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Pâte à brioche per....

in , , , by I Dolci di Pinella, sabato, maggio 25, 2024
 Alcuni anni fa durante un viaggio in Francia ho comprato un libro che reputo tra i migliori della mia libreria.
L'ha scritto Gaëtan Paris che è un MOF cioè Meilleur Ouvrier de France -Boulanger.

I primi croissants che mi hanno fatto battere il cuore sono usciti da questo libro. Ma ogni ricetta inserita fa venire la voglia di sperimentare, di fare e rifare.
In particolare, ho inserito un tagliandino sulla ricetta di pâte à brioche che mi intrigava non poco. Ma in elenco delle " cose da fare" c'era anche quella del mio amico Luca Borgioli che vi invito a seguire per scoprire la sua bravura e impossessarvi dei suoi consigli e suggerimenti. Borgioli ha realizzato una magnifica pâte à brioche che può essere declinata in svariati modi: dalle peschine alle nuvole, dai maritozzi classici a quelli più attuali in termini di presentazione estetica etc etc.

Cosa ho fatto? Ho preso la ricetta di base di Gaëtan Paris, ho inserito un pre-impasto come deciso da Borgioli, ho suddiviso il peso delle uova in uova intere e tuorli, verificato il peso dell'acqua presente in entrambe le ricette e rivisto il peso del burro in modo da trovare una alternativa bilanciata tra le due ricette.

Non avevo la minima certezza che tutte queste varianti e calcoli, aumenti e diminuzioni esitasse in un risultato positivo ,ma ....era tutta una prova. Quando ho infornato e tagliato la prima brioche....non volevo credere di essere arrivata ad ottenere tutta quella sofficità per cui.....eccomi qui a lasciare il cioccolato da parte e condividere un esperimento che rifarò certamente a breve...


Pâte à brioche per.....

per........vediamo a breve che destino avrà......










Grazie, naturalmente , a Gaëtan Paris e a Luca Borgioli.

E adesso vi racconto cosa ho preparato...

300 g di farina forte W380
160 g d'acqua
25 g di lievito compresso

Con questi ingredienti, fate un pre-impasto sciogliendo il lievito compresso in acqua intiepidita a 25-26 °C. Versate l'acqua in una teglia rettangolare e versate la farina setacciata. Con una forchetta amalgamate i componenti ma senza arrivare ad un vero impasto. Lasciate che la farina non si veda più sulla teglia e che siano visibili dei grumi di impasto . Travasate in un recipiente più piccolo, coprite leggermente con un coperchio e fate triplicare ad una temperatura di circa 26-27 °C. 

700 g di farina forte W330-340
200 g di pasta madre liquida ( licoli )(facoltativo)*
250 g di uova intere
225 g di tuorli
120 g di zucchero semolato
30 g di zucchero invertito / miele di acacia
20 g di sale
400 g di burro
30 g di latte intero

scorza di arancia bio
un cucchiaino di vaniglia in polvere

* Note: La presenza del licoli è facoltativa. Se volete, potete aggiungere 5 g di lievito compresso nel secondo impasto ma non è obbligatorio. In questo tipo di impasti io preferisco utilizzare la lievitazione mista per gli innegabili vantaggi che apporta al prodotto finito. Ho usato il licoli rinfrescato 1:1: 0.8 cioè all'80% e fatto lievitare fino a 1.8. 
Per quanto riguarda lo zucchero invertito, ai 30 g previsti in ricetta ho aggiunto la scorza di 2 arance e un cucchiaino colmo di polvere di vaniglia.

Preparazione

Una volta raggiunto il triplico, inserite il pre-impasto nella ciotola ( io ho usato la tuffantina Mamy della Mecnosud di recente arrivo), la farina setacciata, il licoli, le uova intere, i tuorli e lo zucchero semolato. In pratica è un sistema all in che volevo sperimentare ma nulla vieta di eseguire procedure differenti di inserimento.
Una volta ottenuta una bella maglia elastica e strutturata, aggiungete lo zucchero invertito con gli aromi , il sale disciolto nel latte e  il burro plastico in grossi pezzi. Controllate spesso la temperatura in modo da non superare 25-27 °C. Togliete l'impasto dalla ciotola e fatelo riposare sul tavolo freddo per alcuni minuti. Allargatelo sul bancone e date una piega; quindi, fate riposare ancora per circa 30 minuti.
Velate un contenitore adatto in plastica alimentare , inserite l'impasto e fatelo raffreddare velocemente preferibilmente in abbattitore. In alternativa, stendetelo su teglia, fatelo raffreddare e poi inseritelo nel contenitore. Coprite con un coperchio e fatelo riposare in frigo rigorosamente ad una temperatura non superiore ai 4°C. 
L'indomani, estraele il recipiente dal frigo e fatelo acclimatare. L'impasto dovrà raggiungere un grado di lievitazione di circa 2.5-3 volte il livello base.

Fate pezzature da :

15 g se volete fare peschine all'alchermes
25 g se volete preparare nuvole farcite di crema
50 g se volete, invece, dei maritozzi con l'uvetta
da 150 g per eventuali brioches in stampo 

Una volta pezzate, date una prima formatura e fate riposare circa 15-20 minuti. Quindi, riprendete dalla prima e ridate una pirlatura. Adagiatele su teglie rivestite di forosil  microforato e fate lievitare fino ad oltre il raddoppio, quasi il triplico. Potete controllarne l'evoluzione, mettendo una pallina di impasto di 100 g all'interno di un contenitore graduato e osservandone il livello raggiunto.

