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Ciliegie rosse, per essere certi che sia estate....

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, giugno 26, 2011

Se fuori non ci fosse un bollente vento africano  a ricordarmi che..Si! siamo finalmente in estate...ci sarebbero senza alcun dubbio loro, a ricordarmelo.
Ieri, complice una mattina lenta-lenta in cui per forza di cose tutto andava al rallentatore, ho comprato tante di quelle ciliegie che "dopo" mi sono chiesta se avessi avuto il tempo di farci tutte quelle cose che premevano dentro la testa. Solo che ogni confezione mi sembrava piu' bella della prima. Ed ero assolutamente incapace di scegliere.

Alcune mi sono divertita a infilarle intorno ai lobi delle orecchie. Come facevo da piccola. Era l'unica circostanza in cui non detestavo quei capelli cosi assurdamente corti che mia madre si ostinava a scegliere per me. Con il  viso sgombro e il collo privo di ornamenti, le ciliegie risaltavano come fossero pietre preziose che io facevo ondeggiare verso destra e poi verso sinistra, incessantemente. Finché ormai incapace di resistere, finivo per mangiarle e sostituirle con altre, più rosse, più grandi, più' succose.

Adesso che i capelli corti sono diventati "miei", continuo ad ornare le orecchie di ciliegie per  vedere se riesco ancora, dopo tanto tempo, a risentire le medesime sensazioni di cosi tanto tempo fa.

Solo che adesso, oltre a mangiarle, so  esattamente che farne di tutti quei cestini che ingombrano il frigo. Perché non provare a farle sciroppate? Verranno uguali a quelle commerciali dentro la confezione bianca e azzurra che adoro sopra molte altre cose? E perché non lasciarle lì, nell'alcool, a macerare per poi finalmente farli quei boeri che mi rincorrono da anni?

E' finita esattamente cosi. Un po' sciroppate, un po' impilate dentro un grande vaso di vetro insieme ai chiodi di garofano e alla cannella e riposte in dispensa, al buio e nel silenzio.
Quello dell'attesa.

Ciliegie in sciroppo
( da una ricetta di Rossanina Impallomeni)



1 kg di ciliegie denocciolate
700 g di zucchero semolato
il succo di un limone
due cucchiai di liquore alle ciliegie

Mescolare le ciliegie con lo zucchero ed il succo del limone e farle macerare per un'ora. A questo punto, mettere il recipiente sul fornello a fiamma bassa e portarle lentamente ( molto lentamente) al punto di ebollizione. Spegnere la fiamma e lasciar macerare la frutta nello sciroppo per almeno 12 ore. Estrarre le ciliegie e riportare il solo liquido al bollore tenendolo in cottura finché si addensa. Aggiungere le ciliegie, il liquore e riportare al bollore per 5 minuti. Invasare in barattoli di vetro perfettamente puliti e procedere alla sterilizzazione.

Dove sono finite le altre ciliegie?

Ah, eccole, eccole! Sempre su Coquinaria ho trovato una ricetta della AnnaAmalia Villaccio e subito non ho fatto altro che seguire alla lettera le sue perfette indicazioni.

Ciliegie al liquore


1 kg di ciliegie sode
700 g di zucchero
300 g d'acqua
400 g di alcool per liquori
alcuni chiodi di garofano
 un bastoncino di cannella

Lavare e asciugare perfettamente le ciliegie. Tagliare il gambo in modo da lasciarne un pezzetto lungo circa 2 cm . Disporre le ciliegie all'interno di un capiente vaso di vetro cercando di farle aderire strettamente le une alle altre.Intanto, sciogliere lo zucchero nell'acqua e portare al bollore. Aggiungere la cannella ed i chiodi di garofano. Quando si sarà ottenuto uno sciroppo limpido, toglierlo dal fuoco e farlo raffreddare. Aggiungere l'alcool, rimescolare bene e versare il tutto sopra le ciliegie. Agitare bene e tenere al buio per circa 2 mesi.

