C'è qualcosa di nuovo nell'aria.....

 
A dire il vero, la ventata d'aria fresca si è sentita già sul finire della primavera del '93 quando il Maestro Iginio Massari ha pensato che 2 vocali e 2 consonanti fossero le lettere perfette....A.M.P.I... per sigillare l'incontro fra i Pasticceri Italiani e farci vivere la Pasticceria come abbiamo sempre immaginato e sognato.

....Ero cosi giovane, allora.
Forse, a tratti, distratta da altre fatiche e da altri percorsi.
Ma  sempre con lo zucchero nella testa e nel cuore....


Adesso, quell'aria fresca, la sto e la  stiamo respirando a pieni polmoni.
La Italian Gourmet ci ha ormai abituato alle novità....che siano libri...riviste...manifestazioni...ma ci ha colto di sorpresa con un evento che non ha mancato di portarci il cuore a mille fin dal primo comunicato.

Stavolta  sono tutte consonanti.3.
W.P.S. 
Solo tre semplici lettere  che pero' si uniscono e si intrecciano come a  raccogliere, a mo' di scrigno,  i tesori della Pasticceria mondiale.
L'idea di indire il primo World Pastry Stars...ho scritto il primo non a caso...è senza dubbio carica di novità e di entusiasmo.

10 Pasticceri.
Tra i  più importanti al mondo. Che ascolteremo con trepida attenzione il 19 Maggio, a Milano, raccontarci cosa sia stata, sia e sarà  una cosa meravigliosa che si chiama Pasticceria.

Italian Gourmet ha allungato la mano e l'ha invitata... una meraviglia senza tempo..nata da sempre e destinata a vivere per sempre...a  rallentare il passo per qualche ora in modo da permetterle di guardare la strada davanti a sé. Magari ruotando piano  lo sguardo verso un lato e poi l'altro, a descrivere ciò che ha intorno e quello che forse l'aspetta oppure che sogna di vedere lì, oltre il tempo futuro.
Ma...anche per rivolgere gli occhi indietro e  sincerarsi se la testa e il cuore, cosi immersi nella vita preordinata e regolare e faticosa di tutti i giorni, non abbiano lasciato per strada la passione e l'entusiasmo e la curiosità .

Come fosse possibile per la Pasticceria fare a meno della passione. O dell'entusiasmo. Della curiosità.





Stiamo insieme a Italian Gourmet in questa esaltante avventura. E in tutte le altre che vorrà regalarci.
Stiamo  insieme all'A.M.P.I. nel suo entusiasmante cammino.
Stiamo sempre insieme alla Pasticceria, insomma....



Bigné con ganache montata al Dulcey e gelatina di albicocche e amaretto(da preparazioni di Iginio Massari e Maurizio Santin)



Per la pasta bigné

250 g di acqua5 g di zucchero3 g di sale100 g di burro 150 g di farina 00265 g di uova intere
Versare l'acqua in una casseruola di dimensioni adatte a contenere l'impasto. Né troppo piccola in modo che sia agevole la lavorazione della "polentina", né troppo larga in mododa evitare un'eccessiva evaporazione dell'acqua. Aggiungere il sale, lo zucchero e il burro tagliato a piccoli pezzetti non eccessivamente freddo. Sciogliere il grasso a fiamma media controllando la comparsa del primo bollore.A questo punto, spostare la casseruola di lato e versare in un solo colpo la farina, in precedenzaben setacciata. Mescolare con un cucchiaio di legno in modo da fare un buon amalgama.Riportare sul fornello e asciugare l'impasto per alcuni minuti.Eventualmente controllare con un termometro la temperatura che dovrà essere di 92-96°C.E' importante che l'impasto non sia né troppo umido né troppo asciutto e certamente la misura della temperatura permette di ottenere un buon risultato.Versare l'impasto in una ciotola e farlo raffreddare fino a circa 40°-50°C.Questo può essere agevolmente eseguito smuovendo delicatamente l'impasto con lo scudo della planetaria.Aggiungere le uova poche per volta e non aggiungere il successivo se il primo non è stato ben assorbito dalla pasta.La pasta sarà pronta quando , immergendo la spatola all'interno e poi sollevandola e inclinandola di 45°C verso l'alto, si vedrà l'impasto restare adeso a formare un triangolo che scenderà verso il basso con una certà difficoltà. In alternativa, basterà tracciare un solco nell'impasto con il dito indice: se il solco si richiude perfettamente, la pasta bignè sarà pronta. Inserire la pate à choux in una sac à poche con beccuccio liscio. Su teglie leggermente imburrate sprizzare bignè della dimensione desiderata. Volendo, adagiare sul bignè un disco di pate craquelin di diametro appena inferiore a quello del bignè.
Accendere il forno a 170°C.Inserire le teglie e far cuocere i bignè per circa 25 minuti, a seconda della dimensione.Volendo, si puo' inserire uno spessore attraverso la porta del forno per far fuoriuscire il vapore acqueo formatosi durante la cottura.  Far asciugare ancora a 160°C per circa 5-10 minuti .Praticare un piccolissimo foro alla base per favorire la fuoriuscita del vapore e far raffreddare su una gratella.
Pate à craquelin
50 g di burro
60 g di zucchero semolato
60 g di farina 00