 Per i maritozzi:

Mettete 100 g di uvetta sultanina in una ciotola e sciacquatela con acqua tiepida. Scolatela bene e aggiungete circa 20-30 g di ottimo rum. Aggiungete ulteriore acqua tiepida, coprite con pellicola e fatela idratare fino all'indomani. Quindi, scolatela, tamponatela con carta scottex e aggiungetela a circa 500 g di impasto. Pezzate e fate delle sfere che andrete ad allungare con le dita fino a formare una sorta di seme. Disponetele in teglie e fate lievitare.

Una volta lievitate, velate la superficie con una preparazione di latte e tuorli e infornate a 160 °C con un certo grado di umidità all'interno. Se non avete la possibilità di un forno in grado di assicurarlo, potete sempre spruzzare dell'acqua all'interno oppure inserire una teglietta colma d'acqua prima di infornare che toglierete dopo 2 minuti di cottura.
Quando saranno ben gonfie e dorate, togliere le brioches dal forno e sistematele su una griglia forata.

#nonsonobiscottidiprato

in , , by I Dolci di Pinella, mercoledì, dicembre 06, 2023
 Un paio di anni fa ho conosciuto sui social un pasticcere di Prato.
Si chiama Luca Borgioli.
Giovane, appassionato di Pasticceria, studioso, attento, umile .
Tutte caratteristiche che gli rendono merito e gli agevolano indubbiamente la strada per un futuro importante.

Chi può, non si perda i suoi corsi. Per ora, andrà certamente dalla mia amica Silvia presso La Cucina di Babette. Ma seguitelo su Instagram cosi siete più aggiornati.

Qui in città, a casa di Valentina Loi, ha tenuto un corso superbo. Pasta brioche da incanto, un grande lievitato particolarissimo, una demo incantevole sulla pâte à choux .....

Prossimamente, rifaro' molte delle sue creazioni e sono certa vi prenderanno come hanno preso me...
Intanto, oggi, ho fatto questi biscotti di cui Luca Borgioli ha già provveduto a parlarne...
Come è mio solito, ho aperto la dispensa, ho tirato fuori gli ingredienti che cominciavano a scarseggiare, ho studiato la ricetta e...ho capito che, lasciando la base, potevo modificarla.

Sono nati cosi...


#nonsonobiscottidiprato
( da una preparazione di Luca Borgioli)






La ricetta di Luca Borgioli è questa:

1000 g di farina 160-180 W
1000 g di zucchero semolato
1100 g di mandorle
200 g di pinoli
360 g di uova intere
135 g di tuorli
5 g di sale finissimo
20 g di lievito chimico

Io ho deciso di realizzarne metà dose e di modificare cosi gli ingredienti:

500 g di farina 160-180W
10 g di lievito chimico
400 g di zucchero semolato
100 g di zucchero di canna grezzo
2.5 g di sale finissimo
100 g di mandorle
200 g di nocciole
150 g di uvetta
200 g di albicocche candite
mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere
mezzo cucchiaino di cannella macinata
180 g di uova intere
70 g di tuorli


Per lucidare:

un uovo intero ben mescolato
due cucchiai di Vin Santo oppure Marsala
Per prima cosa: 

1. Scaldate le mandorle e le nocciole in forno a 150°C senza però arrivare a tostarle. Quindi, basteranno circa 10 minuti. 
2.Lavate l'uvetta sotto l'acqua corrente eliminando le eventuali impurità. Asciugatele benissimo.
3. Tagliate le albicocche canditi in cubetti di circa 1 cm x 1 cm. Eliminate il più possibile l'eventuale sciroppo. 
4. Setacciate molto bene, almeno 2 volte, la farina con il lievito.
5.Non dovete montare le uova e i tuorli con lo zucchero ma solo miscelarle bene per alcuni minuti con lo scudo. Chiaramente, si formerà un aumento del volume ma, poiché io le ho fatte leggermente montare, a fine lavorazione l'impasto era appiccicoso e ho dovuto aiutarmi con la farina per fare i salsicciotti da mettere in teglia. Quindi, occhio a non montare!
6. Nulla vieta di aggiungere cubetti di cioccolato. Naturalmente, dovrete riequilibrare il peso totale delle inclusioni.

E adesso, andiamo avanti!


Mescolate con lo scudo le uova, i tuorli, il sale e gli zuccheri. Non montate ma lavorate a bassa velocità per sciogliere gli zuccheri. Ci vorranno circa 10 minuti. Aggiungete la vaniglia, la cannella e la frutta secca. Amalgamate bene e ultimate con l'uvetta, i canditi di albicocca. Quindi, aggiungete la farina. Mescolate e travasate l'impasto sul tavolo di lavoro. Aiutatevi eventualmente con una bella spolverata di farina. Pesate l'impasto in pezzature da 300 g se avete teglie da 40 x 60 ; oppure, di peso inferiore in quelle classiche da forno casalingo. Cercate di fare dei filoni regolari e di disporli distanziati sulle teglie. In quelle da 40 x 60 ne saranno disposti 4 nel senso della lunghezza ( 60 cm). In teglie più piccole, dovete regolarvi ma non fate un filoncino troppo grosso perché in cottura si allargano. Lucidate la superficie con una leggera velatura di uovo e vino. In forno statico, cuocete a 170-175 °C per circa 40 minuti; in forno ventilato, abbassate la temperatura a 145-150. La cottura è ottenuta in modo da non rimettere i biscotti in forno dopo il taglio.
Una volta cotti, attendete un paio di minuti e poi tagliate in diagonale con un coltello affilato.


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