Il colore degli agrumi

in , , , , by I Dolci di Pinella, domenica, marzo 13, 2011
Fuori piove.
E' tutta la notte che le gocce d'acqua rimbalzano sul tetto. In genere, hanno su di me un effetto rilassante. Tic, tic, tic...Se il sonno tarda ad arrivare, non c'è che il sommesso scrosciare della pioggia a farmi imboccare serenamente quel sottopassaggio che porta ai sogni.
Ma stavolta, il ticchettio mi ha soltanto confermato che certamente stamattina avrei dovuto  impaludarmi nel pastrano gonfio ed ingombrante, indossare gli stivali e affondare la testa nel collo morbido del maglione per andare a prendermi quel caffè caldo nel bar preferito della città.
Come a ricordarmi che oggi è domenica. Che oggi, pur se per poche e velocissime ore, posso finalmente  far rallentare il ritmo incalzante della settimana.

C'è, però, un colore che mi riporta al bello.
Ed è l'arancio.
Forse perchè mi ricorda il colore del sole al cominciare del tramonto, nelle sere d'estate quando è possibile esporre gli occhi all'azzurro quieto del mare. La pelle finalmente tiepida, il viso offerto agli ultimi raggi soavi del sole. Quando la fine della giornata ti investe come un'onda di calma e lenta serenità.

Chissà se alla mia tenera amica M.Antonietta è venuto in mento questo ieri sera quando ha affondato il viso nel vasetto del Confit d'orange e si è riempita di un profumo cosi intenso da esserne come stordita....
" Ma, Trilly,  questa cosa come l'hai fatta?"..." Beh, a dire il vero ne ho già scritto...." " Trilly, mandami la ricetta, ti prego"

E quindi, rieccomi qui a parlarne e a metterla in risalto ....magari facciamo accompagnare il Confit anche dalle Zestes confits che l'unione non è mica di quelle cose da poco....

Chissà se anche il Sole, a sentirne il profumo, sbuca finalmente a inondarci di un pò di calore....

Confit d’orange
(da  Sensations de Philippe Conticini)



100 g di scorza d’arancia
300 g di succo d’arancia
150 g di zucchero semolato

Lavare le arance e asportare con attenzione le scorze. Metterle in una casseruola, coprirle d’acqua e far prendere il bollore. Eliminare l’acqua completamente togliendo le scorze con una schiumarola e ripetere questa operazione per altre due volte in modo da eliminare del tutto il gusto amarognolo. Versare nella casseruola le scorze ben tamponate e aggiungere il succo dell’arancia e lo zucchero semolato. Far cuocere a fuoco medio finché rimarranno sul fondo della pentola solo poche cucchiaiate di succo. Occorreranno dai 40-50 minuti. Passare la preparazione al mixer fino a ridurre il tutto in una sorta di pasta. Per profumare una preparazione ne occorreranno piccolissime quantità.


Zestes d'orange confits
(da Sensations de Philippe Conticini)



70 g di scorza d'arancia
65 g di zucchero semolato
65 g d'acqua
2 cucchiai di succo di limone
30 g di succo d'arancia

Asportare la scorza delle arance avendo cura di non intaccarne l'albedo ( la parte bianca).
Sovrapporre a due a due le scorze e con un coltellino affilato ricavarne tanti filetti sottili. A questo punto, trasferire le scorze in una casseruola, ricoprire d'acqua fredda e portare al bollore. Eliminare tutta l'acqua e ripetere l'operazione per altre 2 volte. Tale processo di sbianchitura delle scorze si rende necessario per eliminare tutto l'amarognolo dell'agrume. Versare in un'altra casseruola l'acqua, lo zucchero, il succo dell'arancia e del limone. Portare al bollore e aggiungere le scorze d'arancia. Far cuocere a fuoco medio per 5 minuti , poi lasciar raffreddare e invasare.


Io ho lasciato cuocere per più di 5 minuti. Conticini raccomanda un tempo cosi ridotto per lasciare croccanti le scorze. Io ho preferito continuare la lavorazione per avere uno sciroppo più denso. Ho anche invasato a caldo e sterilizzato i barattoli per 30'.
 