Mescolare con una frusta il burro morbido.
Aggiungere lo zucchero e la farina e impastare giusto il tempo per ottenere un buon amalgama. In questa fase, volendo, si può inserire qualche goccia di colorante alimentare.Stendere l'impasto tra due fogli di carta da forno in strato molto sottile, non più di 2-3 mm di spessore e conservare in freezer fino a totale congelamento. 
Quando la pasta choux è pronta, modellare gli choux su teglie imburrate e coprire ogni chou con un dischetto di pate à craquelin ritagliato con un coppapasta a bordo liscio. Infornare seguendo modi e tempi di cottura della normale pate à choux.




Per la ganache montata al Dulcey

130 g di panna liquida  fresca al 35% di grassi
15 g di sciroppo di glucosio
15 g di zucchero invertito
170 g di cioccolato Dulcey Valrhona
250 g di panna liquida fresca  al 35% 
 fave di Tonka q.b. ( usare con attenzione per le sue proprietà)

Versare la prima parte di panna, i due tipi di zucchero, le fave di Tonka grattugiate e portare al bollore.
Far fondere il cioccolato Dulcey fino alla T di 45°C. Versare la panna calda sul cioccolato in tre tempi in modo da realizzare una perfetta emulsione. Mescolare con un minipimer. Aggiungere la panna restante (250 g) e conservare in frigorifero per una intera notte. L'indomani, montare la ganache utilizzando lo scudo fino ad ottenere una consistenza morbida e cremosa.

Per la gelatina di albicocca e amaretto

200 g di purea di albicocche
10 g di zucchero semolato
2 g di agar-agar
10 g di Amaretto di Saronno

Scaldare la purea di frutta a 35-40°C. Tenerne metà da parte e sull'altra metà aggiungere lo zucchero miscelato all'agar-agar. Portare al bollore e mantenere l'ebollizione per 2 minuti. Togliere dal fuoco, unire alla purea restante, profumare con l'Amaretto e colare negli stampi.

Per i quadrati di cioccolato Dulcey

200 g di Dulcey
2 g di Mycryo Callebaut

Sciogliere il Dulcey fino a 45°C.
Far abbassare la T fino a 35°C. Unire il mycryo e mescolare bene. Quindi, raffreddare fino a 29-30C. A questo punto, il cioccolato è temperato e puo' essere utilizzato per la formazione dei quadrati .



Presentazione

Asportare con un coltello affilatissimo la parte superiore degli choux e tenere da parte. Inserire la ganache montata in una sac à poche con beccuccio sprizzato e farcire i dolci fino a metà altezza. Deporre un mezzo cucchiaino di gelatina di albicocche al centro e continuare la farcitura  realizzando una protuberanza verso l'alto. Appoggiare con delicatezza un quadratino di cioccolato. Quindi, spolverizzare con zucchero a velo Dolomite la parte degli choux asportata in precedenza e coprire lo chou.

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L'idea è stata di.....?

