Nella stanzina dei frigoriferi, ho adagiato per terra un gran cesto di arance.
Ci sono anche dei limoni dalla scorza spessa e rugosa che non attendono altro se non di essere grattati e conservati per i tempi in cui vaghero' angosciata alla disperata ricerca di frutti biologici, magari introvabili.

Le arance me le regala sempre la mia cara amica Emiliana che, in questo periodo, sa che io non posso non preparare il confit d'oranges di Philippe Conticini da tenere sempre pronto in frigo quando, per motivi sconosciuti, mi assale la voglia di un dolce con il suo profumo e magari è il 14 di agosto...

Lei sa che non mi può fare un regalo migliore. E stavolta dice che le ha staccate dall'albero solo 15 minuti prima di venirmi a trovare...

Ah, le arance.
Che matrimonio d'amore con il cioccolato..E, quando, un mese fa, ho pensato di preparare un dessert per una cena dai miei carissimi amici Alessandro e Daniela...si..ho preparato un dolce nuovo, i lolly pops.... è stato quasi inevitabile abbinare una classicissima bavarese al cioccolato con all'interno un cremoso all'arancia....

E prima che voli nella stanzina e la cucina si riempia di profumo intenso d'arance, mi siedo alcuni minuti...tanto questo è il primo giorno dei miei 3 di ferie... e vi scriva piano la ricetta.
Giusto per volare indietro nel tempo e riassaporare anche solo per un istante la meraviglia di quella bellissima serata.....


Dessert al cioccolato e arance
( Basi di ricette di  Maurizio Santin)



In questa ricetta io ho optato per un cioccolato al 60% ma non è detto che altri abbiano diverse preferenze...Allora, dato che ormai è risaputo che un cioccolato non può essere sostituito da un altro senza che questo non comporti una variazione nel peso del cioccolato stesso..io vi scrivo anche la grammatura degli altri piu' comuni tipi di cioccolato.

Colgo al volo per aggiungere che Ramon Morato nello splendido libro "ch", annota una formula molto utile per calcolare come si passa da un cioccolato ad un altro con differente % di pasta di cacao e burro di cacao. Io ve la riporto....

Se abbiamo un cioccolato A con il 
70% di pasta di cacao ( 0.70)
42% di burro di cacao (0.42)

e vogliamo sostituirlo in ricetta con un cioccolato B con il
64%  di pasta di cacao ( 0.64)
38% di burro di cacao ( 0.38)

dobbiamo rispondere a questa domana: 
Quanto peso di cioccolato B devo mettere in ricetta se lo voglio sostituire al  peso di A  che è di 890 g?

La formula è:

Peso "B"= Peso "A" x il Grado di burro di cacao di A
               --------------------------------------------------
               Grado di burro di cacao di B

Dove il peso di "A" è per esempio di 890 g
Il grado di burro di cacao di "A" è di 0.42
Il grado di burro di cacao di "B" è di 0.38

Quindi, il peso giusto di cioccolato "B" sarà di 984 g.

Eh qui diventa quindi indispensabile sapere il contenuto di burro di cacao della ricetta....Ma un'attenta lettura della composizione degli ingredienti nella confezione ci sarà di valido aiuto!


Per la Bavarese al cioccolato

350 gr di crema inglese per cremosi
6 gr di gelatina
150 gr di cioccolato al 70%
Oppure
160 gr di cioccolato al 60%
Oppure
175 gr di cioccolato al 55%
Oppure
210 gr di cioccolato al latte o gianduia
450 gr di panna montata

Preparare la crema inglese e aggiungervi la gelatina. Far fondere il cioccolato e versarvi al centro la crema inglese, in piu’ volte e lavorando come per una maionese. Far scendere la temperatura a circa 35°C e aggiungervi la panna montata.

Per la Crema inglese di base per cremosi

700 gr. di panna fresca
300 gr. di latte fresco
220 gr. di rossi d’uovo
130 gr. di zucchero

Bollire insieme latte e panna, mescolare in una bacinella lo zucchero con le uova cercando di incorporare meno aria possibile. Unire il liquido bollente alle uova e rimettere il tutto nella casseruola, riportare sul fuoco e cuocere sino a raggiungere la temperatura di 82/85°. Passare al setaccio e omogeneizzare con l’aiuto di un mixer ad immersione.




