Ho scelto da tanto tempo tra un paio di orecchini nuovi e un viaggio low cost. Non che non mi piacciano gli orecchini, specialmente se hanno le perle. Ma se la scelta ha da farsi e certamente di questi tempi l'imperativo è d'obbligo, la pallina della mia personale roulette si infila dritta nella buca del viaggio low cost.
Ma solo se la destinazione è Parigi.
In questo senso non ammetto tentennamenti di sorta.
Parigi è un approdo sicuro di beatitudine. L'unico posto dove io riscopro la certezza che la felicità puo' esistere e lambirmi il viso.
E tra una mattina all'Orangerie...come facevo a non sapere dell'esistenza di Paul Guillaume?...tutta la vita a sognare di vedere le Ninfee di Claude Monet ed erano li, a portata d'occhi..e i Renoir, i Rousseau, Matisse, Derain....quelle merveille!
Ma non è stata solo arte.
E non solo passeggiate sul bordo della Senna. Non solo raccoglimenti in chiese cariche di incenso e canti.Non solo un indugiare lento davanti ad un piatto di frites.
E' stato anche un dolce andare. Un febbrile zig-zagare in rue Montmartre, rue Coquillière, rue Saint-Anne, rue du Bac, rue de Sèvres, Rivoli, Grand Boulevards...e ogni volta era impossibile non andare verso la cassa e mettere in borsa dei piccoli tesori. Come questo.
Naturalmente ho la stampo per cucchiaini in policarbonato. E in acetato resistente. Ma mi mancava questo in silicone.E uno solo non poteva certo bastarmi...Comprati dal magico Mora, in rue Montmartre, che ha cambiato anche la disposizione interna rendendo tutto assolutamente attraente.
Tornata a casa ho tirato fuori lo stampo. E poi quello con le semisfere e ..insomma, ho deciso che fondere un p0' di cioccolato avrebbe potuto farmi passare la sindrome façon post crociera....
Il problema ora è di capire cosa posso fare per riempirle o comunque utilizzarle...le idee sono tante, forse troppe...
Poi, ho pensato che il mio compagno di cielo si meritava davvero un uovo di Pasqua. Non grande. Non ho lo stampo adatto.
Ma...rovisto e ne trovo uno adatto. Di piccole dimensioni ma adatto a contenere il mio regalo.
Un piccolo fogliettino piegato in quattro che certamente verrà riposto nella taschina del portafoglio per portarlo sempre con sé....
Vorrei scrivervi come ho fatto il temperaggio del cioccolato senza inondare la cucina di frammenti tenacissimi di cioccolato ....
Coraggio. Pasqua è ancora qui.
Temperaggio del cioccolato con il metodo del bagno-maria
1. Pulite gli stampi in policarbonato con una pezzuola intrisa di alcool per dolci e fateli asciugare
2. Preparate un bagno-maria caldo e poggiatevi sopra una ciotola di vetro con almeno 500 g di cioccolato ( meglio con un alto contenuto di burro di cacao)
3. Mescolare bene con una spatola e verificare la T che non deve mai superare i :
50-55°C se fondente oppure
45-50°C nel caso del cioccolato al latte, gianduia oppure bianco
4. Mettere sulla bilancia una ciotolina e versarvi la terza parte del cioccolato fuso
5. Sistemare la ciotola grande dentro un bagno-maria freddo e mescolare il cioccolato continuamente anche sollevando la colata con la spatola per farla poi ricadere nella massa. Far scendere la T fino a :
28-29°C per il fondente
27-28°C per quello al latte/gianduia
26-27°C per quello bianco
e togliere dal bagno-maria.
6. Aggiungere un cucchiaio la volta il cioccolato caldo tenuto da parte e mescolare misurando la T.
Quando il termometro segna
31-32 °C per il cioccolato fondente
29-30°C per quello al latte/gianduia
28-29°C per quello bianco
versare la colata dentro lo stampo. Livellare, togliere l'eccesso e far raffreddare bene lo stampo .
Se il cioccolato è stato ben temperato, esso si compatterà e si restringerà occupando meno spazio per cui basterà girare lo stampo che la forma uscirà velocemente..
E noi tireremo subito un gran sospiro di sollievo....
E per far combaciare perfettamente le due parti?
Semplice.
Scaldate un pentolino per pochi secondi. Infilatevi i guanti e prendete le due parti. Fate aderire per un secondo le forme dalla parte del bordo al fondo del padellino e poi immediatamente fate combaciare le due parti.
Direi facilissimo, non credete?
Post da incorniciare! Auguri, cara!!!
RispondiEliminaInnanzitutto auguri Pinella , felice perchè tu abbia passato momenti così belli a Parigi , pr quanto riguarda il temperaggio del ciccolato , solo tu potevi scrivere in due righe quello che un insegnante ti spiega in tre gioni , complimenti davvero!
RispondiEliminawow!! Un post magnifico!!! Il tuo cioccolato è perfetto...lucidissimo!! Che meraviglia. Buona pAsqua :-)
RispondiEliminabentornata Pin, con un po' di Parigi nel cuore, da dispensare anche a noi...
RispondiEliminaPer il cioccolato, sei piĂą didattica tu di tutti i maitre Ă sucrer del mondo intero...
niente, quest'anno non ho temperato ne fatto uova, ho lo stomaco problematico e non posso mangiare cioccolata (ma neppure latte, burro, panna, una vera disgrazia per me). M'accontento dei tuoi impagabili resoconti e il temperaggio senza sporcare ci piace proprio!
RispondiEliminaCiao Pinella, ti seguiamo sempre silenziosamente ma stavolta non possiamo non lasciare un "segno" viste le tante coincidenze. Anche Sonia, la mia amica di Blog, è appena tornata da un viaggio a Parigi scandito da tanti momenti di food... Mi son letta il tuo post tutto d'un fiato...che bello! Buon Corso con Santin, allora.
RispondiEliminaUn saluto affettuoso
simona
wow, un post favoloso.. grazie davvero! bravissima!
RispondiEliminami piace leggerti perchè mi fai respirare aria parigina ...e poi le tue ricette sono tremendamente golose...grazie
RispondiEliminaBianca
Nonostante abbia fatto un corso sul cioccolato, il temperaggio mi spaventa sempre da matti...Il metodo del bagnomaria, invece, mi sembra un ottimo compromesso! Grazie per questa dritta!!
RispondiEliminaQuesto metodo di temperaggio del cioccolato mi sembra semplice!! Lo proverò!! Grazie cara per queste indicazioni e per il tuo blog sempre ricco di ricette e ottime idee!!
RispondiEliminaA presto
Un bacio
Silvia