La decisione di indire la Giornata della Pasticceria Solidale ha investito la mia vita con la forza di uno scirocco africano.A compensare, verosimilmente, la forza del vento "vero", quello reale che, nel caso la memoria non ci fosse d' aiuto, ci ricorda tutti i giorni di prestare la nostra attenzione a non scordare.
A non dimenticare.
Il mondo della Pasticceria..ma forse è sensato allargare anche ad altri mondi....ha questo di bello.
Che unisce in modo immediato. Che smuove persone, cose, sentimenti come una folata di vento in un campo di grano. Una spiga che ondeggia una dopo l'altra.
Ed eccoli. Da Denis Dianin e Nino Loddo a Maurizio Santin . Da Leonildo Contis a Gianluca Aresu. Da Gianluca Fusto a Armando Palmieri. Da Italian Gourmet a......tanti, tantissimi altri.
E un mondo folto e compatto e generoso di amatoriali.
Visi noti e sconosciuti.
Numeri di telefono e mail da appuntare sul quaderno speciale che sorregge la memoria.
Visi noti e sconosciuti.
Numeri di telefono e mail da appuntare sul quaderno speciale che sorregge la memoria.
E i dolci che vagano nella mia testa? E le sperimentazioni in attesa ? E le ricette appuntate che scalpitano per uscire?
Sono li. Ferme, senza protestare. Hanno rallentato gioiosamente, stavolta, il loro respiro e hanno fatto gruppo compatto tra loro. Lo sanno che verrà il loro turno, prima o poi. Ma stanno pazientando come ballerine in attesa di uscire sul palcoscenico.
La loro danza la faranno.
E' certo.
E tutta questa attesa è solo perché sarà , forse, bello, dopo, tirare fiato e strappare un sorriso a qualcuno.
Bonet langarolo
(da una ricetta di Luca Montersino)
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la tua forza di volontà,una passione in comune,e lo spirito amorevole di cui,sono convinta,ognuno di noi è stato dotato, faranno sì che quella Giornata sarà un grande evento.
RispondiEliminaammirevole iniziativa.
grazie anche per la parentesi dolce. evoca ricordi, dolci dolci ricordi. quelli con i miei amati nonni piemontesi....
grazie.
un caro saluto Pinella.
Che bella coincidenza. Ho assaggiato questo dolce per la prima volta qualche giorno fa in quel di Torino, e ho scoperto che non mi fa impazzire. Non ho dubbi che fosse ben fatto, perché la locanda dove l'ho mangiato ha una attenzione verso la cucina che è fuori dal comune.
RispondiEliminaMa pazienza, non tutto ci può piacere :)
Mi piace invece, e non poco, venire qui da te e guardare, leggere, vedere le meraviglie che crei, non solo con i dolci ma anche con le parole.
Aspetto i tuoi post "come una ballerina dietro al palcoscenico".
Ti adoro Pinella, non smettere mai!
Anche qui in quel di Ferrara, è arrivata la solidarietà per la mia amata terra.... lotterie, mercatini di beneficienza e quant'altro possa essere d'aiuto a una terra messa in ginocchio dalla furia dell'acqua, dall'impeto della natura...È strano sentirsi un emigrata in territorio italiano. ..eppure la sensazione è quella. ...ma anche da qui avere la forza di aiutarci a vicenda, proprio come un unico popolo....Grazie Pinella per l'ispirazione che mi sempre susciti in me....
RispondiEliminaCara Pinella guardo i tuoi dolcie e le tue meraviglie a bocca aperta...non sarò mai brava come te!!
RispondiEliminaSono langarola e questo "bunet" è un dolce della nostra tradizione. Ho già fatto anch'io la versione di Montersino (mio conterraneo) è buonissimo! Rinnovo i miei complimenti..sei bravissima!! Un abbraccio!
Ciao Pinella, sono una tua assidua lettrice e ho fatto tante delle tue ricette, sempre molto ben riuscite. Con questo dolce invece ho incontrato grosse difficoltà, e sembrava invece semplicissimo rispetto alle altre. Niente, ho fatto tutti i passaggi nei minimi dettagli, stessi ingredienti, ma una vilta messa in forno non si è assolutamente stretta, è rimasta liquida anche dopo 1 ora di cottura. Non ho assolutamente idea di come possa essere successo.. Niente dolce per la cena coi suoceri di sta sera :(
RispondiEliminaNon è possibile. Proprio dal punto di vista fisico-chimico. Hai controllato la temperatura del forno? hai messo tutti gli ingredienti?
RispondiEliminaNon mi sono abbattuta.. Non volevo arrendermi.. Dal momento che mi vanto sempre che il tuo sito è l'unico in cui tutte le ricette mi vengono alla perfezione! Infatti quando stavo per decretare la mia sconfitta mio marito mi dice: "ma dove l'hai presa? Sul quel blog?? Strano!!". E comunque, ho tolto la parte superiore che si era creata.. Una crosticina cotta.. Un po budinosa che ho assaggiato.. E mi ha dato un idea di come sarebbe dovuto venire il dolce. E allora ho lasciato solo la parte liquida o l'ho ricacciato in forno.. E dopo 45 minuti ho capito perché ti eri raccomandata di togliere la schiumetta del dolce prima di infornare.. Mi aveva bloccato completamente la cottura del dolce! Non ci potevo credere!! È venuto e anche benissimo e bellissimo... I misteri della vita! Grazie ancora!
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RispondiEliminaCiao Pinella,
RispondiEliminaanche io, come Iola,ho fatto tutto quello che è scritto ma il Bunet non si è rappreso dopo una notte in frigo. Ho cotto quasi 50 minuti perché mi sembrava liquidissimo. Ho anche il termometro da forno dentro, ed è stato sempre sui 140 gradi...
Che disdetta...cosa potrebbe essere successo?
Luigi
Non ho proprio idea. Hai verificato la Tem del forno con un termometro all'interno? Le uova devono necessariamente coagulare a certe temperature!
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