L’organizzazione del primo Congresso Internazionale di Pasticceria si deve a Italian Gourmetnetwork dedicato alla comunicazione food che con la sua rivista “Il Pasticcere”, avvalendosi anche della collaborazione e del patrocinio diAmpi - Accademia Maestri Pasticcieri Italiani - ha ideato un appuntamento unico nel panorama mondiale per concept e livello di relatori.


Quando?...e Dove?....

A Milano, il 18 e il 19 maggio. 

Il 18 sera ci sarà la cena di gala, previo invito. 
Il 19 i maestri che hanno fatto grande la pasticceria contemporanea condivideranno le loro esperienze, porteranno testimonianza della loro scelta imprenditoriale agli operatori del mondo della pasticceria e della ristorazione, che li potranno ascoltare nella giornata di lunedì.


Come si partecipa?

Il Congresso è rivolto essenzialmente agli operatori del settore che potranno consultare l'apposita pagina creata dal sito online di Italian Gourmet.
Ma...se qualche appassionato vuole delle indicazioni aggiuntive , credo si possa rivolgere alla pagina indicata.
Oltre, naturalmente, consultare la pagina Facebook con l'hashtag #wps14


E...i prossimi anni?

L’edizione 2014 di World Pastry Stars, la prima, è un’ideale apripista di un progetto più vasto che vedrà nel 2015, anno di Expo Milano, la realizzazione di un grande evento dedicato all’alta pasticceria e alla cucina d’autore, che si porrà come punto di riferimento italiano e mondiale per le eccellenze del settore.

Un format destinato, quindi,  a ripetersi e consolidarsi anno dopo anno.


Ma....quest'anno chi ci sarà?


Iginio Massari

Foto: Non sarebbero i 10 migliori al mondo se non ci fosse lui. WPS nasce anche e soprattutto grazie al suo contributo.  #wps14 con  noi #soloimigliori




Luigi Biasetto

                                     



Paco Torreblanca

Foto: Pronti? Tra i magnifici dieci del World Pastry Stars ci sarà anche lui, il re dolce di Spagna: Paco Torreblanca. Con noi #soloimigliori

Foto: Per tutte le donne: dalla nostra star spagnola: Paco Torreblanca. #classe da vendere



Philippe Conticini

Foto: Sta rivoluzionando la pasticceria francese. I suoi dolci sono perfetti. Sul palco di World Pastry Star ci sarà anche lui. Philippe Conticini. Con noi #soloimigliori

Foto: A tutte le donne da uno dei nostri fab ten: Philippe Conticini



Jean Paul Hevin


Foto: A tutte le donne. Da uno dei nostri fab ten: J.P. Hevin



Pierre Marcolini

Foto: Ci sarà anche lui al tavolo dei relatori il 19 maggio a Milano: Pierre Marcolini. #wps14 con noi #soloimigliori

Foto: Anteprima pasquale da Pierre Marcolini. Anche lui sul palco di #wps14!


Norman Love

Foto: Per USToday è il miglior pasticcere degli Usa. Non poteva mancare tra i fab ten di World Pastry Stars lui: Norman Love!

Foto: Dal nostro Norma Love la sua proposta per festa di S. Patrizio! #alta cioccolateria e #business ce ne parlera' a #wps14


William Curley

Foto: Membro Relais Dessert, miglior cioccolatiere di Inghilterra firma tutta la pasticceria di Harrods... Tra i fab ten c'e William Curley. Con noi #soloimigliori

Foto: Per le donne, dal piu' grande cioccolatiere d'inghilterra: William Curley. Anche lui con noi al #wps14



Volker Gmeiner

Foto: Volker Gmeiner: 12 negozi, 200 dipendenti, 120 tipi di tavolette in produzione, 100 quintali di tavolette all'anno prodotti, la star della pasticceria tedesca contemporanea è lui . A rappresentare la Germania ci sarà lui al Wps! Con noi #soloimigliori

Foto: #wps14 dalla nostra star tedesca Volker Gmeiner, un esempio dei 150 tipi di tavolette che ha in produzione. #meraviglie di #cioccolato

E stiamo aspettando anche lui...

Sadaharu Aoki....