Ah, i Francesi.....In effetti, loro parlano di Supreme quando ad un cremoso si aggiunge una piccola parte di panna montata ma io credo che il Maestro Santin abbia visto giusto chiamandolo Cremoso soffice ed io da buona allieva ne conservo intatto il nome....

Queste sono le dosi intere  ma per un cremoso soffice da 18 cm di diametro e alto 1 cm e 1/2 basta anche la terza parte della ricetta.

Per il Cremoso soffice all'arancia

1000 g di panna fresca
200 g di zucchero semolato
200 g di tuorli
15 g di gelatina in fogli da 2 g
200 g di panna semimontata
scorza d'arancia


Con la panna, i tuorli e lo zucchero preparare una crema inglese. Profumare la crema con la scorza dell'arancia. Cuocere fino a 82°C. Aggiungere la gelatina in precedenza idratata con 5 volte il suo peso in acqua, mescolare bene e passare al setaccio. Far scendere la temperatura mettendo la crema in bagno di ghiaccio almeno fino a 30-35°C. Aggiungere la panna. Colare il cremoso in stampi in silicone da 18 cm di diametro e congelare. 

Per il biscotto di base a voi la scelta. Ottima la Tenerella, sempre di Maurizio Santin che trovate  spesso in tanti post del blog...

Sistemate lo stampo in silicone da 24 cm su un vassoio che possa andare in freezer. Colate all'interno una parte della bavarese al cioccolato, circa 2 cm. Mettete in freezer per 10 minuti. Quindi, inserite all'interno il cremoso all'arancia e affondatelo leggermente premendo verso il basso. Ricoprite con la restante bavarese. Ritagliate un disco sottile di tenerella e adagiatelo sulla superficie in nodo che il tutto raggiunga perfettamente il bordo dello stampo. Ponete in congelatore.
Circa 3 ore prima del servizio, estraete il dessert e decoratelo a vostro piacimento. Io amo sempre tanto nebulizzare del cioccolato spray che produce un effetto velouté che mi ricorda inevitabilmente quella volta, in Place de la Madeleine, a Paris....

I piatti con il bordo d'oro....

in , , , , by I Dolci di Pinella, martedì, gennaio 01, 2013
Ci sono i piatti del servizio buono di mamma, sul tavolo. Li aveva avuti in dono dal suo fratello maggiore,il giorno del suo matrimonio.

Piatti non bianchi, quasi del colore leggero del latte. E con motivo d'oro, come intagliato. 
Piatti preziosi che mamma aveva estratto dal mobile della stanza da pranzo solo in pochissime occasioni. Mia sorella dice che fossero 6, come le nascite dei suoi figli.
Solo che noi , per ovvi motivi, non li vedemmo mai tutte e 6 le volte. E quando potevamo vederli e usarli eravamo troppo piccoli per poterlo ricordare.

E oggi, oggi ci sono loro.
Testimoni di un passato che è volato via insieme a mia madre, mio padre. Volato via ma non scomparso. E loro, i piatti,  dispiegati su una candida tovaglia, fronteggiati dai calici a stelo cosi sottili da aver paura di allungare le mani, sono li. Come a annunciare una nuova nascita. La speranza.
La speranza di una tanto desiderata e quasi irraggiungibile serenità.

E questa volta, almeno questa volta, siamo li, insieme ad aspettarla.....


Mousse leggera alla nocciola
( estratta da Gianduia di Maurizio Santin)




Per la mousse leggera al gianduia

250 g di latte intero
375 g di cioccolato gianduia al latte
8 g di gelatina
500 g di panna montata

Far idratare la gelatina con 5 volte il suo peso in acqua, cioè 40 g. Far prendere il bollore al latte. Aggiungere la gelatina e mescolare. Far fondere il cioccolato e versare il latte in 3 volte. Far raffreddare fino a circa 40°C e poi unire la panna montata. Coprire con pellicola e conservare fino al momento dell’utilizzo. La mousse durante il soggiorno in frigo acquista consistenza. Al momento dell'utilizzo spatolarla con delicatezza con l'aiuto di una maryse. Inserirla all'interno di una sac à poche con beccuccio sprizzato e decorare il bicchierino.






