Questi sono i giorni della costruzione.
Noi amiche siamo impegnate da settimane a dare fiato e calore alla Giornata della Pasticceria Solidale che aprirà gli occhi il 4 gennaio, qui in città.
Sono i giorni in cui si prendono tra le mani i fili variopinti e setosi di innumerevoli matasse e si cerca di intrecciarli con la magia dell'affetto e dell'entusiasmo. Mille mila mail e mille mila telefonate sbocciano all'inizio di giornate fredde e umide, si riscaldano lungo lo svolgersi delle ore e si distendono al tramonto.
Non c'è il tempo per dar vita a quei dolci allineati nella memoria. Non c'è tempo.
Bisogna lasciare spazio a piccoli dolci che, invece, qualcuno attende per prendere respiro. Magari per immaginare che il Natale sia quella sensazione di calore che ti inonda il petto e che si ferma lì, come un grumo compatto che a tratti si scioglie in un'ondata calda di tenerezza.
Anche quest'anno ......e credevo proprio di non farcela....eccole , le mie piccole casette di frolla.
Che stavolta ho immaginato candide come la neve, senza l'accenno di un colore, appena sfavillanti di perle d'avorio e d'argento. Come a ritornare all'essenza delle cose. A ripulire il groviglio di cose, pensieri, affanni e...fermarsi un attimo, giusto un attimo, a guardare con occhi limpidi l'essenza delle cose.
Buona casetta di Natale...a voi tutti!