Ops.....Ma il mio Maestro dov'è finito? 
Eh....Qualcuno dovrà pur fare il dessert per la cena di Gala...Chi farà il dolce?

Ma lui, nauralmente. Il mio Maestro Maurizio Santin...


E' stata una settimana cosi intensa.....
Ho lasciato per un giorno la parte razionale di me a casa permettendo all'altra di prendere due borse in mano e volare verso Roma, dal mio Maestro Maurizio Santin.

Le cose stipate nel bagaglio....le decorazioni di cioccolato, lo streusel al vergeoise brun, il cucchiaio dosatore, il silpain.... mi hanno permesso di ricordarmi da dove fossi partita e dove volessi ritornare...ma è stata una follia comunque.

Il fatto che oggi pioviggini mi aiuta a rimettere ordine e a sistemare i frammenti di un mosaico che un vento impetuoso ha fatto volare in cielo.
Tessera dopo tessera. Frammento dopo frammento.

Pensavo ... quante cose possono riempire la testa. E non ci sono spesso parole adatte a descriverle e contenerle.

Potrei passarci serate intere a raccontare.

Avevo delle persone che avrebbero ascoltato volentieri.
Quando ci sono serate lunghe in cui puoi studiare con calma la forma delle ombre della sera che avanza, è facile snocciolare il tempo con il racconto delle cose della vita. 
Descriverle come immagini da sogno...che la tua vita vera, quella normale, non è cosi .

Avevo delle persone che avrebbero ascoltato volentieri.
E avrebbero fatto mille domande. Avrebbero preteso mille spiegazioni su ogni dettaglio. E io avrei, con calma, aperto i cassetti della memoria come si fa svuotando le tasche per cercare le ultime monete.

La sera ci avrebbe colto serene. Divertite. Quasi come avessimo vissuto insieme un'avventura.

Una sorta di fiaba.





Stecco di mousse al caramello e cioccolato al latte( da idee dell'Ecole du Grand Chocolat Valrhona- Antonio Bachour)





Per la crema inglese

150 g di panna fresca
150 g di latte intero
60 g di tuorli
30 g di zucchero


Caramellare la quantità indicata di zucchero fino ad avere un bel caramello biondo.  Far bollire il latte con la panna. Versare il liquido bollente sul caramello e mescolare bene. Quindi, versare tutto sui  tuorli e cuocere fino a 82°C.
Pesarne 180 g e tenere da parte. 

2.5 g di gelatina in fogli da 2 g oppure granulare (200 Bloom)+ 12.5 d’acqua
Scorza grattugiata di un limone

Far idratare la gelatina con 5 volte il suo peso in acqua, scaldarla e aggiungerla ai 180 g della crema inglese. Passare al setaccio. Aggiungere la scorza grattugiata del limone.


Per la mousse al caramello e cioccolato al latte


 180 g di crema inglese (vedi sopra)
330 g di cioccolato al latte 
265 g di panna fresca semimontata

Far fondere il cioccolato e versare su di esso la crema inglese rispettando la regola dei terzi. Cioè, prima la prima parte della crema, poi la seconda e infine la terza parte in modo da realizzare una buona emulsione. Quando la crema ha raggiunto circa 40-45°C cominciare ad amalgamare la panna lavorando sempre dall'alto verso il basso. 


Preparazione degli stecchi

Sistemare gli stampi in silicone su un vassoio che possa andare in freezer.
Infilare gli stecchetti di legno negli stampi. Colare una parte della mousse al cioccolato all'interno, livellare bene e riporre in frigo per circa due ore. Questo passaggio ha lo scopo di far cristallizzare in modo ottimale il burro di cacao del cioccolato e di consentire una gelificazione ottimale della gelatina presente. Trascorso il tempo indicato, trasportare in freezer e far congelare.

Per le gelatine di mango



200 g di purea di mango
30 g di zucchero
2 g di agar-agar

Scaldare brevemente la purea di mango, fino a circa 60°C. Unire l'agar-agar allo zucchero e versarlo a pioggia sulla purea . Portare al bollore e mantenere la cottura per 2 minuti. Quindi, versare la purea calda all'interno di piccoli stampi a rettangolo. Far consolidare in frigo per alcune ore. Estrarre la gelatina e ritagliare alcuni piccoli cubetti che serviranno per la decorazione.