Come usarla e con quali abbinamenti di sapori





Questa mousse è assolutamente versatile. Si puo' utilizzare come guscio per un dessert alternandola a cremosi e inserti di frutta fresca oppure secca. In tal caso, colarla all'interno dello stampo senza attendere e costruire i diversi strati desiderati.

Come in questo caso, può essere impiegata in un bicchierino monoporzione

Puo' essere unita a diversi sapori. All'arancia, come nel caso della buonissima Gianduia di Maurizio Santin oppure al lime o, ancora, al mandarino. Perfetta in unione con cremosi al cioccolato con diversa % di pasta di cacao.

E che dire dell'aggiunta di un buon cucchiaio di praliné alle nocciole, magari fatto da voi in casa con ottime nocciole piemontesi?

Insomma, un dolce semplice ma buono.
Che mi sia di compagnia in questo Nuovo Anno..... 

Mini-pops al cioccolato

in , , , by I Dolci di Pinella, giovedì, dicembre 27, 2012
Siamo nel bel mezzo delle Feste e mai come quest'anno ho preparato cosi pochi dolci.
Non un biscotto, non un dessert, non un piccolo bonbon.

Solo una Tenerella, ricetta di  Maurizio Santin.
 Ancora una Tenerella ma profumata con la scorza di certi bellissimi mandarini che un amico non ha mancato di regalarmi. E che non posso non fare per le mie sorelle che se la dividono in parti rigorosamente uguali...

Sarà per via dello strascico noioso e insopportabile di una influenza capricciosa che mi ha impedito di dar via libera a ciò che mi si annidava nella testa...Sta di fatto che tutti quei cremosi al mandarino, quelle mousses leggere alla nocciola, quelle ganaches montate agli agrumi...quei piccoli carrés di cioccolato..
Ecco! Sono rimasti tutti li, come figure pietrificate in foreste gelide e incantate.

Squassata da una tosse stizzosa e indisponente mi limito ad incrociare le gambe sul cuscino del divano e ad appoggiare i libri sulle ginocchia. Una penna in mano..ogni tanto un'annotazione..un commento...una considerazione...mentre le preparazioni si staccano dalle pagine e svolazzano come piume verso la mia mente.
A tratti mi fermo.Una gamba si sposta verso il pavimento...la mano ripone la penna...le dita salgono a stropicciare lentamente gli occhi....
Ci sarà tempo per realizzare questi dolci. 

C'è sempre un tempo giusto per tutte le cose.
Sarà mica il modo che hanno scelto  questi pops , troppo a lungo imbrigliati nella cartellina dei dolci da scrivere, per dirmi di farli  volare per aria?

Mini pops al cioccolato e arancia
( da una ricetta di Gianluca Aresu)




Stavolta, per motivi di fretta e perché nel negozio del Maestro Aresu erano già belli e pronti, mi sono servita dei gusci a sfera di cioccolato pronti all'uso. Sulla superficie avevano un piccolo foro centrale in modo da farci colare all'interno la ganache ...ma....se qualcuno non dovesse trovarli..non deve desistere!
Basta temperare il cioccolato fondente.
Versarlo all'interno di uno stampo in silicone  a piccole semisfere.
Far cristallizzare. Estrarre le due parti e unirle. Basterà strisciare velocemente le due semisfere su una superficie tiepida e cosi le due parti si uniranno a meraviglia.E...per fare il foro? Basterà riscaldare un beccuccio liscio da sac à poche e forare il centro della sfera adagiandolo delicatamente.

Preparazione

Come li ho fatti? Presto detto.
Ho preparato una ganache con:

260 g di panna fresca al 35% di grassi
30 g di zucchero invertito ( oppure miele d'acacia)
scorza di 2 arance grattugiate
140 g di cioccolato fondente al 50% di pasta di cacao
140 g di cioccolato al latte con il 36% di pasta di cacao
30 g di burro chiarificato

Ho fatto prendere il bollore alla panna. Ho aggiunto lo zucchero e la scorza dell'arancia. Ho fatto riposare circa 60 ' e poi ho passato al setaccio. Ho fatto fondere a 45°C i due cioccolati. Ho versato il liquido e ho fatto un'emulsione finendo la lavorazione mediante un passaggio al mixer ad immersione. Ho aggiunto il burro ed emulsionato ancora per circa 1'. Ho lasciato cristallizzare e poi ho colato la ganache all'interno delle sfere servendomi di una sac à poche con beccuccio liscio. Ho fatto riposare in frigo. Ho infilato nel foro uno stecco in legno.

