Alcuni giorni fa, mi ha colpito una frase sentita in TV dal Maestro Iginio Massari.
" Non c'è nessun dolce che può accontentare il palato se non è raccontato"
Direi che è proprio vero.
Puoi fare un dolce e se è proprio buono ti ci puoi anche sedere davanti e farti travolgere dalla sua meraviglia. Ti può entusiasmare , far farti due balzi a toccare il cielo, bloccare le parole sulle tue labbra in un attimo eterno.
Ma se quel buon dolce lo racconti, se provi a usare le parole per spiegare il perché l'hai fatto, cosa ti ha spinto a farlo, cosa hai utilizzato per farlo esplodere ...allora quel dolce, già buono di suo, ti colpirà al cuore e li rimarrà.
Questo dolce è nato per una curiosa serie di combinazioni.
E' iniziato domenica scorsa discutendo della mia libertà in Pasticceria. Di come sia impossibile mettermi degli steccati su cosa sia meglio e più opportuno fare tra zucchero e farina. La scelta di fare un dolce invece che un altro è assolutamente legata ad una mia sensazione ...improvvisa...non legata ad obblighi e circostanze.
Domenica scorsa era mango. Oggi mele renette. Certo, la scelta è stata sollecitata da cose viste stesa sul divano di fronte alla TV...non lo nego...ma questo dolce sarebbe nato comunque, prima o poi.
Perché quando vedo le renette sul banco del market non posso resistere ...cosi difficile trovarle qui in città...perchè le "cose" con le mele sono le preferite dalla mia metà del Cielo...perché quella Chantilly allo sciroppo d'acero vagava per la mia testa da settimane...perché....
Ci sono mille e mille mila perché nella scelta di un dolce da fare.
E un lato misterioso che parte dal cuore, impossibile da decifrare, muto e silenzioso che per una ragione che non sai ti fa dire.." non posso non farlo questo dolce, questo fine settimana..."
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non posso che dichiarare il mio amore per questo tuo dolce.
RispondiEliminanull'altro. Amore per...
...per la mela renetta cotta, le cui note aspre si fanno strada tra quelle burrose e speziate.
...per il cake, apparentemente solida base, cedevole sotto la forchetta.
...per la chantilly, che spumeggiante riempie la bocca, arricchita dal sapore dolce-amaro dello sciroppo d'acero
...per lo streusel, che soddisfa la necessità di croccantezza sotto i denti e che riscalda col sapore rotondo della nocciola.
Come posso non essermi innamorata di questa confortante sinfonia?
e il racconto della sua creazione, la rende ancor più attraente.
ah, che bellezza! grazie. Ciao Pinella
Era esattamente quello che volevo raggiungere con questo dolce. Hai usato proprio le parole giuste..grazie come sempre!
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