Presentazione

Adagiare lo stecco congelato su un piatto rettangolare.
Decorare un lato con un rettangolo di gelatina che andrà accompagnato con piccoli frammenti di streusel al vergeoise brun, piccoli cubetti di mango e una lamina di cioccolato al latte.
Allo stesso modo procedere per la decorazione dello stecco.  


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Il tempo che si prendono i limoni

in , , , by I Dolci di Pinella, domenica, marzo 16, 2014

Tanti anni fa, il mio piccolissimo giardino ha preso la decisione di essere generoso e di accogliere due piccole piante di limoni.
Io ero fermamente decisa ad aspettare tutto il tempo che sarebbe stato necessario, ma volevo intensamente due splendide e rigogliose piante, un domani.
Non posso nascondere che ho avuto molti momenti di incertezza e alcune volte ho sentito forte la sensazione che avrei dovuto abbandonare il mio sogno e continuare a bussare alle porte delle case del mio piccolo paese....non tutte....ma almeno a quelle dai cui muretti penzolavano rami verdi carichi di straordinari frutti gialli.

Anno dopo anno...stagione dopo stagione....settimana dopo settimana...insomma tutti i giorni scendendo oppure salendo le scale uno sguardo sui miei alberi lo allungavo.
Li ho visti i segni di miglioramento ma....

Non ero preparata a questa stagione.
E non posso neppure cercare di capire cosa sia mai successo alle mie piante.
I rami si allungano verso terra spinti dal peso dei frutti maturi. Limoni cosi belli e con la scorza cosi spessa e profumata che mi pare un sogno.



Mi è sembrato giusto, ieri sera, scendere in giardino con passi leggeri e sistemare nel cestino 8 frutti meravigliosi per quel bellissimo Citron confit di cui ha scritto di recente la straordinaria Mercotte nel suo blog.

Bellissima preparazione..e venendo da Mercotte non c'è da avere il minimo dubbio...
Ma....dato che c'ero...perchè non provare a fare quel Confit de citron di Philippe Conticini?
Preparazioni diverse...Da una parte le zeste candite e dall'altra una preparazione per avere una sorta di estratto di limone da aggiungere a creme, mousses, bavaresi, budini ecc

Bellissime idee, in ogni caso.
Mi è sembrato di intuire che anche loro...i limoni intendo...ne fossero felici...


Citrons Confits( da una ricetta di Sthéphan Leroux- Mercotte)


8 grossi limoni biologici
500 g d'acqua
100 g di sciroppo di glucosio
250 g di zucchero semolato
+
altri 750 g di zucchero divisi in 3 pesate da 250 g l'una

Lavare e asciugare i limoni.
Con un coltellino affilato asportare la scorza lasciando che uno strato di albedo ( la componente bianca della scorza) rimanga adesa alla scorza. Sarà sufficiente uno spessore di pochi mm. Disporre le scorza all'interno di una casseruola e ricoprirle di acqua fredda. Portare il tutto al bollore, scolare con l'aiuto di una schiumarola, buttare il liquido e ripetere la procedura ancora una seconda volta. Questa fase è fondamentale perché consentirà di eliminare una notevole percentuale dell'amaro dei limoni.
Prendere la stessa casseruola, lavarla e utilizzarla per preparare lo sciroppo.
Versare 500 g d'acqua, lo sciroppo di glucosio e i primi 250 g di zucchero. Far sciogliere bene su fuoco medio e appena raggiunge il bollore aggiungere le scorze. Diminuire l'intensità della potenza della fiamma e portare le scorze al bollore. Quindi, cuocerle per 2 minuti.
Togliere la casseruola dal fornello. Coprire il tutto con un pezzo di carta da forno mettendola a contatto con il liquido e le scorze e far raffreddare.
A questo punto, con la schiumarola togliere le scorze e tenerle da parte.
Aggiungere al liquido altri 250 g di zucchero. Mescolare. Far scaldare sul fornello fino a raggiungere il bollore. Immergere le scorze,  Diminuire l'intensità della potenza della fiamma e portare le scorze al bollore. Quindi, cuocerle per 2 minuti.
Togliere la casseruola dal fuoco, coprire con la carta da forno e far raffreddare completamente.
Ripetere questa operazione altre 2 volte.
Una volta raffreddate, prendere le scorze, sistemarle in un vasetto di vetro perfettamente pulito e conservare in frigorifero.
Volendo, si possono sterilizzare e quindi conservare per un periodo più lungo.


