Mia zia Lollo'- meno di una madre, piu' di una nonna, moltissimo piu' di una zia- ogni tanto faceva il Flan di latte. Ed è assolutamente inutile che io impieghi il tempo nel tentativo di farlo uguale.
Non ho un caminetto come quello che usava lei.
Non ho le braci.
Non ho la sua pentola.
Non metto le braci ( che non ho) sopra il coperchio.
Non mi siedo di fronte al camino per ore a sorvegliare la cottura.
E, piu' di tutto, non sono Lollo'. Non ho le sue mani nodose, la sua testa, le sue dosi, la sua ricetta.
Da piccola, non avevo idea di cosa sarei stata e, sopratutto, di come sarei stata da grande.
Altrimenti, avrei aperto gli occhi, avrei preso note, avrei osservato i gesti.
Non è piu' possibile. Quel Flan di latte non potrà piu' rivivere.
E allora, ne ho creato uno mio.
Che non sarà quello della mia infanzia ma che ha reso un po' felici persone che stanno nella mia anima.
Che sono la mia anima.
Flan di latte
1 litro di latte fresco intero
14 cucchiaiate colme di zucchero
5 uova
1 bicchierino di marsala
scorza di un limone
Far bollire il latte con 5 cucchiaiate di zucchero e la scorza del limone. Preparare uno stampo da budino, della capacita' di 2 litri e versarci 4 cucchiaiate di zucchero, portarlo sul fuoco e farlo caramellare. Sbattere come per frittata le uova intere con 5 cucchiaiate colme di zucchero, aggiungere la marsala e , dopo aver tolto la scorza del limone, il latte caldissimo. Passare al setaccio. Rovesciare il tutto nello stampo. Preparare un bagno maria adatto a contenere lo stampo, aggiungerci un pezzo di limone che eviterà l'annerirsi del tegame, sistemarci il budino e mettere in forno alla temperatura di 13°C-140°C. Controllare che l'acqua del bagno maria non bolla e nel caso aggiungerne di fredda. Trascorsa un'ora dall'inizio della cottura, controllare che il flan sia cotto immergendo la lama di un coltello. Se la lama dovesse risultare ben pulita , togliere il dolce dal forno, altrimenti continuare la cottura finché la prova-lama del coltello è perfetta. Quindi, far raffreddare benissimo per almeno un’intera notte e sformarlo.
Note: Per almeno una mezz'ora dall'inizio della cottura tener coperto con carta stagnola e poi toglierla. Il tempo di cottura dipende dall’altezza dello stampo.
Pin questa la voglio fare domani, festeggeremo il primo giorno di scuola di mattia, va in prima media, ti saprò dire...
RispondiEliminaGrazie come sempre per i tuoi racconti e i tuoi ricordi.
Ti abbraccio
Buonissimo il flan di latte...
RispondiEliminaUn bacio
Ah, il flan di latte fatto nel camino...prometto che quest'inverno ci provo.
RispondiEliminaPiuttosto, cara Pinella, volevo dirti che stamattina ho preso il trenino e sono stata da Linea Carta: autentico luogo di perdizione. E, per stare in tema di dolci "affettivi", ho finalmente preso lo stampino per fare le ciambelline di marmellata a mia madre, visto che è il suo dolci preferito. Le farò con la composta di more.
Baci
Una ricetta delicatissima che traspira amore! Proverò a rifarla. Buona serata Laura
RispondiEliminaA volte ri-cordiamo con il palato al tempo che con il cuore...
RispondiEliminaAnche la mia nonna, le prozie, la bisnonna, mettevano le braci sopra il coperchio per cuocere il flan. Gesti che si sono persi ormai.
Questo flan non sarà per te quello che avevi nella memoria, ma lo sarà per altri, in un futuro.
Un bacio,
Marcela
Non potrei essere una sarda perfetta perchè non amo la pasta di mandorle, ma questo genere di dolci si .... li adoro !
RispondiEliminaMio fratello direbbe che non capisco niente !!!!!