 
Naturalmente, ho assaggiato le scorzette candite....anche in abbinamento ad una mousse salata. In questo caso , si trattava di una mousse di pesce spada su una fettina di pan brioche. E mi è sembrata una preparazione cosi versatile che ho rifatto le zestes confits anche con i mandarini. E ho quintuplicato le dosi, naturalmente....
 

Fuori piove. Il sole è rintanato da qualche per farci dispetto e noi.....tiriamo fuori arance e mandarini a darci l'illusione dell'estate....
Alcuni anni fa...si, ritengo che siano già passati ormai veramente tanti anni da allora.....tutti i martedì  pomeriggio mi mettevo alla guida della mia auto e a velocità sostenuta ed impaziente andavo ad imparare di pasticceria dalla mia amica Emiliana. Erano pomeriggi e serate che trovare un termine per definirle è difficile. E riduttivo qualsiasi aggettivo da pescare nella mente. Appena imboccavo il vialetto, passo dopo passo, metro dopo metro, mi liberavo degli affanni e dei tormenti in un  modo cosi inconsueto che, in definitiva, eccomi di nuovo bambina, appena occupavo la mia sedia.
In prima fila.

Il quaderno, che conservo ancora...., sulle gambe. La penna preferita in mano a bloccare le parole, fissare nel tempo i disegni che riuscivo a costruire nell'ansia che le parole non mi bastassero a descrivere tutto ciò che vedevo e sentivo. Avevo cosi tante domande da porre. Ed ero cosi affascinata dall'attesa delle risposte.

Non c'è stata una sola volta in cui io abbia lasciato la casa senza far volare uno sguardo sulla meravigliosa pianta di arance, li all'entrata. E quante volte, durante l'inverno, sono rientrata a casa con il fagotto  poggiato sul sedile di lato, tra il vassoio dei dolci appena sfornati, un amaretto da provare, un bianchino da assaporare, un fruttino di pasta di mandorle da gustare tra una curva e l'altra, lungo la strada del rientro.

E, come sempre da anni ormai, Emiliana e la sua magica famiglia, non mancano di farmele avere, le arance. E magari anche limoni, dalla scorza spessa e incredibilmente profumata.

E' per questo che ho chiamato questo dolce Sinfonia d'arance....Che sia una composta oppure una polvere, che sia una gelée oppure una esilissima scorza, tutto profuma come una musica. In cui, si mescola, come in una imperdibile unione, il senso dell'amiciza e dell'affetto. Che resiste nel tempo come fosse un'altra radice di quella pianta d'arance, lì all'entrata.....

Sinfonia d'arancia.....intorno ai ricordi e all'amicizia




Composizione





Versare sul fondo dei bicchieri la compostina d’arancia e far raffreddare in frigorifero per circa 30 minuti. Preparare la crema cotta alla vaniglia e con attenzione stratificarla sulla composta. Ancora un passaggio in frigo per almeno due ore. Al momento di servire, decorare con le perle all’arancia, il crumble alle mandorle, una spolverata di polvere d’arancia e due fili sottili di scorza d’arancia.


Per la crema cotta alla vaniglia
(da una ricetta di Christophe Adam)

300 g di latte intero
200 g di panna liquida fresca
1 bacca di vaniglia
50 g di zucchero semolato
2 g di agar agar
4 tuorli


Scaldare al latte e alla panna nei quali sia stata aggiunto l’interno di una bacca di vaniglia. Lasciare in infusione per 30 minuti anche l’intera bacca, poi eliminarla. Aggiungere lo zucchero mescolato all’agar agar, scaldare fino al bollore e calcolare ancora 2 minuti dal momento del bollore. Versare metà del liquido caldo sui tuorli, mescolare e completare con il restante liquido. Versare in una casseruola e far proseguire la cottura fino alla temperatura di 84°C. Setacciare la crema.