Confit de citron
( estratto da Sensations di Philippe Conticini)


300 g di succo di limone
150 g di zucchero semolato
100 g di scorze di limone

Asportare le scorze dai limoni in modo da evitare la presenza dell'albedo ( la parte bianca) che darebbe un eccessivo sapore amaro alla preparazione. Farle sbianchire per 3 volte, cioè: sommergere le scorze d'acqua fredda, portare al bollore, scolarle e sommergerle ancora di nuova acqua fredda. Questa fare va ripetuta altre due volte. Versare in una casseruola il succo del limone e lo zucchero. Far sciogliere a fiamma media e unire le scorze sbianchite. Far cuocere fino a quando il liquido si è ridotto a qualche cucchiaiata evitando di proseguire la cottura per non provocare una eccessiva caramellizzazione. Passare la preparazione al mixer in modo da avere come una pasta granulosa. Usare con moderazione perchè il sapore è molto intenso.

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In questo periodo...più che in altri....sento prepotente il desiderio di andare a Parigi.
Forse sarebbe più esatto scrivere...ritornare...in considerazione del significativo numero di volte che ci sono stata.

Ma non credo che stavolta sia possibile. E non ho neppure il coraggio di dar corpo a questi pensieri come fosse già troppo il pensarci.

Nulla è mai detto. Ma credo che questa primavera sarà difficile che respiri l'aria profumata dei fiori che già certamente saranno sbocciati in quel piccolo giardino sulla rive gauche, a due passi da Boulevard Saint Michel, dove in genere mi riposo dopo le lunghe passeggiate  intorno all'Ile de la Citè.

E allora Parigi la invento. La costruisco nella mia testa, le faccio prendere vita nei miei sogni e nei miei pensieri, cerco di farla uscire dalle dita. 

Mi basta un disco di frolla. Come fosse una tarte.

Mi accontento di un cremoso  a cui aggiungo poche gocce di quell'estratto di caffè  comprato in rue Montmartre durante una mattina di pioggia fine e di corse verso le insegne dei Metro.

Mi sazio di piccoli rettangoli di cioccolato che sovrappongo come fosse la millefoglie che ho ammirato con il naso schiacciato sulla vetrina in rue du  Faubourg Saint Honorè senza avere il coraggio di entrare.



Mi perdo in una onda sinuosa di una chantilly come volessi rivivere quella corsa verso rue de Bac con la paura di non vedere la porta della pasticceria tanto sognata..

E quindi, sono qui. Settimana dopo settimana. A pensare che...ma si. In fin dei conti mi è ancora sufficiente fare un dolce e pensare di esserci veramente, a Parigi.

E se lo chiamassi Dessert Parisien?






Dessert Parisien( grazie a Maurizio Santin- L'Ecole du Grand Chocolat Valrhona-Pierre Hermé)


Per la frolla sbriciolata( da una ricetta di Maurizio Santin)

400 g di farina debole

250 g di burro morbido
150 g di zucchero semolato
4 g di lievito chimico
50 g di uova intere
un pizzico di sale Maldon
scorza grattugiata di un limone
un cucchiaio di grué di cacao

Setacciare 250 g di farina con il lievito. Versarla nella ciotola della planetarie e aggiungere lo zucchero, il burro a pezzetti, le uova, il sale  e la scorza del limone. Impastare a bassa velocità in modo da ottenere un impasto omogeneo a cui verrà aggiunta la restante parte della farina, cioè 150 g. Formare un panetto basso e farlo riposare in frigo per almeno 4-6 ore. Grattugiare la frolla all'interno di uno stampo a cerchiodi 20 cm di diametro. Compattare la frolla in modo da formare una sorta di disco di circa 1/2 cm di spessore. Distribuire sulla superficie un cucchiaio di grué di cacao.Infornare a 160°C fino a quando la superficie è ben colorata. Far raffreddare completamente.

