parte ci sia il vuoto. Il nulla. L'assenza. Un luogo abitato forse da eterei fantasmi, inconsistenti miraggi. Forse sogni. E cosi è più facile cedere all'impulso di liberare i pensieri e le emozioni cosi saldamente e faticosamente tenute a freno nel dipanarsi delle ore, durante il giorno.
E quando tutto sembra cosi pesante, come la cesta dei panni lavati nell'acqua del fiume, da bambina, e tenuta in bilico sulla testa, quando tutto a volte si ammanta di insofferenza e di inquietudine, il pensiero di "entrare" nel blog e scrivere qualcosa diventa come entrare in cantina con una candela accesa, quando va via la luce per un improvviso temporale.
Sarebbe meglio...o forse più utile che mi decidessi a tirar fuori l'asse da stiro e liberarmi di quei panni in attesa che spingono contro l'anta dell'armadio, con tutte le loro forze. O magari, imbastire un sugo di pomodoro....semplice pomodoro....e cucinarci delle linguine per stasera che tanto...dice...buono come il sugo di pomodoro non ce n'è. Non che non possa essere proficuo utilizzare queste manciate di ore che restano prima di dire arrivederci al giorno...sembrava una giornata cosi lunga stamattina....per fare quel cambio di indumenti che ogni volta mi esaspera perchè mi dico" dov'ero che l'estate è passata e non me ne sono accorta?"...
Ma, questo pomeriggio, una mite e piccola signora mi ha detto che il tempo passa molto in fretta e non ci si accorge e si perdono un sacco di cose e che poi non ritornano più.
E, quindi, finisce che sono qui...a scrivere di sentimenti. Di nostalgia. Di ricordi e di speranze.Di rimorsi e inquietudini. D'amore di dolore. Di rabbia ed incertezza. Di risate e .....mi sa che in una parola sola sarebbe dire "scrivere della vita".....
Scrivere della vita può anche voler dire scrivere di una normalissima crema spalmabile al cioccolato e nocciole...La posso chiamare Pate à tartiner?....Come dicono i francesi....Il suono delle parole acquista una musicalità che è già delizia ancora prima di affondarci il cucchiaino...Quando la bontà sembra precedere anche la realtà....
Va bene. Ho tirato fuori un pò di pensieri, alla rinfusa ancora di più, stasera...Ma tanto...dall'altra parte può essere non ci sia nesssuno....
Pate à tartiner au chocolat et noisettes
150 g di cioccolato al 50%
50 g di cioccolato al latte200 g di latte condensato
6 cucchiai di latte intero
50 g di farina di nocciole
60 g di burro chiarificato
60 g di olio di riso
un cucchiaino di vaniglia liquida
Sciogliere il cioccolato in una ciotola posta su un bagno maria. A fusione ultimata, spegnere il fornello, lasciare la ciotola sul bagno maria e aggiungere il latte condensato . Mescolare molto bene, aggiungere il latte, e completare con il burro. Incorporare le nocciole, la vaniglia e porre all'interno di un mixer frullando alla massima potenza. Durante la lavorazione versare l'olio a filo.
Versare la crema in barattoli perfettamente puliti e asciutti.
Note: Volendo si puo' sostituire la farina di nocciole con una buona pasta nocciola. Il burro chiarificato, ormai, si trova in tutti i market ma credo non succeda gran che se si aggiunge del buon burro normale. Io uso l'olio di riso nelle preparazioni dolci, specialmente nelle creme.