Confit d’orange
(da una ricetta di Philippe Conticini)

100 g di scorza d’arancia
300 g di succo d’arancia
150 g di zucchero semolato


Lavare le arance e asportare con attenzione le scorze. Metterle in una casseruola, coprirle d’acqua e far prendere il bollore. Eliminare l’acqua completamente togliendo le scorze con una schiumarola e ripetere questa operazione per altre due volte in modo da eliminare del tutto il gusto amarognolo. Versare nella casseruola le scorze ben tamponate e aggiungere il succo dell’arancia e lo zucchero semolato. Far cuocere a fuoco medio finché rimarranno sul fondo della pentola solo poche cucchiaiate di succo. Occorreranno dai 40-50 minuti. Passare la preparazione al mixer fino a ridurre il tutto in una sorta di pasta. Per profumare una preparazione ne occorreranno piccolissime quantità.

Compostina d’arancia e Grand Marnier

2 arance biologiche per un peso netto di 150 g
150 g di succo d’arancia
3 cucchiai di zucchero semolato
due cucchiai di Grand Marnier
Un mezzo cucchiaino di confit d’arancia


Pelare al vivo due arance e raggiungere 150 g di polpa al netto degli scarti. Tagliare tutto in piccoli pezzi e passarli in casseruola con lo zucchero semolato. Cuocere a fuoco medio finché la polpa si presenta morbida. Passare pochi secondi al minipimer fino ad ottenere una purea grossolana. Aggiungere il succo dell’arancia e far riprendere il bollore. Versare 0.5 g di agar- agar, far bollire per 2 minuti e togliere dal fuoco. Far scendere di temperatura e versare 2 cucchiai di Grand Marnier. Profumare ulteriormente con il confit d’arancia.

Crumble alle mandorle
(da una ricetta di Christophe Adam)




50 g di burro
50 g di cassonade
50 g di farina
50 g di farina di mandorle


In una ciotola, mescolare lo zucchero, le farine ed il burro ridotto in dadi. Impastare fino ad ottenere un composto sabbioso che si riporrà in frigorifero per circa 60 minuti. Per poter ottenere una forma esattamente da crumble, occorrerà far passare l’impasto attraverso la gratella delle pentole da friggere e far cadere i frammenti direttamente su una teglia rivestita da carta forno. Infornare a 160°C per circa 15 minuti o comunque fino ad ottenere una colorazione dorata.

Polvere d’arancia



Prelevare la scorza alle arance in modo da asportare esclusivamente la parte della scorza e non l’albedo. Disporre le scorze su un largo piatto e farle seccare in microonde alla massima potenza per circa 8-10 minuti. Toglierle, lasciarle a temperatura ambiente per una decina di minuti poi mixarle fino a ridurle in polvere sottile. Conservarle in un contenitore ermetico.

Per le perle d’arancia




100 g di succo d’arancia filtrato per 2 volte al setaccio
0.7 g di agar-agar
Un bicchiere alto e stretto di olio di arachidi


Prendere il bicchiere d’olio e farlo raffreddare in frigorifero per 30 minuti. Passarlo in freezer per 5 minuti. Far scaldare il succo d’arancia con l’agar-agar e calcolare 2 minuti dal momento dell’ebollizione. Togliere il bicchiere d’olio dal frigorifero. Far leggermente scendere di temperatura il succo di frutta e poi, con l’aiuto di una pipetta di plastica oppure di una siringa da 50 ml senza l’ago, spremere piccole gocce di liquido sopra l’olio. Una volta terminato, senza smuovere il fondo, mettere il bicchiere in frigo per 30 minuti. Quindi, eliminare l’olio (senza buttarlo!) facendo passare il tutto attraverso un passino . Deporre le perle in una ciotola, versare dell’acqua fredda al di sopra e eliminare di nuovo il tutto attraverso un setaccio. Conservare le perle in frigo.


Grazie a Marcello Valentino, per avermi ispirato questa preparazione e  aiutato nella realizzazione.
Grazie a Marcello Valentino, per la sua amicizia che mi tiene compagnia e mi rasserena.