Per il cremoso al Nyangbo e caffè

( estratto liberamente da E'ncyclopedie du chocolat)

4 tuorli

40 g di zucchero semolato
200 g di latte intero
200 g di panna fresca
190 g di cioccolato Nyangbo al 68%
2 cucchiaini colmi di caffè liofilizzato

In aggiunta: un disco sottile di cioccolato fondente di 16 cm di diametro

Far scaldare la panna con il latte. Aggiungere il caffè liofilizzato. Mescolare i tuorli con lo zucchero.Versare su di essi il liquido caldo e mescolare. Portare alla temperatura di 85°C. Pesarne 500 g e tenere da parte. Intanto, far fondere il cioccolato. Realizzare con la crema inglese una buona emulsione versando il liquido in 3 volte e mescolando sempre con cura e attenzione. Mixare il cremoso con l'aiuto di un minipimer evitando la formazione di bolle d'aria. Coprire con pellicola a contatto e far riposare in frigo tutta la notte.L'indomani montare la crema a bassa velocità per pochissimo tempo in modo da lasciarla morbida e setosa. Inserire il cremoso all'interno di una 
sac à poche con beccuccio liscio. Deporre un fiocco di cremoso al centro del piatto di servizio. Collocare il disco di frolla. Disegnare lungo tutto il bordo del disco delle sfere di cremoso e poi riempire tutto il disco facendo un movimento a spirale.


Foto: Beh...al Santin non gli dedico mai un dolce ma oggi un po' di cioccolato se lo merita...


Adagiare al centro il disco di cioccolato. Riporre il dessert in frigo.

Per il caramello per la mousse
( da Infiniment di Pierre Hermé)

150 g di zucchero semolato
95 g di sciroppo di glucosio
25 g di burro semi-salato
250 g di panna fresca al 35% di grassi

Far bollire la panna. Far fondere in una casseruola lo sciroppo di glucosio senza pero' farlo bollire. Aggiungere lo zucchero semolato e cuocere fino ad ottenere un caramello biondo. Aggiungere il burro. Mescolare molto bene quindi versare la panna bollente e decuocere il caramello arrivando fino a 106°C. Versare in un barattolo di vetro e conservare in frigo.

Per la Chantilly al caramello

250 g di panna fresca al 35% di grassi
80 g di caramello per mousse
1/2 bacca di vaniglia
Ammorbidire leggermente il caramello per mousse al micro-onde. Raschiare l'interno della bacca di vaniglia e aggiungere i semini alla panna. Versare la panna sul caramello e mescolare. Far raffreddare ancora in frigo per alcune ore quindi montare la chantilly. Inserire la panna in una sac à poche con beccuccio da Saint Honoré e disegnare delle onde.

Presentazione

In questa occasione, il dessert è stato congelato in modo che fosse possibile spruzzare il cioccolato addizionato di burro di cacao. La decorazione è stata eseguita con fili di caramello colati da un cornetto. Un che di pagliuzze di carta oro alimentare, qualche frammento di gruè di cacao e....
Basta poco e Parigi è di fronte a me.... 

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Piove. E tanto. 
Fa freddo. Sempre tanto. 

Ma..c'e' nell'aria un profumo di nuovo. Di qualcosa che preannuncia la bella stagione.
E l'inverno si oppone strenuamente all'idea di andar via...

Marzo pazzo...diceva mio padre.  E mia madre era d'accordo nell' obbligarci, da piccoli, ad indossare ancora per un po' quella orribile maglia di lana che ci soffocava, ci "costringeva", ci teneva legati in modo fastidioso...

Ricordo ancora il momento in cui si decideva che i pericoli dell'inverno fossero ormai diventati innocui e flebili e le nuove magliette senza maniche e di delizioso cotone bianco venivano tolte dai cassetti e poggiate sul letto. Pronte per essere indossate.

Bastava poco, allora, perché una giornata diventasse una festa.
Uscivamo di corsa verso il giardino e la strada sterrata e polverosa, tra un carro di buoi e galline e gatti e cani con una gioiosa e sfavillante spavalderia.
Pronti ad affrontare la nuova stagione e tutte le meraviglie che avevamo sognato di fare durante le lunghe giornate d'inverno.