Ho fatto fondere del cioccolato fondente. L'ho temperato.
Ho immerso le sfere e le ho adagiate su un foglio di acetato. In questo caso con una serigrafia di chicchi di caffé.




Oppure le ho rivestite di granellini di cioccolato fondente o..ancora..di feuillettine..o ancora..insomma, tanta fantasia!

I miei consigli.....

Il Maestro Aresu suggerisce che si può aggiungere un po' di burro di cacao al cioccolato sciolto in modo da renderlo più fluido e consentire un rivestimento molto sottile sul bonbon....oppure utilizzare un fondente ad alto contenuto di burro di cacao. Esistono dei cioccolati specifici per questi usi che garantiscono un'ottima fluidità.

Quando si capovolgono i pops sulla serigrafia aspettare alcuni minuti che il cioccolato cristallizzi perfettamente. Solo cosi il motivo della decorazione si attaccherà perfettamente.


La stessa tecnica utilizzata in questi pops per ottenere la base perfettamente piatta puo' essere utilizzata anche in altre preparazioni. Per esempio, nella decorazione dei bigné..

Basta intingere i bigné nel caramello e capovolgerli su un foglio di carta siliconata. In pochi istanti il caramello si solidifica e crea una bella base dritta e molto pulita.

Torta della Nonna di Maurizio Santin

in , , , , , by I Dolci di Pinella, domenica, dicembre 16, 2012

Si avvicinano le Festività del Natale.
A dire il vero, non le ho mai amate molto.

Ci mettevo sopra troppe aspettative e credevo che bastasse il Natale per essere improvvisamente pazzamente felice. Credevo, insomma, che i problemi non esistessero più. Che fossimo tutti in perfetta salute. Che ognuno di noi sprizzasse serenità da tutti i pori.
E poiché non succedeva mai che tutto fosse perfettissimo...cosi come l'avevo sognato...accadeva che il Natale non fosse mai il Giorno della Felicità.

Adesso le cose vanno un po' meglio. Basta pensare che il Natale sia un'occasione per un attimo di normale serenità.

Di calma. Di far scorrere lente le ore. Di perdere tempo a sentire il silenzio mentre fai colazione. E' strano come il giorno di Natale la casa sia invasa da un silenzio lattiginoso. Denso. Io immagino di essere la sola persona già in piedi. Che tutti stiano ancora dormendo. E allora....

Trascino piano me stessa da un posto ad un altro. Da una stanza all'altra. E sogno mia madre, mio padre. Li penso in chissà che luogo magico e incantato. Guardo le foto sul mobile con il vetro unto delle mie labbra che ogni giorno non si stancano di imprimerci un bacio trepidante. 

A cercare di scaldare il cuore....

Ci vuole un dolce semplice e buono per Natale. Di quelli che ti ricordano il passato e ti fanno fare un sorriso , come a preannunciare un momento di tenerezza.

Torta della Nonna
( da una ricetta di Maurizio Santin)



Prepariamoci le basi che serviranno a fare il dolce.
Vi scrivero' le dosi per 6 crostate da 20 cm di diametro ma è chiaro che queste dosi sono da ritenersi perfette secondo la lavorazione del Maestro Santin. Basta che facciamo la frolla piu' spessa e.....

Vi consiglio di dividere tutto per metà. Otterrete certamente due torte perfette. E se vi avanza qualcosa..poco male..Ho idea che saprete riutilizzarle secondo la vostra fantasia.

Pasta frolla classica

500 g di farina
285 g di burro morbido
180 g di zucchero a velo
50 g di farina di mandorle
2 uova
vaniglia in bacche
pochi granelli di sale maldon

Ho setacciato la farina per 2 volte. Ne ho messo metà nella ciotola e ho aggiunto quella di mandorle, lo zucchero, il burro a dadi, le uova intere, la vaniglia e granelli di sale (preferisco sentirli piuttosto che scioglierli). Ho amalgamato per bene e poi ho aggiunto la seconda metà tenuta da parte. Ne ho fatto una sorta di panetto basso che ho avvolto in carta forno e che ho fatto riposare in frigo per alcune ore. Al momento di usarla l'ho velocemente reimpastata .