Buon Natale, Rossella!

in , , , by I Dolci di Pinella, giovedì, dicembre 25, 2008
Ho cercato negli angoli piu' nascosti del mio cervello.
E non ho trovato nulla.
Ho interrogato la mia memoria. Ma non ha risposto.
Ho analizzato le mie ricette. E ho chiuso tutti i files.
Ho vagato alla ricerca di qualcosa che fosse incastonata nel tempo passato. Nulla.


Non mi rimaneva che il cuore. Ho chiesto allora a me stessa quale fosse il dolce piu' buono da dedicare ad un'amica. Quello semplice, saporito, essenziale. Che le farei ricevere tutte le mattine del tempo futuro prima di nuotare nelle ore del giorno. Il dolce piu' saporito da mettere in bocca e gustare piano nel silenzio di una casa. Appoggiata ad un angolo del tavolo, la sera di ritorno.


Le vorrei preparare infiniti piccoli dolci per gli infiniti momenti della sua vita. E renderglieli tutti meravigliosi.
Perchè mi ha regalato una cosa dal valore inestimabile, preziosa piu' dell'oro e delle gemme e dei diamanti . Mi ha regalato la sua presenza. Quotidiana. Mi ha regalato il suo affetto, cosi raro di questi tempi.
Ed io non ho null'altro da darle. Solo dei semplicissimi piccoli dolci.


Buon Natale, miss Rossella!

Marmellata d'arancia della mia amica Emiliana

3 arance biologiche
1 limone biologico
2 kg di zucchero
Succo d’arancia qb
Succo di 1 limone

Sbucciare al vivo e tagliare a cubetti la polpa di 3 arance e di 1 limone. Sistemareil tutto in una ciotola . Tagliare la scorza con l’albedo (la parte bianca) a striscioline sottili. Coprire a filo con acqua e far riposare al fresco (non in frigo) per un giorno. Pesare il composto e portare a 2kg e 1/” con succo d’arancia e il succo di 1 limone. Far bollire a fuoco vivace. Unire 2 kg di zucchero e far cuocere per circa 45 minuti o finchè , versatatene un po’ in un piattino, la marmellata non scorre facilmente. Invasare ancora bollente in vasi Bormioli ben puliti e sterilizzati. Chiudere e sterilizzare con le consuete procedure.

NB: Al momento di versarla nei barattoli, si puo’ aggiungere un mezzo cucchiaino di semi di cardamomo. 
Dolci momenti di frolla alla marmellata d'arancia
Dato che c'ero, ho fatto ancora una volta le pabassine, anche se non è periodo. Ma la mia amica Dolores mi ha regalato della sapa cosi buona che non farle sarebbe stata un'occasione persa .















Un po' di ricette, suvvia!

Ciambelle di sign.ra Marcellina



1 kg di farina
400 g di zucchero
4 uova intere + 2 tuorli
2 bustine di lievito
350 g di strutto
scorza di 2 limoni
(Cannella qb)

Fare un impasto classico con la frolla : unire lo zucchero allo strutto morbido, poi le uova intere ed i tuorli , gli aromi ed infine la farina setacciata con il lievito. Volendo, le uova possono essere montate con lo zucchero. Poi, la lavorazione prosegue come al solito.Far riposare la pasta al fresco. Stendere la pasta un po’ sottile, ritagliare le formine e cuocere a 170°C fino a doratura. Unire le due ciambelle con marmellata e spolverizzare di zucchero al velo.


Per le spiraline alla marmellata:


Stendere la frolla in un rettangolo. Spalmare con un velo di marmellata e ripiegare la pasta a mo' di rotolo. Far raffreddare in frigo e poi tagliare a fette con un coltello affilato. Infornare a 180°C per circa 15 minuti.