Adesso, non c'è piu' il giorno del cambiamento di stagione.
Ma oggi, nell'aria, colgo che qualcosa, ancora una volta, sta cambiando. Lentamente....un dettaglio dopo l'altro...

E io la saluto cosi, la nuova stagione.
Con qualcosa di solare e di profumato. Con lo stesso piglio insofferente di quando indossavo la maglia di lana....



Tartelette con semisfere di Namelaka Dulcey e gelées di mango( da una ricetta de L'E'cole du Grand Chocolat Valrhona)


Per la pate sablée alle mandorle

60 g di farina debole + altri 180 g 
30 g di farina di mandorle
80 g di zucchero al velo
120 g di burro
1 uovo intero
un pizzico di sale

Lavorare il burro con un cucchiaio di legno fino a renderlo della consistenza di una pomata ( burro pomata). Versarlo nella ciotola della planetaria e aggiungere lo zucchero ben setacciato, un uovo , il sale, la farina di mandorle e i primi 60 g di farina 00 ben passata al setaccio. Impastare fino ad avere un composto omogeneo. Aggiungere la seconda parte della farina, anch'essa setacciata, e mescolare in modo molto rapido. Stendere la pasta tra due fogli di carta da forno ad uno spessore di pochi mm ( circa 3) e conservare in frigo per alcune ore fino a quando la pasta è ben fredda. A questo punto ritagliare dei rettangoli di 12 x 6 cm , deporli su un silpat da pane e infornare a 160°C fino a completa colorazione.


Per la Namelaka al Dulcey

125 g di latte intero
6 g di sciroppo di glucosio
3 g di gelatina in polvere oppure in fogli
15 g d'acqua
230 g di cioccolato Dulcey
250 g di panna fresca al 35% di grassi

Far fondere il cioccolato. Idratare la gelatina con l'acqua per alcuni minuti e poi scaldarla dolcemente anche nel micro-onde. Versare il latte in un pentolino, aggiungere il glucosio e portare al bollore. Aggiungere la gelatina, mescolare e versare sul cioccolato in 3 volte per realizzare una buona emulsione.
Passare la ganache al minipimer e quindi completare versando in un sol colpo la panna fredda. Mescolare. Versare la Namelaka in piccoli stampi a semifera e passare prima in frigo per circa 2 ore e poi in freezer fino al completo congelamento. 


Per le gelatine di mango
( da una preparazione di Antonio Bachour)

200 g di purea di mango
30 g di zucchero
2 g di agar-agar

Scaldare brevemente la purea di mango, fino a circa 60°C. Unire l'agar-agar allo zucchero e versarlo a pioggia sulla purea . Portare al bollore e mantenere la cottura per 2 minuti. Quindi, versare la purea calda all'interno di piccoli stampi a semisfera. Far consolidare in frigo per alcune ore.

Nota: Qualora non si disponesse della purea, tagliare un mango fresco a dadi, ridurlo in purea in un mixer aggiungendo circa pari peso in acqua. 


Preparazione del dessert

Disporre il rettangolo di sablée sul piatto. Velare di gelatina neutra le sfere di gelée e di Namelaka. Con garbo, collocare le semisfere  sulla tartelette alternando con cubetti di sablée e di di mango fresco. Ultimare con piccoli quadratini di cioccolato al latte e frammenti di carta oro alimentare. L'ideale sarebbe usare dei fiori eduli ma...

Alternativa nella presentazione

Un'idea che a me è piaciuta tanto è quella di usare dei rettangoli di cioccolato al posto dei rettangoli di sablée.


In tal caso, occorre temperare il cioccolato e stenderlo su un foglio di acetato. Farlo leggermente solidificare e coprire con un secondo foglio cercando di farlo aderire bene. Quando il cioccolato comincia a solidificare, con un coltellino usato dalla parte opposta al taglio premere sul cioccolato disegnando dei rettangoli. Coprire il foglio con un peso e far solidificare completamente.
Il resto alla vostra fantasia...


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