Tutti gli anni, a casa mia, non può mancare un cake au chocolat.
Ho capito anche il perché. Tra tutti i dolci che faccio, sperimento, distribuisco...il cake au chocolat è quello più legato ai ricordi del passato. Tanti anni fa, una normale torta al cioccolato, tonda, asciutta, spolverizzata con zucchero vanigliato, era contesa tra noi fratelli come e di più del più sontuoso dessert uscito dalle pasticcerie di Parigi.
Legato a un evento. A ricordi. A gesti. A sorrisi per sempre impressi nella nostra memoria. E allora si cerca di riaverli tutti legati insieme come un mazzo di fiori gustando almeno una fetta di un cake per certi versi simile a quello di tanti anni fa.
Naturalmente, non sono mai riuscita a rifare esattamente quella torta.
E ogni anno ci provo.
E ogni anno, qualcuno va via da casa mia comunque felice di sapere che l'indomani mattina, vicino ad una tazza di caffè bollente, ci sarà quel boccone di cioccolato da gustare.
E sembrerà, solo per un attimo, che il tempo non sia mai passato.
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Questa è la prima volta che posto un commento sul tuo blog, carissima Pinella. Ti seguo sin dall'inizio di questa tua fantastica avventura, e ancor prima iniziai a seguire Coquinaria. In questi anni sei stata per me il modello da cui trarre ispirazione per migliorarmi e la mia fonte inesauribile di nomi e tecniche. La calma e la pazienza con cui discorri intorno ai tuoi esperimenti in pasticceria non riesce a oscurare quella sensazione di emergenza del creare che solo la passione può generare e che anch'io, nei miei limiti, conosco bene. Un nuovo eccitante mondo si è aperto ai miei occhi proprio grazie a te, alla tua costanza e caparbietà, al tuo spaziare, alle ricette dei libri dei maestri di cui tu parli e che io ancora non ho la possibilità di acquistare. So che verrà anche il mio tempo, che un giorno avrò qualche strumento in più. Nel frattempo posso solo dirti grazie per avermi supportato nella motivazione e nella pratica.
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