Pasta frolla bretone

465 g di burro
450 g di farina
85 g di fecola
150 g di zucchero al velo
2 tuorli d'uovo sodi
scorza di lime
poco sale maldon

Ho fatto rassodare le uova e ho estratto i tuorli. Li ho setacciati su un passino e uniti ad un po' del burro morbido della ricetta. Ho, poi, versato nella ciotola metà della farina setacciata con la fecola, lo zucchero e la scorza grattugiata del lime. Quindi, il burro, i tuorli uniti al burro e il poco sale.una volta che l'impasto ha cominciato a presentarsi omogeneo, ho versato la restante farina. Ho fatto anche qui un panetto basso che ho avvolto in carta forno e che ho fatto riposare in frigo per un giorno intero. Quindi, stendere la bretone molto sottile, coppare in dischi da 20 cm e cospargere di pinoli. Cuocere a 160°C fino a colorazione.

Pan di spagna

180 g di zucchero semolato
180 g di farina setacciata
7 uova intere
poca vaniglia oppure scorza di limone

Versare le uova in una ciotola. Iniziare a montare versando lo zucchero . Aggiungere l'aroma prescelto e continuare la lavorazione finché la massa si presenta bianca e spumosa. Setacciare la farina e unirla a pioggia all'impasto, a mano. Imburrare e infarinare uno stampo. Versare l'impasto e infornare a 180°C verificando la cottura mediante uno stecco di legno.


Cremoso soffice alla vaniglia

1 kg di panna fresca al 35% di grassi
200 g di zucchero semolato
200 g di tuorli
15 g di gelatina
200 g di panna montata
bacca di vaniglia


Con la panna, i tuorli e lo zucchero preparare una crema inglese. Profumare la crema inserendo sui tuorli amalgamati con lo zucchero la polpa di una bacca di vaniglia. Portare la cottura a 82°C. Intanto, idratare la gelatina con 75 g d'acqua e versarla sulla crema calda. Passare tutto al setaccio e farla raffreddare in acqua e ghiaccio. Unire la panna montata e versare il cremoso  in stampi in silicone da 18 cm di diametro. Far congelare.

Sciroppo di zucchero

Si puo' usare benissimo uno sciroppo semplice 1:1, cioè 100 di zucchero e 100 d'acqua. La tecnica preferita del Maestro Santin è quella di velare con poco liquore puro la pasta da bagnare e poi velare con sciroppo di zucchero. 

Limoncello q.b.
Pinoli q.b

Come preparare il dolce

Stendere la pasta frolla classica ad un'altezza di pochi mm. Fare un fondo di frolla usando un cerchio da crostata di diametro 20 cm. Far cuocere a 180°C fino a colorazione. Tagliare il Pan di Spagna a fette circolari da 1 c d'altezza, coppare con una fascia da 18 cm di diametro e adagiarlo sul fondo cotto di frolla.Bagnare con un velo di limoncello e poi con poco sciroppo. Adagiare sopra il disco congelato di cremoso. Sovrapporre il disco di bretone e velare con abbondante zucchero al velo.




I miei consigli.....






Pasta frolla classica: stendere la frolla ad uno spessore di 1/2 cm. Sforacchiarla e far riposare il fondo in frigo prima della cottura. Quindi, coprirla con carta forno, sistemare sulla superficie un po' di pesetti in ceramica in modo da non farla gonfiare in cottura. A metà cottura, eliminare la carta , i pesetti e farla dorare.

Pasta frolla bretone: si tratta di un impasto fragilissimo. Siccome non sono il Maestro Santin, mi sono inventata di sforacchiare un po' la superficie, congelare i dischi e infornarli da congelati. E per sollevarli dalla teglia una volta freddi, inserisco un disco da torte e quindi lo faccio scivolare sul cremoso.

Pan di Spagna: Sto cominciando a stendere il biscotto su teglie rettangolari alte 2 cm. In tal modo è piu' facile coppare i dischi senza dover tagliare il biscotto trasversalmente.

Vaniglia: Inserire sempre la polpa della bacca sui tuorli e non sul liquido. In tal modo non saranno inglobati dalla schiuma che si formerà e saranno ben distribuiti in tutta la crema.