Pabassinas di sign.ra Marcellina

1 kg di farina
4 uova
350 g di strutto
350 g di zucchero
2 limoni grattugiati
2 arance grattugiate
1 cucchiaio di scorza d’arancia secca e tritata finissima
1 cucchiaio di semi d’anice
Un bel bicchiere di sapa densa
350 g tra noci e mandorle tostate macinate grossolanamente
500 g di uva passa reidratata in acqua tiepida e asciugata
20 g di ammoniaca sciolta in poco latte tiepido
20 g di cannella (a piacere)
2 bustine di lievito per dolci
1 bustina di saporita

Montare le uova con lo zucchero. Unire lo strutto molto morbido, gli aromi, quindi la frutta secca e l’uvetta. Ammorbidire l’impasto versando la sapa, l’ammoniaca sciolta nel latte e la farina setacciata con il lievito.Unire, volendo, anche mezzo bicchierino di Sambuca oppure Anice.Stendere la pasta ad un’altezza di almeno 1 cm e ritagliare dei rombi. Infornare a 180°C per circa 15 minuti e far freddare.
Per la glassa: setacciare dello zucchero al velo, unire un po’ d’albume e fare una glassa sostenuta. Spennellare la superficie, far asciugare 5 minuti e poi velare con i diavolini colorati. Si conservano in scatola di latta per settimane.

Qualcosa di insolitamente delizioso con ...

in , , by I Dolci di Pinella, domenica, settembre 21, 2008

Quante cose si possono fare con i pomodori....Avete mai pensato che non se ne potrebbe fare a meno? E non parliamo solo della classica salsa...Pensiamo al coulis alla bse di un filetto di tonno, al gazpacho, alle bruschette, all'aperitivo con una cialdina di parmigiano. Insomma, non si finirebbe mai di elencarne tutte le possibilità.

Ma....pensare anche ad una confettura di pomodoro....ma no! Una confettura?!? Ma come?


Cosi.


Confettura di pomodori rossi




1 kg di pomodori a grappolo
500 g di zucchero*
Succo di un limone medio
Peperoncino macinato

Tuffare i pomodori nell’acqua bollente.Dopo 30 secondi, estrarli con un mestolo forato e immergerli nell’acqua fredda. Pelarli, tagliarti in 4 pezzi ed eliminare i semi. Di dovrebbero ottenere almeno 750 gr di polpa. Mettere i pomodori in una ciotola , aggiungere lo zucchero ed il limone. Rimescolare e tenerli in frigo per circa 12 ore. Quindi, passarli sul fornello e continuare rimescolando fino ad ottenere la consistenza della confettura.Occorrerà circa un’ora. Aggiungere il peperoncino Invasare in barattoli puliti e ben asciugati, tappare e sterilizzare almeno per 30 minuti.
* La quantità dipende dalla varietà di pomodori utilizzati.
Presentazione:
Io l'ho servita con crostini e formaggio stagionato. Ma nulla impedisce di immergerci un cucchiaino e gustarla cosi.Tout court.
Una vera delizia

Macarons aux pommes

in , , , by I Dolci di Pinella, domenica, febbraio 03, 2008

Visti qui, da Lilo. Non si puo' non farli. Assolutamente sublimi.
Che dire poi della farcitura con la composta di mele?
Ma da provare, absolument délicieuse...

Macarons aux pommes
Per i macarons

125 g di farina di mandorle
225 g di zucchero al velo
120 g di albumi vecchi di almeno un giorno
60 g di zucchero semolato
1 cucchiaino di te matcha
Setacciare farina, the e zucchero al velo. Montare gli albumi con lo zucchero. Unire le due masse.Fare i macarons. seguendo tutte le indicazioni già viste qui.

Per la confettura di mele

250 gr di mele
200 gr di zucchero
Il succo di mezzo limone
100 gr d’acqua

Sbucciare le mele e tagliarle a lamelle sottili. Metterle in una casseruola , versarvi l’acqua e il succo del limone. Aggiungere anche i semi del frutto che poi andrà tolto. Far bollire per 5 minuti per far cuocere un po’ la frutta poi aggiungere lo zucchero e proseguire la cottura finchè la confettura assume una tonalità arancio.

Decorazione
Succo di una melagrana
Alkermes
Frullare i chicchi di melagrana, passare il succo al setaccio e aggiungere un po’ di alkermes. Mettere il tutto dentro uno spruzzino(come quello che si usa per le pulizie…).

Preparare i macarons. Farcirli con la confettura, allinearli e poi spruzzarli con il vaporizzatore.
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