Fino a pochissimo tempo fa era per me un dolce da non mangiare. Troppe mandorle amare. Spessissimo molto croccanti e duri invece che morbidi e cedevoli. Un dolce che mi ispirava una sorta di distacco tanto che rimangono sempre per ultimi, nel vassoio che troneggia nella mia cucina. Basta aprire il coperchio e ci trovi: ciambelline doppie con la marmellata, piccole spumiglie, qualche pabassina, avanzi di pasticcini. Insomma, di tutto un po', a seconda della stagione e della variabilità delle mie voglie e dei miei umori.
Immancabilmente c'e' pure qualche amaretto, ormai pietrificato, stanco di aspettare di essere mangiato. Regalo di qualcuno e che non ha retto alla prova-taglio che faccio sempre. Se non si apre in un secondo...resta li e finisce il suo corso in qualche bavarese, in qualche perfetto gelato oppure come sfarinato in una base di crostata.
Poi, ogni tanto li faccio e .....puo' succedere che allunghi la mano a staccarne un angolino anche durante la colazione del mattino.
Eccovi la mia ricetta di amaretti. Non e' per nulla difficile. Il punto determinante risiede nella granulosità dello sfarinato di mandorle. Noi sardi per tritarle usiamo questo strumentino che mi pare costruiscano in Germania. Puo' essere che sia pervenuto nell'isola come regalo di qualche emigrante sardo in Germania a sua moglie ma...è una mia personalissima opinione.
Amaretti sardi
1 kg di mandorle pelate(950gr di dolci+50 gr di amare)
800 g di zucchero semolato
scorza di 4 limoni freschissimi
circa 10 albumi* (dipende dalle mandorle)
Prendete le mandorle macinate e unitevi lo zucchero e la scorza grattugiata dei limoni. Girate tutto con le mani per far entrare l'essenza del limone nel composto. Montate gli albumi a neve ferma. Prendetene un po' e cominciate a intridere il composto. Aggiungete anche il resto e proseguite fin quando il composto è morbido. Per vedere se è a posto, prendetene un po' tra le mani e fateci una pallina. Se vedete che la pallina rimane proprio sferica sul piatto, l'impasto è ancora troppo duro. La pallina deve “tendere” ad appiattirsi. A questo punto, mettete l'impasto al fresco. Io l'ho messo in frigo. L'indomani, l'impasto a mio avviso si era leggermente indurito. Ho aggiunto un po' di albume montato. Prendete un piatto e versateci dello zucchero semolato. Fate rotolare molto delicatamente la pallina nello zucchero, con attenzione che è molto morbida. Deponetele su una teglia rivestita di carta forno e decorate con una mezza mandorla messa al centro. Infornate a 165°C per circa...non lo so'...finche sono dorati. I miei amaretti erano cosi morbidi che alla base hanno fatto una sorta di crosticina che si allargava.