Stampi: Programmate di acquista gli stampi in silicone bianco da 16-18-20 cm. Sarà una spesa che durerà anni e anni. Magari, uno stampo alla volta ma...diventa essenziale per fare bene gli inserti.

Aspettando Maurizio Magic Santin.....

in , , , , by I Dolci di Pinella, lunedì, dicembre 10, 2012
Eccoci. Ci siamo.
E....come per tutte le cose a lungo attese....non mi pare mica vero.
Maurizio Santin a Cagliari. La mia città.
Ho aspettato per anni. E ogni volta che lo supplicavo" tipregotiprego, perchè non fai un corso in città?" andava sempre a finire.."Un giorno arrivo. Un giorno lo faccio. Un giorno..."
Si..un giorno..un giorno....

Finché all'improvviso mi dice" Promesso. Arrivo". E io ho realizzato che era fatta. Non era importante come e quando... era importante che certamente, prima o poi, mi sarei seduta su una sedia da qualche parte...senza prendere aerei, treni, autobus...navi anche...e avrei respirato piano e con la mia penna preferita avrei cominciato a scrivere. 

Eccoci. Ci siamo.
Stasera sarò in largo anticipo in aeroporto. Avrò modo di pensare...

Penserò a ringraziare mentalmente il Maestro Gianluca Aresu per aver realizzato questo incontro con la città. Un Maestro, Gianluca Aresu, che, in questi tempi cosi difficili, ha sfoderato tutto il suo entusiasmo realizzando una scuola di Pasticceria che è un'emozione frequentare. E che ci regala ore di beatitudine e di conoscenza e di grande serenità.

Penserò alle amiche che non sono potute venire. Alcune da Milano, altre dal Lago, da Brescia, qualcuna da Bologna, da Roma, da Palermo. E a cui racconterò passo-passo questi tre giorni che si preannunciano stupendi.

Penserò a stamattina quando al lavoro correvo per i corridoi trafelata e nulla mi scuoteva e nulla mi disturbava.

Penserò al pacchettino di amaretti che avrò in mano.
Che non so neppure se potranno piacergli.

Ma, ieri sera, pensavo che c'è solo un dolce che racconti di me e della mia terra. Fatto di cose rustiche,semplici, buone, saporite, essenziali, vere.

" Com'è buono l'amaretto quando è fatto bene...diceva mio padre...non c'è un dolce migliore....."

Ecco. Ho fatto gli amaretti pensando a mio padre. Che rivive in me. 

Ben arrivato in città, Magic Santin....

Frollini Occhio di Bue
( da Frollini di Maurizio Santin)

Il Libro di Dicembre 2012




550 g di farina Petra (oppure 500 g di farina 00 e 50 g di farina di mandorle)
285 g di burro
140 g di zucchero al velo
2 uova intere
un pizzico di sale Maldon
scorza di un bel limone
1/2 cucchiaino di lievito ( mia aggiunta)

Ho impastato il burro morbido con lo zucchero al velo. Ho aggiunto la scorza grattugiata di un grosso limone, il nulla di sale e, quindi,  le uova.
A me piace sentire il nulla di sale ma si può naturalmente aggiungerlo alle uova o a 1/2 cucchiaino d'acqua per scioglierlo perfettamente. Ancora una rimescolata mentre setaccio la farina con la puntina del lievito. Ho usato un minimo di lievito perché questa farina è macinata a pietra ed ed è ben consistente. Insomma, l'ho voluta deliberatamente alleggerire. Ho versato sull'impasto la farina in due tempi e ho impastato fino ad ottenere un composto omogeneo. Ho fatto riposare al fresco per un'ora.
Ho, quindi, steso la frolla ad uno spessore di 1/2 cm e ho ritagliato dei dischi di 4 cm di diametro con un coppapasta a bordo liscio. Ho praticato un foro al centro in metà dei dischi.
Ho acceso il forno a 170°C.
Ho infornato i biscotti e fatto cuocere fino alla comparsa di una leggera doratura.
Ho fatto raffreddare e ho spalmato i dischi interi con confettura di ciliegie oppure con marmellata d'arancia. Ho  spolverizzato di zucchero al velo i dischi forati e li ho uniti agli altri.
E siccome avevo da parte una buona ganache al cioccolato fondente....mi è parso un segno del destino poterla fondere leggermente e riempire i frollini con la marmellata d'arancia.....
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